Sono d'accordo con te su tutto tranne che sul punto che ho quotato; il fatto che gli ss si possano rompere lo davo per scontato anche prima di acquistare la bici. Purtroppo nella mtb tutto si può rompere, anche i componenti più collaudati, figuriamoci gli shapeshifter che sono una novità.
Bisognerà verificare ogni quanto si romperanno, se sarà possibile ripararli semplicemente con uno spurgo e soprattutto se l'assistenza tornerà ad essere veloce.
Questo per dire che seppure il mio nuovo shapeshifter si dovesse smettere di funzionare dopo un anno che lo uso poco male, a patto che il problema possa essere risolto in tempi decenti, senza dover interpellare in tal senso avvocati, governo, onu e gruppo bilderberg.
Si certo il problema non è il componente in se...ma l'assistenza....siamo sempre lì.
Parer mio è che il problema stia da entrambe le parti: che i componenti di una MTB si rompano non c'è alcun dubbio... che alcuni siano più sollecitati di altri nemmeno.... ma se uno in particolare smette di funzionare anche dopo soli pochi giorni di utilizzo e se ciò accade a moltissimi possessori della Strive, a poco serve una buona assistenza: prima o poi si ingolfa di richieste e comunque non giova nè all'umore degli aventi diritto, nè all'azienda che si trova a dover sostenere spese elevatissime per prodotti già venduti.
Da quanto mi pare d'aver capito questi Shape Shifter soffrono di perdita d'
olio tra le camere, il che significa solo due cose: sono stati progettati male oppure utilizzano componenti (o-ring o valvole di tenuta) di scarsa qualità. In fin dei conti non si tratta di una tecnologia mai vista.... forcelle, ammortizzatori e reggisella telescopici sfruttano soluzioni idrauliche simili da molti anni.... oltretutto non parliamo nemmeno di un funzionamento che costringa ad uno stress usurante continuo, come potrebbe avvenire per un ammortizzatore. Qui si parla di un funzionamento più simile a quello di un reggisella
telescopico, dove non servono nemmeno posizioni intermedie: tutto esteso o tutto rientrato. La pressione idraulica serve solo ad aiutare l'estensione, ma una volta portato in posizione lì deve rimanere e basta.
Potrebbero addirittura risolvere con un meccanismo a molla (eliminando tutta l'idraulica), anche se in quel modo non sarebbe più possibile personalizzarlo sulla base del peso e della forza del singolo rider..... ma di sicuro non smetterebbe più di funzionare!
Quindi, mio personalissimo parere, o cambiano i fornitori dei componenti "deboli" oppure si fanno aiutare da un buon progettista di ammortizzatori idraulici e se ne escono con un MY2017 totalmente affidabile, almeno sotto questo punto di vista.
Poichè, però, non credo che Canyon sia ignara di trovarsi in questa infelice situazione, ho la sensazione che ci siano delle complicazioni nel rapporto con l'attuale fornitore/produttore del componente.
E' lecito presumere che il produttore di bici tedesco abbia affidato ad una terza parte la produzione dello shape shifter e che ora sia in piedi una contesa sull'attribuzione dei danni economici causati dall'ingente mole di guasti. Il produttore dirà di averli realizzati sulla base delle specifiche progettuali di Canyon e che al momento della consegna tutti i test qualitativi risultavano superati. Canyon dirà che la qualità non si misura solo alla consegna, ma anche in altri paramentri come l'MTBF (Mean Time Between Failure) o l'indice di guasti in rapporto alle vendite. In palio, ovviamente, ci sono i costi di assistenza e sostituzione, che non saranno certo banali e che entrambe le parti vorrebbero addossare all'altra.
Così fintanto che non chiariscono questa faccenda Canyon non si azzarda a cambiare fornitore (che magari ha anche dei diritti sul progetto) e gli sfortunati proprietari rimangono a piedi.......
Tutto ipotesi IMHO, eh, sia ben chiaro!