Giro veramente speciale quello di venerdi a Crespino. Prima di tutto perchè in vita mia mai mi sarei sognato di andare in bici col treno ma invece è stata veramente una bellissima esperienza che rifarò sicuramente. Certo devi mettere in conto qualche disagio in più, ti alzi prima, il viaggio dura più, lo
zaino è più peso perchè devi portarti con te il cambio ma di contro c'è il fatto di viaggiare in completo relax senza l'assillo di dover guidare soprattutto quando ritorni a casa, ti metti li comodo, ti riposi, dormi, ripensi al giro e tutte le cose belle che hai visto e alla fine quando arrivi a casa sei così rilòassato e riposato che potresti quasi ripartire.
Sveglia presto comunque ancora fuori è buio pesto e alla stazione non c'è un cane anche perchè sono le 5.00.
arrivo a crespino in perfetto orario e alle 8.40 già il sole scalda di brutto tanto che si può stare tranquillamente in maniche corte
il capo tossico, anche lui in treno, arriva 20 minuti dopo di me e approfitto dell'attesa per scattare qualche foto intorno, il bosco comincia a diventare verde finalmente
puntuale arriva anche il treno di Cico che oggi, visto il gran caldo previsto, sfoggia la tenuta estiva ma appena sceso dal treno il macchinista gli fa: ma dove vai ? e lui: al colonna e lui replica: ma sei matto li vanno con piccozza e ramponi
fatto rifornimento d'acqua, oggi risorsa primaria, forse per la smania di arrivare su al colonna, forse perchè era la prima salita, in 40 minuti siamo al passo della colla. Da li prendiamo poco dopo il taglio a destra per il 505 che tutto rigorosamente a spinta (ma comunque sono 15 minuti)
passando per monte la faggeta ci porta all'incrocio con il 547 per casaglia. Oggi il fondo è perfetto e risaliti in bici riusciamo a pedalarlo tutto eccetto un piccolo tratto molto ripido fino al bivio con il sentiero 531 dove noi dovremo prendere a destra per l'archetta. Alla fine in un ora e 15 minuti siamo all'imbocco della discesa e rimaniamo sorpresi come cambino i tempi di percorrenza con l'asciutto, infatti le altre volte vuoi per il fango o per la neve in meno di due ore non eravamo mai riusciti ad arrivare fino li.
Scendiamo per l'archetta fino ai prati piani, il crinale è come al solito stupendo
Li finora eravamo andati sempre a sinistra per il 551 solo una volta io avevo provato con Pablo a scendere per il 531 ma stranamente lui quel giorno volle rigirare dopo poco. Quindi questa parte è inedita anche perchè non c'erano testimonianze di gente che fosse scesa in bici, Teddy ci aveva detto che qualcuno aveva provato a farlo ma che era molto impegnativo. L'imbocco a dire il vero è molto bello e tranquillo con il sentiero che viaggia a mezza costa
il panorama è da urlo
poi però torniamo subito coi piedi per terra, ma nel vero senso della parola
perchè c'è un ripidone assurdo con curva a sx da fare rigorosamente a piedi in quanto molto esposto e ne io ne Cico ce la sentiamo di rischiare anche perchè una caduta li potrebbe avere conseguenze molto gravi
ma dopo comincia lo spettacolo vero e proprio
il sentiero benchè CAI è un vero e proprio freeride nel senso che non c'è una linea da seguire, ognuno sceglie la propria traiettoria in base alla propria ispirazione
ma ce n'è per tutti i gusti, io a dire il vero c'ho quasi finito il bush a forza di drusciarlo su quei scaloni
, cico invece ci galleggiava sopra come una piuma
arrivati nel picco più alto rivediamo i segni cai che puntano giù a sinistra nel bosco ma noi malati di crinali lasciamo le bici e andiamo a vedere a piedi se c'è una via alternativa fattibile, ma qui veramente ci vuole solo la corda e la piccozza per scendere
prendiamo allora il cai che benchè non sia crinale si rivela invece un sentierino fantastico con bei dropponi alternati a tratti un pò più filanti che in un batter d'occhio ci portano all'imbocco del colonna più classico ovvero il 531A. Ci gustiamo anche questo dove conosciamo tutti i passaggi e giustamente soddisfatti dopo 1 ora e mezza di discesa siamo di nuovo a crespino.
Fatto rifornimento di acqua e col caldo che comincia ad essere quasi fastidioso riprendiamo il 531 per tornare nuovamente all'imbocco del monte della colonna facendo però una piccola deviazione per andare a vedere la meravigliosa cascata della bedetta. Il sentierino che porta alla cascata purtroppo non è indicato ma è un vero peccato perchè merita e basterebbe un semplice cartello di legno all'imbocco. Lasciamo le bici e in 5 minuti di camminata siamo alla cascata
Rifoccilati dalla vista di così tanta bellezza riprendiamo a salire e ritornati al colonna prendiamo una larga carrareccia che scende al fosso spedina per poi risalire e ricollegarsi col sentiero 551 di punta zanella
Dopo un piccolo tratto a spinta comincia la discesa: il sentiero nella prima parte è Cai e presenta numerosi tornantini cazzuti
poi diventa un freeride non segnato e poco evidente dove per percorrerlo bisogna obbligatoriamente o conoscerlo o avere la traccia gps, am è l'unica alternativa possibile perchè il cai finisce in uno stradone insignificante e si perde parecchio dislivello per niente. Qui però abbiamo la sgradita sopresa di trovare il taglio del bosco e cari miei a meno che non lo puliscano dopo il taglio
il sentiero è assolutamente infattibile. Dopo varie peripezie per arrivare in fondo sbuchiamo poco prima del sentiero 529 che sale a preaticino e poi a lozzole. Ripreso l'asfalto verso Crespino arrivati nei pressi delle cascate della valbura prendiamo a sinistra una carrareccia che ci porta a intercettare il sentiero 527 che sale al carnevalone. La stanchezza comincia a farsi sentire e il sole è implacabile, per di più il sentiero è un lastricato che sale inesorabile senza farci rifiatare mai
a metà salita, ricordandoci dell'errore che avevamo fatto quando eravamo saliti dai faldi, per accorciare la salita, e per allungare il tratto a spinta
, tagliamo a destra per tagliamo a destra per una strada di servizio che porta ai ripetitori in cima a poggio di valdolsera e nonostante lo spingismo in 40 minuti siamo all'imbocco della discesa dei faldi. Sono le 16,00 e tutti e due abbiamo il treno alle 17,00 quindi stavolta si va giù senza fermarsi e la discesa ce la pappiamo tutta d'un fiato, oggi i faldi erano perfetti veramente una bellissima discesa questa e anche giusta da fare come terza discesa quando siamo un po stanchi anche perchè delle tre che abbiamo fatto è quella più facile. Alle 16,25 siamo a biforco stanchi ma felici di aver concluso questo bellissimo giro. Andiamo alla stazione di marradi ci cambiamo io in tutta fretta Cico con più calma perchè il suo treno fa ritardo. Dopo cambiato vado a prendere la bici è li la sorpresa
ruota completamente a terra ma oramai il giro è finito e sono alla stazione. Ci salutiamo con Cico e prendo il treno che mi riporta a casa stanco ma felice per questa bellissima esperienza vissuta con un grande compagno di avventure come Cico.
Che dire l'archetta e il colonna insieme è tanta roba, il colonna dai prati piani è una discesa per chi ama il trialistico lento e incazzato con diversi passaggi impegnativi, il territorio di crespino, marradi e palazzuolo sono per me le zone più belle per girare in bici, con le cascate, i paesaggi mozzafiato e selvaggi, le discese che sembrano essere state fatte a posta per andarci in bici come i faldi insomma c'è di tutto per tornare a casa con quella famosa faccia da ebete con il sorriso stampato sulle labbra.
e anche per stavolta è tutto.
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