I paesi che hanno alle spalle un'evoluzione sociale che ha radici più antiche generalmente sono pervenute ad una costituzione che esclude la pena capitale, basti pensare alla nostra Europa, detta anche il vecchio mondo, non per niente. Non sono un sociologo, nè uno storico e nemmeno un etnologo, ma ho il sospetto che la consapevolezza e la maturazione degli Stati Uniti d'america, siano in parte da imputare al breve cammino di evoluzione percorso sinora, che essa può vantare da quando sussiste, percui preferisco pensare (magari ottimisticamente ed ingenuamente) che in un futuro, spero non lontano, anche tutti questi stati (ma non sono tutti tra i costituenti della federazione) che oggi adottano ancora questi metodi discutibili possano superare queste posizioni.
Vorrei ricordare una cosa: le statistiche dicono che negli Stati Uniti la presenza della pena capitale non funge affatto da deterrente al crimine, il quale ha incidenze percentuali piuttosto elevate, il che di fatto rende evidente che non è lo spauracchio del boia a dissuadere certe persone dal commettere azioni aberranti.
Come hanno detto altri in questo thread, dare l'opportunità ad una persona di potersi redimere, di comprendere ciò che ha fatto (e magari pentirsi e reintegrarsi nella società) e di maturare mi sembra il minimo che una società civile possa fare. Risentimenti e desideri di vendetta sommaria, anche se in parte comprensibili, non credo rendano le persone migliori.