Ieri e oggi battesimo del fuoco per la mia mery: l'ho portata in montagna.
Ieri giro tranquillo, 2 biker e 2 bici da Roma fino a Monteflavio e ritorno, 140 / 150 KM. Tutto OK, solo qualche incertezza sulle rampe in parte dovute al rodaggio e a me che non volevo sforzare più di tanto.
Ma il bello è venuto oggi, dopo il giro in MTB di ieri oggi dovevo partecipare ad un barbecue nella stessa zona. Armato di moglie e di vettovaglie varie mi metto in macchina e ripercorro la strada ormai ben nota. Piccola variante però, bisogna arrivare a Moricone e da lì salire lungo una rampa micidiale, solo inizialmente asfaltata, fino a raggiungere l'area picnic.
Un amico mi ha dato indicazioni di massima, con l'intesa per l'ultimo tratto di sentirci appena arrivato in zona.
Poco prima dell'inizio della rampa mi fermo e passo da GPL a benzina, meglio non chiedere troppo alla buona sorte. La rampa infatti si rivela tostissima, un paio di volte provo a mettere la seconda ma dopo un po' mi devo fermare e rimettere la prima. Comincia la strada bianca, la pendenza aumenta ma la mery va su tranquilla, ovviamente sempre in prima.
Supero un bivio caratterizzato da una colonna in muratura a secco e dopo un po' raggiungo uno slargo. Meglio se mi fermo a telefonare, penso, non vorrei essere andato troppo avanti saltando il bivio giusto.
Ovviamente nelle zone di montagna il cellulare è un lusso, infatti funziona a tratti. Provo a chiamare l'amico che mi deva dare le informazioni è che è ormai alle prese con la brace, ma non risponde. Chiamo sua moglie e riesco solo a capire che l'amico ha dimenticato il cellulare a casa. Di più non riesco a sentire.
Sulla strada ci sono dei cartelli che indicano un'area di sosta a 20 min a piedi, penso che sia quella giusta, inverto la marcia tornando giù fino al bivio di prima e imbocco una stradina pietrosa.
La stradina diventa sempre più pietrosa, in base alle indicazioni dovrebbe essere lunga un paio di Km, piuttosto che tornare indietro in retromarcia penso sia meglio continuare.
Le pietre aumentano sempre di più e i rami ai lati accarezzano
pericolosamente l'ancòra lucidissimo silver lightning della carrozzeria.
Si arriva al punto che mia moglie deve scendere e togliere dal sentiero le pietre più grosse. La strada è in pianura ma nonostante questo procedo in prima a causa dei sassoni e delle buche. Ogni tanto sento qualche sinistro colpo sotto la macchina...
Immagino di avere di fronte il mio amico, lascio a voi indovinare quante gliene ho dette e soprattutto quante ne ho pensate...
Ma ti pare questa una strada da far fare ad una macchina con soli tre giorni di vita?
Più volte penso di tornare indietro, ma non c'è proprio lo spazio per fare inversione e a tornare in retromarcia non ci penso affatto, col rischio di finire di sotto.
Mentre la strada peggiora sempre di più finalmente sbuco su un trivio di strade bianche, e adesso dove vado?
Finalmente riesco a contattare l'ex amico che mi dice subito di tornare indietro fino al primo bivio e di continuare la salita. "Nemmeno se mi tagliano le palle", rispondo leggermente alterato, "piuttosto che rifare quella stradina maledetta me ne torno a casa senza mangiare. Oppure mi vieni a prendere e mi guidi tu."
"Volentieri", mi dice lui, "peccato che non ho idea di dove ti trovi..."
omissis...
Fortunatamente ho con me il mio fedele cellulare e relativa antennina GPS che uso sia come navigatore che per caricarci il programma che mi guida durante le escursioni in MTB. Accendo e come per miracolo mi trovo esattamente sulla traccia del giro di ieri, a quel punto tornare giù fino a Stazzano è una passeggiata.
Torno a Moricone e riprendo la rampa iniziale, arrivato al bivio della colonna guardo con sufficienza la raccapricciante stradina e tiro diritto. La salita è dura, il fondo è pessimo (brecciolino solcato) ma niente in confronto a quello veramente "infame" di prima.
Dopo manco 10 minuti arrivo all'area picnic accolto da 3 salsicce fumanti e un bicchiere di vino.
La rabbia mi sbollisce di colpo e attaco a mangiare e bere.