[FONT="]La prima volta che ho assaporato il fantastico scenario del Lago di Pilato è stato a fine giugno del 2009, bellissimo e romantico week end [/FONT]
Ci arrivammo facendo trekking da Capanna Ghezzi, panorami mozzafiato, cera ancora un po di neve, lestasi del silenzio , felicità assoluta.
Però, però.. ..
..mentre camminavo i miei occhi si fissavano sul tracciato, sui sentieri, e tra me e me mi domandavo se si sarebbero potuti percorrere in mtb.
Arrivati al lago la meritata sosta contemplativa del paesaggio ed è stato allora che la mente ha cominciato ad allontanarsi da quel presente e a fantasticare; mi immaginavo in sella alla mia Heckler salire e scendere per quei sentieri ( più scendere che salire diciamo la verità
) ,lasciare il segno dei copertoni su quel terreno così ostile pieno di sassi aguzzi , gli stessi che avevo calcato con gli scarponcini.
Perché
perché ognuno di noi ha il proprio mezzo esplorativo , ed il mio ormai è la mountain bike
, quindi ogni volta che mi trovo in giro con qualsiasi altro mezzo di trasporto: moto, macchina, treno, piedi .. diviene automatico rapportare ogni paesaggio alla possibilità di poterlo scoprire, esplorare e godere in mtb.
Ma tutto questo era solo un sogno, un grandissimo desiderio.. mai e poi mai avrei immaginato di poterlo realizzare.
Quando mi è giunta inaspettata la telefonata del Vencemario non ho esitato un momento a dare la mia adesione:-?, ma finalmente questa volta ho avuto la compagnia di due orvietani che ha reso tutto più semplice e piacevole a partire dalla divertente trasferta e ha dato quel
plus valore alla mia gioia di vedere questo desiderio realizzato perché
condiviso, ( ho finalmente condiviso la filosofia di andare in mtb che amo con i miei compaesani!)
Quindi mio caro Tottero e mio caro Vence vi ringrazio per le belle parole che avete speso per me; è vero è stata dura, soprattutto spingere così tanto la bici,il secondo tratto di salita non sapevo più come metterla, nel sentiero in due non entravamo , o io o lei, sulle spalle ero talmente stanca che rischiavo di cadere ad ogni passo, il terreno era troppo pendente e pieno di ghiaia sdrucciolevole .. ma con calma e tranquillità e tanta attenzione tutto è andato liscio e si è potuti arrivare alla tanta sospirata discesa!
Grazie a voi per essere stati fautori e compagni di questa
bella totterata che ancora oggi mi anima di adrenalina ed energia.
Per le mie foto cè da aspettare un po .. il lavoro purtroppo non aspetta
Se non mi sono mai lamentata è perchè i Sibillini riempivano di estasi la mia anima e perchè.... altre avventure condivise con Morina &co. mi avevano già insegnato a soffrire in silenzio
in attesa della meritta ricompensa.
Grazie Chirocefali, grazie Big Ant e grazie all'incredibile temerarietà e ostinazione di Giorgio e la sua front con escursione 100.