Parliamo un po' di questa escursione.
Cominciamo col dire che il tracciato misura circa 33 Km e esplora il nord della penisola del Sinis tra mare e archeologia; il percorso è tutto su sterrato, escluso un tratto di un Km su asfalto. Il punto di ritrovo, di partenza e di arrivo è a Is Arutas (la celebre spiaggia dei chicchi di riso) alle 8:15 al parcheggio presso il chiosco di Attilietto. Alle 9:00 partiremo in direzione nord costeggiando la spiaggia che, in qualche punto, ha invaso il sentiero: potrebbe essere necessario spingere la bike per un centinaio di metri. Toccheremo le località di Mari Ermi e Portu Suedda per poi salire sulla scogliera di Su Tingiosu dalla quale godremo del panorama del mare e la vista di Capo Mannu. Arrivati in prossimità di Cuccuru Mannu, in territorio di Riola Sardo, faremo la prima breve sosta archeologica per vedere una tomba di giganti che ...
Da lì ci inoltreremo all'interno, pedalando tra campi e macchia mediterranea, qualche pietraia e brevi tratti in free ride (la strada per noi è una delle opzioni, ma non l'unica), attraverseremo "sa terra de is funtanas", "Benas de Marchi", lasceremo alla nostra sinistra la sagoma di Monte Trigu e sfioreremo la località di "Monte Prama" che tutti voi sicuramente conoscete. Se non lo conoscete guardatevi l'avatar dell'amico Paolo Figus.
Traversato l'asfalto troveremo in rapida successione 4 nuraghi. Il più notevole è sicuramente il Cannevadosu, ma anche il Melas merita una breve deviazione.
Ci avviciniamo all'unica, vera discesa attraverso i campi coltivati a carciofi de "is Mureddus" per percorrere il breve tratto d'asfalto. Facciamo attenzione alle auto in questo punto. All'altezza dell'incrocio abbandoneremo definitivamente l'asfalto costeggiando un'azienda agrituristica e svolteremo a destra per raggiungere la località di San Salvatore, che gli amici di SMTB ricorderanno volentieri. Lungo il tragitto vedremo il nuraghe Leporada e i resti di un edificio di epoca romana. Se il tempo ce lo consente si potrebbe ipotizzare una discesa nel tempio ipogeico sotto la chiesa.
Lasciato San Salvatore e le cumbessias affronteremo anche l'unica, vera salita di questa escursione: tra una pedalata e l'altra guardate il panorama alla vostra sinistra.
Siamo nella zona che gli amici cabraresi chiamano "Su Pranu" che attraverseremo in direzione ovest: stiamo tornando verso il mare, lo potremo cominciare a vedere non appena scollinato. Un'ultima deviazione per vedere il nuraghe Piscina Rubia e siamo praticamente al parcheggio.
Lavatevi le manine che si mangia.
Il menù prevede qualche antipasto, un primo e un secondo di carne, al prezzo di 15/16 € a persona circa, quindi sarà necessario prenotarsi sul forum, o telefonicamente (il mio numero lo trovate nel profilo, quello dell'amico Paperone idem) entro venerdì 19 ottobre.
Capitolo accompagnatori:
noi stiamo prenotando una bella giornata di sole (anche perchè siamo in credito dall'anno scorso), e in quel caso gli accompagnatori potrebbero valutare la possibilità di portare giù ombrelloni, spiaggine, asciugamani e trascorrere la mattina al mare. In caso di tempo incerto e per chi invece preferisce fare altro a pochi km in auto è possibile visitare la sopra citata località di San Salvatore, oppure trekkare all'interno dell'oasi di Seu, oppure visitare la città fenicio punica romana di Tharros o ancora, come ultima possibilità, visitare il museo di Cabras.
Qua sotto allego un'immagine con tutti i luoghi elencati, compreso il link del museo di Cabras con parecchie informazioni utili.
http://goo.gl/maps/yNsCE
Che altro dire?
Ah sì.
1) Potrebbe sembrare superfluo dirlo, ma diciamolo lo stesso: il casco non è un optional, ma è qualcosa che va tenuto in testa e allacciato. Ma poichè questa è un'escursione tra amici fate come volete, la testa è vostra e vostra sarà la responsabilità.
2) Non è un'escursione impossibile, ma occorre avere un minimo di condizione atletica e prudenza sugli sterrati: nel caso sappiate che mettere il piede a terra non è una vergogna, lo facciamo tutti.
3) Portatevi dietro acqua e roba da mangiare per essere autosufficienti. La stessa cosa vale per la vostra bike, che deve essere in buona efficienza e con una dotazione minima di ricambi per poter ovviare in autonomia ai contrattempi più comuni.
4) E infine l'ambiente: l'unica cosa che deve restare di noi sono le tracce delle nostre ruote grasse sul terreno, nient'altro.
Mi sono dimenticato qualcosa?
Sicuramente sì.
Se ve ne ricordate voi, contattateci.
Cominciamo col dire che il tracciato misura circa 33 Km e esplora il nord della penisola del Sinis tra mare e archeologia; il percorso è tutto su sterrato, escluso un tratto di un Km su asfalto. Il punto di ritrovo, di partenza e di arrivo è a Is Arutas (la celebre spiaggia dei chicchi di riso) alle 8:15 al parcheggio presso il chiosco di Attilietto. Alle 9:00 partiremo in direzione nord costeggiando la spiaggia che, in qualche punto, ha invaso il sentiero: potrebbe essere necessario spingere la bike per un centinaio di metri. Toccheremo le località di Mari Ermi e Portu Suedda per poi salire sulla scogliera di Su Tingiosu dalla quale godremo del panorama del mare e la vista di Capo Mannu. Arrivati in prossimità di Cuccuru Mannu, in territorio di Riola Sardo, faremo la prima breve sosta archeologica per vedere una tomba di giganti che ...
Da lì ci inoltreremo all'interno, pedalando tra campi e macchia mediterranea, qualche pietraia e brevi tratti in free ride (la strada per noi è una delle opzioni, ma non l'unica), attraverseremo "sa terra de is funtanas", "Benas de Marchi", lasceremo alla nostra sinistra la sagoma di Monte Trigu e sfioreremo la località di "Monte Prama" che tutti voi sicuramente conoscete. Se non lo conoscete guardatevi l'avatar dell'amico Paolo Figus.
Traversato l'asfalto troveremo in rapida successione 4 nuraghi. Il più notevole è sicuramente il Cannevadosu, ma anche il Melas merita una breve deviazione.
Ci avviciniamo all'unica, vera discesa attraverso i campi coltivati a carciofi de "is Mureddus" per percorrere il breve tratto d'asfalto. Facciamo attenzione alle auto in questo punto. All'altezza dell'incrocio abbandoneremo definitivamente l'asfalto costeggiando un'azienda agrituristica e svolteremo a destra per raggiungere la località di San Salvatore, che gli amici di SMTB ricorderanno volentieri. Lungo il tragitto vedremo il nuraghe Leporada e i resti di un edificio di epoca romana. Se il tempo ce lo consente si potrebbe ipotizzare una discesa nel tempio ipogeico sotto la chiesa.
Lasciato San Salvatore e le cumbessias affronteremo anche l'unica, vera salita di questa escursione: tra una pedalata e l'altra guardate il panorama alla vostra sinistra.
Siamo nella zona che gli amici cabraresi chiamano "Su Pranu" che attraverseremo in direzione ovest: stiamo tornando verso il mare, lo potremo cominciare a vedere non appena scollinato. Un'ultima deviazione per vedere il nuraghe Piscina Rubia e siamo praticamente al parcheggio.
Lavatevi le manine che si mangia.
Il menù prevede qualche antipasto, un primo e un secondo di carne, al prezzo di 15/16 € a persona circa, quindi sarà necessario prenotarsi sul forum, o telefonicamente (il mio numero lo trovate nel profilo, quello dell'amico Paperone idem) entro venerdì 19 ottobre.
Capitolo accompagnatori:
noi stiamo prenotando una bella giornata di sole (anche perchè siamo in credito dall'anno scorso), e in quel caso gli accompagnatori potrebbero valutare la possibilità di portare giù ombrelloni, spiaggine, asciugamani e trascorrere la mattina al mare. In caso di tempo incerto e per chi invece preferisce fare altro a pochi km in auto è possibile visitare la sopra citata località di San Salvatore, oppure trekkare all'interno dell'oasi di Seu, oppure visitare la città fenicio punica romana di Tharros o ancora, come ultima possibilità, visitare il museo di Cabras.
Qua sotto allego un'immagine con tutti i luoghi elencati, compreso il link del museo di Cabras con parecchie informazioni utili.
http://goo.gl/maps/yNsCE
Che altro dire?
Ah sì.
1) Potrebbe sembrare superfluo dirlo, ma diciamolo lo stesso: il casco non è un optional, ma è qualcosa che va tenuto in testa e allacciato. Ma poichè questa è un'escursione tra amici fate come volete, la testa è vostra e vostra sarà la responsabilità.
2) Non è un'escursione impossibile, ma occorre avere un minimo di condizione atletica e prudenza sugli sterrati: nel caso sappiate che mettere il piede a terra non è una vergogna, lo facciamo tutti.
3) Portatevi dietro acqua e roba da mangiare per essere autosufficienti. La stessa cosa vale per la vostra bike, che deve essere in buona efficienza e con una dotazione minima di ricambi per poter ovviare in autonomia ai contrattempi più comuni.
4) E infine l'ambiente: l'unica cosa che deve restare di noi sono le tracce delle nostre ruote grasse sul terreno, nient'altro.
Mi sono dimenticato qualcosa?
Sicuramente sì.
Se ve ne ricordate voi, contattateci.
