Sto per aquistare un ciclocomputer Polar con cardio...ha senso spendere 30 euro in più per il sensore di cadenza???Quanto è utile in MTB???
GRAZIE
GRAZIE
TonyB. ha scritto:Sto per aquistare un ciclocomputer Polar con cardio...ha senso spendere 30 euro in più per il sensore di cadenza???Quanto è utile in MTB???
GRAZIE
quoto in pienoLurens74 ha scritto:come ti ho già detto in un altro post NO!!!
è molto utile sulla BDC perchè sei su un fondo regolare e quindi puoi lavorare sulla cadenza, difatti sulla BDC ce l'ho e viaggare con pedalata agile ma a cadenza costante "salva la gamba" e "fa fondo".
a meno che tu non intenda fare molti km su bitume anche con la MTB il sensore di cadenza non ha senso. Su un fondo sconnesso dove hai necessità di rilanci dell'andatura e decelerate per superare ostacoli, con la ruota che saltella per le buche ed i colpi, come fai a guardarla?? inoltre se su sterrato fai il cucù a guardare il computer non vedi dove metti le ruote, non è molto saggio!!
TonyB. ha scritto:Sto per aquistare un ciclocomputer Polar con cardio...ha senso spendere 30 euro in più per il sensore di cadenza???Quanto è utile in MTB???
GRAZIE
Lurens74 ha scritto:Tra l'altro non vorrei risultare scassap@lle ma grossomodo la stessa risposta non ti era già stata data (dal sottoscritto) nell'altro topic che hai aperto per sapere cosa prendere??
Leggere le risposte ad un tuo quesito prima di riporlo in altra maniera pare brutto???
siamo mica in un tribunale americano dove all' Obiezione!! di un avvocato il giudice chiede all'altro Riformuli la domanda!!!
andrea3province ha scritto:ciao,
io lo uso e lo faccio usare agli atleti che seguo durante l'allenamento in mtb e per dimostrare che, tante volte, a fine gara spingono rapporti troppo duri ed è per questo che vanno in crisi/hanno mal di schiena ecc ecc....
Logicamente serve l'apposito software per valutare tutti i dati.
In più in allenamento è utile in salita per lavorare sulle rpm di gara e per dimostrare che non sempre in mtb paga usare rapporti troppo duri (anche su strada, logico).
Serve anche tanta voglia di valutare i dati che abbiamo (tanti dati possono generare tanta confusione se non gestiti correttamente).
Diciamo che dire "no, no serve" è un pò...presuntuoso...bisogna saperlo usare correttamente.
Ma poi ognuno è libero di pensare e usare ciò che vuole.
@lurens74: nn credi che una persona, neofita come mi pare di capire, possa avere mille dubbi e chiedere più di una spiegazione?
Come sempre...mie idee.....
saluti...
andrea3province ha scritto:ciao,
io lo uso e lo faccio usare agli atleti che seguo durante l'allenamento in mtb e per dimostrare che, tante volte, a fine gara spingono rapporti troppo duri ed è per questo che vanno in crisi/hanno mal di schiena ecc ecc....
Logicamente serve l'apposito software per valutare tutti i dati.
In più in allenamento è utile in salita per lavorare sulle rpm di gara e per dimostrare che non sempre in mtb paga usare rapporti troppo duri (anche su strada, logico).
Serve anche tanta voglia di valutare i dati che abbiamo (tanti dati possono generare tanta confusione se non gestiti correttamente).
Diciamo che dire "no, no serve" è un pò...presuntuoso...bisogna saperlo usare correttamente.
Ma poi ognuno è libero di pensare e usare ciò che vuole.
@lurens74: nn credi che una persona, neofita come mi pare di capire, possa avere mille dubbi e chiedere più di una spiegazione?
Come sempre...mie idee.....
saluti...
TonyB. ha scritto:hai azzeccato a pieno la questione...sono un neofita pieno di dubbi....
hai citato dei programmi che analizzano i dati...puoi essere più preciso? di che programmi si tratta? ci sono programmi validi e GRATUITI per chi non ha esigenze agonistiche?ti ringrazio anticipatamente...
andrea3province ha scritto:ciao,
premesso che, come sempre, ognuno ha le sue particolari caratteristiche, credo che indicativamente si possano dare questi range:
in pianura su asfalto tra le 90 e le 100 pedalate, su sterrato intorno alle 90 (l'eccessiva agilità comporta saltellamenti che fan perdere trazione alla ruota posteriore)
In salita (logicamente su salite asfaltate o con sterrato, o tratti di sterrato, pedalabili) il range diventa ancora più soggettivo, ma credo che scendere sotto le 60 rpm comporti un utilizzo di forza eccessivo anche per soggetti allenati: non si dice di viaggiare a 85 rpm come Armstrong, ma credo che le 70 rpm siano a portata di tutti e comportino un giusto compromesso tra forza ed agilità. E' inutile dire che nei tratti di salita tecnici l'obbiettivo diventa quello di "salire" in qualsiasi modo e con qualsiasi rpm...
Trovo il contapedalate utile anche nelle gare (qui entriamo in ambito "race" xò) nelle gare fangose dove può essere un utile campanello d'allarme per atleti con tendenza al rapportone: sicuramente ottimo x nn far slittare la ruota, ma bisogna vedere se la muscolatura del soggetto riesce a sopportare le rpm basse...aver la sensazione di pedalare con un rapporto duro e trovarne conferma "numerica" può aiutare a scalare un rapporto e concentrarsi leggermente di più sul "far girare le gambe" piuttosto che intestardirsi con il rapportone.
Teniamo inoltre conto che il contarpm non deve diventare il ns incubo: una volta "allenati" a viaggiare a determinate rpm il ns. sistema neuromuscolare "imparerà" da solo a regolarsi...quindi ci troveremo senza neanche accorgerci a viaggiare alle rpm "corrette" senza più doverci consumare gli occhi sui numeri del cpu...
Concludo solo citando una ricerca pubblicata su sport & medicina dove si afferma che " i ciclisti agonisti (nel caso specifico 10 mtbiker), quando affrontano carichi di lavoro progressivamente crescenti tra il 70 ed il 100% del massimo, sono più efficienti se pedalano alla cadenza di 100 rpm piuttosto che 60 rpm".
Logicamente questo test incrementale è stato svolto in laboratorio: è cmq significativo che la potenza di soglia raggiunta a 100 rpm sia stata maggiore che a 60 rpm e che il lavoro a 100 rpm è risultato più economico (in termini di resa meccanica per kcal di energia consumata).
E' quindi meglio lavorare su freq di pedalata leggermente più alte in modo da migliorare la resa del ns. motore: questo si applica agli agonisti ma anche agli escursionisti che arriveranno oin cima meno stanchi.
Come sempre..mie idee...
ciao! (ma quanto è buffa sta faccina volante??!!)
TonyB. ha scritto:E' stata proprio la tua risposta nell'altro 3d che mi ha messo la pulce all'orecchio...non sono molto esperto e volevo capire un pò di più su sto sensore...figurati che per me serviva solo a sapere quanti chilometri hai fatto pedalando rispetto ai chilometri totali ...non sapevo che servisse per tenere sotto controllo i ritmi...
Mi spiego meglio...lo avevo preso in considerazione (ripeto) per vedere i progressi che faccio nelle varie uscite...lo ammetto sono una schiappa...figurati che oggi ho fatto 12 kilometri ad una media di 10 km/h... ...ma devo aggiungere che di pianure nelle mie parti non ce ne sono e che mi sono riavvicinato alla mtb da quest'anno dopo 10 anni di stop ....siccome capita che faccio dei tratti a piedi volevo tenerli sotto controllo...giusto per auto-gasarmi vedendo che uscita dopo uscita ho fatto qualche kilometro pedalato in più...
Comunque non volevo offenderti...prendo seriamente tutti i post che leggo...anche perchè prima di conoscere questo forum ero all'età della pietra(le rigide)... non sapevo le reali differenze tra front-full ecc..ecc..
comunque
Lurens74 ha scritto:@gianbic forse 45/50 in salita sono un po' pochine se fai più di 5 km ti ritrovi con dei crampi per cui vedi S.Pietro!!! (almeno io) per l'uso avevo già specificato che su bitume è utilissimo anche se non hai la BDC.
Ciao a tutti
Lorenzo