Un grande passo per l'umanità.
Questa storica frase potrebbe riassumere molto bene la mia seppur piu umile esperienza.. ma vi spiego..
Sono ormai quasi dieci anni che faccio il postino di mestiere, dapprima con i soliti contratti a termine (i cosiddetti trimestrali) e poi finalmente 4 anni fa l'agognato posto fisso.. negli anni mi hanno sbattuto in lungo e in largo per la città e ho consegnato tonnellate di roba.. Panda (vecchia), Panda (nuova), Doblò, Fiorino, Scooter 50, Scooter 125, Free Duck elettrico.. a volte perfino a piedi.. acqua, vento, neve, sole, siamo sempre e comunque per strada.. a voi sembra scontato aprire la cassetta e trovarci dentro le vostre bollette, ma spesso ci si dimentica che c'è un gran lavoro di un sacco di persone dietro a quella busta.. beh oggi, quel lavoro, è stato diverso.
Ieri, per una serie di coincidenze, dopo il mio solito giro mi sono trovato a dover consegnare dei quotidiani in una zona poco distante dall'ufficio, con la bicicletta. Una bici delle poste dimenticata per un po in un angolino.. come quella lì di fianco a quell'aggeggio infernale a 4 ruote nel link. Ho pensato, con quella dovrei fare piu in fretta, entro nei cortili, la metto sul cavalletto e via.. e così è stato.. torno dentro e penso.. beh potrebbe essere così ogni giorno, perché no? Detto fatto.. stamattina era ancora disponibile, per cui carico tutto e parto.. pedalo.. faccio fatica, la bici è un monomarcia (il rapporto è piuttosto corto per la verità) e la ciclabile lungo il fiume è leggermente in salita.. ho caricato circa 30 kg, forse sono pure fuori dal limite consentito, ma è una prova, mi dico, vediamo come va. Sono anche un po fuori forma, dopo la rogna della scapola e le feste, qualche chilo l'ho messo su, e si sente. Ma pedalo. Mi sento felicemente strano.. sono le 9 del mattino, sto lavorando, ma non mi pesa, perché sto pedalando, che è una delle cose che piu mi piace fare. La ciclabile è deserta, il sole è ancora dietro la montagna e fa freddino.. mi sento falicemente strano anche perché solitamente per raggiungere la mia zona devo passare per la zona industriale caotica e puzzolente, e invece sto pedalando. Fatico ma mi scaldo, arrivo sul posto che sono piu "sveglio" del solito. E questo è gia un vantaggio. Inizio il giro e tra un portone e l'altro spingo, oppure faccio due pedalate. Arrivo fin sotto ai campanelli e suono. Non devo togliermi il casco, non devo accendere il motore, non devo avere paura che un vigile sbuchi fuori per farmi la solita lamentela perché sono sul marciapiede etc.. Mi accorgo di guadagnare tempo, e mi fermo una ventina di minuti per la colazione "ufficiale" con piu fame del solito, verso le 10:30. Me la merito, mi dico.. risparmio tempo e faccio "sport" lavorando, che voglio di piu.. insomma me la godo proprio. E intanto dentro di me so che sto facendo qualcosa di buono. Penso a tutte le volte che ho usato mezzi motorizzati e a quanto è costato, all'ambiente, il mio lavoro. Penso a quanto inquinamento avrei potuto evitare usando la bicicletta, a quanto siamo pigri che non riusciamo nemmeno piu ad andare a fare la spesa se non in auto.. penso a quanto mi costerebbe in termini di fatica, se mi dicessero che per eliminare l'immondizia che ho buttato nell'aria, dovessi fare lo stesso numero di km ma senza inquinare.. Penso a quanto è diverso il mondo senza fretta, senza stress, senza occupare spazio nel traffico.. Penso a quanto staremmo meglio se tutti facessero un piccolo sforzo come il mio, che so che non sarà mai abbastanza, ma è comunque un ottimo punto di partenza.. mi sono pure promesso di non usare più l'ascensore se non per salire al terzo-quarto piano, per risparmiare energia.. se poi facessimo la differenziata in ufficio tutta la carta che buttiamo potrebbe essere riciclata, i bicchierini della macchinetta del caffè, le sigarette.. insomma una cosa tira l'altra.. tutto questo l'ho pensato pedalando, mentre quando sono al volante l'unica cosa che mi interessa è arrivare dove devo arrivare il più presto possibile, sperando che nessuno stronzo si metta in mezzo ai piedi. I pensieri che si fanno pedalando sono quelli più profondi, più intimi, più vulnerabili. Mentre pedaliamo, siamo noi stessi. Pedaliamo verso la meta ma sappiamo che non è la meta che ci interessa, ma il viaggio e ciò che proviamo nell'intraprenderlo. Ci piace perché contiamo poco, mentre pedaliamo, ma valiamo molto.. ci sentiamo liberi di arrivare dove vogliamo e senza rendere conto alla nostra coscienza. Ora mi sento un po meglio..
Questa storica frase potrebbe riassumere molto bene la mia seppur piu umile esperienza.. ma vi spiego..
Sono ormai quasi dieci anni che faccio il postino di mestiere, dapprima con i soliti contratti a termine (i cosiddetti trimestrali) e poi finalmente 4 anni fa l'agognato posto fisso.. negli anni mi hanno sbattuto in lungo e in largo per la città e ho consegnato tonnellate di roba.. Panda (vecchia), Panda (nuova), Doblò, Fiorino, Scooter 50, Scooter 125, Free Duck elettrico.. a volte perfino a piedi.. acqua, vento, neve, sole, siamo sempre e comunque per strada.. a voi sembra scontato aprire la cassetta e trovarci dentro le vostre bollette, ma spesso ci si dimentica che c'è un gran lavoro di un sacco di persone dietro a quella busta.. beh oggi, quel lavoro, è stato diverso.
Ieri, per una serie di coincidenze, dopo il mio solito giro mi sono trovato a dover consegnare dei quotidiani in una zona poco distante dall'ufficio, con la bicicletta. Una bici delle poste dimenticata per un po in un angolino.. come quella lì di fianco a quell'aggeggio infernale a 4 ruote nel link. Ho pensato, con quella dovrei fare piu in fretta, entro nei cortili, la metto sul cavalletto e via.. e così è stato.. torno dentro e penso.. beh potrebbe essere così ogni giorno, perché no? Detto fatto.. stamattina era ancora disponibile, per cui carico tutto e parto.. pedalo.. faccio fatica, la bici è un monomarcia (il rapporto è piuttosto corto per la verità) e la ciclabile lungo il fiume è leggermente in salita.. ho caricato circa 30 kg, forse sono pure fuori dal limite consentito, ma è una prova, mi dico, vediamo come va. Sono anche un po fuori forma, dopo la rogna della scapola e le feste, qualche chilo l'ho messo su, e si sente. Ma pedalo. Mi sento felicemente strano.. sono le 9 del mattino, sto lavorando, ma non mi pesa, perché sto pedalando, che è una delle cose che piu mi piace fare. La ciclabile è deserta, il sole è ancora dietro la montagna e fa freddino.. mi sento falicemente strano anche perché solitamente per raggiungere la mia zona devo passare per la zona industriale caotica e puzzolente, e invece sto pedalando. Fatico ma mi scaldo, arrivo sul posto che sono piu "sveglio" del solito. E questo è gia un vantaggio. Inizio il giro e tra un portone e l'altro spingo, oppure faccio due pedalate. Arrivo fin sotto ai campanelli e suono. Non devo togliermi il casco, non devo accendere il motore, non devo avere paura che un vigile sbuchi fuori per farmi la solita lamentela perché sono sul marciapiede etc.. Mi accorgo di guadagnare tempo, e mi fermo una ventina di minuti per la colazione "ufficiale" con piu fame del solito, verso le 10:30. Me la merito, mi dico.. risparmio tempo e faccio "sport" lavorando, che voglio di piu.. insomma me la godo proprio. E intanto dentro di me so che sto facendo qualcosa di buono. Penso a tutte le volte che ho usato mezzi motorizzati e a quanto è costato, all'ambiente, il mio lavoro. Penso a quanto inquinamento avrei potuto evitare usando la bicicletta, a quanto siamo pigri che non riusciamo nemmeno piu ad andare a fare la spesa se non in auto.. penso a quanto mi costerebbe in termini di fatica, se mi dicessero che per eliminare l'immondizia che ho buttato nell'aria, dovessi fare lo stesso numero di km ma senza inquinare.. Penso a quanto è diverso il mondo senza fretta, senza stress, senza occupare spazio nel traffico.. Penso a quanto staremmo meglio se tutti facessero un piccolo sforzo come il mio, che so che non sarà mai abbastanza, ma è comunque un ottimo punto di partenza.. mi sono pure promesso di non usare più l'ascensore se non per salire al terzo-quarto piano, per risparmiare energia.. se poi facessimo la differenziata in ufficio tutta la carta che buttiamo potrebbe essere riciclata, i bicchierini della macchinetta del caffè, le sigarette.. insomma una cosa tira l'altra.. tutto questo l'ho pensato pedalando, mentre quando sono al volante l'unica cosa che mi interessa è arrivare dove devo arrivare il più presto possibile, sperando che nessuno stronzo si metta in mezzo ai piedi. I pensieri che si fanno pedalando sono quelli più profondi, più intimi, più vulnerabili. Mentre pedaliamo, siamo noi stessi. Pedaliamo verso la meta ma sappiamo che non è la meta che ci interessa, ma il viaggio e ciò che proviamo nell'intraprenderlo. Ci piace perché contiamo poco, mentre pedaliamo, ma valiamo molto.. ci sentiamo liberi di arrivare dove vogliamo e senza rendere conto alla nostra coscienza. Ora mi sento un po meglio..