Anche io sono combattuto su quale soluzione adottare ma dopo aver parlato con il tecnico sospensioni di (non posso dirvi il nome perché mi ha esplicitamente chiesto di non farlo), credo che opterò per la soluzione Andreani.
Vi racconto cosa mi ha detto perché le cose non stanno esattamente come
specialized ci dice.
Il problema del nuovo brain è l'azoto contenuto nel bladder che fa da contropressione per l'
olio contenuto nell'idraulica della sospensione. Il bladder essendo in gomma svolge anche la funzione di guarnizione che separa azoto e olio. Questa guarnizione è tenuta in posizione della pressione esercitata dall'azoto. Specialized di fabbrica tiene pressioni troppo basse e quindi piano piano l'azoto comincia a filtrare nell'olio.
L'olio arricchito di azoto cambia densità e filtra nella valvola (il vero brain) nonostante questa sia chiusa, è così che si sente il risucchio e la bici bobba.
Il nuovo bladder 2019 è identico al 2018 solo più morbido (non è vero che è più grande). Infatti più è morbido più una bassa pressione e in grado di dilatarlo e tenerlo in posizione, ma si perde qualcosina in termini di funzionamento in quanto la spinta esercitata dalla membrana sull'olio è meno forte. Quindi per assurdo a livello di prontezza nel funzionamento è meglio il modello 2018 (si parla comunque di sfumature).
I vari Gallo, Drigani ecc portano l'azoto nel bladder ad una maggiore pressione in modo che questo sia più saldo e non faccia trafilare gas nel tempo. Ovviamente anche l'idraulica va rivista di conseguenza. Quindi da 2018 a 2019 non cambia nulla, ecco perché anche le 2019 dopo un po' saltano.
La domanda che tutti ci facciamo è: ma se la soluzione è semplicemente gonfiare di più il serbatoio d'azoto, perché Specialized non lo fa?
La risposta è che sapendo in anticipo che il modello 2018 sarebbe rimasto invariato anche del 2019, per ridurre i costi hanno comprato una partita enorme di sospensioni da Rockshox (ordinare tante unità insieme vuol dire avere un costo relativo del singolo inferiore), tutte tarate così e modificare la pressione di ogni sospensione ''a posteriori'' si sarebbe portato dietro un costo in termini di manodopera e logistica non indifferente, dovendo anche agire sull'idraulica.
In più con questo setting a pressione maggiore la sospensione è più chiusa in tutti le posizioni, motivo per il quale i preparatori di sospensioni fanno anche un tuning.
Ora a gennaio-febbraio fanno partire una campagna di sostituzione perché hanno finalmente finito i brain ordinati nella vecchia partita e cominciano a sostituirli con quelli ''nuovi'', che in realtà di nuovo hanno solo le pressioni a cui vengono tarati.
Il tecnico mi ha confermato che con queste pressioni maggiorate e relativo tuning, loro hanno atleti che girano da agosto e nessuno ha riportato problemi. Secondo lui si fa tranquillamente la stagione e forse anche più, però il mono andrà revisionato ugualmente una volta l'anno per essere sicuri che tutto sia ok, anche perché pressioni maggiori usurano più velocemente le tenute dell'olio e i vari altri componenti interni.
La soluzione Andreani è sicuramente meno sensibile in apertura e chiusura, ma almeno risolve in maniera definitiva il problema, senza necessità di revisioni future.
Per concludere, o si rinuncia ad un po' di sensibilità o si mette in conto di far revisionare il mono una volta l'anno (tempistica che varia a seconda dell'utilizzo).