Nell’articolo di Rumiz si parla anche delle Orobie, ci vivo ai suoi piedi e spesso le frequento. Non posso far altro quindi che confermare quanto scritto. Gli impianti di Valcanale sono almeno 15anni che sono in disuso, adesso ci passo con le pelli e v’assicuro che non è un belvedere notare piloni arrugginiti, macerie delle vecchie strutture e funi con seggiolini o piattelli penzolanti (il tutto è anche pericoloso x chi ci passa accanto). Nella conca dell’Alben l’unico impianto che c’era non funziona più ormai da trent’anni eppure i piloni sono ancora là, alcuni in piedi (saran poi sicuri ?), mentre altri son crollati e giacciono tranquilli al suolo. Questi sono solo due esempi, potrei andare avanti………
Le altre stazioni vivono un po’ alla “giornata”, quest’anno forse un po’ si risolleveranno le ossa, ma credo che poi dovremo essere ancora noi contribuenti a far si che rimangano in vita ! E’ la mentalità che è sbagliata, in potalandia i localismi han sempre primeggiato, le varie località non hanno mai (qualcosina forse si muove a dir la verità) collaborato tra di loro, la proprietà è passata di mano in mano, dagli indigeni ai milanesi e addirittura agli Inglesi. Si è sempre (e tuttora, x il futuro) pensato in grande cercando di scimmiottare le stazioni Dolomitiche mentre con umiltà bisognava ammettere che siamo una realtà (sciisticamente parlando) di serie “B”. Mirare quindi ad una clientela fatta di famigliole oppure ai locals incentivandoli con agevolazioni. Invece no, si pagano cifre nemmeno troppo economiche per sciare su tre piste e su impianti obsoleti (a Gromo e Colere, quest’ultima zona era il paradiso dello sci-alp, ci sono seggiovie vecchie che impiegano 20min per risalire 500m di dislivello e ogni 3x2 si guastano !!)
Ora si parla del mega demanio-sciabile in Val Seriana, progetto assurdo in quanto oltre che distruggere irrimediabilmente un ambiente bellissimo, non ha un senso in quanto si svilupperebbe su quote relativamente basse (dai 1100 ai 2000m), dove le precipitazioni nevose sono in calo e le temperature sono invece in rialzo (e non si può quindi sparare neve…..che poi gli effetti sulle falde acquifere son ancora tutti da verificare).
Almeno chiamino le cose con il loro nome, queste sono speculazioni vere e proprie, altro che valorizzazione della montagna e di chi ci abita e rilancio del turismo. Chi riceverà i “nostri” soldi saranno quelli che già ne hanno, le solite imprese e i soliti palazzinari. Gruppi finanziari e immobiliari non radicati nel territorio d’intervento. Arrivano, sfruttano i soldi pubblici, illudono le realtà locali, fanno e disfano del territorio e poi se ne vanno da un’altra parte a cercare un’altra vacca da mungere ! Se questi soldi pubblici devono essere spesi, perché non farlo smantellando gli impianti e le strutture abbandonate e nel contempo riqualificare il territorio ?...e anche rimodernizzare gli impianti esistenti che ritengo essere più che sufficienti (non solo in bergamasca) per il mercato turistico/sciistico ? No, si preferisce ripetere gli errori del passato percorrendo la strada più facile e redditizia invece di fare un bèl salto di qualità con scelte lungimiranti e innovative verso un turismo che chiede sempre di più natura, riposo, ecologia, sport….
ma tant'è, purtroppo il naso dei nostri amministratori dev'esser troppo lungo per vederne la sua fine !