Va se son drogato io:
L'uomo è nato per sognare: si può sognare di esser desti, o si può vivere sognando.
La Hero puoi sognare di viverla, ma ti permette di vivere un sogno, qualora l'affronti.
Se ci provi ti accoglie, dura e selvaggia, mai doma fino all'ultimo metro: tratti che pensavi impossibili riesci a superarli, con immane fatica, e ti senti più forte che mai, ebbro di una soddisfazione primitiva che, amplificata dai mutevoli e inarrivabili paesaggi che ti circondano dopo ogni pedalata, sa di impresa epica; altri ostacoli che pensavi superabili si ostinano a metterti di fronte alla dura realtà: la battaglia non è contro il tracciato, ma contro se stessi! Il tracciato e paesaggio naturale non sono che catarchici attori della tua riscoperta interiore, della nuova consapevolezza su chi tu sia e cosa sia in grado di raggiungere, dei tuoi limiti...
Ma la Hero non si ferma alla realtà: cosa succede prima dell'evento? Non c'è giorno che passi senza sognare di viverlo, per tutti i mesi che la precedono. Finchè non ti iscrivi pensi che quest'anno lasci perdere, che ne hai già fatte abbastanza... ma poi il richiamo, come se di una Sirena si trattasse, fa sì che ci caschi uno, due, tre, quattro anni di fila...e chissà quanti ancora!
Ogni volta che tagli il traguardo, felice e stremato, conscio di aver ancora capito qualcosa in più di te stesso, prometti che è l'ultima volta.
Ogni volta che passano 2-3 giorni dalla gara, la memoria del magnifico percorso non tradisce e un martellante pensiero continua battere forte: voglio tornare ancora, voglio rivivere un sogno in mezzo alle amate Dolomiti!
Questa per me è la Hero!