giornata iniziata male e finita male ........ ma tutto il resto nel mezzo è stato superlativo!
E chi l'ha detto che c'è bisogno di arrivare sulle Alpi per fare un bel percorso in MTB? Invece di fare una mega-salita ed un'interminabile discesa, quaggiù facciamo 5 (cinque!) salite e 5 (cinque!) discese ma la libidine non manca di certo.
Procediamo per ordine:
- partito alle 7:20 da casa con il cielo che brontolava e le nuvole che minacciavano .... indosso i manicotti perchè la temperatura non è alta e mi faccio i miei 15 chilometri su asfalto per raggiungere il resto della compagnia;
- arrivo puntuale a Morciano e un paio di tizi a bordo di un potentissimo fuoristrada mi affiancano e mi chiedono di "piazza Risorgimento"; sorrido alla battuta e gli indico il punto del nostro appuntamento, accompagnandoli perchè non si perdessero ;
- lì troviamo un'altra parte della compagnia (Andrea, Paolo e Stefano) ..... e siamo 6!
Effettuiamo le presentazioni tra quelli che non si conoscono e aspettiamo il nostro capogruppo, il nostro méntore, la nostra guida, il nostro faro che arriva poco dopo ...... e siamo 7!
Mentre ci chiediamo se il suo nickname si legga scape o scheip arriva, lupus in fabula, lui stesso a puntualizzare che vale la pronuncia all'americana ...... e siamo 8!
SI PARTE!
- nella prima parte, su asfalto, chiacchierando, si innesca il primo contrattempo della giornata del quale mi assumo la responsabilità: il mio manubrio si incastra con quello di Barto e finiamo a terra, lui una botta al ginocchio che, spero, non gli abbia dato troppo fastidio, io contavo le escoriazioni ancora sotto la doccia, quando ne scoprivo di nuove prima nascoste dalla divisa.
In tutto 7!
Quattro sull'asfalto: mignolo sinistro, ginocchio sinistro, spalla sinistra; avambraccio sinistro; due sul manubrio: ginocchio destro, torace; una sul pedale: caviglia destra.... se non ho sbagliato la ricostruzione del sinistro.
La prossima volta in una delle due borracce la riempio di acqua ...... ossigenata!
Fortunatamente il peggio è stato evitato grazie ad una pronta frenata di chi seguive che riesce a non calpestarmi e a non fare a sua volta un volo sulla mia MTB a terra (anche lei ringrazia).
Spero sia finito il trittico delle mie cadute: ultimi tre giri, tre cadute ...... sperém!
- Parliamo subito dell'altro contrattempo, giunto ormai alla fine del giro: cavo del cambio posteriore rotto, catena inevitabilmente sull'ultimo pignone, rapporti impedalabili in sterrato mi hanno costretto a tagliare l'ultima parte dell'ultima discesa ed a salutare la compagnia con qualche minuto di anticipo.
Per il ritorno a casa, altri 15 chilometri di asfalto, ho pedalato lunghissimi rapporti per me assolutamente inusuali, spero almeno di avere fatti un po' di potenziamento.
Il resto della giornata è stata una libidine totale: salite intense; fondo costantemente sterrato, a parte due/tre chilometri in prossimità di Montefiore; splendide discese veloci e filanti, salvo qualche tratto; passaggi da brivido in tunnel "scavati" nella vegetazione; borghi abbandonati; una fantomatica "sdora" che nessuno però mi ha presentato; compagnia spettacolare. Posso dire che è stata una delle più complete e riuscite escursioni nella mia amata Valconca, nonostante i due piccoli (a questo punto lo posso dire) inconvenienti occorsi.
Bellissimo tracciato costruito in gran parte da Valerio al quale ho minimamente contribuito segnalando il collegamento per la tanto nominata e tanto apprezzata salita dell'Urbotto
Liberi di non crederci ma la Valconca può dare questo e tanto altro, basta aver voglia di pedalare e di godersi la natura e la compagnia .... alla prossima!
Bye, Andrea.
E chi l'ha detto che c'è bisogno di arrivare sulle Alpi per fare un bel percorso in MTB? Invece di fare una mega-salita ed un'interminabile discesa, quaggiù facciamo 5 (cinque!) salite e 5 (cinque!) discese ma la libidine non manca di certo.
Procediamo per ordine:
- partito alle 7:20 da casa con il cielo che brontolava e le nuvole che minacciavano .... indosso i manicotti perchè la temperatura non è alta e mi faccio i miei 15 chilometri su asfalto per raggiungere il resto della compagnia;
- arrivo puntuale a Morciano e un paio di tizi a bordo di un potentissimo fuoristrada mi affiancano e mi chiedono di "piazza Risorgimento"; sorrido alla battuta e gli indico il punto del nostro appuntamento, accompagnandoli perchè non si perdessero
- lì troviamo un'altra parte della compagnia (Andrea, Paolo e Stefano) ..... e siamo 6!
Effettuiamo le presentazioni tra quelli che non si conoscono e aspettiamo il nostro capogruppo, il nostro méntore, la nostra guida, il nostro faro
Mentre ci chiediamo se il suo nickname si legga scape o scheip arriva, lupus in fabula, lui stesso a puntualizzare che vale la pronuncia all'americana
SI PARTE!
- nella prima parte, su asfalto, chiacchierando, si innesca il primo contrattempo della giornata del quale mi assumo la responsabilità: il mio manubrio si incastra con quello di Barto e finiamo a terra, lui una botta al ginocchio che, spero, non gli abbia dato troppo fastidio, io contavo le escoriazioni ancora sotto la doccia, quando ne scoprivo di nuove prima nascoste dalla divisa.
In tutto 7!
Quattro sull'asfalto: mignolo sinistro, ginocchio sinistro, spalla sinistra; avambraccio sinistro; due sul manubrio: ginocchio destro, torace; una sul pedale: caviglia destra....
La prossima volta in una delle due borracce la riempio di acqua ...... ossigenata!
Fortunatamente il peggio è stato evitato grazie ad una pronta frenata di chi seguive che riesce a non calpestarmi e a non fare a sua volta un volo sulla mia MTB a terra (anche lei ringrazia).
Spero sia finito il trittico delle mie cadute: ultimi tre giri, tre cadute ...... sperém!
- Parliamo subito dell'altro contrattempo, giunto ormai alla fine del giro: cavo del cambio posteriore rotto, catena inevitabilmente sull'ultimo pignone, rapporti impedalabili in sterrato mi hanno costretto a tagliare l'ultima parte dell'ultima discesa ed a salutare la compagnia con qualche minuto di anticipo.
Per il ritorno a casa, altri 15 chilometri di asfalto, ho pedalato lunghissimi rapporti per me assolutamente inusuali, spero almeno di avere fatti un po' di potenziamento.
Il resto della giornata è stata una libidine totale: salite intense; fondo costantemente sterrato, a parte due/tre chilometri in prossimità di Montefiore; splendide discese veloci e filanti, salvo qualche tratto; passaggi da brivido in tunnel "scavati" nella vegetazione; borghi abbandonati; una fantomatica "sdora" che nessuno però mi ha presentato; compagnia spettacolare. Posso dire che è stata una delle più complete e riuscite escursioni nella mia amata Valconca, nonostante i due piccoli (a questo punto lo posso dire) inconvenienti occorsi.
Bellissimo tracciato costruito in gran parte da Valerio al quale ho minimamente contribuito segnalando il collegamento per la tanto nominata e tanto apprezzata salita dell'Urbotto
Liberi di non crederci ma la Valconca può dare questo e tanto altro, basta aver voglia di pedalare e di godersi la natura e la compagnia .... alla prossima!
Bye, Andrea.