Poco più di due anni fa cominciavo a tirare i primi colpi di pedale senza le rotelle.
Avevo un buon maestro, Tostarello, che con pazienza mi insegnava a fare i primi passi.
Insieme pedalavamo suii sentieri tra il Lazio e l'Abruzzo.
Ricordo che ero affascinato dalla bellezza di questi percorsi, spesso a poche decine di Km da Roma.
Un giorno domandai a Tosty quale fosse il giro più bello che aveva fatto in zona. Senza esitazioni mi disse il Puzzillo.
A maggio del 2009 presi un giorno di ferie a fine maggio e con il mio mentore Tosty andammo sul Puzzillo.
La giornata fu perfetta e il giro rimase sempre nella mia mente. Tutto era incredibile ma qualcosa in particolare mi aveva colpito.
Sono tornato diverse volte sul Puzzillo ma non sono mai riuscito a provare le stesse sensazioni.
Sabato sono uscito con il gruppo e domenica ho voglia di fare qualcosa "di diverso".
Non voglio niente di "sgarrupato" (stimolante sotto il profilo tecnico) ma cerco un giro da gustare, qualcosa che mi faccia sognare.
Mi ricordo del Puzzillo fatto con Tosty e ripenso alla prima volta: era maggio e c'era ancora un po' di neve.
Ho deciso: faccio il Puzzillo!
Sono solo ma non mi dispiace troppo. Ogni tanto mi piace fare l'eremita.
Per l'occasione mi NonnoCarbizzo e mi sveglio alle 5,15: le previsioni danno peggioramenti al pomeriggio.
Salgo in macchina alle 6 e mi avvio. Roma è deserta. Faccio colazione lungo l'Autostrada dei Parchi.
Quando esco dal Tunnel dell'autostrada dopo Tagliacozzo, si apre il magnifico scenario dell'Appennino Abruzzese, tra il Gran Sasso ed il Velino-Sirente.
Lo so....lo so....in tanti diranno "ma le Alpi....le Dolomiti".
Eppure vi dico che quei posti trasmettono sensazioni uniche che non colgo neanche nei bellissimi sentieri del Garda.
Sensazioni fatte di silenzio, di pace assoluta, di solitudine.
Alle 7,30 sono già in sella e comincio la salita.
L'aria è fresca, pungente, anche perchè il sole si nasconde ancora dietro le alte vette del Velino, spesso più alte di 2000 metri.
Faccio un sentiero che non avevo mai percorso prima e devo dire che ne vale la pena.
Il giro prevede una lunga salita iniziale di oltre 1000 metri di disl.. Più salgo e più lo scenario diventa pittoresco.
I faggi sono ormai carichi di foglie e nel bosco il sole, ormai alto sopra le cime innevate, a stento filtra tra la vegetazione.
Il percorse atrraversa boschi e pianori verdissimi. In prossimità del valico comincia il tratto misto pedalato/spinta (circa 150 metri di disl.).
Ad un certo punto un enorme uccello si leva in volo a poche centinaia di metri da me. Subito dopo lo seguono altri uccelli simili.
Li ammiro in volo e sono davvero impressionanti: l'apertura alare di alcuni supera abbondantemente il metro e mezzo.
Inizialmente penso (a torto) siano aquile. Alla fine ne conto una quindicina buona.
Raggiungo il punto da cui si sono levati in volo e noto la carcassa di un grosso animale in decomposizione, probabilmente un cavallo.
Alla fine del giro Tosty mi informerà che si trattava di grifoni.
Salgo lungo la parte più ripida del valico e si apre lo spettacolare scenario della Valle del Puzzillo.
Di fronte il costone ancora abbondantemente innevato in cui si trova il Rifugio Sebastiani.
Sento finalmente le stesse sensazioni che provavo due anni fa e capisco cosa mancava le altre volte: la luce.
Si, perchè il riflesso dei raggi solari sulla neve, crea un riverbero particolarissimo, una luce intensa.
Mi rilasso un po', tolgo gli
occhiali e mangio qualcosa, contemplando il panorama.
Comincia la discesa lungo pratoni coperti da crochi lilla.
Mi fermo spesso per fotografare angoli di natura che tra qualche giorno saranno decisamente diversi.
Arrivo alla Piana di Campofelice dove abbondano margheritine gialle e bianche.
Incontro gli immancabili cavalli la cui vista trasmette un gran bel senso di libertà.
Qualche sali-scendi e mi rituffo in discesa nel bosco. E' magnifico! Vado tranquillo per godermi ogni metro, ogni secondo.
Arrivo alla macchina, alzo gli occhi al cielo e ringrazio il Dio della MTB perchè mi ha regalato questa giornata incredibile.
Si, certe volte mi piace fare l'eremita, ma dopo quello che ho appena visto chiamo mia moglie la bikeressa ConCubina e Tostarello perchè mi spiace che loro non abbiano partecipato al mio sogno.
La luce del Puzzillo probabilmente tra una/due settimane andrà via, ma tutti gli anni torna ed io mi farò trovare li ad ammirarla ancora una volta.
Tutte le foto:
https://picasaweb.google.com/111363306075601584174/PuzzilloSolitario#