***Zona franca*** - parte seconda

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XR400R

Biker immensus
26/1/05
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ROMA
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Il padre dice al figlio: "guarda quei due cojoni ...(n.d.r.: io e Toty) .....se sò portati pure le bici pesanti ...!!!"

Il figlio risponde: "devono essere gli "amici" di quello vestito di nero colla Cube ...certo, papà, che stanno sempre indietro!!!!"

Il padre: "seeeee ... "amico" un par de palle"

il figlio: "perchè papà usi questo termine?"

padre: "da grande capirai ... mai fidarsi di uno con una Cube"

figlio: "papà, ma ce la faranno a tornare a casa?"

padre: non ti preoccupare ... ho visto che insieme a "lui" (n.d.r.: quello vestito di nero) c'è qualcun altro un pò più intelligente!"

figlio: "ma chi papà ... quello che sembra straniero con una bici da 20kg che si porta dietro un casco da 3kg. sulle spalle?"

padre: " ....ma nooooo ... quello è come quei due cojoni travestiti da Ausiliari del Traffico .... io mi riferisco a quello colla bici leggera (n.d.r.: Guapo) ... è l'unico che non si è fatto infinocchiare da quello vestito di nero ... e poi conosce la zona".

figlio: "ma papà, tu dici che quello nero porta anche un pò sfiga?"

padre: "... no, non è colpa sua ... certo a vederlo così, sfiga la porterà .... ma è colpa dei suoi amici che si sono fidati di lui! Secondo me quello più grosso e peloso (avvicinandosi all'orecchio del figlio: :spetteguless: quello che assomiglia ad un bel cinghialotto ....n.dr.: Toty ... detto TotyJoao ) sta già pensando ad infliggergli delle pene atroci ...."

figlio: "cosa, papà?"

padre: "capirai quando sarai grande, figliuolo" :-)

(segue)

figlio: "ma papà .... perchè dici che è colpa loro?"

padre: " ... è come quando viene il nostro padrone e ci dice: andiamoci a fare una bella passeggiatina sui monti" ... poi torni che è buio, fa un freddo cane, non hai magiato una ceppa eeeeee ... lui si è divertito e noi ci siamo rotti la schiena!!!"

figlio: "ma tu dici che ha fatto la stessa cosa con loro?"

padre: "e certamente ... senno perchè sarebbero vestiti così, con quei caschi e con quelle bici pesantissime. Gli avrà detto che gli faceva fare chissà quali discese ... chissà quali percorsi!!! E lui invece ... tutto bello leggerino ... tutto tranquillo ... senza una goccia di sudore!"

figlio: "certo che se è così, è proprio un bel pezzo di me....a"

padre: " figlio mio, quelle parole lì non si dicono ... e poi torno a dire che la colpa è loro";

figlio: "bah, io la vedo diversamente...."

padre: "scusa eh ... ma tu che sei nato e cresciuto su queste montagne ti faresti portare in giro su questi monti da uno che è cresciuto in un altra parte d'Italia? uno che è cresciuto in un posto circondato dalle acque (altro che montagne) .... uno che si fida ciecamente del suo gps (:spetteguless:ma che non sa usarlo) .... insomma, devi essere proprio uno sciocco".

figlio: "vabbè ... gli servirà di lezione a quei coglionazzi! Eppure uno di loro lo vedo spesso da queste parti con la bici verde ... che colore schifoso, papà!"

padre: "che vuoi che ti dica ... si sarà fidato di quello con la Cube .... per me lo dovrebbero seguire solo se non ha il gps con se ... e se si porta la bici da 20kg pure lui .. e magari con la scimmia sulle spalle! in ogni caso anche lui non la passerà liscia ... il dott. Toty Joao ne terrà conto!"

figlio: "ma papà ... chi è più pericoloso allora ... quello nero con la Cube o quello vestito che sembra un bel cinghialotto vestito come un Ausiliare del Traffico?"

padre: "del primo, mai fidarsi ... del secondo ti puoi fidare, ma accertati sempre che abbia mangiato abbondantemente e che non sia nella stagione degli amori"


:omertà:
 

pippixe

Biker grossissimus
29/2/08
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Tra Latina e Quartu S.Elena
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Non ho lo scanner a colori e verrebbe una schifezza pazzesca, anche a causa del soggetto (e non parlo di Masserini e della gentil pulzella).

Provo quindi a descrivervi l'immagine: espetto fiero, lunga chioma corvina, sorriso ammaliante, maglia rigorosamente FR con sponsor Bike Store, abilmente macchiata di fanga per trasmettere l'idea della pugna appena combattuta. Il casco integrale poggia sulla fronte arginando le gocce di sudore che brillano come gemme. Una paio di guanti sporge di lato. Masserini si avvinghia con fare lascivo alla donna, ma il Sergente resta indifferente innanzi a cotanta debolezza della carne.

Che uomo.....che uomo.......mmmmmmittttttticcccccooooooo Mariuzzi, un uomo che fa bene alla MTB.


Ora vado dall'edicolante e gli dico ARRRRIDATEMIISORDIIIIIIIIIIIII :smile::smile::smile:
 

pippixe

Biker grossissimus
29/2/08
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Tra Latina e Quartu S.Elena
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ecco la foto uscita con l'articolo di masserini .... :smile::smile::smile:
1666.jpg


NON E' QUELLO L'ARTICOLO DI CUI PARLO. Evidentemente è sfuggito anche a te ed ora non te lo do.


E poi....non vorrei dire.....ma mica me lo ricordo così il commento del numero da te postato :smile::smile::smile:
 

ConCubina

Biker immensus
6/4/08
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alla neuro di roma
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Bike
Numero 29
Fraseologia ciclistica sarda

Piccolo vocabolario sardo-italiano e frasi d'uso comune

di Lucio Cadeddu
cycle077.gif

Breve vocabolario per capirsi in gruppo

  • Abasciada, calada.
    Trad. [Sostantivo] Discesa.
  • Accollada
    Trad. [Sostantivo] Spinta vigorosa. Normalmente riferito ad uno scatto potente o ad una spinta durante una volata. Paulu hada donau un'accollada in arziada chi mi seu azziccau ovvero: "Paolo ha fatto una scatto in salita veramente spaventoso". Anche: In volatta ti dongu un'accolladedda chi andasa a castiai is froris ovvero: "In volata ti do una spinta tale che vai in giro per aiuole ad annusare i fiori".
  • Allenai.
    Trad. [Verbo] Allenarsi. Da notare l'utilizzo differente: "Ho allenato molto" significa "Mi sono allenato molto".
  • Allillonau.
    Trad. [Aggettivo] Stranito, rincoglionito.
    Tipicamente: Paulu no esti bessiu ka fiada tottu allillonau castiendi a su Tourre de Frans. Ovvero: "Paolo non è uscito in bici perchè si è rincoglionito guardando il Tour de France". Vedasi anche Grande Fratello (cf.)
  • Apiscedda, Apixedda, Ape.
    Trad. [Nome proprio] Ape, veicolo commerciale a 3 ruote della Piaggio.
    Un mito incrollabile, un instant classic per qualunque ciclista isolano. Particolarmente apprezzate le versioni "a furgoncino", le più adatte per allenamento dietro motore.
    Col vento contrario che è una costante nell'isola trovare un'Apiscedda cui incollarsi dietro e stare in scia è una vera manna. Tipicamente: Fortixeddu! Dae Bidda Speciosa a Bidda Massargia a fattu de un'Apixedda! ovvero "Che fenomeno! Da VillaSpeciosa fino a VillaMassargia dietro un'Ape".
  • Appiu arrettadori.
    Trad. [Sostantivo] Sedano.
    Ben noto per le sue propietà afrodisiache ed eccitanti, tale ortaggio viene spesso nominato in occasione di performance ciclistiche fuori dalla norma.
    Tipicamente: Paulu!!! Ita hasta pappau kustu mengianu....Appiu Arrettadori??? Ovvero: "Paolo!!!! Cos'hai mangiato stamattina a colazione....sedano?????"
  • Arma letali.
    Trad. Dall'inglese Lethal weapon, fortunata serie di film d'azione. In italiano, Arma letale. In gergo ciclistico: la corona da 52/53 denti. Vedasi anche Cinquantaddusu
  • Arrogu de ferru
    Trad. Pezzo di ferro. Riferito a bicicletta rozza e pesante. Tipicamente riferito al nuovo acquisto di bici multimilionaria del novizio del gruppo: Arrazza de arrogu 'e ferru! ovvero "Davvero un bel pezzo di ferro!"
  • Arziada, ampuada, pigada.
    Trad. [Sostantivo] Salita. Anche quando ha pendenze del 20% è definita "pedalabile". Mai fidarsi di simili giudizi.
  • Azziccu, azzicchiru
    Trad. [Sostantivo] Spavento. Riferito spesso dopo una difficile abasciada (cf.) oppure anche in salita dopo aver visto i battiti del proprio cuore sul quadrante del cardiofrequenzimetro. Tipicamente: Appu castiau su Polar e minci seu azziccau ovvero "Ho dato uno sguardo al Polar e mi sono spaventato"
  • Banana
    Trad. [Sostantivo] L'unico frutto dell'amor.
    Frutto di grande tradizione ciclistica, di difficile digeribilità ma molto energetico.
    Usato spesso per canzonare gli avversari, ad esempio nella domanda: Ita portasa...sa banana?, ovvero: "Ti sei portato la banana?" come dire: "Prevedi di averne bisogno?".
    Il doppio senso è sempre in agguato, di conseguenza il novizio che dovesse sentirsi rivolgere tale sibillina domanda potrà rispondere: Trist'e'misera chini no da portada!. Ovvero "È da compatire chi non ce l'ha!".
    Gli sprint ai cavalcavia sono anche spesso chiamati "Gran Premio della banana", nel senso che al vincitore spetta il gustoso frutto ;-)
  • Braba
    Trad. [Sostantivo] Barba. Difficilmente vedrete un ciclista con la barba. Qualora accadesse, potrebbe essere facile oggetto di scherno: Cun kussa braba sesi pagu aerodinamiku! ovvero "Con quella barba sei poco aerodinamico!".
    Termine usato anche in contesto completamente diverso, per indicare un allenamento particolarmente lungo e noioso (barboso): Seu partiu a braba fatta e happu accabbau a braba longa ovvero "Son partito sbarbato e sono arrivato con la barba lunga".
  • Brizzicchetta
    Trad. [Sostantivo, arcaico] Bicicletta. Talvolta riferito oggi a bicicletta molto pesante e di bassa qualità. Brizzicchetta de cursa: bici da corsa.
  • Burdu, budranciu
    Trad. [Aggettivo] Di provenienza incerta o di natali incerti.
    Riferito a biciclette o componentistica di scarso valore. Anche in senso dispregiativo. Pagu burdu puru kussu telaiu!!!, ovvero: "Quel telaio è davvero di provenienza incerta, scadentissimo".
  • Cancellu
    Trad. [Sostantivo] Cancello. Riferito a bicicletta molto pesante e di bassa qualità.
    Tipicamente: Kandu bessisi, serra su cancellu! ("Quando esci, chiudi il cancello!")
  • Cinquantaddusu
    Trad. [Numero, ma sostantivo] Cinquantadue. Numero magico del ciclismo, riferito al numero di denti della corona più grande, in genere evoca il ricordo di fantomatiche imprese leggendarie (e sempre in solitario!), tipo Ci seu arziau a Campu Omu a cinquantaddusu! ovvero: "Sono salito a Campu Omu [nota salita del cagliaritano] col 52!!!"
    Tipicamente mancano i testimoni oculari che possano convalidare la veridicità dell'impresa leggendaria.
  • Conca (a)
    Trad. Verso, in direzione di.
    Di fondamentale importanza per capire subito le intenzioni del gruppo. Se non siete fortissimi in salita e sentite un'espressione decisa tipo Andausu conca a monti ("Andiamo verso i monti") è il caso di cambiare direzione, accampare le scuse più assurde o accendere su telefoninu (cf.)
  • Cottu beni
    Trad. [Aggettivo qualificativo] Cotto, in crisi nera
  • Cravau.
    Trad. [Aggettivo qualificativo - part. pass] Inchiodato.
    Dicesi di ciclista che arranca in salita con estrema fatica. Frase tipica: Ci fiada Paulu cravau 'n terra a tassellos de dexi!. Trad. C'era Paolo inchiodato a terra con tasselli da 10!
  • Curridori.
    Trad. [Sostantivo] Corridore, ciclista. Talvolta ironico, come nella frase: Ita ai biu una specie de curridori? ("Avete visto una specie di corridore?"), domanda fatta di sovente dagli inseguitori di un ciclista in fuga - senza speranza - al pubblico ai lati della strada.
  • Ehia, Emmo.
    Trad. Si, d'accordo. Espressioni tipiche della lingua sarda, in campo ciclistico assumono significati molto diversi a seconda dell'intonazione.
    Ad esempio: Ita faesu, ci arziausu a Campu Omu? Dal gruppo in coro: Ehiaaaa. Ovvero: "Che facciamo, saliamo a Campu Omu? E dal gruppo, in risposta: "Siiiiii, come no?"
  • Entu (Bentu).
    Trad. [Sostantivo]. Vento. Una dura realtà con la quale chiunque va in bicicletta in Sardegna deve prima o poi confrontarsi. Per definizione, il vento non è MAI favorevole alla marcia del ciclista, quando dovrebbe essere di spalle, cambia vigliaccamente direzione.
    Il vento tipico è il maestrale (Entu estu o Maistrali), da nord-ovest, forte, spesso a raffiche e fastidiosissimo.
    Tipicamente: Oi c'esti maistrali, andausu conca a Capuderra? ovvero: "Oggi c'è maestrale, andiamo verso la ridente cittadina di Capoterra?
  • Forma
    Trad. [Sostantivo] Forma, condizione fisica.
    Domanda e risposta tipiche: Ita sesi...in forma? risposta : Ehia, de casu! Ovvero: "Sei in forma?" risposta: "Siiii, come il pecorino sardo!!!"
  • Grande Fratello
    Trad. Grande Fratello.
    Dopo il successo della trasmissione televisiva :-( tale "espressione" è entrata nell'uso comune del ciclista per indicare un compagno di squadra particolarmente corpulento, alto e di grande stazza, adattissimo per riparare gli altri dal vento.
    Frasi tipiche: Pitticcu su entu!!! Tocca ka mi arrepparu a fattu de su Grande Fratello!. Ovvero: "Che vento forte!!! Fammi riparare dietro la scia di questo Grande Fratello!".
    Anche, con riferimento alla suddetta trasmissione televisiva: No appu allenau ka fia tottu allillonau castiendi a Grande Fratello... ovvero: "Non mi sono potuto allenare perchè mi sono stranito guardando la trasmissione Il Grande Fratello".
  • Grandu Passista
    Trad. Gran passista.
    Detto di ciclista particolarmente forte in pianura o, ironicamente, molto scarso in salita. Tipicamente: Lassa stai chi Paulu esti unu Grandu Passista Ovvero: "Non scherzare, Paolo è un fortissimo passista". Anche: Pitticcu su passista!!! Esti abbarrau arroda tottu s'ora!!! Ovvero, in tono ironico: "Veramente un fortissimo passista! E' rimasto in scia tutto il tempo!!!"
  • Internette
    Trad. [Sostantivo] Internet, la Rete telematica.
    Pian piano si fa strada nei discorsi dei ciclisti questo misterioso vocabolo, abusato quando si tratta di tecniche di allenamento. Tipicamente: Appu pigau unu programma de allenamentu da 'e s'internette....pagu togu puru!!! Ovvero: "Ho scaricato un programma d'allenamento da Internet, efficacissimo!"
  • Leggiu, leggitteddu
    Trad. [Aggettivo] Brutto, bruttarello, loffio.
    Di utilizzo vario, talvolta riferito alla bicicletta ma più frequentemente al ciclista.
    Tipicamente: Kastia ai kussu!!! Giai esti pagu leggiu!!!! Ovvero: "Guarda quello!!! E' bruttissimo!!!!!". Non si tratta di un mero apprezzamento estetico verso la persona in se', quanto verso la sua postura in bicicletta o l'abbigliamento.
    Qualche esempio di postura sbagliata: pedalare a gambe aperte come se si portasse qualcuno sulla canna, con la sella incollata al tubo orizzontale o coi piedi alle 10 e 10.
    Per quanto riguarda l'abbigliamento, da evitare assolutamente: mutande sotto i pants da ciclista, calze da tennis, da basket o calzini eleganti in filo di Scozia (lunghi o corti, non importa), scarpe da tennis Tiglio, T-shirt bianca (e tipicamente 2 misure più larga), maglione jacquard, tuta da ginnastica (tipicamente blu scuro), felpa Parmalat "Il latte dei Campioni", maglione dolcevita o con scollo a V anni '70, cappellino da baseball New York o Raiders, pigiama grigio consunto, scarponi da montagna, infradito.
    L'elenco non è di fantasia ma si riferisce a cose REALMENTE viste e scrupolosamente annotate.
    La casistica è talmente ampia che gli ho dedicato una lunga sezione separata dal titolo: Il Ciclista Gaggio: tutto quello che si può e non si può fare in bicicletta (cliccando si apre una nuova finestra).
  • Leri-Leri
    Trad. [Avverbio?] Lentamente, in tutta calma.
    Riferito al ritmo di un allenamento o di una arziada. Tipicamente: A Campana Sissa ci seus arziausu unu pagu leri-leri. Ovvero: "Abbiamo fatto la salita di Campana Sissa in tutta calma"
  • Liggeru
    Trad. [Aggettivo qualificativo] Leggero. Riferito al telaio della bicicletta o ad una salita. Detto anche di ciclista particolarmente snello.
  • Luminiu
    Trad. [Sostantivo] Alluminio.
    Materiale di gran moda per i telai delle biciclette. Tipicamente: Immoi giai camminasa in arziada cun su telaiu de luminiu! ovvero "Ora si che andrai forte in salita col telaio in alluminio!"
  • Passu
    Trad. [Sostantivo] Passo, ritmo.
    Tipicamente: Non potzu tragai su passu ovvero "Non riesco a tenere un buon ritmo". Usato anche: Non potzu tragai is cambas ovvero "Non riesco a far girare le gambe"
  • Pedalli, Pedali
    Trad. [Sostantivo] Pedale della bicicletta. Richiamato spesso come simbolo stesso dell'azione ciclistica, ad esempio nell'espressione: Una passada de pedalli. Qui si indica una lezione impartita (o subita, a seconda dei casi) a suon di pedalate (letteralmente "Una passata di pedale").
  • Paulu
    Trad. [Nome proprio] Paolo.
    Nome generico di ciclista lento che si stacca o abbandona. Tipicamente: Ci fiada Paulu? No! ovvero "C'era anche Paolo? No!". Vedasi anche nella raccolta delle frasi tipiche.
  • Pesanti
    Trad. [Aggettivo qualificativo] Pesante. Riferito alla bicicletta, ad una salita o ad un compagno di squadra dalla compagnia o dall'alito particolarmente spiacevole.
    scallau.jpg
  • Scallau perdiu.
    Trad. [Aggettivo qualificativo] Stanco, distrutto. Tipicamente: Fiada scallau perdiu ("Era stanchissimo")
  • Scardiu.
    Trad. [Aggettivo qualificativo] Arrossato, infiammato. Riferito al posteriore dei principianti dopo un paio d'ore passate su una sella tostada (cf.). Per estensione, riferito a tutto il corpo. Tipicamente: Du bisi chi è tottu scardiu? ("Ma non vedi che è tutto infiammato?"). Talvolta sinonimo di scallau (cf.)
    Anche sostantivo: Scardidura. Tipica infiammazione dei principianti che indossano biancheria intima (boxer, slip o perizomi) sotto il pantaloncino da ciclista. Da cui la tipica esclamazione canzonatoria Ma ita portasa is mudandas???? ovvero "Non dirmi che indossi le mutande!!!"
  • Spacciau.
    Trad. [Aggettivo qualificativo] Finito, esaurito. Stanchezza in fase terminale, senza possibilità di recupero alcuno. Tipicamente: Appo spacciau tottu! Trad. "Ho esaurito tutte le energie" (usato qui come part. passato).
  • Spulligau.
    Trad. [Aggettivo qualificativo] Molto stanco, con le gambe a pezzi.
    Tipicamente: Seu tottu spulligau ("Sono veramente distrutto"). Spesso riferito a soggetti che hanno praticato inopportuna ed impropria (spesso solitaria) attività sessuale prima di un allenamento o di una gara.
  • Staccau, stellau.
    Trad. [Aggettivo qualificativo] Staccato, distanziato.
    Tipicamente: Inui fiada Paulu? Staccau! ovvero: "Dov'era Paolo? Staccato!"
  • Tostada, tostadedda.
    Trad. [Aggettivo qualificativo, vezzeggiativo] Duretta, da riferisi al grado di difficoltà di una arziada. Talvolta riferita alla sella della bicicletta da corsa.
    Talvolta anche riferito al rapporto usato: Boganceddu chi è troppu tostau! ovvero: "Cambia rapporto perchè è troppo duro!"
  • Telefoninu.
    Trad. [Sostantivo] Telefono cellulare.
    Accessorio indispensabile che non deve mancare nel corredo del principiante che desideri uscire con un gruppo già allenato, per poter chiamare per tempo amici e familiari in attesa.
    Le modalità di recupero sono varie e vanno dalla semplice automobile di moglie o fidanzata fino all'elicottero dei Vigili del Fuoco. Tipicamente: Un amigu miu bollidi allenai con nosu - Eia, narasiddu a sinci portai su telefoninu. Ovvero: "Un mio amico vuole allenarsi con noi... - Bene, digli di non dimenticarsi il telefonino".
Frasi tipiche o celebri

  • Ma ita sesi...giai a Arma letali posta?
    Trad. Ma come...hai già inserito la corona da 52 denti?
  • Ghetta acqua a su radiadori chi è buddendi!!!
    Trad. Butta acqua nel radiatore che è in ebollizione. Ovvero: ho urgente bisogno di bere
  • Si ti ciappu solu solu t'inci fatzu torrai a su notti
    Trad. Se mi capita di incontrarti da solo ti faccio rientrare a casa a notte fonda. Ovvero: ti faccio stancare così tanto che avrai serie difficoltà a ritrovare la strada del ritorno.
  • Ma ita bugginu hanti postu mein sa strada? Colla???
    Trad. Cosa accidenti hanno sparso sull'asfalto? Colla??? (modo colorito per dire che sta iniziando una salita e si fa fatica ad andare avanti...)
  • (Ironico) Maaaaa..ita fiasta...saldendi?
    Trad. Ma...stavi saldando? Detto ironicamente a qualcuno che insiste ad indossare gli occhiali da ciclista anche quando non è in bicicletta. Per estensione riferito a chi si ostina ad indossare gli occhiali da sole dopo il tramonto.
  • (In tono esortativo) Donaisì unu cambiu!!!
    Trad. Qualcuno passi in testa a tirare!!! (ovvero: qualcuno dia un cambio)
  • Risposta all'esortazione precedente: Non pottu mancu deralliadori!!!
    Trad. E come faccio??? Non ho neppure il deragliatore!
  • Altra possibile risposta: Chi du donu a issu abbarru senza!!!
    Trad. Se dovessi dare il cambio a lui, io rimarrei senza!!!
  • Kussa arziada da timmu a da faidi in macchina!!!
    Trad. Quella salita ho persino paura a farla in auto!!!
  • (In tono esortativo, dalle retrovie del gruppo) Molla pagu pagu!!!
    Trad. Rallentate un attimo!
  • (In risposta, dal gruppetto di testa) Chi camminausu prusu abbellu c'arrueusu!
    Trad. Se rallentiamo ancora, finiamo per cadere!
  • (In alternativa, sempre dal gruppetto di testa): Seus passillendi!!!
    Trad. Rallentare? Ma stiamo passeggiando!
  • (In tono esortativo, dalle retrovie del gruppo): Abettai a Paulu!
    Trad. Aspettate Paolo! (Nome fittizio, per dare ad intendere che qualcuno si è staccato anche se non è vero).
  • (In risposta all'esortazione precedente, dalla testa del gruppo): Giai sighidi!!!
    Trad. La strada la conosce!!!
  • (Dalla coda del gruppo): Serrai sa ventana chi c'è currenti!
    Trad. Chiudete la finestra che c'è corrente! Riferito a quando, controvento, qualcuno del gruppo fa il classico "buco" lasciando gli altri col vento in faccia.
  • T'inci fatzu bogai deu su rapportu!
    Trad. Ti faccio cambiare rapporto controvoglia (Detto a qualcuno che crede di fare tutta la salita con un rapporto impossibile).
  • Ghetta rapportu!
    Trad. Inserisci un rapporto più duro!
  • Fiasta sonendi tottu s'ora!
    Trad. Stavi suonando tutta l'ora! Detto ad un ciclista sotto sforzo col cicalino del cardiofrequenzimetro in allarme costante.
  • Mi pariada bregungia a mi svenni...
    Trad. Ho avuto vergogna di svenire (tipicamente in cima ad una salita temibile)
  • (In tono esclamativo) Giai seisi fortixeddus!!! Seus abbarrausu in tresi!
    Trad. Ma quanto sieti forti! Siamo rimasti in 3!
  • (Ironico) Fortixeddu!! Esti abbarrau 80 chilometros arroda!
    Trad. È davvero forte! È rimasto 80 km in scia!!!
  • (Saggezza popolare) Mai pisciai contra bentu
    Trad. Mai orinare contro vento (ovvero: mai esagerare quando c'è vento contrario. In Sardegna, SEMPRE).
    dieta.gif
  • Appo postu su prattu faccia a sa mesa
    Trad. Ho messo il piatto rivolto verso il tavolo.
    Espressione colorita per dire di essersi messi a dieta ferrea. Abbastanza popolare la famosa sa dieta de su cupettoni (=la dieta del cupettone) che consiste nell'ingurgitare quantità esagerate di insalata cupettone per placare i morsi della fame. Tipica nelle fasi di allenamento pre-stagione, per perdere i chili in eccesso tanto dannosi in arziada.
    Per sviluppare invece una buona potenza in pianura, è consueto alimentarsi con prodotti naturali tipo fave condite con lardo (grande apporto calorico).
    Come si dice tipicamente: Pappa fai 'ca ponidi kamba!!! Trad.: "Mangia fave se vuoi potenziare le gambe!!!".
    Viceversa, per migliorare in salita, senza prendere peso, è consueto alimentarsi con ali di pollo. Tipicamente: Ita hasta pappau...alas de puddu chi camminasa aicci beni in arziada? Trad.: Ho notato che vai molto forte in salita...per caso hai mangiato ali di pollo? :-)
    Infine, da non dimenticare il già citato Appiu arrettadori (cf.) ovvero il sedano, ben noto per le sue proprietà stimolanti ed eccitanti.
  • (Esagerazioni in discesa) Seus abasciausus a origas n'terra!!!
    Trad. Siamo scesi così forte che le orecchie strisciavano per terra!!!
  • Sa zustitzia t'isbullonidi!!!
    Trad. Che la magistratura (o la Giustizia Divina, a seconda delle interpretazioni) ti possa sbullonare! Gridato a qualche compagno di gruppo che continua a scattare quando si è già alla frutta ed è terminata la scorta di banane (cf.)
  • (In tono esortativo, dal pubblico): Cracca su pedalli, cracca!
    Trad. Spingi forte sui pedali!
  • (In tono esortativo, sempre dal pubblico): Arrettiradì!!!
    Trad. Ritirati!!!
  • (In tono esortativo, sempre dal pubblico): Aicci arribbasa chenza striscioni!
    Trad. Se continui così, arrivi al traguardo quando hanno già smontato lo striscione dell'arrivo!
  • (In tono esortativo, sempre dal pubblico): Arroga tottu!!!
    Trad. Spacca tutto!!!
  • (In tono esortativo, sempre dal pubblico): Fuliancedda!!!
    Trad. Buttala via!!! (riferito alla bicicletta)
  • (In tono esortativo, stavolta dal gruppo): Qandu accabbasa, fuliancedda!!!
    Trad. Quando hai finito, buttala via!!! Gridato in coro dai compagni di squadra o avversari ad un ciclista fermo ai bordi della strada ad orinare. Non riferito alla bicicletta.
 

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Numero 29
Il Ciclista Gaggio

Tutto quello che si DEVE e (soprattutto) NON SI DEVE fare in bicicletta

di Lucio Cadeddu
gaggiu2.jpg

Per andare in bicicletta non è purtroppo sufficiente inforcarne una e pedalare. Magari fosse così semplice :-)
L'azione stessa del pedalare richiede applicazione seria e metodica, la postura va curata con attenzione, l'abbigliamento idem....almeno se si vuole evitare di essere classificati gaggi (o truzzi, grezzi, gaurri, balordi, insomma, mettete l'aggettivo che più calza a seconda della regione).
Il "gaggio" (in sardo: pitticcu su gaggiu!!!) è un personaggio che si distingue sempre per quel che fa e per come lo fa, in tutte le attività umane che si conoscono: guidare la macchina, scegliere un vestito, andare al ristorante, fare la spesa e....praticare sport.
È la persona che si distingue, talvolta inconsciamente, talvolta con un forte atto di volontà, dalla massa - per atteggiamenti chiaramente ed immediatamente identificabili come "gaggi".
L'auto del gaggio, ad esempio, avrà le tendine parasole con Marilyn Monroe, una mandria di peluches sulla cappelliera, decine di compact disc appesi in ogni dove (contro l'autovelox, non si sa mai che funzionino) e le foderine rosa shocking od in pelle di muflone a pelo lungo.
Insomma, ci siamo capiti.
Quando il gaggio sale in bicicletta non abbandona certo i suoi istinti e trasporta sul nobile mezzo a due ruote tutta la sua carica rivoluzionaria.
Cominciamo dall'abbigliamento: per logica, chi va in bicicletta (per fare attività sportiva, non per girare e spostarsi in città) deve essere vestito da ciclista. Sembra logico, eppure così non è.
L'abbigliamento da ciclista non è una divisa per far parte di un branco, quanto piuttosto il modo migliore per svolgere quella particolare attività. Il modo più pratico, più adatto, più consono e più sicuro. Nonostante questo si vede di tutto. Partiamo dal basso verso l'alto:
Paragrafo casco, occhiali ed altri accessori
In testa, normalmente, bisognerebbe portare il casco, a meno che il contenuto della scatola cranica valga meno del casco stesso, in tal caso se ne può fare tranquillamente a meno, sarebbero soldi spesi inutilmente ;-)
Sotto il casco, eventualmente, una fascetta tergisudore o una bandana, che fa un po' "gaggio" ma evita che il sudore coli sugli occhi. Invece si vedono in giro: zucche con cappellino Los Angeles Lakers o NY e, talvolta, "Ringo Boys". Poi: fascetta tergisudore marca tennis di un paio di misure più larga che inevitabilmente scivola sugli occhi oppure, d'inverno, passamontagna in stile "rapina all'ufficio postale con Ape Piaggio" o mega-sciarpa scozzese a coprire tutto, in perfetto stile "La Mummia II, il ritorno" o, ancora (visto anche questo) mascherina da chirurgo in perfetto stile "E.R., ciclisti in prima linea".
Tuttavia, il gaggio per eccellenza sfoggerà bandana simil-Pantani (rigorosamente senza casco!), orecchino all'orecchio sinistro e ad ogni cavalcavia si produrrà in scatti poderosi (si fa per dire) con le mani nella parte bassa del manubrio (ancora, in stile "Il Pirata"). Il problema è che il vero "Pirata" può farlo...e quando lo fa, gli avversari soffrono. Nel nostro caso invece, gli avversari si contorcono sul manubrio dalle risate.
Il minimo che ci si possa aspettare in questi frangenti è un coretto canzonatorio "Ooooooh Pantaniiiii, la ki su Turr de Frans è partiu giai!!!" Trad. "Pantaniii, guarda che il Tour de France è già partito!".
Gli occhiali da ciclista non sono un vezzo, ma un accessorio con almeno un paio di funzioni specifiche: proteggere gli occhi da corpi estranei (pericolisissimi in discesa), dal vento e dai raggi solari. Ecco perchè hanno forme piuttosto avvolgenti, non per far "moda" ma per proteggere il più possibile.
Il gaggio invece indosserà Ray-Ban a goccia in perfetto stile anni '70 o, peggio ancora, Zilo Lozza con lenti fumee in pieno stile anni '80. Il vero gaggio gli occhiali da ciclista li mette solo la sera per uscire in discoteca o per andare al pub con gli amici. Il minimo che può capitare sentirsi dire in questi casi è : "Maaaaa, ita fiasta....saldendi?" ovvero "Stavi saldando qualcosa, per caso?" con ovvio riferimento agli occhiali da saldatore.
Anche gli occhiali da vista, in bici, non sono il massimo, ne' dello stile, ne' della sicurezza. Non consentono una visione completa (laterale, ad esempio) e, se di materiale frangibile, possono essere pericolosi in caso di caduta. Molto meglio, per chi le dovesse tollerare bene, delle lenti a contatto usa e getta (da proteggere con occhiali da ciclista molto protettivi).
I guanti svolgono anch'essi almeno un paio di funzioni: protettiva in caso di cadute e tergisudore se dotati di apposita zona "assorbente". Parlo dei guanti da ciclista, ovvio...tutto il resto - guanti da sci, da portiere, da autista, in lattice da chirurgo - sono definitivamente OUT.
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Paragrafo maglietta.
Le magliette da ciclista sono molto particolari e devono assolvere ad un certo numero di compiti difficili: favorire la sudorazione (devono quindi asciugare rapidamente), proteggere dal vento in discesa, disporre di comode tasche posteriori per riporre alimenti e piccoli attrezzi, poter regolare la quantità d'aria che arriva al corpo mediante una zip anteriore (possibilmente completa).
Le magliette estive hanno delle maniche molto corte che SVOLGONO una funzione ovvia: asciugare il viso quando si è sudati (gesto tipico del tennista, ad esempio).
Quindi: pessima abitudine quella di tagliar via le maniche per ridurre la maglietta ad una divisa da triatleta o, peggio, per evitare i segni dell'abbronzatura sui bicipiti :-)
Per quanto rigurda i materiali: ottimo il CoolMax e materiali analoghi, dall'asciugatura rapidissima (un paio di minuti se zuppo).
Pessimo invece il cotone che, una volta bagnato, si appiccica alla pelle e non si asciuga più, causando ogni sorta di danno possibile ed immaginabile quando, dopo una dura salita si deve affrontare, sudati, una lunga discesa.
Pertanto: la T-shirt in cotone è la cosa più SBAGLIATA che si possa indossare per andare in bici e la strada più breve per prendersi bronchiti, laringiti e faringiti. Oltrettutto, la T-Shirt in cotone, spesso bianca e con motivi floreali (ma anche con il logo "Chiamami Peroni, sarò la tua birra") è la maglietta di PRIMA SCELTA per il gaggio doc che si avventura sui pedali.
Se è di misura XXXL (così sventola meglio) è preferibile. Da evitare assolutamente. Non è meglio la polo da tennista o la canottiera intima a costine color "crudo", aderente ed ingiallita dal sudore sotto le ascelle.
Paragrafo Maglie e giubbotti.
Le stesse considerazioni tecniche fatte sulle magliette valgono anche per maglie a maniche lunghe, giubbottini leggeri e pesanti per uso ciclistico. In questo caso, oltre al CoolMax, un ottimo materiale è il WindStopper, che permette la traspirazione ma impedisce il passaggio del vento (provare per credere).
Da abolire assolutamente: felpe (comprese quelle "Parmalat, il latte dei Campioni") e maglioni a collo alto, con scollo a V o girocollo, con fantasie jacquard, floreali o scene di caccia grossa.
Questi indumenti, oltre che inadatti per l'uso specifico (il sudore ristagna ed il vento penetra) sono pure estremamente "gaggi". Altrettanto inadatte le tute da ginnastica, spesso ampie che fanno da vela quando si va in bici (l'aerodinamica non è un'opinione). Peggio ancora i K-Way o gli incerati, indossati dal gaggio in sovrappeso per via della malsana idea che "fanno sudare" e quindi "dimagrire".
Quel che succede è che si, fanno sudare, si perdono litri di liquidi (quindi apparentemente si perde peso) che poi vanno reintegrati al più presto onde evitare disidratazione ed altre conseguenze spiacevoli.
Si pensi che da studi recenti risulterebbe che il 3% di perdita di liquidi (non reintegrati) causi il 10% di perdita di prestazioni atletiche. Quindi: col K-way si va più piano non solo per via dell'enorme e ridicolo effetto "vela" ma anche per colpa della forzata disidratazione.
Per calare di peso bisogna bruciare i grassi...ed i grassi corporei non evaporano col sudore, purtroppo. Il nostro organismo comincia a bruciare i grassi durante un esercizio fisico principalmente aerobico (sotto soglia). Di conseguenza: allenamento serio e prolungato e meno cibo nei piatti :-) (si consiglia Sa dieta de su Cupettoni, cf. Fraseologia ciclistica)
In inverno, specie da queste parti (Sud Sardegna) la temperatura non cala mai sotto zero e spesso, nelle mattine più fredde, si sta sui 4-5 gradi. Questo significa che è inutile vestirsi come Nobile per una spedizione nel Polo. È sufficiente un giubbino in WindStopper (o materiali analoghi), una maglia intima da ciclista e poco più. Chi dovesse sentire molto freddo alle gambe può usare la calzamaglia (una, non tre sovrapposte!!!).
Paragrafo pantaloncini e calzamaglie.
I calzoncini da ciclista sono d'obbligo, per tante ragioni. Intanto sono quelli che consentono un'azione atletica libera da impacci ed impedimenti. Sono aerodinamici e leggeri e, soprattutto, sono dotati di fondello in pelle sintetica imbottito per prevenire arrossamenti da sella ed evitare l'umido, che favorisce lo sviluppo di funghi.
Per questa ragione il pantaloncino da ciclista deve essere indossato RIGOROSAMENTE "a pelle", senza biancheria intima!!!
Il "gaggio" invece normalmente indossa gli slip (o anche il perizoma leopardato, a seconda dei programmi per la serata...) o le mutande di lana. Non c'è niente che attiri di più le battute scherzose dei ciclisti di qualcuno che indossi la biancheria intima sotto i calzoncini da ciclista.
Altro capo d'abbigliamento particolarmente amato dal "gaggio" è il pantaloncino "stile ciclista" per corsa o spinning, spesso privo di fondello. È la strada più veloce per ritrovarsi, nel giro di poco tempo, a far fronte a problemi di funghi, infezioni, arrossamenti, follicoli piliferi infetti e così via.
Stesso discorso per la calzamaglia, dotata di fodello e da indossare "a pelle".
Altra pratica particolarmente amata dal Gaggio Ciclista è quella di tirarsi su i pantaloncini, lasciando completamente scoperte le cosce (per intimorire, si fa per dire, gli avversari). Talvolta, ed è veramente il massimo, tale pratica viene accompagnata dall'uso di una maglietta da ciclista pù lunga del normale. Risultato: un ciclista in minigonna.
Paragrafo calze e calzini.
I calzini da ciclista non sono un vezzo ma un utile accessorio: sono molto corti per evitare che l'elastico possa comprimere i vasi sanguigni nella zona bassa del polpaccio. Per la stessa ragione hanno elastici larghi e "comodi". Normalmente anche il materiale non è causale (vedi magliette) essendo spesso in CoolMax, che tiene il piede fresco ed asciutto, contrariamente al cotone che sudando si inzuppa e favorisce l'insorgere di funghi ed infezioni (piede d'atleta etc.).
In tanti anni di ciclismo amatoriale posso dire di aver visto DI TUTTO: calze da calcio, da montagna, da tennis, da basket, eleganti in filo di Scozia, ricamati stile prima comunione etc.
Il massimo l'ho visto ad un ciclista che indossava calzini corti bianchi (in cotone, eleganti) insieme a mocassini in pelle nera e suola in cuoio, con tanto di tacco. Inutile dire che il resto dell'abbigliamento era da ciclista impeccabile (shorts, maglietta da ciclista, occhiali, casco etc.). Questo ci porta direttamente all'ultimo capo del completo ciclistico ovvero:
Paragrafo scarpe.
Le scarpe da ciclista svolgono diverse funzioni alle quali altre scarpe sportive non possono assolvere. Primo, l'aggangio rigido col pedale, per mezzo di tacchette automatiche (sistema Look) o semplici (con fermapiedi e cinghiette).
Secondo, hanno la suola completamente rigida, per trasmettere tutta l'energia impartita dal piede nell'azione del pedalare. Una scarpa morbida disperde gran parte dell'energia del ciclista, deformandosi.
Inoltre, le scarpe da ciclista sono pensate per fornire una giusta aerazione ed un appropriato supporto, in funzione del particolare gesto atletico.
Nonostante questo, al "gaggio" piace indossare di tutto: scarpe da tennis (dalle Tiglio alle Air, passando per tutto ciò che c'è nel mezzo), scarponi da montagna e, vedi sopra, anche scarpe eleganti coi lacci, con suola in cuoio e tomaia in pelle nera.
Paragrafo "sponsorizzazioni".
Personalmente non amo i completi da ciclista sponsorizzati dalle Aziende che gestiscono squadre professionistiche. Anche se qualcuno può sentirsi un "pro" ad indossare la stessa divisa di Pantani, poi alla prima salita si capisce subito la differenza e può essere imbarazzante :-)
Non solo, per come la vedo, gli sponsors dovrebbero pagare noi per andare in giro a far loro pubblicità gratuita....e non vedo perchè devo essere io a pagare (in più) per far pubblicità alla Mapei, alla Kelme o a chissà chi altri. Maglie neutre, con il marchio del maglificio, della vostra squadra o, al massimo, con la marca della bici che pedalate.
Però, le cose peggiori in assoluto (e ricercatissime dal gaggio DOC), sono: la maglietta ROSA, quella del Giro d'Italia, la maglia GIALLA del Tour de France, quella amarillo della Vuelta o, top dei top, la maglia con i colori iridati di Campione del Mondo.
Queste maglie si conquistano, non si comprano!!!!!!!!!!! L'accessorio gaggio


Spazio libero alla fantasia!!! Tra le cose più strane ed insolite che ho visto, ricordo:
  • Mascherina medica applicata sul viso per proteggere bocca e naso dal freddo
  • Mascherina da verniciatore (stesso scopo)
  • Bottiglia da 1 litro e mezzo d'acqua minerale, tagliata a metà (per il verso lungo) ed infilata nel triangolo posteriore come parafango/paraspruzzi rudimentale
  • Doppi specchi retrovisori
  • Prolunghe manubrio ricavate da tubo zincato da 1 pollice saldate direttamente sul manubrio
  • Sveglia Braun a lancette nastrata al manubrio
  • 2 Bottiglie da 1,5 litri d'acqua nei due portaborraccia
La postura del gaggio


Pedalare è facile, lo sanno fare tutti. Pedalare bene è difficilissimo e richiede applicazione ed esercizio. Non parlo della forza in sè stessa, quanto piuttosto dello stile e della corretta postura in bicicletta.
La prima cosa da fare è osservare con attenzione i professionisti e cercare, nei limiti del possibile, di imitare la loro posizione in sella.
Importantissima è la misura della bicicletta (ebbene si, non sono tutte uguali, ma variano di cm in cm) e l'altezza della sella. In linea di massima, meglio farsi consigliare da un buon negozio specializzato.
Tenete conto che, stando seduti in sella, l'altezza di questa è corretta se - col pedale allineato col tubo sella - il tallone (con scarpe da ciclista) sfiora appena la superficie del pedale stesso.
In sostanza, si riesce a toccare per terra a malapena con le punte dei piedi. Piccoli aggiustamenti (in più o in meno) vanno fatti per tentativi successivi.
Quel che si vede in giro, normalmente, è il ciclista che pedala con la sella troppo bassa.
La schiena, per quanto possibile deve essere tenuta molto inclinata verso il manubrio. Contrariamente a quanto si crede, questa postura LIMITA di molto i problemi di mal di schiena, visto che il peso del busto va a ripartirsi sul manubrio e sulla sella.
Pedalare con la schiena verticale, per quanto apparentemente meno faticoso, è il modo migliore per stressare le prime vertebre lombari, caricandole del peso di tutto il busto, col risultato che, alla lunga e grazie agli scossoni della strada, vi ritroverete a non poter più andare in bici o portare carichi pesanti.
Non solo, la posizione "schiena verticale" è quella che vi fa fare più fatica perchè aumenta la superficie frontale esposta all'aria. Sarete meno aerodinamici e, a parità di sforzo, andrete più piano.
Le braccia andrebbero tenute perciò leggermente flesse e mordide, non bloccate come se fossero di legno. Ripeto: all'inizio si fa fatica, ma poi tutto diventa più semplice e naturale.
Il gaggio doc invece lo vedrete pedalare con: schiena perfettamente verticale, manubrio più alto della sella (manco guidasse su una moto "chopper") e, soprattutto, gambe larghe in stile "E.R.: ciclisti in sala parto".
Basta vedere un ciclista da dietro per capire se ha imparato a pedalare oppure no: le gambe devono correre parallele al telaio. La ragione, ancora una volta, non ha niente a che vedere con lo stile, quanto con la sostanza: le nostre articolazioni (coxo-femorale e ginocchio) sono pensate per lavorare su carichi applicati verticalmente e mal sopportano sforzi laterali.
Pedalare a gambe aperte fa disperdere energie (l'articolazione non lavora come dovrebbe), peggiora l'areodinamica e può, alla lunga - specie con rapporti duri - deteriorare le articolazioni ed i tendini.
Il ciclista che pedala a gambe aperte è, inoltre, oggetto di scherno da parte dei "colleghi". Anche in questo caso, con un po' di fatica, si riesce a correggersi. All'inizio è faticoso, poi diventa naturale.
In definitiva, qualche esempio di postura sbagliata: pedalare a gambe aperte come se si portasse qualcuno sulla canna, con la sella incollata al tubo orizzontale o coi piedi alle 10 e 10.
Se vi siete riconosciuti in queste immagini, provate a far qualcosa :-) Le gambe del Ciclista Gaggio


Molti si chiedono per quale malsana ragione le gambe dei ciclisti debbano essere depilate. Ebbene, non è, come la maggior parte delle persone crede, per ragioni aerodinamiche, quanto per altri due motivi ben più importanti:
  • Facilitare i massaggi e l'uso di creme (coi peli si impasterebbe tutto)
  • Facilitare la guarigione di escoriazioni e la rapida disinfezione delle stesse.
Non appena si inizia ad indossare pantaloncini estivi, diventa perciò fondamentale radersi le gambe. Si può usare un rasoio tradizionale, una crema depilatoria o, per i più coraggiosi e masochisti, la ceretta a caldo (o a freddo!!!).
Si narra di qualcuno che decise per la depilazione tramite pinzette. Quando terminò anche la gamba sinistra, sulla destra erano già ricresciuti i peli. Fortemente sconsigliato :-)

Molti ciclisti "amatoriali" ritengono che depilarsi sia una pratica "eccessiva" per la loro attività. Sta di fatto che i ciclisti coi peli siano quanto di più antiestetico si possa vedere sopra una bicicletta.
Il Ciclista Gaggio, ovviamente e manco a dirlo, NON SI DEPILA per non perdere quell'alone (???) di virilità da esibire insieme al perizoma leopardato. Incosciamente ritiene che, come Sansone, la sua forza in salita sia nascosta (molto ben nascosta) tra i peli delle gambe ;-)
 

Zoro

Biker ciceronis
18/4/06
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Principato MVV
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...???...sicuro si tratti del Sergente???:hahaha:

Non ho lo scanner a colori e verrebbe una schifezza pazzesca, anche a causa del soggetto (e non parlo di Masserini e della gentil pulzella).

Provo quindi a descrivervi l'immagine: espetto fiero, lunga chioma corvina, sorriso ammaliante, maglia rigorosamente FR con sponsor Bike Store, abilmente macchiata di fanga per trasmettere l'idea della pugna appena combattuta. Il casco integrale poggia sulla fronte arginando le gocce di sudore che brillano come gemme. Una paio di guanti sporge di lato. Masserini si avvinghia con fare lascivo alla donna, ma il Sergente resta indifferente innanzi a cotanta debolezza della carne.

Che uomo.....che uomo.......mmmmmmittttttticcccccooooooo Mariuzzi, un uomo che fa bene alla MTB.


Ora vado dall'edicolante e gli dico ARRRRIDATEMIISORDIIIIIIIIIIIII :smile::smile::smile:
 

RED HOT SPEXY

Biker dantescus
23/4/07
4.936
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ROMA
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  • Appiu arrettadori.
    Trad. [Sostantivo] Sedano.
    Ben noto per le sue propietà afrodisiache ed eccitanti, tale ortaggio viene spesso nominato in occasione di performance ciclistiche fuori dalla norma.
    Tipicamente: Paulu!!! Ita hasta pappau kustu mengianu....Appiu Arrettadori??? Ovvero: "Paolo!!!! Cos'hai mangiato stamattina a colazione....sedano?????"
  • Arma lettali. (Antico detto, metà sardo metà cinese,riferito all'Appiu arretta...dori)
    Banana
    Trad. [Sostantivo] L'unico frutto dell'amor......
  • Tostada, tostadedda.
    Trad. [Aggettivo qualificativo, vezzeggiativo] Duretta, da riferisi al grado di difficoltà di una arziada. Talvolta riferita alla sella della bicicletta da corsa.
    Talvolta anche riferito al rapporto usato: Boganceddu chi è troppu tostau! ovvero: "Cambia rapporto perchè è troppo duro!"
  • Tostado, tostadeddo.
    Trad. [Sostantivo, qualificativo, vezzeggiativo] Duretto, da riferisi al grado di reputazionalità di un capo cybernauta anziano. Talvolta riferita al sellino della bicicletta da corsa.

  • T'inci fatzu bogai deu su rapportu!
    Trad. Ti faccio cambiare rapporto controvoglia (Detto a qualcuno mostrandogli la banana di scorta (o l'appiu arrettadori).
  • Ghetta rapportu!
    Trad. Inserisci un rapporto più duro! (Detto a qualcuno che non mostra un opportuno senso della rettitudine...)
  • (In tono esortativo, sempre dal pubblico): Fuliancedda!!!
    Trad. Buttala via!!! (riferito alla bicicletta.....e alla biciclettara, se lo merita)
  • (In tono esortativo, stavolta dal gruppo): Qandu accabbasa, fuliancedda!!!
    Trad. Quando hai finito, buttala via!!! Gridato in coro dai compagni di squadra o avversari ad una ciclista ferma ai bordi della strada ad orinare. Non riferito alla bicicletta.
:smile::prost:
 

Toty69

Biker tremendus
24/9/08
1.120
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Roma-axa
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(segue)

padre: "del primo, mai fidarsi ... del secondo ti puoi fidare, ma accertati sempre che abbia mangiato abbondantemente e che non sia nella stagione degli amori"


:omertà:

...la prova definitiva che i cavalli sono animali inteligenti e che Simone doveva fare il giornalista...:smile:

mi devo sfogare :arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat:l'astinenza è una brutta bestia

vatte a fà 'na doccia bella fredda e non ci angosciare...:smile:
 
Stato
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