... scusate il ritardo con cui vi giunge il mio resoconto, affezionati lettori, ma ogni tanto devo lavorare anch'io
L'avventuara comincia sbagliando strada due volte, come da programma
, e ci dirigiamo all’appuntamento con Danilo che nel frattempo s’è già fatto un paro de colazioni tanto per ingannare l’attesa
Mentre stiamo per uscire arriva la ferale notizia “… dai, dai vi aspettiamo … andiamo tutti insieme dalla valle dell’inferno!!!”, attacco, guardo Aleandro
, controllo gli oggetti contundenti presenti in zona … uffff, a parte un paio di portaceneri sono tutti ancorati, posso arrischiarmi a rendere partecipe della lieta novella il mio compagno di sventure, il quale dopo il Terminillo ha imparato a leggere le mie espressioni
, infatti mi fissa torvo … “Aleà, non si fa più il 116” … “cioèèèèèèèèèè?!?!?!?!?!?”
… “o meglio, si fa ma … ehmmmm … al contrario” … mi faccio piccolo piccolo, Aleandro si fa scuro in volto … “e quindi?!?”
… e Danilo, candido, candido “e quindi si fanno le rampe”
… anch’io dopo il Terminillo ho imparato a leggere le sue espressioni e dietro quella si celano non meno di una dozzina di imprecazioni di chiarissima impostazione religiosa
“insomma, me c’hai inc……to n’antra volta!!!”
sono all’angolo, abbozzo una timida difesa, impostata sul “io volevo fare gli stradoni c’ho la forcella bloccata … fosse per me passeremmo di la … è tutta colpa di Mario” ma non funziona, Aleandro mi fulmina con lo sguardo
. Arriviamo al luogo dell’appuntamento, dalla parte giusta, stavolta, visto che quella precedente eravamo arrivati contromano a causa di un repentino vuoto di memoria di Danilo
.
Romina ed il Vence partono in attesa che noi si finisca la vestizione. Partiamo anche noi, ma facciamo appena in tempo a superare il tratto asfaltato che vediamo il Vence piombare giù a manetta “me so scordato lo zainooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!”
vabbè è normale … raggiunta Romina ai piedi della prima rampa, ci fermiamo ad aspettare il Vence, tutti tranne
UNO … e non sto qui a dire chi
Il fatto è che con l’anteriore più alto di 5 cm ero al 10% di pendenza pure da fermo
, per cui sulle rampe mi dovevo mettere a pedalare tutto in punto di sella spalmato sul manubrio e di buona lena per non ribaltarmi
, insomma, visto da dietro potevo sembrà no scemo … però, a pensacce bene, pure da davanti …
Superate senza danni, perlomeno apparenti
, le micidiali rampe della valle dell’inferno comincia una salitona di 3,3 km con una pendenza media del 9% contro il 6% medio del rampa/spiana/rampa/spiana. Dopo il c….o fatto fin li le gambe girano da sole in trance agonistico
NOTA PER DIEGO : trance agonistico non vuol dire essere inseguito da un omaccione che pur avendo la quarta di reggiseno ed un’anima sensibile ha comunque mantenuto alcune “caratteristiche” tipicamente maschili, eh!!!
… vengo risvegliato da un urlo alle mie spalle
… mi viene il dubbio che Diego avesse visto giusto ed accelero … mi sento abbrancato per lo
zaino, continuo a pedalare, l’aggressore non molla la presa … “a Francèèèèèèèèèèèèèè, c……o ma te voi fermàààààààààààààà, aspettiamo gli altri!!!” … dalla voce nun po esse un trans, anche perché quando vado sulla Salaria non do mai il mio vero nome
… infatti è il Beppe che con uno scatto felino è venuto a riprendere il fuggitivo
Ora io mi chiedo … ma come c….o fa uno che dice che non scatta mai altrimenti gli si inchiodano le gambe a ripjamme così avendo ancora tanto fiato in corpo da strillame nelle recchie a 120 db?!?
… o so ancora più sega di quanto creda oppure lui c’ha du mongolfiere al posto dei polmoni!!!
Vabbè, fatto sta che dopo una decina de metri in cui procedo col Beppe attaccato allo zaino, desisto dal tentativo di convincerlo a proseguire e ci fermiamo per compattare il gruppo. Alla ripartenza, il Vupi scatta a cannone, approfittando che il Vence è di scorta a Romina
... io e Geppo cerchiamo di colmare lo strappo sul passo, ma il Vupi è ispirato e mulina de gambe che pare pastamatic … la forza di cento gambe
. Ad un kilometro da Monteflavio ricuciamo lo strappo, io mi allineo, zitto zitto e me faccio piccolo piccolo
, Enrico, invece, riparte sfidando il Vupi con un “… daje Vincè!!!” … nun l’avesse mai fatto!!! Il Vupi pare tarantolato
, comincia a mulinare così forte che se le scotte si tirassero (a Leò, perdoneme i termini, eh!!!
) colle gambe anziché coi bracci, sarebbe titolare inamovibile su Alinghi!!!
… e ripassa Enrico di slancio, io procedo di conserva perché me ricordo una salitona lunga … ma, no, cojone!!!
È quella che stai a finì la salitona!!!
Vabbè, me ributto sui pedali e ce provo, ma è troppo tardi … il Vupi taglia a braccia alzate il primo GPM, seguito da Enrico e dal sottoscritto. Propongo di zavorrare di una cinquantina di kili il Vupi per la salita alla pineta, giusto per bilanciare un po’ i pesi … il Vupi, che non conoscendomi, pensa stia dicendo sul serio, si accascia e da di stomaco
Arriva, il Beppe, fresco come una rosa (ma come c…..o fa, bohhhhhhhhh!!!
) e ci trova tutti e tre seduti sulla panca di un chioschetto di segnalazione turistica … “ahoooooooooooo che state ad aspettà l’autobussssssssssss?!?” … “magaraaaaaaaaaaaaaaa, si fanno il trasporto bici è miooooooooooooo!!!”
Il Beppe si offre di allungare verso Monteflavio per incontrare il gruppo che partiva da li, intanto che ci ricompattiamo, lo accompagno. Arrivati sul posto, non troviamo nessuno, Enrico si lancia in direzione della pineta alla ricerca delle tracce dei fuggitivi, ma non troviamo nulla e desiste … io, invece, vengo ripreso dal sacro fuoco agonistico …
NOTA PER DIEGO : non è come quello di sant’antonio e ti prende quando fai er cojone in bici, eh!!!
… e mi lancio all’inseguimento nun se sa de chi, nun se sa de che, ma soprattutto, nun se sa perché!!! Anzi se sa, ma famo finta de nun sapello
. Mi metto a tirare come un forsennato scrutando la salita davanti a me alla ricerca di una traccia che riveli il passaggio del gruppone, ma niente … vedo di lontano un signore anziano con la barba bianca ed il bastone, man mano che mi avvicino mi appare famigliare … ma sì!!! È lo stesso che dopo la mia seconda bucatura consecutiva a Percile sotto la pioggia scrosciante, ha picchiato sulla spalla di Aleandro apostrofandolo con un “a giovinò … e mo basta!!! Che volemo fa?!?”
… stavolta è più sereno, mi fa cenno di accostare con una mano … non accosto … rifà il gesto col nodoso bastone … accosto … “in hoc signo vincit” mi fa, mostrandomi una croce fiammeggiante … “ahoooooooooooooooo, guarda che collo scudo crociato nun se vince più un ciufolo … mo ce vonno le escorttttttttttttttttttttttttt!!!”
… “fermati, sono il Signore!!!” … “senti cocco bello, se tu sei un signore, scartando l’ipotesi che io sia un professionista dell’amore, devo esse pe forza un pirata, quindi famme annà, che sta tappa de montagna dev’esse miaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!”
e mi rilancio all’inseguimento … quando fulmini e saette mi passano accanto faccio mente locale e capisco il fraintendimento … aveva detto
IL Signore non
UN signore … cacchio, accelero e giro un tornante proprio mentre una saetta squarcia un albero. Arrivo a mani … giunte … l’ira si placa, gli augelli cantano
NOTA PER DIEGO : no, non è che alcuni componenti della famiglia dell’On. Andrea Augello siano stati sentiti dal Magistrato
Arrivati gli altri si affronta il trilemma : creste o non creste?!? … ah già … c’è anche varie ed eventuali, altrimenti che trilemma è, eh!!!
Enrico, Beppe ed il Vence, manco a dillo, sono per le creste, Aleandro, Vincenzo, Romina e Danilo, nun ce pensano proprio … io … varie ed eventuali …
il Vence mi decanta le bellezze delle creste, Enrico fa leva sul mio amor proprio, il Beppe … “se vieni bene, sinnò sti c…..i!!!”
, sto quasi per cedere alle lusinghe, quando il mio sguardo incrocia quello di Danilo il quale cerca di mimarmi qualcosa … tre parole, la prima … mi indica i sassi su cui siamo seduti … sassi, sassi, sassi … ah, ci sono, I sassi, quindi Matera, quindi
MA … la seconda … una tastiera immaginaria suona una nota … è la prima … ci sono!!! …
DO … la terza … mano aperta, dita unite, movimento oscillatorio … questa è facile …
VAI … in definitiva …
MA DO VAI!!! … mi avvicino e gli sussurro “rispetto al Monte Autore com’è?!?” … “uguale!!!”
(… il Monte Autore senza
protezioni?!? … naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa … fingo un malore e mi accascio su un’altalena
Dopo aver collaudato il parco giochi ed aver apposto sull’altalena l’ambito riconoscimento
“TESTED AND CERTIFIED BY MD1946” e quella
“CONCUBINA PROOF” sullo scivolo, ci dirigiamo verso il rifugio. Memore del fatto che lo stesso è circondato di molti rovi di more, riparto a cannone e, giunto alla meta con congruo anticipo, faccio man bassa, sotto lo sguardo attonito di due turisti francesi. Arriva Vupi … “ahhhhhhhhhhhhh, ci sono le more?!?” … “a Vincè,
c’erano le more, prima che arrivassi io, che te credi che partivo a palla così, senza un nobile scopo!!!”
… ma siccome so un omo de core, io, mi ero concentrato sui rami alti, lasciando quasi intonsa la raccolta ai piani medi e bassi
Rifocillati, ripartiamo con grande gioia dei due turisti francesi che s’erano accasciati sul tavolo ad appennicarsi dopo essese magnati sto monno e quell’antro. Arrivati al single
trek dell’orco, Romina scalcia “ahooooooooooo, io c’ho paura dell’orco!!!” … “beh, pure noi preferiremmo l’orca” … e qualcuno di rimando “coll’S aspirata, però!!!”
Se buttamo giù ed è una vera goduria, eccezion fatta per i rovi che ci massacrano, arriviamo ad una curva stretta su pietraia, una di quelle cose che mi ero convinto di non poter fare senza aiutarmi con un piede a causa della bici lunga, del dislivello tra manubrio e sella, della forcella ecc. … ma l’esperienza fatta con Ske a Pescasseroli mi ha fatto capire che volendo tutto si fa, anche le cose che ti sono sempre sembrate difficili, ed infatti sento Aleandro che mi fa “lo sai come si fa, no?!?”
… si, lo so, grazie a Luca, sposto il peso in maniera da guadagnare direzionalità sull’anteriore senza rischiare di perdere il posteriore in frenata e cerco, volutamente, di curvare il più stretto e lento possibile, quasi fermandomi ma senza slittare ne sbilanciarmi, in controllo della bici … beninteso una sensazione che praticamente tutti hanno acquisito da moltooooooo tempo, ma per me che sono abituato a buttarmi giù a cannone, riuscire a scendere in controllo anziché a mo di schiacciasassi, è stata veramente una goduria!!!
Arrivati alla fine del single trek, aspettiamo Romina ed il Vupi che è rimasto a fargli da angelo custode e ci buttiamo giù per uno stradone bianco che porta a Monteflavio … il Vupi parte a mazzetta mulinando di gambe, io vengo giù per forza di gravità
, e non c’è nulla che, in queste condizioni, possa andare più veloce di uno yeti cui s’è chiusa la vena, come dice Danilo
… e che ha dimenticato l’uso dei
freni e del buon senso … raggiunti i 60 km/h mi butto tra il Vupi ed un frattone di rovi involandomi verso la nostra meta … il mitico, immarcescibile Lorenzo :magna:, che per farsi voler bene più di quando ce da da magnà, avrebbe soltanto potuto aprirlo in piano il ristorante anziché allo scapicollo
Superata una rampetta del 22%
, posiamo e bici e ci spariamo i primi beveraggi … birra a fiumi per Vupi, Aleandro e Danilo, Coca per me e Romina … cola per me, ina per lei!!!
Per ingannare l’attesa decidiamo un mini campionato di bigliardino … si comincia … Vupi ed io contro Danilo ed Aleandro … è un bagno di sangue, gli avversari si invertono ma il risultato è lo stesso, semo troppo forti!!! … si cambia, Romina ed io in formazione atipica, perché giocando anche lei in attacco mi metto io in difesa, contro Danilo ed Aleandro … la spuntiamo 4-3 all’ultima palla, dopo una gara tiratissima e tre goal di Romina, grandeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
Ci rimettiamo a sparare una tale quantità di cazzate da non riuscire neppure a ricordarle, una valanga inarrestabile, un fiume in piena, insomma arriviamo alle 15.00 quasi senza accorgercene se non fosse per i crampi allo stomaco
Ci infialiamo dentro decisi a sparecchiare gli antipasti quando sentiamo la voce di Beppe e dietro di lui gli altri allegri compari … finalmente, se magna!!!
… gli antipasti sono numerosi ed abbondanti ma finiscono in un attimo, si passa al piatto forte, i mitici gnocchetti di Lorenzo … Ric li chiede senza formaggio, io in bianco, nel senso che il parmigiano ricopre ogni singola molecola di sugo, dando vita ad un impasto della consistenza del calcestruzzo!!!
… avanzano … mi vedo costretto a farmene un altro piatto, sempre in bianco, Danilo, che l’altra volta era rimasto sconcertato, stavolta si affretta ad abbrancare gnocchetti e formaggio prima che arrivino dalle mie parti!!!
Ci affrettiamo a finire il pranzo perché i tuoni in lontananza non promettono nulla di buono … ci mettiamo pesanti, tutti tranne,
l’unico che si è portato soltanto una maglietta a maniche corte … l’acqua comincia a cadere copiosa, il Vence parte a cannone
, Danilo dietro, io appresso insieme agli altri. Gli
occhiali mi si impastano di acqua e fango e non vedo una cippa, ma tengo la posizione rischiando di volare via più di una volta, vengo giù a tutta e raggiungo il Vence … alle auto!!!
Il tempo di cambiarci, mangiare una fetta dell’eccellente torta di mele di Romina … grandeeeee!!!
… e ripartiamo per Roma. Una nota di merito, di grande merito, a Romina e Vupi
, che pur non essendo allenati si sono sciroppati un giro piuttosto duro (29,22 km per 1.030 mt di dislivello), con Vincenzo che in certi momenti sembrava volare!!!
E Romina che saliva di buon passo senza fiatare!!!
Insomma, grazie a tutti, ragazzi, come sempre, siamo grandi!!! … e la prossima volta me le voglio fare le creste, però mi porto le protezioni!!!