Report Esci mai dalla tua comfort zone?

marco

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La comfort zone è un termine inglese che, prendendo l'esempio del nostro sport, significa il muoversi entro dei limiti in cui ci si sente sicuri. In parole povere, non si prendono grandi rischi e allo stesso tempo non si alza l'asticella della propria prestazione. Prestazione che può essere discesistica, preferendo...
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Gianz

Biker marathonensis
28/6/07
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Valdagno (VI)
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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
Con la bici, quindi giri lunghi e salite, esco dalla comfort zone spesso, appena posso. Per le discese no, ci sto dentro, che se mi capita di farmi male in tanta malora in totale solitudine, beh, potrebbero trovarmi prima i lupi che i soccorsi. :mrgreen: Per cui...

Il brutto dell'uscire dalla confort zone è che poi diventa una droga, per cui perdi il gusto di girare come lo facevi prima, con gli itinerari che diventano noiosi e già visti, e il giro che se non è minimo da 200 km per 5000 di D+ ti vien quasi voglia di lasciare la bici a casa.
 
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leonisa

Biker tremendus
11/9/15
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Alto Adige
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Rose Ground Control
Appena mi alzo dal divano esco dalla mia confort zone:ronf:.

In discesa no, raramente, ho già dato.:scassat:
In salita quasi sempre, non ho motori elettrici che mi aiutano, e dalle mie parti sono poche le salita "dolci".:cassius:
 
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giouncino

Biker dantescus
12/4/11
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Italy
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Cube Stereo 150 C:68 TM
se sono stanco mi capita è capitato più di una volta di uscire dalla comfort zone e nemmeno me ne accorgo....a mente fredda poi mi rendo conto di essermi preso un bel rischio.,...
 

Lucaosso

Biker superis
17/3/19
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Verona
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Giant xtc 1.5
In compagnia si va di più e si prendono più rischi...quando son da solo,e magari in c...o al mondo con nessuno in giro me la prendo con comoda in discesa,anche perché sono abbastanza schiappa,e farsi male non è mai il top. Però è vero...ci sono giorni e giorni,periodi si e periodi no...dopo questo periodo di stop forzato,ieri in mtb non ero capace di tenere un sentiero praticamente diritto...sembravo ubriaco e come la prima volta che si sale in bici...quindi ho girato verso casa praticamente subito
 
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Marco-enduro

Biker novus
27/12/21
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Vicenza
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Mtb muscolare
Con la bici, quindi giri lunghi e salite, esco dalla comfort zone spesso, appena posso. Per le discese no, ci sto dentro, che se mi capita di farmi male in tanta malora in totale solitudine, beh, potrebbero trovarmi prima i lupi che i soccorsi. :mrgreen: Per cui...

Il brutto dell'uscire dalla confort zone è che poi diventa una droga, per cui perdi il gusto di girare come lo facevi prima, con gli itinerari che diventano noiosi e già visti, e il giro che se non è minimo da 200 km per 5000 di D+ ti vien quasi voglia di lasciare la bici a casa.
Ma però è bellissimo essere drogati di salite, discese in mezzo ai boschi.
 
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ant

Biker assatanatus
4/6/04
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Santa Cruz HT "Orangina" - KTM Scarp prestige "scarpetta"
Dico la mia: qualche volta si spinge di più qualche volta meno anche da soli, ma la vera uscita dalla comfort zone ce l'ho solo in gruppo, dove si va a coltello sia salita che discesa.
Però io sono della filosofia "un passo alla volta" e preferisco migliorare lentamente.
Negli ultimi 4 anni sono migliorato costantemente, ma ho amici che hanno fatto gli stessi progressi in metà tempo.
Però in 4 anni un solo infortunio, ho amici che si scassano due volte l'anno.
 

torakiki.gt

lupus in bicycla
16/2/11
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pavia
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Spertan mullet - cube two - thok mig
In discesa Se sono in compagnia, magari tendo a mettere un piede fuori dalla confort zone, ma giusto se mi sento sicuro , sicuramente non vado a rischiare un salto troppo rischioso o un passaggio pericoloso.
In salita avendo e-bike posso regolare la confort zone come voglio, ma anche li varia se sono da solo o in compagnia, cioè se sono solo me la prendo più comodo possibile usando assistenza basse o spente, mentre se in compagnia ci si adegua al ritmo degli altri per non pesare troppo sulle tempistiche
 

bughy1978

Biker extra
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Berghem
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Trek Fuel EX8
Già da giovane uscivo poco dalla comfort zone, all'alba dei 43 e girando al 99% delle volte solo poi...
Mi rendo conto di perdermi tanto, ogni tanto azzardo un passaggio che poi magari si rileva banale ma essendo da solo non hai jolly da giocarti...in questo l'uscita in gruppo fa tanto...
 

mago68

Biker superioris
1/2/09
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alle pendici di monte morello
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Stereo 150
La confort zone è fatta per essere superata, un po’ come la soglia della frequenza cardiaca. L’esperienza ti dice quando farlo per minimizzare i rischi. L’esperienza non si compra però. Per il resto ci sono le motorette a pedali, tante piste ciclabili e solo giornate di tempo sereno e 20 gradi. Diciamo che perlomeno in mtb a meno che non ti arrivi addosso un cinghiale dipende sempre da noi, con la bdc il discorso cambia parecchio.
 
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f1000

Biker novus
2/9/12
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Padova
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YT Jeffsy
Come hai detto la cosa va a giorni, alcuni giorni senti che la bici anticipa i tuoi pensieri ed altri che la bici ha in mente percorsi diversi ed in quel caso è meglio non forzare tanto vince sempre lei .
Con l'età che passa :vecio: e gli infortuni superati ( sempre in solitaria!) ed un grosso fattore limitante che si chiama PARTITA IVA tendo ad uscire dalla CZ più in salita che in discesa anche se l'adrenalina di una discesa a cannone difficilmente è paragonabile alla soddisfazione ( endorfina?) di raggiungere una vetta.
Alla fine, se non si deve guidare, è nel terzo tempo che si tende ad uscire dalla confort zone :prost::prost:
 
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JoRo

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24/9/16
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Sender cf 8.0 - motorino
Con amici che vanno più di me, nel tentativo di stargli dietro, mi è capitato; poi entra l'istinto di autoconservazione e rallento
 

Dz10

Biker tremendus
21/11/20
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Friuli Venezia Giulia
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Stumpjumper evo
La "sfiga" se così si può definire, è che si migliora solo uscendo dalla comfort zone.... se fai un trail a cannone uscendo dalla tua comfort zone, rischi la caduta (e probabilmente cadi) ....però alla 5 volta, quel trail fatto a cannone diventa la tua comfort zone.
Bisogna comunque farlo in maniera intelligente, non tanto per diventare un fenomeno, ma per aumentare la sicurezza sul trail.

A me è capitato così con i salti, spesso la "pigrizia della comfort zone" mi fa evitare salti che dentro di me sò di poter fare senza grossi rischi.Su certi salti, a suon di mettermi li e riprovarli anche 4/5 volte di fila sono diventati routine.

Ovviamente io parlo di migliorare al fine di fare la maggior parte dei trail in sicurezza o senza mai fare pezzi a piedi, e di essere pronto quando si presentano salti o passaggi tecnici su trail.
Uscire dalla comfort zone per fare i kom in discesa o guidare come un pro dell'enduro non ha senso per me... i rischi sarebberò troppi, e per guidare come i pro, la strada è un'altra (maestro mtb ecc..)
 
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bughy1978

Biker extra
1/2/21
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Berghem
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Trek Fuel EX8
La confort zone è fatta per essere superata, un po’ come la soglia della frequenza cardiaca. L’esperienza ti dice quando farlo per minimizzare i rischi. L’esperienza non si compra però. Per il resto ci sono le motorette a pedali, tante piste ciclabili e solo giornate di tempo sereno e 20 gradi. Diciamo che perlomeno in mtb a meno che non ti arrivi addosso un cinghiale dipende sempre da noi, con la bdc il discorso cambia parecchio.
Bah non sono così sicuro, nessuno in MTB cade per sua scelta, se metto la ruota in una gola coperta da foglie o mi parte l'anteriore o faccio un over the bar perché prendo male un drop...
Mi sembra un discorso da macho...
 
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Gianz

Biker marathonensis
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Valdagno (VI)
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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
Per il resto ci sono le motorette a pedali, tante piste ciclabili e solo giornate di tempo sereno e 20 gradi.
Oddio... diciamo che tra le piste ciclabili e un giro estremo ci sta taaaaaanta roba, e tutta fuori comfort zone per i 3/4 della popolazione.
Certo è che quando parti per un giro lungo, cerchi quanto meno di avere dalla tua il meteo, non fosse altro che pedalare 12 ore col culo bagnato poi ti ritrovi le piaghe da sella. Meglio evitare, anche se già il sudore, su queste percorrenze, fa disastri.

Per quanto mi riguarda la comfort zone la supero sempre da solo. Quando esco con gli amici faccio per forza di cose giri più corti, niente giri lunghi, niente salite mortali. Ecco... forse in questi casi riesco a tirare qualcosa in più in discesa, sapendo che mal che dovesse andare avrei sempre qualcuno che mi raccatta, e mal che vada saprebbe chiamare i soccorsi.

Poi, sinceramente, dopo un paio di esperienze abbastanza pesanti devo ammettere di aver messo dei paletti un po' più robusti.
La prima è stata quando, mentre stavo affrontando una salita, mi sono trovato davanti ad una persona deceduta per un malore mentre stava andando in bici. C'era il lenzuolo bianco, indovinavi la sagoma della persona. Lì di fianco, poggiata al guard rail, la bici. Le sono passato di fianco guardandola, salutandola con il pensiero e con un gesto del viso. Il pensiero di quella persona non mi ha mollato per giorni, e quante domande mi sarò fatto proprio perchè anch'io giro sempre da solo. Quel "Cosa succederebbe se..." a cui puoi attaccarci subito dopo una miriade di opzioni.

La seconda è stata l'anno scorso, mentre percorrevo un sentiero di montagna. Ad un certo punto trovo camionette dei VVF, Protezione Civile, e FFO di vario tipo. Stavano cercando un escursionista disperso in zona una settimana prima, e lo stavano cercando da giorni con elicottero e vari equipaggi sparsi per i sentieri della zona. L'escursionista non è mai stato ritrovato. Da lì mi sono chiesto il solito "cosa succederebbe se..." per cui da allora comunico sempre i miei itinerari, e sto pensando di prendere un segnalatore satellitare nel caso ti succedesse qualcosa in zona dove il segnale della telefonia mobile sia assente.

Si, è vero: è sempre tutta esperienza... ma certe esperienze sono senza ritorno, non dimentichiamolo mai.
 

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Classifica giornaliera dislivello positivo