Umbria All Mountain

tottero

Biker dantescus
Eccezionale impresa ragazzi, conto di porre rimedio alla grave mancanza quanto prima!

Nel frattempo posto qualche fotazza per iniziare a colmare qualche altra grave lacuna...per ora la Dolomitica, il (gran) Paradiso può attendere!

Salita alle Cirelle


Salita all'Ombrettola



Giù dall'Ombrettola


Volare nell'infinito



Planata sui larici


Spazio infinito


Libertà d'Antersass


Idrovolanti leggiadri



Acque cristalline



Stex Pitone Boè


Panorama Scott


Verso il muro di roccia


Scendo Non Scendo?



Ma sì!


Tre Aviatori


E un Barone!


Val Lasties Magica!!!


Dalla roccia ai dolci prati



Un sentiero e una Montagna da sballo




X l'album completo clicca qui:


Il Paradiso è in uscita.....
 
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stefanoscott

Biker dantescus
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Castiglione del lago (PG)
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Nel mio girovagare tra i monti dell'Appennino erano miracolosamente rimasti fuori due monti non da poco, il Prado monte più alto della Toscana e il Cusna monte più alto dell'Appennino Reggiano quindi la lacuna andava assolutamente colmata e ieri insieme a Stefano Farkas la pratica è stata archiviata
Un sentito e dovuto ringraziamento lo devo a Lionmarck che mi ha messo in un piatto d'argento un giro strepitoso senza farmi tribbolare a cercare quello che poteva essere il meglio da fare li, poi dopo vista la mia malattia di spingismo e cicloaplinismo ho inserito una variante davvero cattiva, ovvero il Monte Cipolla con dei passaggi davvero proibitivi (fino a 2^) da fare con la bici al seguito tanto che non essendo preparati ad affrontarli con corde o altro materiale per smontare la bici e legarla allo zaino abbiamo dovuto desistere e così siamo saliti solo a piedi per po rigirare, comunque esperienza lo stesso bellissima.
Riguardo al giro va detto subito che i sentieri sono super flow anzi di più ma tutti rigororsamente single track sopraffini e spazzolati come mai visti in boschi da favola quindi molto divertenti e i crinali veramente panoramici quindi il posto merita alla grande.
Partiti dagli impianti di Rescadore/Febbio dopo aver lasciato un auto a Civago prendiamo la prima volta la seggiovia fino a quota 2000 sul Cai 607, la nebbia che minacciosamente mentre salivamo avvolgeva tutto miracolosamente in un attimo sparisce lasciando spazio ad una spettaccolare vista a 360 di tutto il meglio che c'è nella zona


c'è però molta umidità e le apuane risultano un po offuscate


il Prado, tra un po arriviamo



dalla nebbia emerge il Cusna o "gigante" nostra prima meta di giornata


prendiamo a destra e passando per il Sasso del Morto




ci dirigiamo verso la Vetta del Cusna


che raggiungiamo in un batter d'occhio, o quasi


foto di rito




e poi dalla vetta prima discesa di giornata per il 619/617 perpoi deviare bruscamente a sinistra e prendere un bel traverso non segnato che si riaggancia al 625 alle Presse




una discesa lunghissima fino agli impianti passando per i sentieri 623-623A-619-609 ma la cosa che mi ha colpito di più è che è tutta ma proprio tutta discesa ci saranno si e no 5 mt. di dislivello .

Ancora impianti per la seconda volta, la mia cicciotta soffre di vertigini da sola

salendo ancora nebbia in vista




che ancora una volta si dissove magicamente arrivati in cima; questa volta prendiamo a sinistra per il Monte La Piella


è veramente poca roba in salita, eccolo davanti a noi


e da li giù fino al Passo di Lama Lite




Ed eccoci alla mattata , la scalata al Monte Cipolla, prima parte ripidissima con tratti al limite del ribaltamento


da sopra rende un po meglio l'idea


poi una piccola sosta prima di affrontare il 1° tratto tosto con passaggi di 1^ e tratti esposti




nonostante tutto in poco più di mezz'ora siamo in cima al Cipolla ripagati da questo bel panorama




con il Lago Bargetana a fare bella mostra di se


dal Cipolla piccola discesina ma lo scoglio più grande saranno quelle rocce che ci si parano li davanti


Infatti arrivati scarpinando alla loro base ci dobbiamo arrendere ad un tratto con passaggi di 2^ molto ripido in cui bisogna prestare molta attenzione anche a piedi figuriamoci con la bici al seguito,se avessimo avuto una corda per tirare su le bici saremmo passati e allora dobbiamo accontentarci di farlo a piedi e mani




il piccolo salto di roccia alla sinistra


Comunque Prado conquistato, quando si dice andarsele a cercare, infatti ecco la via comodissima per salire


Da qualche parte però bisogna scendere e ritornati alle bike troviamo un bel mirtillo track che ci fa riscendere al Lago Bargetana




Per giunta ci si mette anche la sfiga e sulla variante tecnica che dal Lago Bargetana ritorna allo stradone Stefano prende una grossa botta al cambio che non si rompe solo per miracolo e allora siamo costretti a mutilare il giro senza però comprometterne la bellezza. Infatti torniamo a Lama Lite eancora single track sopraffino perisentieri 631-605c e 605 fino alla segheria dell'Abetina Reale


Da li forestale tranquilla fino a poco prima del Passo delle Forbici e discesa finale per altro single track spaziale fino a Civago per il 603.
In definitiva 800 mt di dislivello in salita ma oltre 2000 in discesa, bello veramente da tornare per fare altre cose interessantissime viste durante il giro.

E anche per stavolta è tutto

tutte lefoto qui:
https://www.facebook.com/media/set/...073741851.100004222636153&type=1&l=abbd806cad

e la traccia gps avendo cura di togliere il tratto del Cipolla o se vi manca qualche rotella come a noi e volete andare attrezzatevi a dovere
 

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  • 20082016 Cusna e Prado.rar
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gaddo

Biker superioris
8/11/04
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Verciano -Lu-
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Non ci siamo beccati x poco (ero sul Prado alle 13,30).
La zona ,con meteo buono come ieri ,è comunque notevole.
Io ho fatto il crinale in direzione ovest dal Prado passando dal Monte Castellino
Monte Ravandaia Monte Porraie e Monte Soraggio











 

stefanoscott

Biker dantescus
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Giornatona ieri sui Monti Ernici con un giro consigliatissimo solamente agli amanti del portage duro ed estremo ma con la discesa finale del sentiero 624 che gli amanti dei sentieri tecnici e trialistici non possono farsi mancare nel loro palmares.
Lasciata un auto a Sora con l'altra andiamo a Collepiano da dove parte il giro, la giornata è bellissima ma non sarà così fino alla fine


il nostro primo obiettivo di giornata sarà risalire la bellissima valle di Sambucito tramite il sentiero 628 che porta all'omonimo rifugio






e per salire c'è una comodissima anche se un po penduta forestale che il barone si pappa tutta d'un fiato


oddio un po di fiato forse ce l'ha lasciato


il panorama sui monti circostanti è comunque notevole


dopo 500 metri di dislivello pedalati (che saranno anche gli unici ) arriviamo così al rifugio Sambucito


posto davvero suggestivo con la natura a farla da padrone





arrivato li visto che da qui in poi non si pedalerà più, il Barone decide di parcheggiare il motore della sua bici elettrica


Dal Rifugio Sambucito al Serra Alta saranno 900 mt di durissimo portage tutto nel bosco veramente bello ma da affrontare solo se amanti del genere altrimenti potresti mandarmi a quel paese e la prima parte fino al valico del linguaggio della Forca con pendenze davvero notevoli da far venire l'ernia come alle piante




intanto il tempo è cambiato e al valico veniamo accolti da pioggia e vento


meglio quindi rientrare nel bosco almeno aabbiamo l'ombrello naturale


anche se questo tratto è davvero ostico in quanto il sentiero è molto stretto e con tante rocce e proseguire con la bici in spalla risulta particolarmente difficoltoso

ma poi il sentiero si addolcisce e si riesce anche a pedalare


fino a risbucare alla forestale che porta a Monna di Rosa


ma perchè pedalare non sia mai pochi metri in sella e via ancora durissimo portage finale fino a Serra Alta 400 metri davvero duri sotto l'acqua e la nebbia che intanto si è abbassata fortuna che i sentieri sono tutti segnati benissimo
a Serra Alta terminano le nostre fatiche ed è ora di staccare il biglietto per le giostre e che biglietto di prima classe una discesa veramente eccezionale da 5 stellette superior con molti tratti tecnici lenti trialistici, un must per chi ama il genere.
La prima parte a Faggio Rotondo è anche molto freeride e si può scegliere a piacimento la propria traiettoria


intanto ha smesso di piovere ma il sentiero è fradicio, giornata ideale per le mie ruote ciccione che in queste condizioni e con pressione a 0.6 danno il meglio di se e sembra di scendere con l'asciutto, goduria pura
le rocce bagnate creano invece qualche problema alle ruote normali ma il barone riesce a domarle ugualmente


poi entrati nel fosso diventa più lineare ma sempre eccezionale


peccato solamente che alcuni piccoli tratti sono stati infestati dai rovi e ci costringono a smacchiare un po ma sono tratti molto corti per fortuna anche se sono da fare a piedi e con il macete a portata di mano
ma vengono subito ripagati da passaggi su roccia da urlo




due ore di discesa senza mai allentare la tensione


in un ambiente davvero notevole


Solo da quota 600 fino a Sora possiamo rilassarci su divertente e filante single track che però causa la pioggia e le piante bagnatissime che si sono abbassate diventa uno smacchia/bagno track e sbuchiamo infine al Convento dei Passionisti dove finisce la discesa.

Alla fine giro duro perchè in soli 21 km abbiamo fatto quasi 1400 mt di dislivello ma il 624 diverrà sicuramente una discesa da fare almeno una volta all'anno consigliata soprattutto in inverno perchè oltre ad essere esposto a sud è quasi tutta roccia che tiene anche se bagnata.

E anche per stavolta è tutto
Tutte le foto qui:
https://www.facebook.com/media/set/...073741854.100004222636153&type=1&l=c2a3d4b3f2


e la traccia gps (se la scaricate tente presente quanto detto sopra prima di mandarmi a quel paese )
 

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  • Sambucito Serra alta 624.rar
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stefanoscott

Biker dantescus
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Castiglione del lago (PG)
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Avevo una grossa fissa per questo posto dopo che c'ero stato a settembre e l'uscita di ieri non ha fatto altro che rafforzare al massimo questa mia convinzione il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise è un posto stupefacente sia per la bellezza dei luoghi, la fauna che si può ammirare e i trail tutti curatissimi e ben segnati e il massimo che si può chiedere per chi ama i natural trail e non costruiti dall'uomo. Vi invito caldamente a scaricare la traccia di questo giro in quanto, cosa non da poco per la zona data la sua confromazione, permette di poter effettuare due discese in un giro solo con un dislivello medio (1700) anche se è bene subito precisarlo, di pedalato c'è poco (solo 200 mt di dislivello) anche se il portage non è impegnativo ma abbastanza tranquillo.
Partiti dal valico di Barrea imbocchiamo il sentiero K3 che molto tranquillamente e con pochissimo dislivello ci proietta subito dentro il famoso bosco delle fate e delle fiabe


Il Rio Torto corre placidamente a sinistra del sentiero e la sensazione di pace e tranquillità è il primo sentimento che ci assale di fronte a cotanta bellezza, non oso immaginare come possa essere quando si colorerà tutto di marrone

Arrivati sul ponte dove c'è l'incrocio col sentiero L2 lo stradone finisce


e la goduria diventa massima entrando nella Valle Porcile


ancora si pedala bene anche se qualche rampetta mette in tiro la ganba di Violator


e infatti poco dopo lasciamo il K3 per entrare in un single track non segnato che ci porterà alla Grotta dello Schievo


ancora si pedala ma sono gli ultimi sussulti

come volevasi dimostrare


purtroppo arrivati alla grotta dello Schievo l'amara sorpresa che non c'è acqua, peccato proprio perchè le foto viste erano bellissime con l'acqua che sgorgava dalla roccia


va be non resta che consolarci pedalando in un posto stupendo


rientrati dopo la divagazione grotta sul K3 il sentiero torna bello largo ma la pedalabilità è compromessa dai numerosi sassi e rami presenti sul sentiero


ma poi come magicamente il sentiero si ristringe nuovamente e ritorna single track e che single non per niente stiamoi entrando nella Selva bella e mai nome fu più appropiato, single track sopraffino tutto pedalato e pulitissimo un vero spettacolo




a 1720 dopo 600 metri di dislivello di salita è giunta l'ora di cominciare un po a scendere e il K5 che va al Lago Vivo e che si ricollega al K4 ci fa subito capire che oggi sarà una bella giornata in fatto di discese
quello che rimane del lago Vivo ma d'altronde si chiama proprio perchè sparisce e ritorna in base alla piovosità

il posto comunqne è da togliere il fiato un altopiano stupendo


con intorno i giganti della zona, il Petroso in primis




ma è ora di fare sul serio indossati gli scafandri eccola la discesa K4 del Vallone dell'Inferno ma che inferno questo è paradiso per le nostre bike , un single track superlativo molto ma molto tecnico ma sempre fattibile per gli amanti del genere, tutto rocce e tornanti, passaggi trialistici e chi più ne ha più ne metta e per di più bagnatissimo e viscidissimo un bijou per chi ha i rotoni come me


il Barone e Violator con le loro ruotine da passeggino devono fare veramente gli straordinari per rimanere in sella




più che K4 andrebbe rinominato Rock garden 4 cioè rock garden alla quartupla


sempre in equilibro tra le rocce


i momenti di respiro sono veramente ridotti al lumicino


il flow finale (sono 50 metri prima di risbucare sullo stradone )


appagati al massimo risbuchiamo sul K6 poco prima della Sorgente delle Donne. Da li stradone tranquillo fino alla Sorgente Iannaghera con una bella vista sul Lago di Barrea


ma lo stradone dura poco, oggi è giornata di single track anche in salita e che sentiero


parliamo della Valle Iannaghera che raggiungiamo dopo aver attraversato un ponticello




che nella parte bassa risulta anche abbastanza pedalabile in quanto le pendenze sono molto lievi ma serve certo gamba


qui incontriamo Sblinky e il Cinghiale anche loro da queste parti e dopo una piacevole conversazione e finalmente la conoscenza personale e non più virtuale di quest'ultimo riprendiamo il nostro cammino e salendo capiamo anche perchè avevano fatto questo sentiero in discesa e non in salita come noi


l'ambiente è sublime, il Petroso è li sembra a due passi


e fino allo svalico di Forca Resuni è davvero un portage molto ma molto remunerativo come direbbe proprio Sblinky





eccoci, Violator trasfigurato a Forca Resuni


e il Barone con dietro tutta la Valle Iannaghera, messa in cantiere per rifarla in discesa


il rifugio di Forca Resuni gran bel posto da passarci una giornata in contemplazione


da qui la scellerata idea di salire a Monte Capraro in quanto il Barone deve festeggiare il suo 200esimo 2.000 ed ha portato con se anche gli striscioni e quindi come non accontentarlo ?


la salita è durissima ma si sale bene poi guadagnata la cresta

cominciano i problemi ma d'altronde se un monte si chiama Capraro cosa volevi trovare uno stradone per salire ?


per la cresta salgono solo i Camosci che qui abbondano e allora proviamo ad aggirarlo passando da sotto facendo kolta attenzione a dove mettiamo i piedi perchè sotto c'è un bel salto da fare


poi per guadagnare la vetta dobbiamo procedere mani e piedi a terra e con la bici sopra le spalle sperando che le suole in vibram facciano il loro dovere i camosci da sopra ci guardano scuotendo la testa
e finalmente eccola sta caxxo di vetta, nel frattempo è sceso anche il nebbione


i camosci se ne vanno li abbiamo lasciati senza parole


tutto sto bucio di culo assurdo per questo

va be dai un applauso e una stretta di mano se la merita comunque, conquistare 200 vette appenniniche oltre i duemila metri tra bici e a piedi non è uno scherzo e bravo Stefano o-oo-o
ma comincia a farsi tardi e la visibilità è quasi azzerata è ora di scendere


quasi con più tribbolazione che a salire riusciamo a riconquistare il sentiero sotto e dopo l'ultima asperità arrivare a Passo Cavuto è ora di staccare il biglietto per la discesa di Valle delle Rose, superlativa veramente
prima parte incazzatissima con tornanti stretti e su fondo smosso



ma il posto è anche qesto da togliere il fiato con il Monte Sterpi d'Alto che sembra messo li apposta per far godere i nostri occhi


una sosta ogni tanto è d'obbligo un posto così non si vede tutti i giorni


poi entrati nel bosco cominciano veramente ler giostre sembra di stare in un calcioinculo il sentiero si fa flow ma divertentissimo e tutto spazzolato a dovere Violator va in estasi e sparisce dai nostri occhi lo ritroviamo più avanti quasi in fodno fermo in contemplazione come se avesse visto un extraterrestre


dire che è una bella discesa è veramente riduttivo, il finale poi è nel greto di un fosso con tutti ciottoloni che solo i rotoni riescono a passare indenni

Alla fine quasi 1700 mt di dislivello ma che non ci hanno stancato più di tanto grazie al divertimento del giro, vi invito caldamente a scaricare la traccia e andare ad ottobre quando sarà tutto colorato a fare questo giro, eccetto naturalmente il Monte Capraro, rimarrete più che soddisfatti
e con un sentito e sincero ringraziamento ad Armando o-oper le sue preziose tracce e consigli dai quali mi sono ispirato per confezionare questo giro vi dico che anche per stavolta è tutto.

tutte le foto qui:
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e la traccia Gps
 

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  • 24092016 Pnalm Grotta Schevo H4 Iannanghera Forca Resuni Valle Rose.rar
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violator

Biker ultra
13/4/08
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into the wild
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Bike
Enduro Comp 650b
Povero SteScott..è l'unico che tiene vivo questa discussione sul forum...fattene regalare una da mtb-mag![emoji12] [emoji12] [emoji12]

Grazie Ste, gran bel giro e grande discesona come solo l'Appennino riesce a regalare...io e la bici ne sentivamo proprio la mancanza[emoji7] [emoji7] [emoji7] [emoji7]
 

stefanoscott

Biker dantescus
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Forse il giro più spettacolare in zona Velino tenendo conto della bellezza dei posti visti, della panoramicità, delle creste fatte e della bellezza della discesa.
Tutto questo in zona Velino e partendo da Forme da dove preso l'unico pezzo di asfalto che porta a Ovindoli pedaliamo piacevolmente fino a Capo la Maina da dove parte lo sterratone che in circa due ore e 1200 metri di dislivello di cui 1000 pedalati ci porterà al primo duemila di giornata il Monte Magnola


la sterrata è tranquilla e solo pochi tratti presentano delle pendenze degne di nota ma basta avere la gamba di Armando e anche queste si superano con estrema facilità


a metà salita il tempo sembra volerci respingere e comincia a piovere ma sarà solo un fuoco di paglia


infatti dopo 10 minuti tutto si riapre e alla fine verrà fuori anche una bella giornata



e per dei più arrivati a quota 1900 lo spettacolo che ci si para davanti è di quelli da lasciare a bocca aperta con il Cafornia e il Velino immerso tra le nubi e colorato di rosso




Arrivati a quota 2000 sempre pedalando cosa non da poco abbandoniamo lo stradone per salire dolcemente alla cresta del Magnola in facilissimo spingismo


anzi si riesce addirittura anche a pedalare


riusciamo poi ad intercettare un single track che ci farà guadagnare la cresta e la vetta del Magnola pedalando, primo 2000 conquistato




dalla cresta ci tuffiamo sul vallone di Ovindoli per una prima breve discesa








e tutto intorno cime imponenti siamo in un mare di roccia




ma lo show è solo all'inizio in quanto ad un certo punto intercettiamo un single track a mezza costa strepitoso, tutto pedalato in leggera salita ma tecnico al punto giusto per divertirsi in sella


ma le creste incombono ed arrivati al Vado di Roscia Grande è ora dello spingismo fino al secondo 2000 di Cima della Cerasa








sullo sfondo la stupenda valle Genzana


e poi la lunga scorribanda per l'infinita cresta del costone della Cerasa




anche qui tutto su sentiero a mezza costa tutto pedalato e tecnico al punto giusto





un lunghissimo traverso che ti fa faticare come se fossi in salita ma di eccezionale bellezza in quanto tecnico


la cresta è veramente lunga e molto vallonata anche se ci sono diverse pezzi a favore come quella che scende al Vado di Castellaneta




dal Vado la parte più dura delle creste ovvero la salita al Capo di Pezza che decideiamo di non fare ma di tagliare sotto per alleviare la salita ma i risultati non hanno dato gli esiti sperati


poi la durissima ascesa al Punta Trieste terzo 2000 di giornata nonchè con i suoi 2230 mt cima Coppi del giro


foto di rito


la visuale comunque è a 360 gradi qui c'è da sprecarci un rullino fotografico
Punta Trento davanti a noi ci aspetta implacabile


la via di discesa


la discesa da Punta Trieste si rivela breve ma ostica e tecnica con alcuni passaggi delicati a causa del baratro dalle parti


ma le fatiche non sono ancora finite c'è l'ultimo strappo per Punta Trento


dxove le cose si fanno serie per davvero




mancano solo 20 mt di dislivello per arrivare proprio alla cima di Punta Trento ma decidiamo che per questa volta siamo a posto così tanto la visuale è la stessa e che visuale




ora ci attende un discesone di 1200 mt di dislivello nell'ambiente più suggestivo di tutta la zona con due valli superlative come quella del Bicchero e Majelama
ma andiamo per ordine valle del Bicchero ovvero sentiero 8


discesa tutta in sella eccetto un primo pezzino dove i pietroni caduti dall'alto hanno reso il sentiero impraticabile ma è veramente poca roba


ambiente super ogni tanto è bene fermarsi ad osservare tutto sto popò di roba


raramente si trovano dei sentieri inseriti in simili contesti, giudicate voi dalle foto






il sentiero ha pochi tratti flow e i sassi lo fanno da padrone


e poi la Valle Majelama qui è solo sassi la pendenza non è molta e bisogna galleggiarci sopra pena l'impuntamento o la caduta


e l'ambiente è ancora più suggestivo


ma oramai è fatta e dopo 8 ore e mezza e 1600 mt. di dislivello siamo di nuovo a Forme.

Tutte le foto qui:
https://www.facebook.com/media/set/...073741858.100004222636153&type=1&l=cffe1fc7d2

e la traccia Gps
 

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Ducaticorse

Biker novus
13/11/16
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Salve a tutti vorrei fare salire in cima al monte amaro e precisamente al bivacco Mario pelino dal 18/11/2016 in poi al priumo weekend buoni c'è qualcuno che è intenzionato ad accompagnarmi? Gel ne sarei infinitamente grato !
 

monster74

Biker assatanatus
7/10/06
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Montemarciano (AN)
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Specialized SJ FSR Evo '15, Fantic XF1 180, Specialized Diverge carbon '19
Salve a tutti vorrei fare salire in cima al monte amaro e precisamente al bivacco Mario pelino dal 18/11/2016 in poi al priumo weekend buoni c'è qualcuno che è intenzionato ad accompagnarmi? Gel ne sarei infinitamente grato !

bravo, facciamo "IN POI", tipo a maggio
 

lumerennù

Biker forumensus
14/4/05
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San Severino Marche (MC)
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Norco Range - Mondraker Crafty RR
ciao grande!!!
sci oh, ancora campo... e dopo 5 anni di alpinismo e arrampicata sono ritornato al vecchio amore... avevo proprio bisogno di staccare

da fb mi sono cancellato. pisolo non c'è più nel forum?

tò, lu cingolà.... Ogni tanto te penso ma me sò perso il tuo numero e manco me ricordo come te chiami...... solo che fatigavi in un supermercato..
E' una vita che non vado più a Cingoli, se ricominci a girare fatti sentier sul topic di Marche all mountain.
Ciao
 

Classifica mensile dislivello positivo