Da Veneziano mezzosangue Padovano appartengo alla categoria che se non mette la biga in macchina e si fa 50 km non ha speranze di fare una salita più lunga di 150 metri...
Però visto che il veneto è fatto anche di pianura posto lo stesso un itinerario, ma non prendetemi in giro... cercherò di rendere il giro più interessante possibile
Zona: Vigonovo, Sandon di Fossò, Campolongo Maggiore, Corte, Strà, Noventa Padovana, Ponte di Brenta.
Dislivello: 200m, distribuito in 5/6 cavalcavia
Partenza da Vigonovo, via argine sx brenta all'altezza del ponte. Si parte in direzione est, sempre dritti rimanendo sull'argine, si passano i paesi di Sandon (primo ponte), Campolongo Maggiore (secondo ponte) e si arriva al terzo ponte che mi sembra sia in località Corte, ma potrei sbagliarmi. In questo tratto è consigliabile prendere le pericolo e ripide rampe
![Grattata :nunsacci: :nunsacci:](/styles/uix/xenforo/smilies1/grattata.gif)
sulla sinistra, scendere cos'ì dall'argine, costeggiare per qualche centinaio di metri l'argine per poi risalire sulla rampa successiva (altrimenti 10 km di argine piatto non passano mai...).
Si attraversa il terzo ponte e si prende l'argine dall'altra parte del Brenta. Sempre dritti si torna al punto di partenza (dall'altra parte del fiume). In questo non è consigliabile prendere le rampe per scendere e salire in quanto si tratta di vicoli ciechi (a meno che di scendere dalla bici e risalire sull'argine con la bici in spalla).
Tornati a vigonovo si prosegue dritti, passando sotto al ponte con parapetto e lampioni verdi. Si passa la prima sbarra, si può prendere la rampa in discesa a sx per poi risalire subito dopo, prima del ponte pedonale. Al ponte proseguire dritti senza attraversarlo, si arriva ad una seconda sbarra, la si passa e ci si butta sulla pericolosa discesa a sinistra
![Digging :help: :help:](/styles/uix/xenforo/smilies1/digging.gif)
subito dopo la sbarra. Dopo un centinaio di metri di dura discesa tecnica si arriva ad incrociare una strada asfaltata, è necessario attraversarla e proseguire verso sx. Dopo 500 metri circa di bitume, si arriva ai piedi di un cavalcavia: non bisogna salirlo ma proseguire tenendo la dx. Si giunge al mitico "Parco Sarmazza" zona ricreativa per pescatori e pensionati con cane al guinzaglio ma terreno di sfida per ogni biker... Arrivati all'ingresso del parco (in realtà non c'è niente che ricordi un parco...) si prende lo sterrato a dx e molto semplicemente di va sempre dritti (passando sbarramenti vari) fino a quando lo sterrato finisce incrociando una strada asfaltata. A questo punto si gira a sx si passa il ponte, ancora a sx e si riprende lo sterrato che costeggia il fiume dall'altra parte. Anche in questo caso si passano sbarramenti vari, si affronta un pericolosissimo tratto di 150 metri in una proprietà privata
![PutEmUp :cassius: :cassius:](/styles/uix/xenforo/smilies1/PutEmUp.gif)
(controllate sempre che il cancello della casa si chiuso, altrimenti è necessario affrontare uno sprint inseguiti da cani rabbiosi...). Si prosegue sempre costeggiando il fiume. Verso la parte finale si deve affrontare un insidioso single-track, e attraversata la passerella galleggiante si arriva al punto di partenza.
A questo punto si abbandona il parco sarmazza percorrendo la strada che ci ha portato li. Ora si può salire l'arduo cavalcavia che prima è stato evitato. Arrivati in vetta, dopo circa 150 metri di ascesa proibitiva per i meno alleanti, si può notare sulla sx un buon esempio di spreco di denaro pubblico e soprattutto di scempio ambientale (l'imponente sistema di chiuse Romea, costruito negli anno 80 e mai entrato in funzione). In vetta al cavalcavia si attraversa la strada e si prende il single-track (dietro ad una staccionata per non far passare le moto) sulla sinistra dell'eco-mostro. Dopo poche decine di metri si costeggia una sorta di pista di moto-cross, se non ci sono motociclisti assatanati nei paraggi è possibile affrontare le rampe e le discese create sfruttando la pendenza degli argini. Dopo aver appagato la voglia di free-ride estremo
![Capolavoro :free: :free:](/styles/uix/xenforo/smilies1/capolavoro.gif)
, si prosegue nella direzione che avevamo preso in precedenza, arrivando all'argine che era stato percorso prima di scendere per recarsi al parco Sarmazza. Si ripercorre per qualche centinaio di metri l'argine, dopo la sbarra questa volta non si prende la "dura discesa tecnica" ma si rimane sull'argine (single-track sotto al tunnel formato dalle piante) e si arriva al ponte di Strà. Si attraversa la strada e si prosegue sull'argine battuto e molto scorrevole fino a Noventa Padovana (il ponte successivo). A questo punto si attraversa il ponte e si fa ditro front, fino a tornare al ponte di Strà. Si passa il semaforo, e prima del ponte successivo si attraversa la strada e si prende l'argine a sinistra del fiume. Anche in questo caso sempre dritti fino al primo ponte buono (Ponte di Brenta) per attraversare e tornare indietro. Si torna per l'altro argine, dopo essere passati sotto ad un ponte si deve prendere la rampa stretta e ripida sulla sx per risalire sull'argine. Alla fine si torna a Strà. A questo punto si riattraversa la strada e si prosegue verso sx su bitume molto trafficato, sempre dritti si passano un paio di semafori e si arriva a costeggiare Villa Pisani (è consigliata una gita domenicale a villa Pisani con moglie o morosa...) si prosegue per circa 1500-2000 metri e prima di arrivare nel successivo centro abitato si fa una deviazione a destra (tra l'altro segnalata come "Itinerari del Brenta, percorso ciclabile" o qualcosa del genere). Si prosegue quindi costeggiando letteralmente il fiume brenta (attenzione a non caderci dentro); siamo in piena riviera del brenta una zona davvero molto bella e tranquilla. Consiglio di affrontare questo tratto ad andatura moderata: in questo modo si può apprezzare la tranquillità del luogo e soprattutto non si rischia di investire qualche pensionato con apparato uditivo poco allenato
![Oold :vecio: :vecio:](/styles/uix/xenforo/smilies1/oold.gif)
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Quando il percorso sul lungo fiume termina si torna su asfalto e a quel punto non si deve fare altro che seguire le indicazioni stradali per tornare a Vigonovo.
Alla fine di questo epico giro il contachilometri segna circa 55 km
Vabbe dai, in alcuni punti ho un po' esagerato però è il meglio che la zona può offrire...
![Dj :bum-bum-: :bum-bum-:](/styles/uix/xenforo/smilies1/dj.gif)