Se piove non si pedala,
con la gomma posteriore liscia non si può uscire sul bagnato,
senza il freno posteriore è meglio portarla dal meccanico.......
(anonimo stradista dell novecento)
Sento le campane che invitano alla prima Messa della mattina,
e mi dicono che sono le otto.
Parto in salita, per non infreddolirmi troppo.
MAglia termica delle grandi occasioni,
maglietta estiva, impermeabile, calzoni corti,
copriscarpe.
Non ho bisogno di far girar forte le gambe: nessuno mi aspetta.
Non ho meta, non ho tabella di marcia, ad ogni incrocio è la mia bici a guidarmi.
Passo la frontiera, la parte scoperta delle gambe è color rosso fuoco ma i piedi son caldi, ed un biker, con i piedi caldi può andare ovunque.
Piove, non troppo ma piove.
Affronto con circospezione tratti in discesa visto che freno e gomma posteriore è come non ci fossero.
Sul rettilineo, da lontano, vedo una ragazza che corre, pure lei sotto la pioggia, io almeno ho il casco, lei i capelli al vento, seppur legati a coda di cavallo: saranno fradici; ci guardiamo e ci scambiamo un saluto mentre ci incrociamo e mi viene in mente una pubblicità, una "finta" pubblicità, protagonista di un film di qualche anno fa:
quello che le donne vogliono "spot Nike" - YouTube[/URL]
Continuo a pedalare sotto la pioggia, provo percorsi diversi dai soliti, passaggi alternativi, noto cose che altre volte mi sfuggono, scendo nella profonda gola, sui ripidi tornanti in asfalto fatico a tenere fermo l'anteriore.
Provo un paio di esplorazioni, vedo un cartello che illustra una grotta per esplorazioni speleologiche, penso a CristianD e so già che se non la conosce presto verrà a chiedermene l'ubicazione.
La salita è dura, molto ma il mio rampichino è innestato e le gambe continuano a girare.
Mi sfila sulla destra l'imbocco di quel sentiero che diverse volte mi ha incuriosito e so benissimo che da solo, sotto la pioggia, senza freno posteriore non è da provare........
infatti scendo con circospezione, i sassi sono viscidi ma il sentiero è abbastanza largo e non troppo ripido, quando temo che svolti a sinistra per infilarsi nell'asfaltata poco sotto e terminare senza lode, ecco una curva a destra: le pietre finiscono, inizia l'erba, poi la terra, un po' di sottobosco; proprio non capisco perchè nessuno me ne abbia mai parlato, perchè nessuno conosca questo sentiero splendido.
La risposta arriva alla svolta successiva quando il sentiero diventa improvvisamente ripido, molto ripido, troppo ripido. Una, due, tre pinzate, la gomma anteriore si blocca continuamente, inutilmente, la bici non rallenta, al contrario accelera, fortunatamente sulla destra sfilano le ginestre e ci arrivo a volo d'angelo; mi rialzo e mi trovo il mazzo di chiavi di casa infilato nella manica del giacchetto, il cellulare nell'altra.
Lascio a terra la bici e provo a proseguire a piedi: faccio pochi metri e mi accorgo che non riesco neppure a camminare, tanto il fango è viscido. Torno sui miei passi e non senza fatica riporto la MTB fin dove è possibile pedalare, vedo i solchi lasciati dalla mia ruota anteriore bloccata e non capisco come ho fatto a non cadere prima. Risalgo in sella, incassando la caduta ma meditando di tornare presto, non appena sarà asciutto, non appena avrò cambiato la gomma, non appena avrò riparato il freno.
Ora non piove più e passo per il Parco di Montecerreto, scendo ad Acquaviva con non poche difficoltà, con l'anteriore che scivola continuamente sulle pietre..... serve come buon allenamento!
E poi giù a Gualdicciolo, sulla brecciata.
Inrocio un gruppo di bikers che salgono e sento la voce di una ragazza, la cerco con gli occhi e la vedo sola, in coda al gruppo, senza nessuno che segue la sua........ "scia"; boh! Saran mica bikers questi?
Ora sono a fndo valle e continuano le esplorazioni, vedo un paio di sentieri, ne imbocco uno poi arrivo all'asfalto e vedo una svolta sulla sinistra; è proprio lì che vorrei andare, ma il tanto fango mi fa desistere, raddoppiando il numero dei conti in sospeso di oggi. Tornerò e, se il mio fiuto non mi inganna, ne verranno fuori un paio di scoperte a dir poco interessanti.
Ora salgo per la durissima asfaltata, con il cartello che segna 20%.
Però arria il sole, che inizia ad asciugarmi e mi accompagnerà, tra gli spari del Monte San Paolo, tiepidamente a casa.
Non concludo come al solito.......
"fortuna che non ho obbligato nessuno a seguirmi";
"peccato non abbia trovato qualcuno disposto a farlo spontaneamente".