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Valle Aurina e dintorni - il giro dei 7 rifugi e le tostarelliadi

tostarello

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finalmente le vacanze, anche quest'anno in Valle Aurina per bellissime escursioni a piedi ed in bici...

erano 2 anni che con Paolo (goganga) durante il periodo comune di ferie in alto adige volevamo fare il famoso giro dei 5 rifugi in Veneto ma nei passati due anni a causa del maltempo avevamo dovuto rinunciare; quest'anno le nostre ferie si sono sovrapposte più a lungo e finalmente, appena c'è stato uno dei pochi bei giorni di sole, non ci siamo fatti sfuggire l'occasione.

L'impresa è stata dura, già che c'eravamo abbiamo aggiunto delle varianti ed i rifugi sono diventati 7, altrimenti che "tostarelliadi" sarebbero

la mattina alle 8.15 parto in auto da Campo Tures e passo da Paolo a San Candido, poi da Dobbiaco prendiamo la statale 51 e poco dopo aver superato il passo Cimabanche, a quota 1500 circa si lascia l'auto in una piazzola e, alle 10.15, inizia il giro:

salita su forestale prevalentemente nel bosco sino a forcella Lerosa (2020m), si scende in ampia vallata e su simpatico sentiero sino al rifugio Ra Stua (1668m), poi si ricomincia a salire su sterratone soleggiato in direzione rif. Sennes, poco prima di arrivare a tale rifugio però incrociamo una sterrata che porta al rifugio Biella (2327m); ci pensiamo un po' e decidiamo di raggiungerlo, la salita non è particolarmente ripida ma lunghetta (4-5Km per circa 250 metri di dislivello), il panorama che si gode dal rifugio è spettacolare, dal Pelmo alle Tofane, il gruppo del Cristallo con i cadini di Misurina ed in lontananza la Marmolada; ci rilassiamo e rifocilliamo al rifugio.
per scendere ci sarebbe anche un sentiero ma ci viene detto che è per escursionisti esperti, ci fidiamo del consiglio e ripercorriamo, divertendoci in discesa, la strada fatta all'andata.
una volta ritornati all'incrocio, la salita per giungere al rifugio Sennes (2116m) è breve; il rifugio è abbastanza frequentato e scendiamo subito verso il rifugio Fodera Vedla (1966m), durante la discesa proviamo a fare un sentiero, all'inizio più tecnico e divertente ma dopo un po' impraticabile, quindi lo risaliamo e proseguiamo sullo sterrato, comunque divertente.
La discesa continua, per arrivare al rifugio Pederù (1548m) c'è una bella sterrata ripida e con tornantini, per niente difficile anche se abbiamo visto qualche biker scendere con difficoltà o a piedi (piccola rivincita morale dopo esser stati umiliati pesantemente in salita ).

(*) sarà la carica adrenalinica della discesa, sarà che in fondo (ma molto in fondo) ci sentiamo sempre ragazzi, all'arrivo al Pederù non resistiamo alla tentazione e ci arrestiamo con una bella derapata all'unisono di fronte ai turisti esterrefatti

@bluesman & co: e sò pure grossi!!!


eehh ma la discesa la si sconta, eccome se la si sconta...
sono le 17, fa caldo ed il sole picchia duro e ci aspetta ancora la salita sino ai 2172m del passo del Limo, Paolo è più allenato di me e mi precede, io arranco lentamente a piedi, sono cotto dal sole ed assetato, ho solo l'acqua della borraccia e la centellino (i 2 litri d'acqua che avevo messo nella sacca idrica Dakine mi hanno in gran parte docciato la schiena sin da forcella Lerosa (per fortuna fa caldo, e dire che era stata prontamente sostituita in garanzia, ma anche questa perde che è una bellezza )

dopo gran parte della salita si arriva ad un bivio, anche qui decidiamo di fare una deviazione che in pochi minuti porta al rifugio La Varella (2042m), di fronte ad un bel laghetto, si torna subito sulla strada e, ancora una volta dopo poco, si arriva al rifugio Fanes (2060m), anche questo abbastanza affollato; si prosegue tosto e dopo gli ultimi interminabili cento metri di dislivello arriviamo al passo (credo di poter dire che anche Paolo era a quel punto cotto e panato come me )

è tardi e, anche se in discesa, la strada è ancora tanta, ci catapultiamo verso valle con giusto qualche sosta per ammirare e fotografare la bellezza della val di Fanes che meriterebbe più tempo a disposizione; in breve copriamo la decina di Km che ci riportano sulla ss51 a solo 4Km da Cortina, il tempo è tiranno e si decide di fare l'autostop per tornare all'auto, circa 8Km e 300 metri più su, la seconda auto che passa si ferma, è un ragazzo simpatico e gentile che mi fa salire, poi tra recupero e ritorno in albergo si fanno le 10 di sera, una giornata lunga e faticosetta, 48Km per 2000 metri di dislivello, ma bellissima ed indimenticabile.
 

tostarello

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già avvicinandoci in auto al punto di partenza il paesaggio è stupendo





salendo a forcella Lerosa



si svalica



ultima foto della macchinetta di Paolo, sfortunatamente persa nei pressi di Ra Stua



inizia la discesa verso Ra Stua



uno sguardo indietro, salendo verso il rif. Sennes



verso il rif. Biella



al rifugio Biella



scendendo al rif. Pederù



rif. Pederù



lungo la salita al passo del Limo



yak incontrati vicino al rif. La Varella



laghetto rif. La Varella



goganga al passo del Limo



passo del Limo, jamo fatta...



io durante la discesa lungo la val di Fanes



malga Fanes





...e ce ne sarebbero tante altre ancora, mai comunque belle come le emozioni provate

ciao o-o
 

samuelgol

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E bravi, fra due settimane saremo lì anche io e Gianky. Partiremo da Carbonin e faremo il vostro stesso itinerario ad esclusione della piccola deviazione al La Varella, che non vale (a mio giudizio) granchè la pena. Quindi il nostro sarà dei 6 rifugi (se Gianky è d'accordo a farli diventare 6),ma l'idea sarà quella di mangiare a Fanes, quindi partiremo un pò prima, niente varianti Free (non sò cose pe noi racing).

Se ci autorizzi posteremo qui i nostri pre accordi e le nostre post impressioni.

Foto foto foto
 

tostarello

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E bravi, fra due settimane saremo lì anche io e Gianky...

Se ci autorizzi posteremo qui i nostri pre accordi e le nostre post impressioni.

Foto foto foto

la deviazione al La Varella richiede 5-10 minuti

postate, postate pure, le mie foto le ho messe e vorrei aggiungere anche qualche foto di altri due giri nella valle Aurina, uno al passo dei Tauri (2638m slm), l'altro al rifugio Porro (2420m slm); al giro dei 7 rifugi Paolo ha perso la macchinetta fotografica, io per non esser da meno ho perso due bussole della corona 32, così anche la 22 è divenuta inutilizzabile e sono restato col solo 44, per cui a questi rifugi sono salito a piedi (e con scarponi da montagna, ottimi anche con gli spd xtr ) pur di poter scendere in bici (visto che avevo anche un ginocchio dolorante ho unito l'utile al dilettevole )

certo che in questi ultimi percorsi "free" ho sentito la nostalgia della giallona
 

marcop

Biker superis
Bravi,
che bei posti certamente ti ripagano di tanti sforzi.
Io sono stato con Leo da quelle parti per la DSB e devo dire che i paesaggi sono veramente indimenticabili.
Sembra di essere in una cartolina
 

samuelgol

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Se non sapessi che fra meno di due settimane sarò lassù sarebbe dura.

Bella Riccà e se rimpiangi la giallona nei percorsi free che hai fatto, pensa invece a dovette fà un giro del genere con quella
 

Ser Petrus

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Cassino
www.mtbikecassino.it
Posti bellissimi, ci sono stato anche io l'anno scorso, ma purtroppo non conoscendo i posti ed essendo alle prime armi con la bici (avevo iniziato a pedalare soltanto da qualche mese), mi sono fatto solo qualche salita lungo le strade strerrate utilizzate dalla forestale nei dintorni degli impianti di risalita, in compenso ho fatto una bellissima discesa di Rafting!!
Se decido di tornarci ti chiederò informazioni dettagliate per fare il giro che hai fatto tu!!
 

tostarello

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già ero stato a piedi a questo passo, che ha un profondo significato storico in quanto si sa che era "frequentato" già 5.000 anni fa.
Vi avevo incontrato, più da vicino di questa volta, gli yak portati qui da Messner ed avevo visto molti biker provenienti dall'Austria scenderlo, però a piedi, ed avrei voluto avere con me la bike per poterlo invece scendere in sella.

così quest'anno ci sono tornato con la bici ed è stato fantastico, anche se la stumpjumper con le ruotine xmax sl e copertoni da 2.0 li sentivo al limite, oltretutto la guarnitura era mezza fuori uso (funzionava solo il 44) e, visti i 1000 metri di dislivello da salire ho optato per gli scarponcini da montagna, che comunque durante la discesa non mi hanno dato poblemi di grip sugli spd xtr.

la chiesa del S.Spirito si intravede in lontananza verso Kasere, alla fine della strada della Valle Aurina, il punto più a nord d'Italia.



vista verso il rifugio Tridentina



uniche 2 foto in sella, me le ha fatte mia moglie che mi ha accompagnato fino a quota 2.100





quei puntini neri, sono 4 yak, che qui vivono alo stato brado



lassù si vede già il passo



la vecchia caserma GF sulla via Lausitz



ed ecco la rampa finale, questa parte di circa 30 metri ed un altro brevissimo tratto, sono le uniche parti che non mi sono fidato a scendere in sella perchè ripide, molto sconnesse ed esposte (nonostante il corrimano)



ed ecco lo Zillertal



il versante Italiano con la valle Aurina





il versante Austriaco



con laghetto...



che tornantini, una goduria



o-o
 

samuelgol

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Beh io di yak ne vedo tre e non 4. Mi sa che lo spingismo in salita ti ha messo fame
Pensa che fortunati quelli della GdF che erano in servizio in quella foto che hai fatto. Anche io nel mio album ho un pò di foto dei 5 rifugi fatto due anni fa e anche di casermette di confine.....da morire a star là.

E quei tornantini sassosi? scommetto che li hai fatti anche in discesa . Mò che torni al Pineto a fa le giostre sai che nostalgia......
 

tostarello

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due anni orsono con goganga siamo saliti dal lago di Neves e scesi nella valle di Rio bianco; questa volta sono salito e ridisceso dal lago di Neves, solo 570 metri di dislivello ma bell'escursione, discesa tecnica nella prima metà ma comunque tutta fattibile in sella.

ci si allontana dal bellissimo lago



lago e laghetto



a metà percorso sullo sfondo si intravede il rifugio



il rifugio Porro, sempre piacevole da visitare



evvaiiii tutta discesa






passaggetto in sequenza fotografica







e concludo con queste splendide orchidee o-o

i
 

tostarello

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Beh io di yak ne vedo tre e non 4. Mi sa che lo spingismo in salita ti ha messo fame
....

E quei tornantini sassosi? scommetto che li hai fatti anche in discesa ...

anche io ne vedevo 3 ma uno che era lì appostato col binocolo (credo fosse del posto) me li ha indicati dicendo che erano 4 neri ed uno piccolo chiaro (sul piccolo chiaro avevo volutamente sorvolato altrimenti passavo per matto )

certo che li ho fatti in sella, pensa che sempre questo tipo (che parlava abbastanza l'italiano) mi aveva detto che non era possibile riscendere in bici perchè pericoloso, mi aveva consigliato di passare in Austria non ho capito bene per dove, ho solo inteso poi che potevo rientrare in Italia dal Brennero sissì a quest'ora stavo ancora a pedalà poi quando mi ha visto riscendere e ci siamo salutati ho notato un po' di stupore

a scendere ci ho messo 40 minuti effettivi per 1000 metri di dislivello, 1h e 10 totale tra riposo, foto ed una foratura, la mia prima ed unica pizzicatura finora era stata nel 2003 ma con la front, qui c'erano delle "canale" di scolo davvero 'gnoranti, anche per questo avrei voluto la giallona, ho temuto soprattutto per le xmax
 

samuelgol

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Beh, tu sei mastro giostrarolo, io è + facile che un'ora e 10 ce la metto a salire (montato e pedalando ovviamente ), che non in discesa, ma a veder le foto credo che riuscirei a scendere di là pure io. Di tutti i consigli che mi hai dato, ho impressione che lì quello fondamentale sia di scordarsi del freno davanti. Il rischio cappottamento all'avanti mi sembra il più probabile.
 

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