Transparco 2009
Traversata in mtb del Parco delle Foreste Casentinesi
I TAPPA Marradi-Rif. Fontanelle (50 km 1800 m disl)
Percorso: Marradi-P.so Eremo-C.Baruzzoli-C. Acquacheta-Romiti-Crocione-Colla della Maestà-Colla dei Lastri-P.so Muraglione-P.so Tre Faggi-P.Usciaioli-C. Giogo-Rif. Fontanelle
La pedalata inizia a Marradi, dopo essere partiti da Arezzo in treno, transitati da Firenze SMN e giunti in questa stazioncina nell’Appennino Tosco Emiliano, località resa celebre dal poeta Dino Campana.
Siamo 11 transbikers..pronti, via! alle ore 09.15 comincia ad affrontare la salita asfaltata che ci porta al crinale di confine tra Toscana e Romagna. Incuranti di cio’ che ci aspetta, il gruppo sale per un’oretta abbondante, tra foto e risate, fino a giungere al Passo dell’Eremo prima e Passo della Peschiera subito dopo. Lasciatoci alla sx il bell’Eremo di Gramogna che non abbiamo il tempo di toccare, dopo alcune centinaia di metri in discesa si imbocca a sx il CAI 559 (curva secca e sbarra).
Qui iniziamo un saliscendi a mezza costa su stradello sterrato, che poi diviene sempre più discesa convinta fino a Pian Baruzzoli. Rabbocchiamo le borracce proprio qui, dove troviamo una piccola “comune” che vive tra orto, bosco e campi. Ultime curve in discesa su un sentierino ormai stretto e ripido (e con qualche bel passaggino tecnico ) si arriva alle cascate dell’Acquacheta, dove ci concediamo una breve sosta. Il tempo di accertare la poca acqua presente, ed il rigagnolo che “scola” sulla roccia...e via si riparte scavalcando a piedi lo strappo sassoso che porta a Pian dei Romiti. Il clima soleggiato ma fresco è una condizione ideale per la bici, tafani ed insetti sono assenti (e lo rimarranno per tutta la traversata), ed il sole scalda ma non brucia. Da qui iniziamo un sentiero che ci porta guadare ripetutamente l’Acquacheta, attraversando sia prati che boschetti. Il clima sembra idilliaco quando...mi accorgo che abbiamo perso un biker...ed è proprio l’unico straniero!! Enrico “deRoma” non si trova...che famo?!?!? Vabbé, niente paura...lo vediamo trotterellare con la sua Prophet e riaggregarsi tranquillo ...ed allora si va. Lasciamo il CAI 411 e prendiamo il CAI 419: il sentiero ora diviene stradello e comincia a salire decisamente; sono le rampe che porteranno, dopo un’ascesa di oltre 500 m in alcuni km, al crinale. Giungiamo abbastanza provati al Crocione, superiamo il bivio per l'Eremo di S.Maria dove mangiamo qualcosa e godiamo della superba vista sulla valle di S. Benedetto in Alpe, per poi proseguire sulla sterrata di crinale da Colla dei Lastri fino al Passo del Muraglione, cui giungiamo verso le 15: siamo lenti ma...vogliamo godercela tutta 'sta traversata!
Al Muraglione mi concedo un bel birrino, e brindiamo con Egon e Marcomo alla salute ; Franco ed EnricodeRoma sono assai stanchi, ma ora biosogna tenere di fisico e di testa. Si riparte con 2 km stupendi, a mezza costa, con vista sulla valle di Sieve e San Godenzo fino al Passo dei Tre Faggi; un single track divertente e spettacolare. Ormai si prosegue sul CAI 00, si supera una sbarra dopo il Passo e si comincia ad affrontare “docli” saliscendi nel bosco, veramente suggestivi e fantastici, nel silenzio rotto ogni tanto dalle imprecazioni di qualcuno di noi per la fatica. Degno di nota il terrazzo naturale al Giogo, sopra Castagno d’Andrea, dove riposiamo ed ammiriamo il Parco, immersi in esso. Gli ultimi km del giorno sono duri, fatti di salita e di tornanti per guadagnare la giogana e soprattutto l’agognato Rifugio Fontanelle, meta della tappa; piano piano si riesce ad arrivare tutti, anche se qualcuno arriva veramente stremato. Il rifugio è senza doccia e luce, quindi ci laviamo con poca acqua fresca e ceniamo al lume di candela, con una cena “vegetariana” che è parsa a tutti favolosa. E’ vero che con poco in cucina si fa tanto, ma anche con la fame che s’aveva s’è lasciato poco!!
II TAPPA Rif. Fontanelle-La Verna-Rassina (70 km 1600 m disl)
Percorso: Rif. Fontanelle-Burraia-P.so Calla-P.Scali-Prato al Soglio-Gioghetto-Prato alla Penna-P.so Fangacci-P. allo Spillo-P.so Crocina-P.so Cerrini-P.so Lupatti-Cancellino-P.so Mandrioli-P.so Serra-Rotta dei Cavalli-P.so Gualanciole-P.Tre Vescovi-P.so delle Pratelle-M. Calvano-La Verna-Chiusi-Vezzano-Croce di Sarna-Rosina-Taena-Rassina
Alla mattina, ci aspetta un cielo plumbeo e una pioggerellina continua, ma i transbikers ripartono indomiti..si risale sul CAI00 fino alla Burraia, poi discesa asfaltata, uno dei pochi tratti di bitume incontrati, fino al P.so della Calla. Da qui si inizia un bel singletrack nel bosco, con continui strappi e saliscendi, immersi nel bosco e seguendo la linea di crinale, fino al punto più alto della traversata, Poggio Scali (1520 m). Da qui discesa continua e varia fino a Prato alla Penna. Arrivati qui, Enrico e Franco, accompagnati da Eugenio ci lasciano: la loro condizione non gli consente di fare tutto il giro, ma hanno comunque effettuato gran parte di esso ed hanno condiviso la bella esperienza fatta. :smack:
Si prosegue in otto, fino al P.so Fangacci, da qui risalita nel bosco, sempre nel CAI 00 (che non lasceremo più fino a pochi km della Verna), dura ed a spinta per lunghi trattti, fino al Passo della Crocina. La pioggerella va e viene, e non c’è verso di vedere neanche un pezzetto di panorama.
Superati con alcuni strappi a spinta il Passo dei Cerrini, si scende su fondo umido e con attenzione verso il Cancellino, in cui sostiamo “al freddo e al gelo” per un panino e un po’ di ristoro.
Si riparte riguadagnato con 2 km di asfalto il P.so dei Mandrioli, da qui svolta a dx per il crinale, con un bellissimo sentiero vario e spesso discendente fino al Passo Serra ed accanto al M. Zuccherodante. Si risale duramente fino all’Alpuccia e poi è un susseguirsi di discese a volte ripide e tecniche, e salite da spingere a mano, con rari tratti pianeggianti; il percorso è però assai suggestivo e divertente, anche per l’arrivo finalmente del sole che squarcia la coltre di nubi e ci permette di asciugarci...tra fango secco e fatica, sembriamo più cinghiali che bikers!!
Il ritmo non è veloce, ma siamo tutti protesi per raggiungere la meta della Verna: si ridiscende fino al P.so delle Gualanciole, da cui parte una sterrata in leggera e continua ascesa che porta fino al P.so delle Pratelle, alla base del M. Calvano e del M. Penna. Si risale uno stradello con numerosi cancelli e con salita faticosa ma costante, chi non ce la fa spinge, chi ne ha ancora pedala...ma la velocità di crociera è simile! Arrivati sotto il M. Calvano, si svolta prima a sx e dopo 200 m a dx per CAI 64 per una piacevole variante fino alla Maestà di San Filippo, proseguendo su sterrata in saliscendi che ci porta proprio all’ingresso del Santuario della Verna.
Non contenti, salutiamo Egon che ha la famiglia ad attenderlo, lasciamo Giovanna ed Enrico su strada asfaltata, e decidiamo di discendere a Rassina “il più possibile” su sterro, seguendo in discesa parte del tracciato della GF Casentino MTB: da Chiusi della Verna svolta a sx per Vezzano, poi al camping a sx e via per un toboga in discesa nel bosco tra Chiusi e il fondovalle del Casentino. Alla fine si risbuca a Croce di Sarna su asfalto, ed a questo punto passando da Rosina e poi a dx per Taena, risbuchiamo alla Fatica (mai nome fu più azzeccato!!), per gli ultimi 4 km fino alla stazione di Rassina. La Transparco è terminata, ce l’abbiamo fatta...
voglio comunque (sulle ali dell’entusiasmo!) ringraziare a tutti, sia chi ha partecipato che chi ha aiutato per la logistica e per altro.
Grazie ad Enrico V. per l'esperienza, la saggezza e l'aiuto per la preparazione logistica
Grazie a Eugenio, Franco e Enrico M. per aver sopportato quest'idea ed averla condivisa
Grazie a Andrea e Pilla per le mappe, la conoscenza dei luoghi e la tenacia da veri montanari
Grazie ad Egon che non si ferma mai, per il suo passo infaticabile
Grazie a Marcomo, vero diesel del gruppo, in grande spolvero su ogni rampa
Grazie a Giovanna, per il suo sorriso onnipresente e la sua gaiezza
Grazie a Gove per aver creduto in questa pedalata..e per le pasticche di magnesio
Le mie foto, fatte un po' "al volo" e non un granché QUI.
In allegato la traccia compressa. A parte piccole differenze minimali, abbiamo fatto questo.
Alla prossima, Nik
Traversata in mtb del Parco delle Foreste Casentinesi
I TAPPA Marradi-Rif. Fontanelle (50 km 1800 m disl)
Percorso: Marradi-P.so Eremo-C.Baruzzoli-C. Acquacheta-Romiti-Crocione-Colla della Maestà-Colla dei Lastri-P.so Muraglione-P.so Tre Faggi-P.Usciaioli-C. Giogo-Rif. Fontanelle
La pedalata inizia a Marradi, dopo essere partiti da Arezzo in treno, transitati da Firenze SMN e giunti in questa stazioncina nell’Appennino Tosco Emiliano, località resa celebre dal poeta Dino Campana.
Siamo 11 transbikers..pronti, via! alle ore 09.15 comincia ad affrontare la salita asfaltata che ci porta al crinale di confine tra Toscana e Romagna. Incuranti di cio’ che ci aspetta, il gruppo sale per un’oretta abbondante, tra foto e risate, fino a giungere al Passo dell’Eremo prima e Passo della Peschiera subito dopo. Lasciatoci alla sx il bell’Eremo di Gramogna che non abbiamo il tempo di toccare, dopo alcune centinaia di metri in discesa si imbocca a sx il CAI 559 (curva secca e sbarra).
Qui iniziamo un saliscendi a mezza costa su stradello sterrato, che poi diviene sempre più discesa convinta fino a Pian Baruzzoli. Rabbocchiamo le borracce proprio qui, dove troviamo una piccola “comune” che vive tra orto, bosco e campi. Ultime curve in discesa su un sentierino ormai stretto e ripido (e con qualche bel passaggino tecnico ) si arriva alle cascate dell’Acquacheta, dove ci concediamo una breve sosta. Il tempo di accertare la poca acqua presente, ed il rigagnolo che “scola” sulla roccia...e via si riparte scavalcando a piedi lo strappo sassoso che porta a Pian dei Romiti. Il clima soleggiato ma fresco è una condizione ideale per la bici, tafani ed insetti sono assenti (e lo rimarranno per tutta la traversata), ed il sole scalda ma non brucia. Da qui iniziamo un sentiero che ci porta guadare ripetutamente l’Acquacheta, attraversando sia prati che boschetti. Il clima sembra idilliaco quando...mi accorgo che abbiamo perso un biker...ed è proprio l’unico straniero!! Enrico “deRoma” non si trova...che famo?!?!? Vabbé, niente paura...lo vediamo trotterellare con la sua Prophet e riaggregarsi tranquillo ...ed allora si va. Lasciamo il CAI 411 e prendiamo il CAI 419: il sentiero ora diviene stradello e comincia a salire decisamente; sono le rampe che porteranno, dopo un’ascesa di oltre 500 m in alcuni km, al crinale. Giungiamo abbastanza provati al Crocione, superiamo il bivio per l'Eremo di S.Maria dove mangiamo qualcosa e godiamo della superba vista sulla valle di S. Benedetto in Alpe, per poi proseguire sulla sterrata di crinale da Colla dei Lastri fino al Passo del Muraglione, cui giungiamo verso le 15: siamo lenti ma...vogliamo godercela tutta 'sta traversata!
Al Muraglione mi concedo un bel birrino, e brindiamo con Egon e Marcomo alla salute ; Franco ed EnricodeRoma sono assai stanchi, ma ora biosogna tenere di fisico e di testa. Si riparte con 2 km stupendi, a mezza costa, con vista sulla valle di Sieve e San Godenzo fino al Passo dei Tre Faggi; un single track divertente e spettacolare. Ormai si prosegue sul CAI 00, si supera una sbarra dopo il Passo e si comincia ad affrontare “docli” saliscendi nel bosco, veramente suggestivi e fantastici, nel silenzio rotto ogni tanto dalle imprecazioni di qualcuno di noi per la fatica. Degno di nota il terrazzo naturale al Giogo, sopra Castagno d’Andrea, dove riposiamo ed ammiriamo il Parco, immersi in esso. Gli ultimi km del giorno sono duri, fatti di salita e di tornanti per guadagnare la giogana e soprattutto l’agognato Rifugio Fontanelle, meta della tappa; piano piano si riesce ad arrivare tutti, anche se qualcuno arriva veramente stremato. Il rifugio è senza doccia e luce, quindi ci laviamo con poca acqua fresca e ceniamo al lume di candela, con una cena “vegetariana” che è parsa a tutti favolosa. E’ vero che con poco in cucina si fa tanto, ma anche con la fame che s’aveva s’è lasciato poco!!
II TAPPA Rif. Fontanelle-La Verna-Rassina (70 km 1600 m disl)
Percorso: Rif. Fontanelle-Burraia-P.so Calla-P.Scali-Prato al Soglio-Gioghetto-Prato alla Penna-P.so Fangacci-P. allo Spillo-P.so Crocina-P.so Cerrini-P.so Lupatti-Cancellino-P.so Mandrioli-P.so Serra-Rotta dei Cavalli-P.so Gualanciole-P.Tre Vescovi-P.so delle Pratelle-M. Calvano-La Verna-Chiusi-Vezzano-Croce di Sarna-Rosina-Taena-Rassina
Alla mattina, ci aspetta un cielo plumbeo e una pioggerellina continua, ma i transbikers ripartono indomiti..si risale sul CAI00 fino alla Burraia, poi discesa asfaltata, uno dei pochi tratti di bitume incontrati, fino al P.so della Calla. Da qui si inizia un bel singletrack nel bosco, con continui strappi e saliscendi, immersi nel bosco e seguendo la linea di crinale, fino al punto più alto della traversata, Poggio Scali (1520 m). Da qui discesa continua e varia fino a Prato alla Penna. Arrivati qui, Enrico e Franco, accompagnati da Eugenio ci lasciano: la loro condizione non gli consente di fare tutto il giro, ma hanno comunque effettuato gran parte di esso ed hanno condiviso la bella esperienza fatta. :smack:
Si prosegue in otto, fino al P.so Fangacci, da qui risalita nel bosco, sempre nel CAI 00 (che non lasceremo più fino a pochi km della Verna), dura ed a spinta per lunghi trattti, fino al Passo della Crocina. La pioggerella va e viene, e non c’è verso di vedere neanche un pezzetto di panorama.
Superati con alcuni strappi a spinta il Passo dei Cerrini, si scende su fondo umido e con attenzione verso il Cancellino, in cui sostiamo “al freddo e al gelo” per un panino e un po’ di ristoro.
Si riparte riguadagnato con 2 km di asfalto il P.so dei Mandrioli, da qui svolta a dx per il crinale, con un bellissimo sentiero vario e spesso discendente fino al Passo Serra ed accanto al M. Zuccherodante. Si risale duramente fino all’Alpuccia e poi è un susseguirsi di discese a volte ripide e tecniche, e salite da spingere a mano, con rari tratti pianeggianti; il percorso è però assai suggestivo e divertente, anche per l’arrivo finalmente del sole che squarcia la coltre di nubi e ci permette di asciugarci...tra fango secco e fatica, sembriamo più cinghiali che bikers!!
Il ritmo non è veloce, ma siamo tutti protesi per raggiungere la meta della Verna: si ridiscende fino al P.so delle Gualanciole, da cui parte una sterrata in leggera e continua ascesa che porta fino al P.so delle Pratelle, alla base del M. Calvano e del M. Penna. Si risale uno stradello con numerosi cancelli e con salita faticosa ma costante, chi non ce la fa spinge, chi ne ha ancora pedala...ma la velocità di crociera è simile! Arrivati sotto il M. Calvano, si svolta prima a sx e dopo 200 m a dx per CAI 64 per una piacevole variante fino alla Maestà di San Filippo, proseguendo su sterrata in saliscendi che ci porta proprio all’ingresso del Santuario della Verna.
Non contenti, salutiamo Egon che ha la famiglia ad attenderlo, lasciamo Giovanna ed Enrico su strada asfaltata, e decidiamo di discendere a Rassina “il più possibile” su sterro, seguendo in discesa parte del tracciato della GF Casentino MTB: da Chiusi della Verna svolta a sx per Vezzano, poi al camping a sx e via per un toboga in discesa nel bosco tra Chiusi e il fondovalle del Casentino. Alla fine si risbuca a Croce di Sarna su asfalto, ed a questo punto passando da Rosina e poi a dx per Taena, risbuchiamo alla Fatica (mai nome fu più azzeccato!!), per gli ultimi 4 km fino alla stazione di Rassina. La Transparco è terminata, ce l’abbiamo fatta...
voglio comunque (sulle ali dell’entusiasmo!) ringraziare a tutti, sia chi ha partecipato che chi ha aiutato per la logistica e per altro.
Grazie ad Enrico V. per l'esperienza, la saggezza e l'aiuto per la preparazione logistica
Grazie a Eugenio, Franco e Enrico M. per aver sopportato quest'idea ed averla condivisa
Grazie a Andrea e Pilla per le mappe, la conoscenza dei luoghi e la tenacia da veri montanari
Grazie ad Egon che non si ferma mai, per il suo passo infaticabile
Grazie a Marcomo, vero diesel del gruppo, in grande spolvero su ogni rampa
Grazie a Giovanna, per il suo sorriso onnipresente e la sua gaiezza
Grazie a Gove per aver creduto in questa pedalata..e per le pasticche di magnesio
Le mie foto, fatte un po' "al volo" e non un granché QUI.
In allegato la traccia compressa. A parte piccole differenze minimali, abbiamo fatto questo.
Alla prossima, Nik