a me servirebbe proprio. Il timore è che la Santa Croce Blur LT sia di diametro 30.9provo a controllare. Grazie!
Risparmiati la fatica...
Uscite nel Senese - parte 2
- Creatore Discussione sembola
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Risparmiati la fatica...
Bellissima la prova di ieri del superenduro exp. a Monteriggioni. Tutti contenti organizzatori e atleti. Ora ci sono sentieri molto belli che non hanno niente da invidiare ad altri toscani più blasonati! In settimana dopo le 16.00 dovrei andarci a girare, chi si vuole aggregare mi fa felice.
Oggi vi descrivo un giretto di qualche tempo fa.
Il percorso si snoda nella Montagnola Est e tocca molti punti di interesse storico, nonchè paesaggi unici della campagna Toscana.
Siccome è un po' lunghetto, per evitare le ire della moglie, devo partire alle 7.00 da Siena.
(A sinistra la chiesa di Casciano delle Masse e sullo sfondo, la torre dell'eremo di Lecceto)
Mi dirigo verso il bosco di Lecceto e raggiungo l'Eremo di S. Leonardo al lago, tocco i borghi di Personatina e Personata, lambisco il monumentale parco della Tebaide per giungere al paesino di Ancaiano.
(La torre di Ancaiano)
Da qui inizia una dura salita che si inerpica fra le stradine del paese ed entra nel bosco. Lasciata la carrareccia, prendo un antico sentiero del quale rimangono tracce evidenti e continuo a salire nel castagneto fino a raggiungere l'austero borgo di Molli arroccato a quasi 600 metri di altezza.
Sempre in quota, proseguo sul sentiero che mi porta al podere Rassa e da qui scendo in un bel viottolo che lambisce alcune cave di marmo giallo abbandonate da tempo (FARE ATTENZIONE!!!).
(Panorama nei pressi del podere Rassa; sullo sfondo, il monte Amiata)
Raggiungo lo sperduto e ancora assonnato borgo di Tonni. Da qui il CAI 100 attraversa un bel bosco e poi inizia a scendere decisamente verso Montarrenti. Nei pressi di alcune cave abbandonate è possibile avere una superba visione del Castello di Montarrenti che svetta nel poggio vicino.
(Castello di Montarrenti)
...continua...
Il percorso si snoda nella Montagnola Est e tocca molti punti di interesse storico, nonchè paesaggi unici della campagna Toscana.
Siccome è un po' lunghetto, per evitare le ire della moglie, devo partire alle 7.00 da Siena.
(A sinistra la chiesa di Casciano delle Masse e sullo sfondo, la torre dell'eremo di Lecceto)
Mi dirigo verso il bosco di Lecceto e raggiungo l'Eremo di S. Leonardo al lago, tocco i borghi di Personatina e Personata, lambisco il monumentale parco della Tebaide per giungere al paesino di Ancaiano.
(La torre di Ancaiano)
Da qui inizia una dura salita che si inerpica fra le stradine del paese ed entra nel bosco. Lasciata la carrareccia, prendo un antico sentiero del quale rimangono tracce evidenti e continuo a salire nel castagneto fino a raggiungere l'austero borgo di Molli arroccato a quasi 600 metri di altezza.
Sempre in quota, proseguo sul sentiero che mi porta al podere Rassa e da qui scendo in un bel viottolo che lambisce alcune cave di marmo giallo abbandonate da tempo (FARE ATTENZIONE!!!).
(Panorama nei pressi del podere Rassa; sullo sfondo, il monte Amiata)
Raggiungo lo sperduto e ancora assonnato borgo di Tonni. Da qui il CAI 100 attraversa un bel bosco e poi inizia a scendere decisamente verso Montarrenti. Nei pressi di alcune cave abbandonate è possibile avere una superba visione del Castello di Montarrenti che svetta nel poggio vicino.
(Castello di Montarrenti)
...continua...
Raggiunta la strada asfaltata, giro a sinistra in direzione Rosia, ma dopo pochi metri imbocco un sentiero che scende nella Rosia dove guado il torrente (adesso c'è poca acqua!)...
Il bellissimo sentiero costeggio il fiume per circa un chilometro; Lungo il tracciato sono molto ben visibili le tracce dell'antica strada medioevale che in antichità doveva congiungere Siena con la Maremma.
Giunto a un bivio, risalgo per un breve tratto fino ai resti del Convento di S. Lucia, un’imponente struttura con archi a sesto acuto. Su un lato si possono intravedere capitelli finemente scolpiti che dovevano appartenere ad una chiesa. L'intero complesso è purtroppo abbandonato e invaso dalla vegetazione ma testimonia l'importanza che questa strada doveva avere nel medioevo.
Scendo quindi verso quello che è un simbolo storico della zona, lo spettacolare Ponte della Pia!
(il Ponte della Pia, realizzato con struttura detta "a schiena d'asino")
Il ponte è oggi chiamato così in ricordo della fanciulla Pia de' Tolomei.
Rapita da un signore della maremma, passò probabilmante di qui circa 7 secoli or sono, per finire rinchiusa in una delle torri di Castel di Pietra, nei pressi di Massa Marittima, dove trovò la morte. Anche Dante Alighieri citò la sua triste storia in una frase della divina commedia, scolpita oggi, proprio sul palazzo Tolomei a Siena...
Dal Ponte della Pia è possibile continuare sul sentiero che risale il fosso rigomagno, ma attualmente è molto sporco, pieno di sassi e non molto scorrevole, pertanto non lo consiglio.
Riguadagnata la strada provinciale, poco prima di entrare a Rosia, trovo sulla sinistra una mulattiera che sale rapidamente verso la fattoria delle Reniere, che in alternativa è raggiungibile anche dal centro di Rosia attraverso il sentiero CAI 114 (non meno duro!!!)...
(campanile della Chiesa di Rosia)
Dalle Reniere, su carrareccia, raggiungo Cerbaia e nei pressi del Podere Cerbaiola, imbocco a sinistra l'ennesima salitaccia che mi riporta a Molli.
Da qui riprendo il CAI 100 che scende nel castegneto e raggiungo il Passo dell’Incorciati. Lungo lo sterrato raggiungo la bellissima chiesa di Pernina.
E’ un po’ tardi per cui prendo la strada asfaltata della Montagnola e lungo il sentiero della Francigena ritorno a Siena verso le 13.00, preciso per l’ora di pranzo...!!!
Ci si vede!
Il bellissimo sentiero costeggio il fiume per circa un chilometro; Lungo il tracciato sono molto ben visibili le tracce dell'antica strada medioevale che in antichità doveva congiungere Siena con la Maremma.
Giunto a un bivio, risalgo per un breve tratto fino ai resti del Convento di S. Lucia, un’imponente struttura con archi a sesto acuto. Su un lato si possono intravedere capitelli finemente scolpiti che dovevano appartenere ad una chiesa. L'intero complesso è purtroppo abbandonato e invaso dalla vegetazione ma testimonia l'importanza che questa strada doveva avere nel medioevo.
Scendo quindi verso quello che è un simbolo storico della zona, lo spettacolare Ponte della Pia!
(il Ponte della Pia, realizzato con struttura detta "a schiena d'asino")
Il ponte è oggi chiamato così in ricordo della fanciulla Pia de' Tolomei.
Rapita da un signore della maremma, passò probabilmante di qui circa 7 secoli or sono, per finire rinchiusa in una delle torri di Castel di Pietra, nei pressi di Massa Marittima, dove trovò la morte. Anche Dante Alighieri citò la sua triste storia in una frase della divina commedia, scolpita oggi, proprio sul palazzo Tolomei a Siena...
Dal Ponte della Pia è possibile continuare sul sentiero che risale il fosso rigomagno, ma attualmente è molto sporco, pieno di sassi e non molto scorrevole, pertanto non lo consiglio.
Riguadagnata la strada provinciale, poco prima di entrare a Rosia, trovo sulla sinistra una mulattiera che sale rapidamente verso la fattoria delle Reniere, che in alternativa è raggiungibile anche dal centro di Rosia attraverso il sentiero CAI 114 (non meno duro!!!)...
(campanile della Chiesa di Rosia)
Dalle Reniere, su carrareccia, raggiungo Cerbaia e nei pressi del Podere Cerbaiola, imbocco a sinistra l'ennesima salitaccia che mi riporta a Molli.
Da qui riprendo il CAI 100 che scende nel castegneto e raggiungo il Passo dell’Incorciati. Lungo lo sterrato raggiungo la bellissima chiesa di Pernina.
E’ un po’ tardi per cui prendo la strada asfaltata della Montagnola e lungo il sentiero della Francigena ritorno a Siena verso le 13.00, preciso per l’ora di pranzo...!!!
Ci si vede!
FC FC FC FC FC ovvero FC a 5 stelle!
Se sabato pomeriggio volete farvi un giro a cavallo tra le province di Arezzo e Siena, siete i benvenuti.
Tutte le info sul forum dei botoli ringhiosi.
Vi aspetto!
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Vi aspetto!
Mi son scordato di riferire dell' impercorribilità del sentiero CAI 112, completamente devastato dalle moto e dall' acqua nella parte alta e dai boscaioli in quella bassa...
Per carità di patria ometto i link alla discussione che ne è nata in altra sezione del topic. Ed ometto di dire la mia per evitare denunce per istigazione a delinquere.
Per carità di patria ometto i link alla discussione che ne è nata in altra sezione del topic. Ed ometto di dire la mia per evitare denunce per istigazione a delinquere.
Peccato perchè il CAI 112 in discesa serebbe spettacolare, specie nal castagneto, ma ci vorrebbe una ruspa per renderlo fruibile di nuovo in bicicletta. Già l'anno scorso era in queste condizioni...
Se volete andare a Molli, io due settimane fa, nelle mie sempre più rare uscite, ho un po' ripulito il pezzo da Ancaiano a Molli, tagliando un albero e ripulendo un po' la traccia dai rami. Nella parte alta purtroppo è molto rovinato dai trattori dei boscaioli ma adesso, con l'asciugatura delle pozzanghere, è interamente pedalabile anche se mal messo.
Io mi sono limitato a segnalare la cosa al CAI.
Io capiso che i boscaioli facciano un duro lavoro, però qualcuno dovrebbe iniziare a vedere questi sentieri come una risorsa turistica... C'ho incontrato una decina di Inglesi a piedi che, poveretti, non sapevano dove cacchio andare!
Se volete andare a Molli, io due settimane fa, nelle mie sempre più rare uscite, ho un po' ripulito il pezzo da Ancaiano a Molli, tagliando un albero e ripulendo un po' la traccia dai rami. Nella parte alta purtroppo è molto rovinato dai trattori dei boscaioli ma adesso, con l'asciugatura delle pozzanghere, è interamente pedalabile anche se mal messo.
Io mi sono limitato a segnalare la cosa al CAI.
Io capiso che i boscaioli facciano un duro lavoro, però qualcuno dovrebbe iniziare a vedere questi sentieri come una risorsa turistica... C'ho incontrato una decina di Inglesi a piedi che, poveretti, non sapevano dove cacchio andare!
E' il tratto fra Sovicille e Molli.
Una bella discesa o, se vuoi, una bella salita!
Hai fatto bene, ma il CAI non ha alcun potere nei confronti dei proprietari del fondo. Anzi, a lamentarsene c'è il rischio che ti dicano di stare a casa tua, mettano una rete e tanti cari saluti.
Se pensate che il sentiero possa servire si può pensare a realizzare una variante a monte, magari adeguatamente camuffata.
Si, capisco. Mi risposero solo che avrebbe provveduto alla manutenzione...
Il problema è istituzionale (non ridete), nel senso che la provincia, il comune o che cavolo ne so, dovrebbe occuparsi perlomeno di evitare che quel poco che c'è venga sistematicamente distrutto e che solo grazie a pochi volontari (CAI, Sembola, ecc.) i sentieri vengono mantenuti ad uso di tutti.
Per farvi capire la differenza di mentalità vi incollo una mail che m'è arrivata l'altro giorno...
Caro biker!
Temperature estive e tanto sole lAlto Adige a maggio si è presentata già molto estiva! I contadini hanno tagliato lerba per la prima volta e le mucche non vedono lora di raggiungere le malghe, dove passeranno lestate.
E noi biker? Non siamo da meno e ci siamo dati da fare: abbiamo cercato nuovi trails, pulito e sistemato sentieri, per farla breve, ti abbiamo disteso il tappetto rosso.
Insomma, tutto è pronto per la tua vacanza MTB sul lato soleggiato delle alpi. Ti aspettiamo!
I tuoi Bikehotels Alto Adige
Il problema è istituzionale (non ridete), nel senso che la provincia, il comune o che cavolo ne so, dovrebbe occuparsi perlomeno di evitare che quel poco che c'è venga sistematicamente distrutto e che solo grazie a pochi volontari (CAI, Sembola, ecc.) i sentieri vengono mantenuti ad uso di tutti.
Per farvi capire la differenza di mentalità vi incollo una mail che m'è arrivata l'altro giorno...
Caro biker!
Temperature estive e tanto sole lAlto Adige a maggio si è presentata già molto estiva! I contadini hanno tagliato lerba per la prima volta e le mucche non vedono lora di raggiungere le malghe, dove passeranno lestate.
E noi biker? Non siamo da meno e ci siamo dati da fare: abbiamo cercato nuovi trails, pulito e sistemato sentieri, per farla breve, ti abbiamo disteso il tappetto rosso.
Insomma, tutto è pronto per la tua vacanza MTB sul lato soleggiato delle alpi. Ti aspettiamo!
I tuoi Bikehotels Alto Adige
Il problema è istituzionale, ma nel senso che esistono precise disposizioni legge che non vengono applicate perchè di fatto inapplicabili. Il divieto ai mezzi a motore, per esempio, è disposto da una legge regionale senza però finanziare l'acquisto e la posa in opera delle migliaia di cartelli di divieto senza i quali non puoi fare le multe. Perfino nel "ricchissimo" Trentino hanno soprasseduto dal tabellare tutti i sentieri con i divieti alle bici disposti dalla loro delirante normativa, proprio perchè infattibile economicamente.
Oppure ancora: la legge sull' escursionismo dispone che sui sentieri "ufficiali", quelli inseriti nel catasto della Rete Escursionistica Regionale, vi sia diritto di passo. Il fatto è che una limitazione alla proprietà richiede precise procedure (simili a quelle dell' esproprio per pubblica utilità), per cui se il proprietario si oppone ci possono volere decenni, durante i quali passi se il proprietario vuole, e se non vuole o fa tagliare il bosco ti attacchi.
Quanto al turismo (vedi l'AA citato da Alestade) il fatto è che quasi nessuno vuole capire che si tratta di un'attività economica come le altre, che richiede visione strategica, organizzazione, competenza e finanziamenti: proprio come una qualsiasi altra attività produttiva. In molte parti d'Italia (e Siena e dintorni non fanno eccezione) si pensa invece che il turismo sia un "diritto naturale" dovuto, o per la presunzione che "i posti sono unici" (vero, ma non sono i soli posti "unici") o per un senso di rivalsa verso secoli di miseria (chi va sulla costa maremmana o all' Elba lo saprà). Poi vai in Romagna o in AA e capisci.
Oppure ancora: la legge sull' escursionismo dispone che sui sentieri "ufficiali", quelli inseriti nel catasto della Rete Escursionistica Regionale, vi sia diritto di passo. Il fatto è che una limitazione alla proprietà richiede precise procedure (simili a quelle dell' esproprio per pubblica utilità), per cui se il proprietario si oppone ci possono volere decenni, durante i quali passi se il proprietario vuole, e se non vuole o fa tagliare il bosco ti attacchi.
Quanto al turismo (vedi l'AA citato da Alestade) il fatto è che quasi nessuno vuole capire che si tratta di un'attività economica come le altre, che richiede visione strategica, organizzazione, competenza e finanziamenti: proprio come una qualsiasi altra attività produttiva. In molte parti d'Italia (e Siena e dintorni non fanno eccezione) si pensa invece che il turismo sia un "diritto naturale" dovuto, o per la presunzione che "i posti sono unici" (vero, ma non sono i soli posti "unici") o per un senso di rivalsa verso secoli di miseria (chi va sulla costa maremmana o all' Elba lo saprà). Poi vai in Romagna o in AA e capisci.
Secondo me ci vorrebbe un po' di buon senso da parte dei proprietari e dei fruitori.
Dalla parte di là, ci siamo "scontrati" diverse volte con proprietari lunatici nel ripulire i sentieri.
Prima ti negano l'intervento buttandola su una questione di "principio", poi, quando si accorgono che il sentiero fa comodo anche a loro, magari per raggiungere il capanno o la zona di caccia, diventano amicissimi e disponibili a qualsiasi cosa!
Dalla parte di là, ci siamo "scontrati" diverse volte con proprietari lunatici nel ripulire i sentieri.
Prima ti negano l'intervento buttandola su una questione di "principio", poi, quando si accorgono che il sentiero fa comodo anche a loro, magari per raggiungere il capanno o la zona di caccia, diventano amicissimi e disponibili a qualsiasi cosa!
Evil , qui non si tratta di aprire un viottolo exnovo o riaprirne uno chiuso dalla macchia: si tratta di due sentieri CAI, tracciati su mulattiere antichissime, devastati e resi impercorribili dalle moto e dai trattori dei boscaioli.
- Stato