Signor Vanzi, sarò franco.
Sebbene sia un amante di eventi del genere, in Italia e in Europa, dalla SRH ho sempre voluto tenermene fuori, fin dall'inizio.
Mi puzzava la "prepotenza" con cui è entrata nel mondo degli eventi MTB, mi dava l'idea (poi confermata) di un qualcosa di costruito, artificiale, creato ad-hoc per esaltare ed emozionare (vedi grafica accattivante, musiche epiche, brand d'alto livello) ma senza delle basi "tecniche" all'altezza per un evento del genere (vedi code, ristori scarsi, incroci di percorso, e incapacità generale di analizzare le problematiche legate alla MTB).
Avete però portato il marketing nel mondo della MTB, riuscendo (e qui vi va il merito) a coinvolgere gente che non pedalava e che mai e poi mai avrebbe partecipato ad una gara MTB (ne conosco diversi).
Non nascondetevi. Avete per le mani un prodotto eccezionale, che funziona, da spremere a più non posso. E fate bene, chi non lo farebbe? Solo che a forza di tirare la corda questa si è rotta.
110 sono una enormità per una gara di MTB. Se ne renda conto, se ne faccia una ragione.
Chi va in MTB abitualmente, chi segue queste cose lo sa... sono un prezzo totalmente fuori mercato, almeno per quello italiano degli appassionati.
Probabilmente però è il giusto prezzo per chi invece conosce solo la SRH o si è fatto "stregare" da essa. Solo il tempo potrà darvi ragione, e sicuramente le iscrizioni non tarderanno ad arrivare (magari dall'estero, target meno lagnoso e delicato di quello italiano).
Però vi prego, non giustificatevi con scuse campate in aria.
Chi ci è dentro lo sa bene quanto costa un Campionato del Mondo (100/120k circa), e soprattutto sa bene che chi l'ha organizzato in passato (DSB 2006, Montello 2011) non ha assolutamente aumentato il costo di iscrizione in maniera rilevante(a memoria, 60 DSB e 45 montello), pur garantendo servizi ancora migliori del solito: alla DSB fecero due giorni di gara, al Montello invece una cosa da Giro d'Italia.
E non diteci nemmeno che dietro la vostra gara c'è una organizzazione professionale che lavora tutto l'anno, perchè sembra quasi un'offesa a chi - in ogni altro evento simile - si fa il mazzo tutto l'anno, magari a gratis, e magari con risultati pure migliori dei vostri (però senza le Dolomiti o la H rossa, probabilmente la chiave del successo del SRH).
Se a tutto questo uniamo pure le voci di "corridoio" più o meno veritiere che circolano (volontari che si pagano vitto e alloggio? area camper a 30? marchi che da soli sborsano tanto quanto l'ìntero pacchetto sponsor di una GF media? far pagare 25 a dei bambini che pedalano pochi minuti?) allora sembra evidente che il business è alla base della SRH.
Ma - ci tengo a sottolinearlo - ci sta. Avete il diritto di farlo. Finchè c'è gente disposta a pagare quel prezzo, perchè no? E' il punto di incontro tra domanda e offerta.
Pensate che il vostro prodotto valga 110? Bene, avanti così. Passati questi giorni di "bufera" nessuno se ne curerà più. Il 1. Ottobre aprono le iscrizioni e si scoprirà se le vostre valutazioni sono esatte (io penso proprio di si). E' il mercato, tutto il resto non conta. E poi, come si dice, "nel bene o nel male, purchè se ne parli".
Quello che stona sono le vostre risposte, le vostre giustificazioni.
Per me la vostra operazione è stata forse un boomerang: negli anni avete creato una gara-mito che tutti vogliono fare. Ma allo stesso tempo l'avete resa inacessibile a molti di questi "fans". Da qui le critiche. Alle quali sono seguite risposte piuttosto "inadatte" e ampiamente confutabili.
Invece di puntare sul pacco gara (uno specchietto per le allodole che attacca sempre meno... la prossima volta ci mettete una MTB top di gamma e fate pagare 2000?) era forse meglio se giustificavate la spesa con interventi alle pecche riscontrate in passato, percorso e ristori su tutti.
Anche perchè dire che il gadget da solo vale più di 110 e poi voi stessi linkate la pagina dove il cuscino viene venduto al pubblico a 58 sa tanto - come tutta questa vicenda del resto - di un grandissimo epic fail