Eccoci di nuovo qui.
L'anno scorso, il mio caro amico 'Gufo Di Trento' mi comunicò che era stato scelto per andare a fare supporto a un'atleta che grazie a un contributo della regione andava a correre la 24 ore di Moab.
Marco è un metro e 90 e la prima cosa che gli dissi fu: ...ma tu che cosa ci stai a fare su una 26!! Non sai cosa ti perdi!
Ovviamente Marco (come tutti ai tempi) si mostrò piuttosto scettico all'idea di passare a una 29er. Ne aveva sentite tante e praticamente nessuna positiva.
La mia missione mi impediva di permettergli di perseverare nel suo errore: DOVEVA provare una 29er!
In dieci minuti chiamai Brett (coordinatore commerciale di Niner) che vive a Fort Collins vicino a Denver dove atterrava l'aereo con Marco.
Dopo mezz'ora a Golden (periferia Ovest di Denver) c'era una RIP prenotata per Marco e già che c'eravamo anche una Eat My Dust misura S per questa ragazza (una certa Lorenza Menapace) che andava a Moab per confrontarsi con le sue colleghe americane in una 24 ore, disciplina dove lei in Italia stava andando più che bene.
Lorenza alla prima occhiata alla bici restò piuttosto 'fredda' (è un eufemismo). Lei veniva da ben altro! Telaio 26 superracing, montata tutta in carbonio e freni Vbrake per abbassare al minimo il fattore ponderale. SID World Champion tiratissima e tutto quello che ci ci può aspettare da un agonista completamente 'agonizzante'
Per educazione nei miei confronti Lorenza decise di fare un microgiretto sul quel biciclone privo di senso, giusto per educazione nei confronti di chi glielo aveva rifilato per qualche giorno ripromettendosi di prendere di nuovo la propria 26 superracing ben più leggera (c'erano almeno due chili dato che la EMD era una normalissima bici demo montata medio alto) e con cui lei aveva un feeling eccellente dato che l'aveva utilizzata per molto tempo in decine di 24 ore e in allenamento.
Bene, dopo quella prima uscita la 26 venne usata per una mezzoretta a Moab (giusto per avere un chiaro riscontro cronometrico di quanto fosse decisamente più lenta della Eat My Dust) e poi riprese il volo per l'italia per essere diligentemente smontata per lasciare spazio alla AIR9 che Lorenza aveva a tutti i costi voluto per la stagione successiva.
Lorenza corse con una EMD demo provata per la prima volta poche ore prima e si classificò quinta solo perchè ebbe una congestione durante la notte che la bloccò per quasi tre ore e si trovò in piena notte nel deserto a 5 km dai paddock con la luce completamente scarica e si fece almeno 4 km dell'ultimo giro con la ruota anteriore completamente a terra.
Cosa posso dire di Lorenza? Dovreste conoscerla! Una ragazzina minuta e decisamente alla mano, con una forza di volontà in acciaio inox con rinforzi in calcestruzzo e una quantità di KW nei garretti che buona parte di noi neppure immaginano.
Una persona gentilissima, con una sensibilità rara e potete immaginare l'effetto che ha fatto la sua comparsa sui campi gara in mezzo ad atleti spesso ben poco consci di quello che ci si perde guidando una 29.
Con la sua Niner quest'anno si è portata a casa i seguenti risultati.
N.2 primi posti in altrettante granfondo
Vittoria ad una cronoscalata
N.1 secondo posto nella gran fondo Soave del Rampitour d'italia
Secondo posto in solitaria agli europei 24h a monaco
Secondo posto in solitaria ai mondiali 24h sempre in germania
N.3 12h vinte in solitaria (in italia austria e svizzera)
N.1 9h vinta in solitaria
Vittoria alla 24h della Val Rendena in solitaria (6^ posto assoluto anche
tra i maschietti che erano 250 circa)
Vittoria alla 24h di Roma (squadre)
Poche persone hanno aiutato quanto lei il movimento 29er ad avere la credibilità e hanno gestito con autorità il ruolo di rappresentante della nuova tecnologia in un ambiente ostico e conservatore come quello degli agonisti puri.
A questo punto credo proprio che Lorenza Menapace meriti senza alcun dubbio di diventare il nostro secondo 29er Evangelist
Auguro a tutti di poter conoscere questa ragazza di persona così come non auguro a nessuno di trovarsela su un percorso di gara: è umiliante venir passati a quella velocità da una ragazza, soprattutto se questa per giunta se ne va in giro dall'alto del suo metro e sessantuno su una magnifica AIR9 verde brillante. Guardate nella foto sotto la smorfia di fatica dell'omone subito dietro a Lorenza e il suo sorriso serafico a sforzo zero.
Grazie Lorenza, quando corri sei tutti noi.
L'anno scorso, il mio caro amico 'Gufo Di Trento' mi comunicò che era stato scelto per andare a fare supporto a un'atleta che grazie a un contributo della regione andava a correre la 24 ore di Moab.
Marco è un metro e 90 e la prima cosa che gli dissi fu: ...ma tu che cosa ci stai a fare su una 26!! Non sai cosa ti perdi!
Ovviamente Marco (come tutti ai tempi) si mostrò piuttosto scettico all'idea di passare a una 29er. Ne aveva sentite tante e praticamente nessuna positiva.
La mia missione mi impediva di permettergli di perseverare nel suo errore: DOVEVA provare una 29er!
In dieci minuti chiamai Brett (coordinatore commerciale di Niner) che vive a Fort Collins vicino a Denver dove atterrava l'aereo con Marco.
Dopo mezz'ora a Golden (periferia Ovest di Denver) c'era una RIP prenotata per Marco e già che c'eravamo anche una Eat My Dust misura S per questa ragazza (una certa Lorenza Menapace) che andava a Moab per confrontarsi con le sue colleghe americane in una 24 ore, disciplina dove lei in Italia stava andando più che bene.
Lorenza alla prima occhiata alla bici restò piuttosto 'fredda' (è un eufemismo). Lei veniva da ben altro! Telaio 26 superracing, montata tutta in carbonio e freni Vbrake per abbassare al minimo il fattore ponderale. SID World Champion tiratissima e tutto quello che ci ci può aspettare da un agonista completamente 'agonizzante'
Per educazione nei miei confronti Lorenza decise di fare un microgiretto sul quel biciclone privo di senso, giusto per educazione nei confronti di chi glielo aveva rifilato per qualche giorno ripromettendosi di prendere di nuovo la propria 26 superracing ben più leggera (c'erano almeno due chili dato che la EMD era una normalissima bici demo montata medio alto) e con cui lei aveva un feeling eccellente dato che l'aveva utilizzata per molto tempo in decine di 24 ore e in allenamento.
Bene, dopo quella prima uscita la 26 venne usata per una mezzoretta a Moab (giusto per avere un chiaro riscontro cronometrico di quanto fosse decisamente più lenta della Eat My Dust) e poi riprese il volo per l'italia per essere diligentemente smontata per lasciare spazio alla AIR9 che Lorenza aveva a tutti i costi voluto per la stagione successiva.
Lorenza corse con una EMD demo provata per la prima volta poche ore prima e si classificò quinta solo perchè ebbe una congestione durante la notte che la bloccò per quasi tre ore e si trovò in piena notte nel deserto a 5 km dai paddock con la luce completamente scarica e si fece almeno 4 km dell'ultimo giro con la ruota anteriore completamente a terra.
Cosa posso dire di Lorenza? Dovreste conoscerla! Una ragazzina minuta e decisamente alla mano, con una forza di volontà in acciaio inox con rinforzi in calcestruzzo e una quantità di KW nei garretti che buona parte di noi neppure immaginano.
Una persona gentilissima, con una sensibilità rara e potete immaginare l'effetto che ha fatto la sua comparsa sui campi gara in mezzo ad atleti spesso ben poco consci di quello che ci si perde guidando una 29.
Con la sua Niner quest'anno si è portata a casa i seguenti risultati.
N.2 primi posti in altrettante granfondo
Vittoria ad una cronoscalata
N.1 secondo posto nella gran fondo Soave del Rampitour d'italia
Secondo posto in solitaria agli europei 24h a monaco
Secondo posto in solitaria ai mondiali 24h sempre in germania
N.3 12h vinte in solitaria (in italia austria e svizzera)
N.1 9h vinta in solitaria
Vittoria alla 24h della Val Rendena in solitaria (6^ posto assoluto anche
tra i maschietti che erano 250 circa)
Vittoria alla 24h di Roma (squadre)
Poche persone hanno aiutato quanto lei il movimento 29er ad avere la credibilità e hanno gestito con autorità il ruolo di rappresentante della nuova tecnologia in un ambiente ostico e conservatore come quello degli agonisti puri.
A questo punto credo proprio che Lorenza Menapace meriti senza alcun dubbio di diventare il nostro secondo 29er Evangelist
Auguro a tutti di poter conoscere questa ragazza di persona così come non auguro a nessuno di trovarsela su un percorso di gara: è umiliante venir passati a quella velocità da una ragazza, soprattutto se questa per giunta se ne va in giro dall'alto del suo metro e sessantuno su una magnifica AIR9 verde brillante. Guardate nella foto sotto la smorfia di fatica dell'omone subito dietro a Lorenza e il suo sorriso serafico a sforzo zero.
Grazie Lorenza, quando corri sei tutti noi.