Quello che accadde immediatamente dopo aveva il sapore di un miracolo.
Gia' nelle menti di Hector e Tomas un turbine di ipotesi circa il martirio che li attendeva aveva preso il posto dei buoni propositi scientifici, quando, dal sentiero fangoso e nero che introduceva al villaggio , un giovane Pai Pai dal sorriso abbacinante, avanzava verso i due appesi in monoruota sulla bici di Tomas. Percorsi venti interminabili metri, il giovane ribaltava, stramazzando al suolo nello sciabordio di alcuni etti di fango che ricoprirono i volti dai due bianchi australmente appesi.
Dopo alcuni istanti, interminabili, di assoluto silenzio, l'intera tribu' esplose in un'unica, fragorosa, risata e nel breve schiocco di due funi tranciate, i nostri amici si ritrovarono, prima per terra a faccia in giu' nella mota, e poi in trionfo, sulle braccia nere e muscolose degli indigeni che li depositarono davanti ad una capanna disabitata. Il giovane figlio del capo tribu' si chiamava Bui Bui e provvidenzialmente si era rivelato non solo come un "Salvatore" autoctono, ma anche come il primo prezioso alleato della ricerca antropologica.
La tribu' li aveva accolti e benedetti come messaggeri degli dei della montagna, portatori di doni e di felicita'.
Quella notte i due capirono perche' i Pai Pai si chiamano cosi'.
Dopo una cena di cibo misterioso, ma rifocillante, ed una bevuta di qualcosa di indefinitamente alcolico, Tomas ed Hector si avviarono alla capanna per un sonno che celebrasse lo scampato pericolo.
Una stanchezza piombigna si era impossessata dei due bikers e nel breve arco di pochissimi minuti, essi sprofondarono nell'approssimazione di un meritato dormiveglia.
Poi, una voce baritonale proveniente da qualche capanna vicina li fece ridestare. "Pai, Pai" era il gemito dell'uomo. "Dai, dai" era la risposta ansimante della femmina. E cosi' andarono avanti per circa 5 lunghissime ore, dimostrando una resistenza carica di promesse per le pedalate a venire.
Il popolo degli uomini aveva mutuato il nome dall'atto della copula e come presto scoprirono, anche nelle dure salite di allenamento che seguirono, gli uomini gemevano "Pai pai" e le donne "Dai dai".
Ma questo ve lo raccontero' la prossima volta.......
Gia' nelle menti di Hector e Tomas un turbine di ipotesi circa il martirio che li attendeva aveva preso il posto dei buoni propositi scientifici, quando, dal sentiero fangoso e nero che introduceva al villaggio , un giovane Pai Pai dal sorriso abbacinante, avanzava verso i due appesi in monoruota sulla bici di Tomas. Percorsi venti interminabili metri, il giovane ribaltava, stramazzando al suolo nello sciabordio di alcuni etti di fango che ricoprirono i volti dai due bianchi australmente appesi.
Dopo alcuni istanti, interminabili, di assoluto silenzio, l'intera tribu' esplose in un'unica, fragorosa, risata e nel breve schiocco di due funi tranciate, i nostri amici si ritrovarono, prima per terra a faccia in giu' nella mota, e poi in trionfo, sulle braccia nere e muscolose degli indigeni che li depositarono davanti ad una capanna disabitata. Il giovane figlio del capo tribu' si chiamava Bui Bui e provvidenzialmente si era rivelato non solo come un "Salvatore" autoctono, ma anche come il primo prezioso alleato della ricerca antropologica.
La tribu' li aveva accolti e benedetti come messaggeri degli dei della montagna, portatori di doni e di felicita'.
Quella notte i due capirono perche' i Pai Pai si chiamano cosi'.
Dopo una cena di cibo misterioso, ma rifocillante, ed una bevuta di qualcosa di indefinitamente alcolico, Tomas ed Hector si avviarono alla capanna per un sonno che celebrasse lo scampato pericolo.
Una stanchezza piombigna si era impossessata dei due bikers e nel breve arco di pochissimi minuti, essi sprofondarono nell'approssimazione di un meritato dormiveglia.
Poi, una voce baritonale proveniente da qualche capanna vicina li fece ridestare. "Pai, Pai" era il gemito dell'uomo. "Dai, dai" era la risposta ansimante della femmina. E cosi' andarono avanti per circa 5 lunghissime ore, dimostrando una resistenza carica di promesse per le pedalate a venire.
Il popolo degli uomini aveva mutuato il nome dall'atto della copula e come presto scoprirono, anche nelle dure salite di allenamento che seguirono, gli uomini gemevano "Pai pai" e le donne "Dai dai".
Ma questo ve lo raccontero' la prossima volta.......