... a grande e pressante richiesta
il mio personale resoconto della giornata ...
Appuntamento alle 8.30 all'Agip ...
NOI arriviamo alle 8.14 NOI ... gli altri dopo. Il garga, purtroppo, arriva appena dentro il tempo massimo ma si becca comunque una raffica di coppini per la cojonata dell'appuntamento da darmi alle 8.00 per farmi arrivare alle 8.30
Durante il viaggio catechizzo Aleandro sul fatto che il giro è duro, molto più di quello che avevamo fatto qualche settimana prima, perchè li la salita era stata lunga ma tutta pedalabile su buon fondo e, soprattutto, coperta, mentre questa sarebbe stata più lunga e del tipo rampa/spiana/rampa/spiana, quasi tutta scoperta. Lo scopo di indurlo ad una partenza tranquilla fallisce miseramente fin dai primi metri ... la solita partenza a cannone di sempre!!!
Dopo un breve tratto di Salaria in discesa, si sale su bitume verso Micigliano, con una pendenza media intorno al 6% e punte al 10%. Arriviati a Micigliano ci accoglie una fontana ed il vence fa ad autoctono "se po beve st'acqua, è potabile?" ... "e certo che se po beve!!!" non faccio in tempo a forgli notare che il tizio in questione sembra essere a dir poco critico sull'uso dell'acqua a scopi alimentari, viaggiando con un bottiglione di vino da cinque litri sotto al braccio, che il vence si sta già abbeverando
... decidiamo di rischiare e ci abbeveriamo anche noi, mentre il vence attacca bottome con un gruppetto di indigeni intenti a tracannare vino sotto una specie di gazebo. Vedendolo ingollare liquido paglierino ci avviciniamo e diamo vita ad una passatella improvvisata con bicchieri di vino che vanno e vengono in un atmosfera sempre più calda e goliardica, con informazioni sulla salita che stiamo per affrontare che si mischiano ai fumi dell'alcol
Prima di ripartire ci accordiamo per un caloroso benvenuto al Garga che sarebbe sopraggiunto di li a poco ... viene accolto da una raffica di "ma 'ndo c....o vai!!!" ... "sei na pippa!!!" ... "lassa perde che ce mori!!!" ... "l'amichi tua so passati da du ore!!!"
ma lui, niente, prosegue impassibile fino a quando il mio grido di battaglia ... A RINCOJONITOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! ... gli trapassa un timpano, si rende conto dell'agguato e si ferma al fontatnone per rifocillarsi.
Si riparte, ebbri, verso un destino crudele e beffardo ... l'inizio dello sterrato viene salutato con un tripudio di gioia che si andrà via via affievolendo guardando il suo sviluppo verticale lungo la montagna
Mentre rifletto sul fatto che la salita è troppo blanda (6/8%) per non riservare amare sorprese più avanti, arriviamo ad un altro fontanone. Il vence tenta di appropriarsi di un cocomero ed una fiaschetta di vino incautamente abbandonati al fresco da un vacanziero ignaro della nostra presenza
... che vista la mal parata si avvicina per un controllo accolto dal vence "ahooooooooo, si voi na fetta de cocomero nun fa complimenti eh!!!" ... fa un sorrisetto del tipo ... questo è scemo!!! ... d'altronde si nun era scemo qui ce saliva colla macchina mica in bici sotto al sole
Mentre mi gusto la scena un tafano mi si avvinghia ad una gamba e comincia a succhiare, avvertito da Aleandro lo faccio secco con una manata, ma il sangue cola, segno che stava attaccato già da un pò ... "ahoooooooo, manco lo sentiva, a Francè, ma che sei de tungsteno?!?" mi fa
Si riprende l'ascesa, la strada impenna un po, poi si perde nel bosco, sempre assolata, però
il vence tira il gruppo, io appresso beneficio delle sue attenzioni ... "ahooooooooooo, te sto a fa un book fotografico!!!"
Usciti da questa specie di bosco senza ombra
ci aspetta una serie di rampe dure su pietraia con fondo che va dall'infame all'impedalabile ... l'infame si fa in sella, l'impedalabile ci si prova con Ric che funge da voce della coscienza con eco ... "ma chi c.....o te lo fa fa!!!!!!!"
effettivamente ha ragione, si va in bici alle stessa velocità che si fa a piedi
, ma la tigna è tigna ... però anche quella finisce ed accolgo la scesa a piedi del vence come una liberazione ... nun ne potevo veramente più
... i tratti infami si alternano a quelli dove è impossibile perfino mantenere l'equilibrio, con il piacevole intermezzo di rampe cementate con pendenze sempre superiori al 20% Scollinati i 1.800 troviamo una simpaticissima coppia intenta ad un pic-nic che offre vino al vence ed acqua a me, chissà come mai
approfittiamo della loro gentilezza e disponibilità e ci dissetiamo, ma decliniamo l'offerta di porchetta, pomodori casarecci, verdura gligliata, frutta ecc. Arrivato Ric ottiene lo stesso trattamento, compreso un bicchiere di rosso fatto in casa che dimostra di apprezzare parecchio
Ripartiamo, non prima di avergli raccomandato di fornire informazioni drammatiche sul percorso da compiere per arrivare al rifugio agli altri due ciclisti che sarebbero arrivati di li a poco
Il tanto sacramentare ottiene i primi risultati solo quando la strada spiana, il sole sparisce coperto dalle nuvole, rivolgo lo sguardo al cielo ... "beh, mica te sarai incazzato, eh?!? ... e comunque il sole lo potevi oscura mentre stavamo a salì, no adesso che semo fradici de sudore e tira sta giannetta!!!"
... per tutta risposta si odono in lontananza tuoni che non fanno presagire niente di buono
Arrivati alla strada asfaltata che porta al rifugio, mi verrebbe di scendere a baciarla, nonostante i miei gommoni ci si incollino talmente da rendermelo più faticoso dello sterrato
Il vence mi fa "dai, butta dentro il padellone e scatta che è molto allenante!!!" ... lo guardo come gli indigeni guardarono Colombo sbarcare ... un misto di stupore, incredulità, paura e raccapriccio
e continuo colla mia andatura poco allenante ma che mi garantisce di arrivare alla metà con un livello delle funzioni vitali appena superiore a quello che avrebbe comportato lo stato comatoso
La fame è tanta e ci buttiamo a mangiare le ultime porzioni di polenta con salsicce rimaste senza aspettare Aleandro ed Andrea, che si uniscono per sbranare l'ultimissima porzione ed una discreta fiamminga di agnello arrosto. Il vence, come di consueto, gioca con tutte le cameriere
Ripartiamo sazi, satolli e rinfrancati ... per arrivare a svalicare dobbiamo fare gli ultimi 80 metri di dislivello, distribuiti praticamente su due lunghi e ripidi tornanti su sterrato. Vista l'attrippata e la discesa molto impegnatica che ci aspetta, buon senso vorrebbe che si facciano a piedi, ma il vence non scende ed io, stupidamente :mrgeen: lo seguo nonostante la forcella mi sia rimasta inspiegabilmente bloccata a 160 costringendomi a fare una fatica bestiale con Ric grillo parlante che mi articola con il classico ... "ma chi c.....o te lo fa fareeeeeeee!!!"
Arrivati in cima il vence ha ancora la forza di tacchinare una bella passeggiatrice straniera, nel senso che passeggiava per i monti eh!!!
ma non riesce a convincerla a farsi una foto con lui, quindi ripiega sull'utilizzarla come fotografa per una foto di gruppo. Dopo aver dato libero sfogo ai desideri giostraroli di Ric e del vence, abbassiamo la sella e ci buttiamo in discesa. Con la scusa di farmi una foto, mandano avanti me, in realtà nessuno sano di mente vorrebbe avermi dietro in discesa
... ed infatti parto a cannone visto che la discesa è come piace a me, veloce, abbastanza incasinata ma senza i passaggi tecnici che mi mettono in crisi. Le
ardent fanno benissimo il loro lavoro, soprattutto quella dietro che frena e tiene molto meglio dell'advantage. Dopo aver rischiato la pelle quelle 3/4 volte canoniche ed aver centrato un ramo con uno stinco, mi fermo ad una specie di casetta, in presenza di un bivio, onde evitare di rovinarmi la media in orientering e conduzione del gruppo
Arriva il vence a cannone ed inchioda su un tappeto di rami e pietre aguzze con risultato di un psssssssssssssssssssssssss che si spande nell'aria, camera squarciata. Mentre la sta sostituendo arriva il garga con la gomma poseriore sgonfia. Sistemate le questioni tecniche si riprende la discesa, veramente bellissima ed in un contesto paesaggistico meraviglioso, fino ad arrivare ad un tratto molto ripido in mezzo alle rocce. I giostraroli vence e Ric fanno in bici il primo tratto, poi desistono, noi desistiamo dal primo metro
... si fa fatica anche a scendere a piedi vista la pendenza e la scivolosità del fondo.
Finito il pezzo a piedi si riprende a scendere in un contesto bellissimo, costggiango un corso d'acqua ed attraversandolo più volte, passando accanto a cascatelle naturali molto suggestive. Il vence ed io veniamo giù a cannone gli altri, giustamente, si godono la discesa e le bellezze del posto scattando foto stupende!!! Arriviamo giù fradici, ma siamo a sigillo e le macchine non sono lontane. Le raggiungiamo passando in galleria ad oltre 50 km/h perchè il vence, giustamente, ci vuole rimanere il meno possibile, scoprendo, poi, che il percorso la bypassava su sterrato, passandoci accanto ... vabbè
Ci cambiamo e ripartiamo per tornare a casa, stanchi ma veramente felici di aver passato una giornata insieme in bici attraversando posti veramente stupendi. La salita è una palla, sia come fondo che come esposizione, ma la discesa è fantastica, la più bella che abbia fatto in mtb, quindi è obbligatorio tornarci, però salendo fino a Pian de Valli come qualche settimana fa ed arrivando su asfalto fino al rifugio sebastiani.
Grazie di cuore ragazzi, è stata una giornata magnifica, molto faticosa, ma altrettanto divertente, uno di quei giorni in cui ringrazio di aver deciso di rimontare in bici e di iscrivermi a questo forum