Tenetevi forte… DOLOMITIKA!

harry bangs

Biker serius
6/10/08
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Venezia
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Anch'io ho fatto l"Alta Rezia" diversi (troppi) anni fa. Me la sogno ancora la notte... Comunque, la formula "Rally" con prove speciali e trasferimenti - se ben distribuiti nelle tappe - potrebbe mettere d'accordo un po' tutti su dislivelli e chilometraggi. Se avete bisogno di una mano (e due gambe) per i percorsi, sono pronto!
 

achille

Biker grossissimus
Otto tappe sono troppe?
Dipende dai posti attraversati.
Bellezza e fascino dei paesaggi sono ottimi compagni di avventura.
Se poi a questi si uniscono anche tracciati divertenti per la guida (sia in salita che in discesa, intendiamoci), allora otto tappe sono veramente poche.

Personalmente, se dovessi creare un raid dolomitico, lo farei diverso da quelli già esistenti.
Dieci tappe. Dal Venerdi alla Domenica. Oppure dal Giovedi con riposo il Martedi.
E poi almeno una tappa marathon, come alla Dakar. Bici in parco chiuso notturno (sorvegliato), niente assistenza sui mezzi (chi vuole lo fa prima di tagliare il traguardo di tappa, perdendo così tempo prezioso).
Troppe idee. Troppo belle... :cucù:

L'idea di un paddok chiuso e inaccessibile dopo la gara è bella ma.... così favorisci troppo i Team organizzati. Proposta bocciata! :arrabbiat:
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
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L'idea di un paddok chiuso e inaccessibile dopo la gara è bella ma.... così favorisci troppo i Team organizzati. Proposta bocciata! :arrabbiat:
Casomai è vero il contrario.
Un Team organizzato, magari con tanto di meccanico al seguito, nelle tappe con parco chiuso non avrebbe le possibilità di effettuare interventi di assistenza (se guardi gli atleti Elite nelle gare a tappe, ogni mattina partono con la bici praticamente "nuova").
Sostanzialmente verrebbe equiparato a un team di normalissimi amatori.
Se dovesse capitare qualche inconveniente meccanico in gara, devono provvedere personalmente i biker, perdendo giustamente del tempo.
 

achille

Biker grossissimus
Casomai è vero il contrario.
Un Team organizzato, magari con tanto di meccanico al seguito, nelle tappe con parco chiuso non avrebbe le possibilità di effettuare interventi di assistenza (se guardi gli atleti Elite nelle gare a tappe, ogni mattina partono con la bici praticamente "nuova").
Sostanzialmente verrebbe equiparato a un team di normalissimi amatori.
Se dovesse capitare qualche inconveniente meccanico in gara, devono provvedere personalmente i biker, perdendo giustamente del tempo.

Io intendevo che in gara... potevano avere tutta l'assistenza che volevano e pertanto le loro possibilità erano infinite...cambio ruote...meccanici etcc. (anche se in punti stabiliti).
Tu come la intendi?
Esempio: piccole rotture le puoi riparare da solo ma....se rompi qualcosa di consistente ed hai bisogno del meccanico?? Come la vorresti fare l'assistenza? Ammetti i meccanici privati o solo quelli dell'organizzazione?
Esponi...
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
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Io intendevo che in gara... potevano avere tutta l'assistenza che volevano e pertanto le loro possibilità erano infinite...cambio ruote...meccanici etcc. (anche se in punti stabiliti).
Tu come la intendi?
Esempio: piccole rotture le puoi riparare da solo ma....se rompi qualcosa di consistente ed hai bisogno del meccanico?? Come la vorresti fare l'assistenza? Ammetti i meccanici privati o solo quelli dell'organizzazione?
Esponi...
No no... in gara l'assistenza deve essere uguale per tutti, nel senso che ci saranno dei punti con l'assistenza fornita dall'organizzazione (come capita nelle marathon elvetiche o tedesche o austriache) e solo lì saranno possibili interventi meccanici, oltre alla libertà del biker di intervenire come e dove vuole sulla propria bici nel corso della gara (come avviene in tutte le gare, mi pare ovvio).

La differenza attuale nelle gare a tappe tra Team Elite e Team amatoriali sta proprio nel fatto che, terminata la tappa, gli Elite danno la bici al meccanico e la ritirano il mattino dopo che sembra uscita dal negozio, tanto è perfetta.
Gli amatori, invece, devono farsi tutto da soli, sottraendo preziose energie al recupero e al riposo.
Naturalmente in una gara a tappe non è immaginabile fare sempre il parco chiuso. Però in una o due tappe si potrebbe anche applicare...
 

Wu Ming

Biker velocissimus
12/10/05
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-75
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Acqui Terme
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L'idea di XTR è valida in linea di principio ma secondo me quando si mette una regola bisogna avere i mezzi per farla applicare: personalmente, poi, in 5 gare a tappe in tutto il mondo, l'assistenza meccanica è stata l'ultima cosa che ho invidiato ai pro, essendoci sempre a disposizione degli "negozi mobili" ottimamente organizzati.
L'unica volta che ho visto un parco chiuso è stato alla Cape Epic del 2006, ma la l'organizzazione è stratosferica, e comunque non veniva rispettato.
 

xtrncpb

Biker imperialis
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L'idea di XTR è valida in linea di principio ma secondo me quando si mette una regola bisogna avere i mezzi per farla applicare: personalmente, poi, in 5 gare a tappe in tutto il mondo, l'assistenza meccanica è stata l'ultima cosa che ho invidiato ai pro, essendoci sempre a disposizione degli "negozi mobili" ottimamente organizzati.
L'unica volta che ho visto un parco chiuso è stato alla Cape Epic del 2006, ma la l'organizzazione è stratosferica, e comunque non veniva rispettato.
La mia è una semplice idea per rendere la gara diversa da molte altre, non deve certo essere una regola ferrea.
Se dovesse esserci un'assistenza ufficiale a fine tappa (e in molte gare c'è), il discorso del parco chiuso verrebbe a cadere.
 

achille

Biker grossissimus
La mia è una semplice idea per rendere la gara diversa da molte altre, non deve certo essere una regola ferrea.
Se dovesse esserci un'assistenza ufficiale a fine tappa (e in molte gare c'è), il discorso del parco chiuso verrebbe a cadere.

Considerando i possibili danni.... un'assistenza ufficiale efficiente ci deve essere... e ci spero :-), magari anche solo lungo il percorso...ma da qualche parte ci deve essere. Il tutto, ovviamente, dipende dai numeri...piccoli numeri piccoli problemi...grandi numeri caos totale...(in linea di massima)
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
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Considerando i possibili danni.... un'assistenza ufficiale efficiente ci deve essere... e ci spero :-), magari anche solo lungo il percorso...ma da qualche parte ci deve essere. Il tutto, ovviamente, dipende dai numeri...piccoli numeri piccoli problemi...grandi numeri caos totale...(in linea di massima)
Si, l'assistenza meccanica c'è in molte marathon e in tutte le gare a tappe.
Non sempre si tratta di un'assistenza ufficiale, cioè una compagine che segue costantemente la carovana tappa dopo tappa.
A volte l'assistenza viene fatta localmente da vari negozi e meccanici. Posto che vai, meccanico che trovi. Per l'organizzazione si riducono sensibilmente i costi.
 

Il fondista

Biker ciceronis
1/5/06
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Lugo (Ra)
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Stupenda idea: se ci fosse la possibiltà di farla individualmente la farei. Secondo me 6 tappe in una settimana possono essere sufficenti da 2.000/2.500 m. di dislivello e dai 60/80 km circa:spetteguless:

Io faccio tutti gli anni la 1000grobbe: è una cosa molto diversa, meno estrema e faticosa, ma al terzo giorno sei contento di averla finita qualunque sia il risultato. Ed è quello che bisogna fare in una gara a tappe, raggiungere il traguardo con soddisfazione, felicità di aver passato una "vacanza" tra montagne e boschi!:medita: Ditemi che è poco:medita:
BELLA! BELLA IDEA! E vi assicuro che fare il meccanico di se stessi tutti i giorni diventa pure divertente...:i-want-t:
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo