Tutta 'sta storia mi ricorda un fatto di alcuni anni fa...
(
Noooo!!!! Fermatelo!!! Se lo lasciate fare Ticio attaccherà con un'altra delle sue storielle da vecchietto catarroso al bar!!! Noooo!!!)
Comunque ero con l'associazione alla partenza di un giro organizzato, come al solito, per famiglie e 9-99 lungo gli argini del Sillaro.
Avevo la maglietta dell'organizzazione e mi si avvicina un tale, chiedendomi lumi sul percorso.
Rispondo che va bene per tutti, non ci sono pericoli nè difficoltà, alcuni passaggi sono pittoreschi e gli indico un paio di infanti che si accingono a percorrerlo con le bicicline in plastica delle WinX...
Lui sorrise (a me sembrò un po'beffardo...) e se ne uscì con un: "Sai, sono venuto con i bastardini..." e indica un paio di biondini vicini ad una bella signora (che lì per lì battezzo essere la moglie...)
Io sbianco, metto in canna un "sentigrezzonechenonseialtro, passi che sono figli (forse, a 'sto punto...) tuoi, ma perché non hai visto bene di startene a casa, .... ".
Per fortuna la guida locale era un biscugino che, conoscendomi e notando il repentino scolorimento, mi richiama con una scusa qualsiasi e mi spiega il banale misfatto: "bastérd" nella zona dell'imolese, è l'unica maniera dialettale di chiamare i figli.
Vabbè, capita...
E non vi dico quella volta che invece in provincia di Bolzano, ...
(
ffuttt ... ok, la siringa di anestetico è arrivata, sta crollando, portatelo via!)
Ciao...zzzz.
TT.