Scendere fuoripista

BkR

Biker assatanatus
18/10/03
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brianza
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sono abbastanza nuovo di questo sport ed abbastanza nuovo del forum per cui normalmente preferisco leggere e ascoltare che dire e scrivere, in questo caso però dopo aver letto tutto vorrei aggiungere il mio pensiero : sono tendenzialmente dell'idea che bisogna rispettare la natura, ma mi sembra che si estremezzi il concetto un po' troppo, provo a spiegare perchè:

l'ambiente naturale é un'ecosistema dinamico e non statico, e come tale é in grado di riparare naturalmente i danni (ovvio se questi sono entro certi limiti) infatti i cinghiali e gli altri animali di grossa taglia e i temporali cosa fanno? fanno dei danni reali solo negli ambienti che non sono più un ecosistema equilibrato (campi coltivati, coltivazioni di vite, frutteti, ecc.) anzi a pensarci meglio questi "danni" all'ecosistema non sono danni veri in quanto contribusicono a mantenerlo un sistema dinamico e non statico, quindi i cambamenti derivanti non sono "dannosi" ma fanno parte della natura stessa dell'ecosistema.
Se riportiamo il concetto alla domanda iniziale "i danni del byker fuoripista": ritengo profondamente scorretto paragonare il microdanno al microfurto, il byker é un essere vivente e quindi come tale fa parte dell'ecosistema e quindi produce costantemente microdanni: respira, produce rifiuti organici e non, si muove (a piedi e con mezzi meccanici più o meno dannosi e inquinanti) finchè questi microdanni rimangono in un certo ambito sono gestiti dall'ecosistema oltre no e diventano macrodanni (sappiamo tutti di cosa stò parlando... abbattimento alberi, cementificazione dei corsi d'acqua, edificazione incontrollata e dilagante, ecc.)
quindi in questa ottica ritengo che il byker produca microdanni (rispetto ad un fuoristrada oai turisti della domenica...) che sottolineo non sono microfurti, e come tale sia gestito dell'ecosistema. Certo a condizione che non sia un vandalo volontario, o che non sia uno squadrone di 100 vandali :???:
personalmente giro in montevecchia, e date le mie capacità ho difficoltà a produrre danni :-o comunque mi avventuro spesso sui sentieri poco battuti e spinosi :scassat: , ma i danni che vedo mi appaiono di ben altra natura e non attribbuibili ai biker.
ho detto la mia, :maremmac: sotto con la verdura :scassat:
ciao :-o
 
The Kid ha scritto:
Mi sembra un topic idiota formulato per offendere e sparare a zero su persone che la pensano diversamente dal barattolo.
La molla che spinge ad andare fuori pista è la stessa che porta a lasciare l'asfalto per lo sterrato. ogni sentiero nasce da un fuoripista!
Non mi pare ci sia altro da aggiungere o capire.
:-? :-? :-? :-? :-?


;)
;)
;) :saccio:
;)
;)
 
paolo ha scritto:
Aria fritta e rifritta...

Sono contrario.
E' dannoso il fuoripista a piedi, perchè non dovrebbe esserlo quello in bici?

Ciao
Paolo
dannoso il fuoripista a piedi?!?!? :shock:
Quindi tu mi stai dicendo che vai in montagna a farti un po' di trekking e quando ti fermi per mangiare un panino rimani in piedi in mezzo al sentiero del Cai?
:???:
...ah no aspetta! Ho capito, ti siedi delicatamente nel prato(avendo cura di rimanere con gli scarponi nel sentiero), mangi, bevi e poi ti rialzi e dai una pettinata con un rastrellino al manto erboso per risollevarlo...
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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Venezia Giulia.
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Emperor Mao ha scritto:
cio' che mi preoccupa e che volevo capire io da te/voi e' che invece siate convinti di sapere sempre cio' che fa bene e cio' che fa male...tanti guardano gli altri ma poi alla fine dimenticano di guardare se stessi

non è imperatore per niente il ragazzo......

bravo Mao, qui si tende sempre ad accusare i mascalzoni del bosco senza sforzarsi di capire i loro perchè , ma pretendendo che noi capiamo gli altri.

@30X26 : quando torni a casa da un giro in automobile ti dai 25 frustate sulla schiena e reciti 14 mea culpa per aver inquinato il mondo dove viviamo? (è una semplice battuta per sdrammatizzare....non te la prendere, io sono fatto così)
 

dendra

Biker tremendus
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XANDER ha scritto:
Sono favorevole, ma POSSONO danneggiare il territorio, come qualsiasi altra attività umana se fatta da imbecilli, mentre se fatta da persone che sanno quello che fanno ( e le conseguenze che il loro fare comporta) sono invece una risorsa per il territorio e l'ambiente.

- STRADE +VIOTTOLE :-?

esattamente.... o-o
 

marzia

Modera_i_tour?
24/6/03
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sondrio
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bykeriflessivo ha scritto:
l'ambiente naturale é un'ecosistema dinamico e non statico, e come tale é in grado di riparare naturalmente i danni (ovvio se questi sono entro certi limiti) infatti i cinghiali e gli altri animali di grossa taglia e i temporali cosa fanno? fanno dei danni reali solo negli ambienti che non sono più un ecosistema equilibrato (campi coltivati, coltivazioni di vite, frutteti, ecc.) anzi a pensarci meglio questi "danni" all'ecosistema non sono danni veri in quanto contribusicono a mantenerlo un sistema dinamico e non statico, quindi i cambamenti derivanti non sono "dannosi" ma fanno parte della natura stessa dell'ecosistema.
Se riportiamo il concetto alla domanda iniziale "i danni del byker fuoripista": ritengo profondamente scorretto paragonare il microdanno al microfurto, il byker é un essere vivente e quindi come tale fa parte dell'ecosistema e quindi produce costantemente microdanni: respira, produce rifiuti organici e non, si muove (a piedi e con mezzi meccanici più o meno dannosi e inquinanti) finchè questi microdanni rimangono in un certo ambito sono gestiti dall'ecosistema oltre no e diventano macrodanni (sappiamo tutti di cosa stò parlando... abbattimento alberi, cementificazione dei corsi d'acqua, edificazione incontrollata e dilagante, ecc.)
quindi in questa ottica ritengo che il byker produca microdanni (rispetto ad un fuoristrada oai turisti della domenica...) che sottolineo non sono microfurti, e come tale sia gestito dell'ecosistema. Certo a condizione che non sia un vandalo volontario, o che non sia uno squadrone di 100 vandali :???:
personalmente giro in montevecchia, e date le mie capacità ho difficoltà a produrre danni :-o comunque mi avventuro spesso sui sentieri poco battuti e spinosi :scassat: , ma i danni che vedo mi appaiono di ben altra natura e non attribbuibili ai biker.
ho detto la mia, :maremmac: sotto con la verdura :scassat:
ciao :-o

nessun lancio di verdura, ma un tentativo di discussione civile volentieri!

il tuo discorso andrebbe benone, se non avessi tralasciato un particolare: l'influenza dell'uomo sugli habitat.
l'effetto dell'antropizzazione è consistente anche al di fuori degli ambiti urbanizzati, per cui il naturale ciclo delle cose risente spesso di molti fattori diversi e diversamente inquadrabili..
non credo si possa parlare propriamente di un equilibrio, in questo senso, specie su ristretti spazi naturaliformi (nei grandi parchi americani, ad esempio, ogni cosa è lasciata al suo corso, ma le dimensioni sono sufficienti perchè ci possa essere una regolazione interna, dai noi è improponibile!).
il discorso della capacità di auto-riparazione può anche essere valido, ma non in tutti i casi, ed entro certi limiti (altrimenti nemmeno l'inquinamento dovrebbe farci del male!) ed è ovvio che sia relazionabile anche alla frequenza del disturbo.

detto questo credo che sia necessaria un po' di umiltà da parte di tutti, perchè francamente mi sembra comodo dire "beh, non cade mica il mondo".
vero, ma siamo sicuri di essere in grado di prevedere le reali conseguenze dei nostri gesti??
 
Dipende troppo da dove lo fai..
non mi sento di votare.
è ovvio che se lo faccio qua al Cimone faccio il 20% di danni di quelli che provocano ad esempio i cinghiali.
però se vedo una discesa per il bosco anche fattibile cerco di limitarmi e se proprio la faccio cerco di rispettare il più possibile il fondo.
per il resto ci sono i sentieri che sono fatti a posta.
 

The Kid

Biker novus
24/11/03
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Milano
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Nooo, io non danneggio nulla,
sono quelli che vanno FUORIPISTA che rovinano!

Nooo, io non danneggio nulla,
sono quelli che vanno FUORISTRADA che rovinano!

Nooo, io non danneggio nulla,
sono quelli che HANNO LA MTB che rovinano!

Nooo, io non danneggio nulla,
sono quelli che vanno IN MONTAGNA che rovinano!

Nooo, io non danneggio nulla,
sono quelli che vanno IN GIRO che rovinano!

Nooo, io non danneggio nulla,
sono quelli che VIVONO che rovinano!

Se lo scopo di questo topic era veramente capire cosa spinge ad andare fuori dai percorsi costruiti da altri, penso che 4 pag di risposte siano a prova di celebroleso.
Mi pare però che sarebbe stato molto più sincero e privo di ipocrisia intitolarlo "quei deficienti che vanno fuoripista" e dare il via a una "bella" litigata. Sempre però dicendo "nooo, io non voglio offendere nessuno!" :bleah:
 

Paolo

zombie biker
24/2/03
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Bike
kona cinder cone, orbea laufey
immanodonte ha scritto:
paolo ha scritto:
Aria fritta e rifritta...

Sono contrario.
E' dannoso il fuoripista a piedi, perchè non dovrebbe esserlo quello in bici?

Ciao
Paolo
dannoso il fuoripista a piedi?!?!? :shock:
Quindi tu mi stai dicendo che vai in montagna a farti un po' di trekking e quando ti fermi per mangiare un panino rimani in piedi in mezzo al sentiero del Cai?
:???:
...ah no aspetta! Ho capito, ti siedi delicatamente nel prato(avendo cura di rimanere con gli scarponi nel sentiero), mangi, bevi e poi ti rialzi e dai una pettinata con un rastrellino al manto erboso per risollevarlo...

:ueh:
 

Emperor Mao

Biker velocissimus
22/2/03
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EastCoast
www.maobikeworld.it
non sara' un post a farmi sentire in colpa col mondo !

e vorrei invitarvi a fare un giro con me.......per parlarne e godervi le mie "trasgressioni"....chissa' che non diventiate anche voi dei "manigoldi"

occhio che potrebbe piacervi ! :eek:
 

meteora

Biker serius
14/7/03
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rastamannia
www.gurila.org
Non è facile da spiegare.
Sono tutte sensazioni interiori, le sensazioni di scoperta, di novità, di adrenalina, di ignoto, la voglia di uscire da quello che c'è già, esattamente come la voglia di "tracciare un solco", ovviamente in senso figurato, ossia la voglia di creare un passaggio.
Tutta roba che può essere ricondotta all'egoismo, senza dubbio. Ed è un pensiero che mi è capitato di avere, altre volte, spesso.
Però, esattamente come Mao, non riesco a sentirmi in colpa, forse perché davvero nella vita faccio il possibile per ridurre al minimo il mio "impatto ambientale". Parlo di rifiuti, utilizzo degli automezzi, pulizia (nel mio piccolo) dei sentieri, e cose del genere.
Mi sento la coscienza a posto, il ché non vuol dire essere perfetti. Faccio tutto quello che posso, quando posso, dove posso.
Quando salgo in sella sono sempre io, però è il mio momento, quell'istante che attendo da giorni e che so che mi riporta n pace con il mondo. E se per tornare in pace col mondo devo fare del fuoripista... beh, lo farò. Non pretendo di essere giustificato, né capito. È un qualcosa che egoisticamente mi fa star bene, chiamiamola la mia "fuga dalla realtà", dal quotidiano, dalle mille regole che sono ovunque oggi. C'è anche chi ammazza i genitori, per fuggire queste regole! Chi si spara i 250 orari in moto sulle statali, o chi guida armi da una tonellata e mezzo in preda ai fumi dell'alcool.
Mi sento comunque in pace, a fare così come faccio.
Che, per inciso, non è "fuoripista sempre e comunque", infatti al sondaggio non ho risposto. Trovo corretto anche il ragionamento di... eh, boh, non mi ricordo chi l'ha scritto, e se torno indietro perdo la trebisonda, comunque uno degli ultimi messaggi in cui l'autore (mi perdoni) diceva che esiste una "soglia" di danno sotto la quale l'ecosistema si autoaggiusta.
La terra è viva, come te e me.
E se tu ti sbucci, o ti pungi, o hai qualsiasi ferita o trauma leggero, dopo una settimana sei come prima, il tuo corpo si è rimesso a posto. Vale (un po' meno, ma vale) anche per le fratture, non vale più quando il danno è talmente elevato da diventare permanente.
Penso che per il pianeta valgano le stesse copnsiderazioni.
Faccio fuoripista, quando capita, quando vedo che il terreno non ne risentirebbe troppo, quando non ho 100 persone che mi seguono, quando mi va di farlo. E stop.
Non lo faccio tutti i giorni, non lo faccio sistematicamente sugli stessi posti, non lo faccio se c'è tanta gente che può seguirmi, non lo faccio se mi accorgo che il terreno è troppo sensibile a queste cose.
Ma lo faccio.
Dio mi perdoni.


Posso girare la frittata? :-)
Cosa te ne fai, tu, di una motore da 120cv per spostare 800 kg di auto?
Perché hai scelto quell'auto?
Perché pigi sul gas, quando lo fai?
Perché "consapevolmente" crei altro inquinamento, quando potresti evitarlo?
Attendo risposte NON superficiali o egoistiche. :-)
 

30x26

Biker marathonensis
23/1/03
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Torino
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meteora ha scritto:
Posso girare la frittata? :-)
Cosa te ne fai, tu, di una motore da 120cv per spostare 800 kg di auto?
Perché hai scelto quell'auto?
Perché pigi sul gas, quando lo fai?
Perché "consapevolmente" crei altro inquinamento, quando potresti evitarlo?
Attendo risposte NON superficiali o egoistiche. :-)

sarebbe un paragone calzante se usassi l'auto fuori dalle strade asfaltate, magari in un bel prato non di mia proprieta' (aspetto che non ho affrontato ma su cui credo ci sarebbe da dire). tanto sarei l'unico a fare fuoristrada con una saxo... e poi per andare forte non serve pigiare sul gas piu' del normale, basta non pigiare sul freno (evidente risparmio di pastiglie e carburante) :smile: :smile:

scusa, ma sei anche tu un carabiniere? pensavo di essere il solo qui sul form :-)

P.S. 14anni di patente, nmila km, 0 multe, 0 incidenti , 13km/l con la saxo: non credo di essere particolarmente indisciplinato.
 

pali

Biker superis
....ma che domanda....ovvio che si DEVE andare fuori pista!!!

I sentieri sono per i pedoni, allora lasciateli ai pedoni! o-o

Se vai fuori pista non rovini gnenteee!!!!

Se fai il sentiero, rovini il non sentiero. :prega:

...e poi ...tutte le zecche sono fuori dai sentieri.....come farei senza di loro?? :???: :prega: :maremmac:

Il Padreterno ha creato i monti senza sentieri.... :prega: :prega:
Il Demonio ha inventato le mtb da FR .......hi, hi, hi.. :8): :8): :8): 8-)
 

meteora

Biker serius
14/7/03
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rastamannia
www.gurila.org
30x26 ha scritto:
sarebbe un paragone calzante se usassi l'auto fuori dalle strade asfaltate, magari in un bel prato non di mia proprieta' (aspetto che non ho affrontato ma su cui credo ci sarebbe da dire). tanto sarei l'unico a fare fuoristrada con una saxo...

Non necessariamente... intendevo dire che anche pigiare sul gas, esattamente come scendere fuoripista, è solo una maniera di "aggiungere altro danno al danno gia' esistente" (cit.) :-)

30x26 ha scritto:
e poi per andare forte non serve pigiare sul gas piu' del normale, basta non pigiare sul freno (evidente risparmio di pastiglie e carburante) :smile: :smile:.

mai sentita frase più saggia! :mrgreen:

30x26 ha scritto:
scusa, ma sei anche tu un carabiniere? pensavo di essere il solo qui sul form :-).

Ti sembra una faccia da carabiniere la mia? :smile:

30x26 ha scritto:
P.S. 14anni di patente, nmila km, 0 multe, 0 incidenti , 13km/l con la saxo: non credo di essere particolarmente indisciplinato.

Per carità! La mia, come la tua del resto, era una semplice provocazione. Non sono nemmeno mai salito in macchina con te, non ho nessun argomento... ho solo tirato fuori la prima che mi è venuta in mente... hai un auto che, almeno in teoria, è indice di una certa "passione per la guida", cosa che in soldoni spesso e volentieri si traduce solo in inquinamento inutile. Ma questa non vuole essere un'accusa, anche perché guidare piace anche a me! :-)
E' solo una maniera per farti capire che secondo me non c'è bianco o nero... onestamente, hai scritto un paio di repliche decisamente "talebane", molto di più di quello che penso che tu pensi veramente.
O sbaglio? ;-)
 
pali ha scritto:
...Il Demonio ha inventato le mtb da FR .......hi, hi, hi.. :8): :8): :8): 8-)
:-? :-? :-? :-? :-?

Bella Shrek!!!

Hai capito il succo del discorso... noi siamo il MALE!!! 8-) 8-) 8-)

Ma gli altri non sono LA CURA!!!

PS: Fra un po' apro un topic sui microdanni causati dai pezzetti di gomma lasciati sui sentieri dalle ruote delle bici quando si va in derapata...
...Perche' ci andate in derapata vero?!?! Spero di si!!
Non e' che non lo fate onde evitare di far casino con le ruote (in assenza di adeguate barriere acustiche) per non rompere l'eventuale idillio fra esemplari maschi e femmine di specie a rischio?

PPS: fatevi meno pippe mentali!
 

ilGATTO®

Biker tremendus
27/3/03
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Inchigollo [co]
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Il discorso è complesso e sicuramente non è risolvibile in un topic, anche se devo dire che meteora 30*26 e mao stanno discutendo in modo civile e costruttivo. Ognuno sta descrivendo le proprie opinioni e la filosofia, cercando di spiegare una cosa impossibile da spiegare.......se stessi. Ognuno affronta la montagna interpretandola secondo i propri criteri e secondo il proprio essere.....ciò è il modo + bello per godersela ....ma il rispetto per la natura non deve mai mancare.


Di seguito un report che ho scritto sul Ng, che è abbastanza coerente con questo topic. Parla di un giro normale che ho fatto domenica in una zona che conosco benissimo .... ma con l'espolazione ho scoperto 2 sentieri che non avemno mai fatto e che nessuno prima di me in mtb ha mai fatto. Ecco secondo me questo vuol dire amare la montagna, godere nella guida della mtb e rivalutare la montagna. Ho fatto del fuori pista, ma dove non passa nessuno e non passerà nessuno per anni. Ho cercato di sgommare il meno possibile e nonostante questo ho goduto come un riccio. Spesso per le persone ignoranti fare fuoripista vuol dire andare nei pratoni dove ci sono i mezzi di risalita e scendere a palla. Quello è un atteggiamento che rovina i sentieri (+ bike per svariate volte creano dei solchi) e che è dettato dalla pigrizia e dall'essere figo.

Le nostre montagne sono pieni di bellissimi sentieri dimenticati dall'uomo. Basta una mappa, e si scopriranno sentieri e luoghi che mai avreste immaginato di trovare ....e al tempo stesso si aiuta l'ecosistema (pulendo i sentieri semplicemente pedalando) a ritornare al livello di utilizzo precedente quando l'uomo valorizzava la montagna....rendendola viva.

Sia chiaro non sono contro il fuoripista, sono contro l'atteggiamnto ignorante, maleducato e invasivo di certe persone che lo praticano. Mentre l'esposizione del problema data da mao e Meteora (con cui sono stato fuoripista) denota coscienza del problema.

Repost:

****
Ieri dovevo trovarmi col W4lt3r per provare l’ultima discesa del sabato per il giro di settimana prox. Ritrovo alle 8.45 per riuscire a finire il giro in tempo. Io purtroppo il sabato prima ero ad un matrimonio che si preannunciava disastrato: c’erano gli amici + intimi, ma anche quelli + alcolisti della compahnia. Infatti l’addio al celibato era finito al pronto soccorso perché lo sposo si era riempito di lividi crollando a terra in coma etilico. Bevi che bevo, aperitivo+messa+aperitivo+cena+antipasto+bevi+digestivo+birretta della buonanotte mi sono trovato rottame umano. Così all’una di notte decido di massaggiare il W4lt3r per avvisarlo del mio forfait. Purtroppo il mio stato psico-fisico di ha impedito di fare le cose per bene e mi sono svegliato alle 9.15 grazie ad una sua telefonata giustamente incaxxata del w4lt3r. Il primo bidone della nostra love-story. Così piuttosto abbacchiato perché i bidoni non fanno parte del background mi sono trovato alle 11.00 al Pian del Divano per completare l’esplorazione.

Gia il fatto di fare un giro senza levatacce e avendo tutto il giorno a disposizione e [n] montagne da esplorare mi rendeva euforico. LaMARA mi ha scaricato assieme alla mia rottam-bike alla base di una salita che mi piace molto. La salita in questione è all’interno di una proprietà privata. Codesta proprietà privata è una di quelle costruzioni che mi affascinano e mi spaventano allo stesso tempo. Trattasi della “Lottizzazione Modello Tivania”: una agglomerato in finto stile alpino con campi da tennis e piscina….costruito negli anni ’70 quando qualche illuso pensava che il Divano potesse diventare come Saint Moritz o Chamonix. Fondamentalmente è una merda, ma dietro una facciata di abuso edilizio c’è un’aurea di passione per i luoghi e per un ideale che mi affascina.
Fatto sta che questa salita sale al 7-10% per 3 km, senza auto e senza un caxxo di niente, in mezzo ai boschi e porta ad una cisterna dell’acqua. La salita è chiusa da una stanga, quindi i turisti col barbecue della domenica non osano entrare mentre i residenti non esistono in quanto sono a Milano a lavorare per pagare il mutuo dell’appartamento al “Lottizzazione Modello Tivania”. Finita la salita si entra nel bosco e si sale lungo una cresta fino alla “Braga di cavallo”, un colletto che collega il Pian del tivano alla Vallassina. Questa cresta è molto “de furesta” in quanto non ci sono dei veri e propri sentieri ma tracce nel bosco lasciate dai cacciatori, dai fungiat, dai cinghiali (numerosissimi) e dagli speleologi. Perché questa montagna è in calcare e grazie all’erosione dell’acqua sono presenti numerose grotte profonde centinaia di metri e in gran parte non ancora censite/esplorate.
Dopo un’ora di salita fatta senza incontrare anima viva mi sono trovato un muro di rovi che sbarrava la traccia che stavo seguendo. L’unica traccia che rimaneva visibile era in pianura e lasciava la cresta che era la mia rotta. Non sapendo cosa fare ho scelto la cosa che dentro di me sapevo essere la scelta errata…..ma nel dubbio si sceglie sempre l’opzione meno faticosa……psiche di merda! Cosi dopo un breve tratto in pianura il sentiero ha iniziato a scendere dritto lungo la max pendenza in una pineta. Fondo morbido, ruota bloccata che teneva @ppalla, rovi sulla braccia e radici che indirizzavo la ruota anteriore sempre con l’occhio rivolto 30 m avanti per cercare la traettoria ideale. Il goduriometro segnava il livello max raggiungibile, ma al tempo stesso la consapevolezza di aver cannato sentiero diventava una certezza. Ad un certo punto il ripidone si è trasformato in terrazzino pianeggiante, e in mezzo alla pineta è comparsa una cosa che mi ha fatto molta paura. Il terrazzino affacciava su ferita nella montagna profonda 10 m e fiancheggiata da pareti di roccia. Sul fondo c’erano resti di animale, e forse c’era anche Faruk Kassam. Probabilmente era una cesura del terreno dovuta al fatto che mi trovavo su una faglia. Sono rimasto basito, quel posto era quanto di + selvaggio mai mi sarei immaginato di trovare al divano. Sono ripartito e 100 m dopo mi sono fermato a controllare la mappa, scoprendo come il solito di essermi perso. Mentre mi sono girato per indossare lo zaino la mi attenzione è stata attirata da un albero strano….caxx non era un albero ma un tronco con un teschio di capra infilato!!
Alla base del tronco c’era una grotta con delle bottiglie di plastica in terra. Non so cosa fosse, forse era la tana di Bin Laden. Subito mi sono venuti in mente tutti i racconti di streghe e riti satanici che sono diffusi in tutto il triangolo lariano, ma soprattutto in vallassina e val nose. Sono saltato in sella e ho ingaggiato un four-cross con gli alberi trovandomi in un nanosecondo al punto dove ho lasciato laMARA.

Fanculo: la prima porzione dell’esplorazione è fallita, 300 m di disli in salita sbattutti nel cesso. Una discesa da 300 m di disli ultragodevole che mai più in vita mia riusciro a ritrovare e a ripercorrere.
Così ho deciso di continuare il giro verso la vetta del S. Primo, evitando al max le perdite di tempo per l’esplorazione… come se i 700 m di disli che mi aspettavano non bastassero. Così ho fatto la salita che faremo assieme sabato: dapprima dolce poi con rampe fetide fino Alpetto di Torno. Poi ho scoperto che i pratoni che 5 anni fa percorrevo tutti in sella sono oggi per me troppo duri. Così dopo un po di push-biking sotto il sole dell’una di pomeriggio e 33 gradi all’ombra sono giunto alla Spessola. Ho pedalato verso la cima, io solo. Orizzonte lunghissimo, distese di montagne ovunque, nessuna persona, solo cavalli al pascolo, ginestre fiorite e pendii da scendere. Dopo litri di sudore sono giunto in cima. Mi sono seduto su una sasso, solo. A farmi compagnia solo le poiane e un aliante che volava a pochi metri da me. La macchina e la natura che sfidavano il vento, e io ancorato a terra che mangiavo un cerealix del mulino bianco che si era squagliato dal caldo. Ma il mio sguardo era rivolto alla terra. Al pratone. Alla cresta che da anni volevo percorrere, ma che un mix di sfighe mi aveva sempre impedito di percorrere. Stavo troppo bene. Mi sentivo libero, la montagna mia. Un puntino nero in mezzo al verde. Un puntino nero che si è mosso dalla cima è si è messo a correre giu dalla montagna. Prima di traverso, poi dritto lungo la linea di massima pendenza, per poi sparire ingoiato dal bosco. E li curvando prima su un sentierino, poi pennellando i tornanti mi sono trovato in mezzi ai turisti col barbecue. Sono scappato: ancora 900 m di disli in discesa su una mulattiera e sono arrivato al lago a casa della Mara. Una doccia mi ha lavato via la fatica e il sudore, le emozioni e ricordi me li ha cacciati dentro. Le emozioni non sono mai legate ai luoghi, ma solo ai momenti in cui le vivi…. ma sabato spero di riviverne
 

ilGATTO®

Biker tremendus
27/3/03
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ilGATTO ha scritto:
Le nostre montagne sono pieni di bellissimi sentieri dimenticati dall'uomo. Basta una mappa, e si scopriranno sentieri e luoghi che mai avreste immaginato di trovare ....e al tempo stesso si aiuta l'ecosistema (pulendo i sentieri semplicemente pedalando) a ritornare al livello di utilizzo precedente quando l'uomo valorizzava la montagna....rendendola viva.


Dienticavo..... questo WE pedalerò coi miei amici per 90 km sulle mie montagne. Il 90% dei sentieri che faremo sono sconosciuti ai biker, non sono presenti in nessuna guida e in nessun sito. Faremo un fuoripista di 600 m di dislivello, che non è altro che la traccia che percorrono i cavalli al ritorno del "pascolo". Faremo un singletrack in discesa di oltre un'ora e mezza che è uno dei sentieri + belli che abbia mai fatto. Questi sentieri sono belli tanto e forse + quelli "famosi", ma nessuno li conosce perchè è + facile divertirsi facendo quello che è ritenuto figo (andare al PdB, etc..) piuttosto che impiegare il proprio tempo nella valorizzazione dei luoghi in cui si vive. Io ho impiegato 15 anni di mtb per esplorare i sentieri, ho fatto spesso fuoripista: a volte perchè la tentazione era forte....altre perchè il sentiero finiva e il fuoripista era l'unica soluzione per arrivare a valle.

Una cosa che non mi è mai mancata è il rispetto per la natura, per la montagna, per chi ci vive, per chi ci lavora e per chi mangia grazie ad essa.
 

pali

Biker superis
ilGATTO ha scritto:


Dienticavo..... questo WE pedalerò coi miei amici per 90 km sulle mie montagne. Il 90% dei sentieri che faremo sono sconosciuti ai biker, non

Una cosa che non mi è mai mancata è il rispetto per la natura, per la montagna, per chi ci vive, per chi ci lavora e per chi mangia grazie ad essa.

Sono d' accordo con te!! o-o
Le montagne son li' per godersele, non per distruggerle!!
....ma il godimento e' di natura un po' ..diabolica...in fondo....

Ma dove giri questo W-E ? Mi sai dire un po' di piu' del percorso? :8):
Usi il GPS per le esplorazioni di sentieri nuovi o ti bastano le cartine? o vai a naso?
 

RuPa Biker

Biker tremendus
17/4/03
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www.rupabiker.ch
purtroppo "tagliare" per i prati é alle volto più semplice che seguire il sentiero.

sono contrario di principio.

sono però coscente che però alle volte capita.

ciao
Ruggero"
 

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