E comunque, alla fine della fiera, siamo sempre lì: molti aspetti sono soggettivi... un gran pneumatico per me può essere una ciofeca per Bike e viceversa
Infatti secondo me il nome "test" è fuorviante.
Sarebbe più giusto parlare di "presentazione prodotti". Perchè questo di fatto sono. Imho la descrizione dovrebbe essere neutra o sbilanciarsi solo sottolineando il carattere soggettivo di certi giudizi, cosa peraltro assolutamente non negativa a mio avviso.
Imho hanno poco senso anche i paragoni con altri prodotti tipo moto/auto, etc.. Sono cose diverse e si prestano a interpretazioni e misure diverse.
I test al banco sono molto ambigui nel settore bici. Misurare rigidità, etc.. ha spesso un significato nullo, perchè questo non si sa in cosa si traduce dato che le
sensazioni che ne derivano sono soggettive.
Faccio un esempio (neutro così nessuno si offende ): Tour, la rivista tedesca gemella di Bike dedicata alle bdc, ha testato al banco diverso tempo fa 25 pedali. Il dato in base al quale hanno stilato la classifica era la differenza di rendimento in watt tenuto conto di certi parametri (peso, superficie di appoggio, etc..). Tra il primo classificato e l'ultimo c'era una differenza ridicola, tipo lo 0,1%. Assolutamente impercepibile umanamente. Ma questo non era evidenziato. C'è da dire, che come fa Bike, dando giudizi separati su diversi aspetti singoli, "si recupera" un po' in significato.
Che certe riviste boccino o meno un prodotto è una cosa che fa tanto scalpore in Italia, abituati al "tutto perfetto", ma che un prodotto venga bocciato in una rivista non mi si significa automaticamente che sia un prodotto non valido (parlando di bici. Per gli accessori tipo i misuratori di pressioni è un po' diverso).
Imho gli unici veri "test" significativi che potrebbero proporre sono:
-i test di fatica (contare i cicli di lavoro prima della rottura del pezzo), cosa che alcune ditte fanno privatamente, ma su cui serbano grande riservatezza (tranne per far trapelare, poco elegantemente, tramite pettegolezzi...) e che per delle riviste è letteralmente impossibile proporre.
-test "di quantità". Ovvero ricevere i test compilati secondo un format dai lettori e fare una media. Cosa che fa Velovert in Francia, Mtbr-Review in Usa e che io avevo riproposto nel forum con la sezione test (senza successo). Una raccolta massiccia di dati da parte degli utilizzatori effettivi
su un tempo lungo e con un format preimpostato è realmente effettivo per capire la validità di un prodotto.
Chiaro che coi tempi del mercato odierno (un prodotto nuovo ogni 6 mesi) e la fregola d'acquisto (la "
gear acquisition syndrome" degli americani) del consumatore medio di questi prodotti non sono percepiti come granchè utili.
ps
imho cmq l'attendibilità di una rivista si vede da due cose: gli editoriali che parlano di prodotti e le foto di copertina nel caso riportino prodotti o marchi in bella vista