torno sull'argomento, in quanto operaio ho il dente particolarmente avvelenato per quanto accaduto ai miei colleghi emiliani.
qui sotto metto un link del sito comedonchisciotte.org
nel link c'è un articolo che parla di come e perchè alcuni operai sono stati "invitati" a tornare dentro al lavoro in capannoni non sicuri
e troverete un documento originale diffuso dalla CIGL.
non vi dico cosa è.... se vi interessa aprite il link e leggete.
non è un documento sindacale. non è scritto dalla CIGL.
è stato solo diffuso da tale organizzazione
e se volete leggere bene il documento cliccate due volte sullo scan del foglio che vedrete, in modo da ingrandirlo per poter leggere
tutto.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10395
riporto qui in commento scritto da
Evelina Santangelo
Fonte: www.nazioneindiana.com
"delle parole di Nadia (operaia dell’Eurostets): «in una tenda puoi andare a dormire ma mica a lavorare… Ma si lavora per vivere, mica per morire…»
delle parole del cugino di un operaio rimasto sotto le macerie di un capannone della Haemotronic di Medolla): «Biagio non era per niente convinto di tornare al lavoro, ma non voleva perdere il posto…»
delle parole di due operai meridionali della Haemotronic di Medolla: «i soldi, tutto per il soldi… lavorare come cani e morire come cani».
Voglio ricordarmi delle parole di Michail, un operaio polacco che si è salvato dal crollo di un capannone della Bbg di Mirandola: «Avevo trovato casa e lavoro e ho perso tutti e due, non c’è più futuro in Italia per me e mia moglie».
Voglio ricordarmi dei musulmani che pregano per Mohamed, operaio della Meta di San Felice, «che non voleva tornare a lavorare, lo hanno obbligato».
E ricordarmi di Kumar che, come ripete il rappresentante della comunità dei sikh, «è dovuto andare a lavorare perché non poteva perdere il posto».
E ricordarmi di Pavel, romeno, che si è salvato dal crollo del capannone della Meta, e dice: «Non mi hanno obbligato, ma come fai a dire di no quando anche il padrone va dentro?»
Perché in queste parole, in questi brandelli di storie e spaccati di esistenze c’è in nuce un pezzo di biografia del nostro paese, del paese reale.
ps.
Vorrei che queste testimonianze prese dai giornali e qui pubblicate fossero intese come un modo di custodire una memoria ancora viva che ci riguarda tutti, perché domani probabilmente non se ne ricorderà più nessuno."
anzi.... ancora un commento
quello di Alessandra Daniele
Fonte: www.carmillaonline.com
"Su 24 vittime del terremoto in Emilia, più della metà sono operai. Tornati al lavoro troppo presto, dentro capannoni troppo poco sicuri. Ai lavoratori è stato chiesto di pagare il prezzo più alto per la crisi, e lo stanno pagando anche con la vita.
Come mai?
Dei complottisti che s'ingegnano a spiegare le ragioni fantageofisiche del terremoto, dei millenaristi fuori tempo massimo che studiano gli allineamenti astrogeologici, ce n'è uno che voglia spiegare questo, che voglia rispondere a questa domanda del millennio?
Come mai, come mai, sempre in culo agli operai?
Perché a ogni crisi si cercano i soldi sempre dove ce n'è di meno, si chiede di pagare sempre a chi ha già pagato, si spedisce a morire per primo, in una trincea o in un capannone, sempre chi ha già avuto una vita più dura?
Se la differenza di classe è solo un'illusione ottica data dall'allineamento fra Urano e Stocazzo, perché dei morti sotto le macerie più della metà sono operai?
Come mai, anche senza terremoti, quello dei morti sul lavoro sembra sempre un bollettino di guerra?
Perché è una guerra.
Una guerra negata dai media mainstream, come tutte le guerre contemporanee chiamate ''missioni di pace'', una guerra le cui vere ragioni predatorie vengono spacciate per l'imprescindibile difesa di dogmi altisonanti, come per le guerre di tutti i tempi. Nel cinquecento si moriva per la Consustanziazione. Oggi si muore per il Pareggio di Bilancio.
Una guerra di classe, che sta diventando un massaro di classe, perché, come in tutte le guerre contemporanee, alll'aggredito non viene riconosciuto il diritto di provare a difendersi, senza essere bollato come terrorista.
Se il terremoto non si può prevedere con esattezza, lo sfruttamento dei lavoratori invece sì, e con una precisione matematica. Eppure anche quello dai più è ormai considerato un' ineluttabile conseguenza delle leggi di Natura, un sottoprodotto delle congiunzioni astrali.
Eppure la verità è là fuori. Chi possiede denaro e potere li mantiene e li accresce sfruttando il lavoro altrui. A prescindere da nazionalità, religione, o segno zodiacale. Se la terra trema, chi possiede denaro e potere delocalizza.
E i lavoratori muoiono"