Paragone completamente fuori luogo secondo me, ottimo come trollata...
Qualsiasi strumento o tecnologia in grado di consentire attività altrimenti impossibili contiene in sè la possibilità/probabilità che venga usato "male" e bisogna tenerne conto.
Nel nostro caso, è ovvio che la competizione e l'agonismo siano sempre esistite, e così pure le degenerazioni dell'una e dell'altro. Ma fino a ieri erano giocoforza limitate a contesti materiali e quindi ristretti, alla gara vera e propria o allo "sfidino" tra compagni di uscita.
Strava, come tutti i social media, allarga il tiro. Da una parte consente una competizione dematerializzata e polverizzata, cui si può partecipare quando si vuole e come si vuole. Dall'altra fa leva (come su tutti i social) sull' esibizionismo dei singoli, sull' "apparire" come valore. E in queste pagine possiamo leggere numerose testimonianze delle conseguenze di questa "deriva".
E' il male e va assalita ed abbattuta come la Bastiglia? Certo che no, la realtà va valutata a tutto tondo, i social ormai sono parte del nostro mondo e non è pensabile di tornare indietro. Ma neppure la si può incasellare nella categoria "il migliore dei mondi possibili" perchè è moderna e social e "non fa nulla di male" (basterebbe il tema del "chi paga" per seminare qualche dubbio in questa rosea visione).
Tutto questo per dire che il paragone (oggettivamente estremo) con le armi era per dire che
non esistono strumenti "di per sè innocui". L'esperienza ci dice che se uno strumento o una tecnologia ha
la possibilità di essere "usato male", è
inevitabile che verrà "usato male" perlomeno da qualcuno, e che
ci saranno delle conseguenze.