sono abbastanza nuovo di questo sport ed abbastanza nuovo del forum per cui normalmente preferisco leggere e ascoltare che dire e scrivere, in questo caso però dopo aver letto tutto vorrei aggiungere il mio pensiero : sono tendenzialmente dell'idea che bisogna rispettare la natura, ma mi sembra che si estremezzi il concetto un po' troppo, provo a spiegare perchè:
l'ambiente naturale é un'ecosistema dinamico e non statico, e come tale é in grado di riparare naturalmente i danni (ovvio se questi sono entro certi limiti) infatti i cinghiali e gli altri animali di grossa taglia e i temporali cosa fanno? fanno dei danni reali solo negli ambienti che non sono più un ecosistema equilibrato (campi coltivati, coltivazioni di vite, frutteti, ecc.) anzi a pensarci meglio questi "danni" all'ecosistema non sono danni veri in quanto contribusicono a mantenerlo un sistema dinamico e non statico, quindi i cambamenti derivanti non sono "dannosi" ma fanno parte della natura stessa dell'ecosistema.
Se riportiamo il concetto alla domanda iniziale "i danni del byker fuoripista": ritengo profondamente scorretto paragonare il microdanno al microfurto, il byker é un essere vivente e quindi come tale fa parte dell'ecosistema e quindi produce costantemente microdanni: respira, produce rifiuti organici e non, si muove (a piedi e con mezzi meccanici più o meno dannosi e inquinanti) finchè questi microdanni rimangono in un certo ambito sono gestiti dall'ecosistema oltre no e diventano macrodanni (sappiamo tutti di cosa stò parlando... abbattimento alberi, cementificazione dei corsi d'acqua, edificazione incontrollata e dilagante, ecc.)
quindi in questa ottica ritengo che il byker produca microdanni (rispetto ad un fuoristrada oai turisti della domenica...) che sottolineo non sono microfurti, e come tale sia gestito dell'ecosistema. Certo a condizione che non sia un vandalo volontario, o che non sia uno squadrone di 100 vandali :???:
personalmente giro in montevecchia, e date le mie capacità ho difficoltà a produrre danni comunque mi avventuro spesso sui sentieri poco battuti e spinosi , ma i danni che vedo mi appaiono di ben altra natura e non attribbuibili ai biker.
ho detto la mia, sotto con la verdura
ciao
l'ambiente naturale é un'ecosistema dinamico e non statico, e come tale é in grado di riparare naturalmente i danni (ovvio se questi sono entro certi limiti) infatti i cinghiali e gli altri animali di grossa taglia e i temporali cosa fanno? fanno dei danni reali solo negli ambienti che non sono più un ecosistema equilibrato (campi coltivati, coltivazioni di vite, frutteti, ecc.) anzi a pensarci meglio questi "danni" all'ecosistema non sono danni veri in quanto contribusicono a mantenerlo un sistema dinamico e non statico, quindi i cambamenti derivanti non sono "dannosi" ma fanno parte della natura stessa dell'ecosistema.
Se riportiamo il concetto alla domanda iniziale "i danni del byker fuoripista": ritengo profondamente scorretto paragonare il microdanno al microfurto, il byker é un essere vivente e quindi come tale fa parte dell'ecosistema e quindi produce costantemente microdanni: respira, produce rifiuti organici e non, si muove (a piedi e con mezzi meccanici più o meno dannosi e inquinanti) finchè questi microdanni rimangono in un certo ambito sono gestiti dall'ecosistema oltre no e diventano macrodanni (sappiamo tutti di cosa stò parlando... abbattimento alberi, cementificazione dei corsi d'acqua, edificazione incontrollata e dilagante, ecc.)
quindi in questa ottica ritengo che il byker produca microdanni (rispetto ad un fuoristrada oai turisti della domenica...) che sottolineo non sono microfurti, e come tale sia gestito dell'ecosistema. Certo a condizione che non sia un vandalo volontario, o che non sia uno squadrone di 100 vandali :???:
personalmente giro in montevecchia, e date le mie capacità ho difficoltà a produrre danni comunque mi avventuro spesso sui sentieri poco battuti e spinosi , ma i danni che vedo mi appaiono di ben altra natura e non attribbuibili ai biker.
ho detto la mia, sotto con la verdura
ciao