Ancora con questa storia... Se non ve la sentite di prendere un telaio in carbonio per ragioni di tradizionalismo ditelo, ma non continuiamo con i soliti miti. Se i tuoi amici in discesa vanno più piano peggio per loro. Io conosco gente che va più piano di me con bici in allumino, perchè si bozzano con le pietrate (es: Intense) e non vogliono rovinarle.
Il "carbonio" è un materiale eccelso, e poi chi ti ha detto che:
"I telai da MTB sono studiati per resistere solo alle sollecitazioni di un uso normale (compressione ed estensione, nonchè una leggera torsione laterale, ossia quelle impresse dal terreno e dalla pedalata)"???
Sei un ingegnere
Trek, Ibis, Giant, Canyon
Cannondale o KTM? Leggi la loro mente? Se rispondi si ad una delle 2 domande mi scuso, ti faccio i complimenti, e mi rimangio tutto. Altrimenti guardati:
http://www.ibiscycles.com/tech/technology/ ed
http://www.ibiscycles.com/tech/durability/
P.S.: se proprio hai paura del carbonio, almeno non usarlo per il manubrio (mi sembra che tu usi un Easton EC dalle foto, belle!), che è forse l'utilizzo più pericoloso...
Allora innanzitutto non credo sia da ritenersi una fonte attendibile il sito di un produttore di biciclette in carbonio. Pensi che sul sito Ibis pubblichino i difetti delle loro bici? E' chiaro che cercano di convincere il possibile cliente che le bici in carbonio sono altrettanto robuste (se non di più
) delle bici in alluminio. E' chiaro che ognuno tira l'acqua al suo mulino.
Una struttura in fibra di carbonio è costituita da una serie di fogli di fibra di carbonio sovrapposti, annegati all'interno di una resina epossidica.
Ecco come viene realizzata una tubazione in fibra di carbonio:
La base di partenza è il filamento di carbonio che può essere di vario spessore ma sempre piuttosto sottile. Così semplice come viene prodotto il filo di carbonio è flessibile e morbido come fosse nylon e per ottenere una struttura efficace si deve prima preparare un intreccio di filamenti simile a quello delle sedie impagliate.
Si viene ad avere così quella che in gergo viene definita pelle di carbonio, un tessuto fatto da filamenti intrecciati in maniere differenti ma ancora morbidi come un tessuto.
A questo punto si è pronti per il lavoro finale.
Le pelli di carbonio vengono posizionate nello stampo che darà la forma definitiva. Non importa che sia lo stampo di un tubo o di un telaio intero, il procedimento, di fatto, non cambia. Il posizionamento delle pelli è però molto importante perché darà le caratteristiche meccaniche alla struttura in carbonio che si sta realizzando. Le pelli vengono sovrapposte in modo da orientare più filamenti lungo le linee di sollecitazione.
Nello stampo insieme ai vari strati di fibra viene anche inserita della resina epossidica. Si tratta di un collante liquido e appiccicoso che lega le fibre.
Una volta chiuso lo stampo avviene l'indurimento della resina e delle fibre al suo interno. Per causare questo lo stampo viene immesso in un'autoclave dove alta temperatura e pressione fanno solidificare le fibre spingendo la struttura lungo le pareti dello stampo. Più elevata sarà la pressione interna cui vengono sottoposte la fibra di carbonio e la resina e migliore sarà il risultato finale.
Maggiore è la pressione e minore aria resterà all'interno del composito.
Le lavorazioni migliori sono a sei, sette atmosfere e sono apprezzabili per la struttura pulita, liscia e regolare che evidenziano una volta terminata la lavorazione. A pressioni basse il risultato può essere ugualmente efficace in termini meccanici (dipende sempre dal tipo di fibra e dalle pelli utilizzate) ma spesso si deve ricorrere a stuccature per rendere liscia la superficie che poi deve essere necessairamente sottoposto a vernciatura.
Come avrai ben capito a seconda della disposizione delle fibre cambiano le capacità meccaniche del prodotto finito.
In teoria quindi è possibile realizzare, sovrapponendo in modo adeguato, delle tubazioni con grosse capacità di resistenza a compressione e trazione, ma anche ottima resistenza alla compressione. Il problema? Il peso. Per realizzare una tubazione del genere è necessaria la disposizione di moltissimi fogli di fibra. Questo comporta un notevole aumento di peso della tubazione, che a conti fatti viene a pesare più di una in altri materiali. Se cerchi in internet, ci sono alcuni articoli in inglese molto interessanti che, conti alla mano, dimostrano questo problema.
Riguardo al problema del cedimento di schianto, il discorso è molto semplice. Poichè la struttura del carbonio è realizzata a libro, basta che internamente si danneggi qualche foglio di carbonio per compromettere l'intera struttura. Esternamente il danno può essere assolutamente invisibile poichè la resina epossidica è piuttosto elastica e se il danno non interessa i fogli esterni anche con il controllo più accurato possibile diventa impossibile rilevare tali danni.
L'unico sistema per controllare se la struttura interna è stata danneggiata è con i raggi X. Ma dubito fortemente che uno dopo ogni caduta possa fare questo costoso controllo.
Inoltre c'è anche un problema non da trascurare. Il carbonio se sottoposto a radiazione UV degenera molto in fretta. Le vernici utilizzate per il rivestimento hanno un filtro UV. Tuttavia in caso di graffi piuttosto profondi (e in MTB non mi sembrano una rarità) l'esposizione diretta delle fribre ai raggi UV ne causa la rottura. Ovviamente se su ogni graffio si procede applicando una vernice che protegge dai raggi UV il problema non si pone, ma bisognerebbe dopo ogni giro ispezionare accuratamente il telaio alla ricerca di questi graffi.
Inoltre per realizzare un buon carbionio servono dei macchinari estremamente cari. Se le grandi case tipo Giant, leader mondiale dei telai in carbonio possono permettersi di spendere enormi cifre in autoclavi costosissime, sicuramente il discorso è diverso per le piccole imprese artigianali. Per farti un idea di come sia complessa un'autoclave per il carbionio, visita questo link:
http://www.magnabosco.com/sp/files/prodotti/impaginato_LOW-RES.pdf
Come avrai ben capito il carbonio ha numerosi svantaggi. Vale la pena per un risparmio di peso quasi irrisorio, andare incontro a tutti questi inconvenienti? Secondo me no, ma ognuno poi è libero di fare le sue scelte.
P.S.: se proprio hai paura del carbonio, almeno non usarlo per il manubrio (mi sembra che tu usi un Easton EC dalle foto, belle!), che è forse l'utilizzo più pericoloso...
Se guardassi meglio le foto, ti accorgeresti che il mio manubrio è un EA 70, in alluminio.