SCALINO in discesa di terra sconnessa...

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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MAURO MTB

Biker tremendus
Ciao su un percorso divertente in mezzo al bosco vicino a casa c'è un ostacolo che non so come fare a superarlo, o meglio evitarlo si riesce, passandoci accanto ma farlo sarebbe più figo.
In pratica su un pezzo di sentiero in discesa c'è uno scalino artificiale (tipo DROP) in discesa di circa 30 - 40 cm. Essendo in discesa e con una bici un pò più racing sarebbe corretto saltarlo e via ma con la mia da XC Front come faccio??? Dato che se ci passo sopra piano il cappottamento è assicurato, se cerco di saltarlo tentando un numerone dopo non mi fermo più e dopo ci sono altri ostacoli tipo alberi...
Come si fa????? Sarò sempre obbligato a passare affianco allo scalino sperando di non beccarlo mai con il pedale o con il cambio?????

Ciao e grazie e tutti....
 

offROADisNOTaCRIME

Biker corsarus
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ciao Mauro... è + semplice farlo ke spiegarlo...

se lo scalino è di 30-40cm massimo, puoi farlo tranquillamente senza riskiare di toccare con la guarnitura...

se è SECCO (tipo gradino delle scale):

ci vai sopra abbastanza piano (per le prime volte) :

-sedere dietro
-braccia semistese
-busto e testa verso il tubo orizzontale per essere in equilibrio e centrato rispetto all'ostacolo

-fai passare la ruota anteriore (non frenare con l'anteriore e in generale non frenare troppo ke altrimenti ti impunti)
-appena tocca (ti trovi con le pedivelle orizzontali) l'anteriore il più è fatto... tiri un po' su con le braccia per far riprendere la forcella (ke comunque è bella carica per via della posizione) e fai passare il posteriore... (+ piano lo fai e + il posteriore copierà il gradino e + l'anteriore finirà vicino al gradino e + riskio di cappottare ci sarà in quanto l'angolo sarà + aperto... se lo fai + veloce, l'anteriore andrà bello lungo rispetto allo spigolo, il posteriore data la velocità quasi non tocca il gradino, avrai un maggior riskio di toccare la guarnitura perkè l'angolo è + acuto, ma questo riskio verrà dimezzato se non frenerai subito dopo ke 'anteriore è passato... in quanto se tu arrivi con l'anteriore lungo e poi ti blokki avrai la forcella in compressione + l'angolo acuto e quindi il 44 potrebbe toccare)


se il gradino è ripido ma "copiabile":

te lo fai in fuorisella e non hai nessun problema o-o
 

MAURO MTB

Biker tremendus
ciao Mauro... è + semplice farlo ke spiegarlo...

se lo scalino è di 30-40cm massimo, puoi farlo tranquillamente senza riskiare di toccare con la guarnitura...

se è SECCO (tipo gradino delle scale):

ci vai sopra abbastanza piano (per le prime volte) :

-sedere dietro
-braccia semistese
-busto e testa verso il tubo orizzontale per essere in equilibrio e centrato rispetto all'ostacolo

-fai passare la ruota anteriore (non frenare con l'anteriore e in generale non frenare troppo ke altrimenti ti impunti)
-appena tocca (ti trovi con le pedivelle orizzontali) l'anteriore il più è fatto... tiri un po' su con le braccia per far riprendere la forcella (ke comunque è bella carica per via della posizione) e fai passare il posteriore... (+ piano lo fai e + il posteriore copierà il gradino e + l'anteriore finirà vicino al gradino e + riskio di cappottare ci sarà in quanto l'angolo sarà + aperto... se lo fai + veloce, l'anteriore andrà bello lungo rispetto allo spigolo, il posteriore data la velocità quasi non tocca il gradino, avrai un maggior riskio di toccare la guarnitura perkè l'angolo è + acuto, ma questo riskio verrà dimezzato se non frenerai subito dopo ke 'anteriore è passato... in quanto se tu arrivi con l'anteriore lungo e poi ti blokki avrai la forcella in compressione + l'angolo acuto e quindi il 44 potrebbe toccare)


se il gradino è ripido ma "copiabile":

te lo fai in fuorisella e non hai nessun problema o-o
Grazie, alla prossima occasione proverò... cmq farlo piano è praticamente impossibile perchè il sentiero in quel punto è cmq pendente e non ci si riesce a fermare per "copiarlo"...:celopiùg:
 
R

righi

Ospite
quoto offroad ma un consiglio puo essere che se ce la possibilità puoi mettere la bike in diagonale rispetto allo scalino e il manubrio dritto, il tutto senza scendere chiaramente dalla bici.
questa cosa si usa in bmx per scendere da half-pipe e da mini
 

offROADisNOTaCRIME

Biker corsarus
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quoto offroad ma un consiglio puo essere che se ce la possibilità puoi mettere la bike in diagonale rispetto allo scalino e il manubrio dritto, il tutto senza scendere chiaramente dalla bici.
questa cosa si usa in bmx per scendere da half-pipe e da mini

si ok, ma la manovra che dici (bellissima o-o) si effettua da fermo o quasi...

mentre qui lo scalino si affronta in discesa e con un fondo sterrato...



Infatti giovedì vado provo e faccio alcune foto, cmq lo scalino sarabbe molto più di facile da fare con una bi-ammortizzata o cmq una bici più alta... cmq proverò!!!!

tu non partire "sconfitto", ma affronta la cosa da ottimista o-o

non essere titubante nel momento in cui affronti la cosa altrimenti sicuro non kiudi il passaggio o-o

potresti anke abbassare al minimo la sella la prima volta o-o


non provare il passaggio da solo... vai con un'amico, magari uno ke da li scende senza problemi in modo ke ti fa vedere come si affronta il passaggio :duello:
 

MAURO MTB

Biker tremendus
si ok, ma la manovra che dici (bellissima o-o) si effettua da fermo o quasi...

mentre qui lo scalino si affronta in discesa e con un fondo sterrato...





tu non partire "sconfitto", ma affronta la cosa da ottimista o-o

non essere titubante nel momento in cui affronti la cosa altrimenti sicuro non kiudi il passaggio o-o

potresti anke abbassare al minimo la sella la prima volta o-o


non provare il passaggio da solo... vai con un'amico, magari uno ke da li scende senza problemi in modo ke ti fa vedere come si affronta il passaggio :duello:

Eh... di solito vado sempre da solo (lo so che è sconsigliato ma va beh).
Si sella sempre tutta o quasi giù...
Proverò e ti farò sapere, in tanto grazie sia che combino a farlo e sia se mi cappotto in avanti... :smile::smile::smile::smile:
 

Masatomo

Biker perfektus
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www.umeboshi-training.it
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Rockrider AM_FIFTY_S
Uhm, se è un drop basterebbe prenderlo alla velocità giusta e lasciare scivolare la bici, magari con una pompatina alla forca giusto per non andare giù a sacco di patate, come ho fatto io tentando di droppare da circa 70cm su asfalto piatto qui a Milano :)

Sulla strada per l'ufficio ho un saltino di una trentina di cm in discesa (assolutamente non ripida), solo che essendo sul marciapiede a volte ci sono dei pedoni. Mi tocca perciò rallentare moltissimo e praticamente a volte lo faccio da fermo o a velocità "due pedalate".. ecco, do una pompatina alla forca, così non vado giù di faccia (anche se, a dirti la verità, l'impunto lo escluderei proprio perché in discesa e perché di pochi centrimetri) e poi ammortizzo il più possibile con le gambe per cercare di non far prendere il colpo al telaio. Che poi ci riesca o meno non te lo so dire, ma almeno ci provo :)

Mi viene il dubbio, comunque, che tu dica 30/40cm ma che in verità siano di più..
 

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Biker corsarus
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Uhm, se è un drop basterebbe prenderlo alla velocità giusta e lasciare scivolare la bici, magari con una pompatina alla forca giusto per non andare giù a sacco di patate, come ho fatto io tentando di droppare da circa 70cm su asfalto piatto qui a Milano :)

Sulla strada per l'ufficio ho un saltino di una trentina di cm in discesa (assolutamente non ripida), solo che essendo sul marciapiede a volte ci sono dei pedoni. Mi tocca perciò rallentare moltissimo e praticamente a volte lo faccio da fermo o a velocità "due pedalate".. ecco, do una pompatina alla forca, così non vado giù di faccia (anche se, a dirti la verità, l'impunto lo escluderei proprio perché in discesa e perché di pochi centrimetri) e poi ammortizzo il più possibile con le gambe per cercare di non far prendere il colpo al telaio. Che poi ci riesca o meno non te lo so dire, ma almeno ci provo :)

Mi viene il dubbio, comunque, che tu dica 30/40cm ma che in verità siano di più..

be impuntarsi scendendo un gradino sterrato, non è difficile...

basta trovare subito dopo il punto dove l'anteriore tocca il terreno una pietra e se non si è dinamici, ma si lascia andare la bici, ti sei impuntato...

basta avere la forcella tarata male... ossia con camera positiva scarica o camera negativa troppo carica, o rebound al minimo e ciao ciao... ti sei impuntato...

basta avere una forcella ke flette molto ed essere pesanti (vedi sid con steli da 28mm e biker da 85kg) e ti sei impuntato


o-o

ps: il dubbio è ke possano essere di meno, ma ripidi... ossia 40cm non sono nè pochi nè molti, ma tutto dipende da come sono posizionati...
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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www.picasawebweb.com
Se lo scalino è molto alto, c'è ancora una tecnica per copiarlo senza impuntarsi. Questa tecnica è solitamente utile per superare gradoni alti quando non è possibile saltarli (quando ad esempio il sentiero non te lo consente per la presenza di una curva o di un tratto sconnesso, come per la maggior parte dei sentieri), ma penso faccia anche al caso tuo.

La tecnica è semplice, almeno in teoria.
Innanzitutto come già detto, per affrontare un gradone bisogna:
1)tenere il baricentro basso ed il peso arretrato, nella classica posizione di fuori sella che sarà più o meno accentuata a seconda della pendenza.
2) bilanciare correttamente la frenata agendo prima su entrambi i freni nella fase di entrata, per poi utilizzare solo il freno posteriore quando la ruota anteriore scende l'ostacolo e poi riprendere a frenare con entrambi i freni una volta superato il gradone.
3) avere una guida attiva, ossia assecondando i movimenti della bici con braccia e gambe, assorbendo le asperià. Questo è assolutamente fondamentale per non ribaltarsi.

Questa è la tecnica base. Spesso però il gradino è troppo alto o subito dopo il fondo è irregolare quindi lasciando cadere l'anteriore si rischia l'impunto.
Per ovviare a questo problema ci sono due soluzioni, spesso da usare in abbinamento:
1) scegliere la linea corretta. I gradoni non sono regolari. Ci sono dei punti in cui sono più bassi oppure dove dietro il gradone c'è un invito, magari una semplice pietra. Sfruttare questi "aiuti" è molto importante.
2) sollevare leggermente l'anteriore, con il movimento stile manual. Con il peso arretrato si tira verso di se il manubrio, poco prima che tocchi terra in modo che l'anteriore si sollevo ed atterri un pochettino più avanti, in modo che la bici risulti meno verticale e quindi sia più difficile impuntarsi. Questa tecnica può essere utile per superare eventuali avvallamento subito dietro il gradone, o per sfruttare ad esempio una pietra od una radice, collocata un po distante dal gradone come invito. Spesso inoltre serve a darti una leggera spinta, mlto utile se il tratto da cui si arriva è particolarmente lento (ad esempio se il gradone si trova poco dopo un tornante da fare in nose press).

L'espediente 2) richiede una certa pratica perchè bisogna dosare correttamente la forza con cui si tira il manubrio, per evitare di dare il giro all'indietro.
 

Masatomo

Biker perfektus
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basta trovare [...]
basta avere [...]
basta avere una forcella [...]

Oppure basta essere ignoranti in materia come me che le cose ti vengono perché non sai che potrebbero non venire :)

Certo, è un'estremizzazione, ma mi sono reso conto che se è vero che sto pian piano migliorando la mia tecnica col passare del tempo, è anche vero che ho perso un po' quello slancio che avevo all'inizio, quattro mesi fa, prima di cominciare a capire che non si frena così, non si salta cosà, non si fa così e non si fa cosà.

Il che è meglio, da un certo punto di vista, ma peggio da un altro. Ci vuole la via di mezzo.

Tornando all'impunto: è tutto vero ciò che dici, ma le variabili sono talmente tante che se ci si sofferma a pensarci troppo non si farebbe nulla. Perché per assurdo poi ci puoi mettere "magari ti scoppia la ruota quando atterri", "magari sternutisci nel momento in cui atterri" e tante altre cosine. Anche scendere e controllare l'atterraggio tutte le volte risulterebbe complicato, nel senso che, proprio perché sterrato, potrebbe cambiare una volta al giorno e ciò ti obbligherebbe sempre a fermarti in quel punto perché oggi è libero e domani può esserci una pietra.

ps: il dubbio è ke possano essere di meno, ma ripidi... ossia 40cm non sono nè pochi nè molti, ma tutto dipende da come sono posizionati...

Vero. Assolutamente vero. Sembra più fattibile un metro di drop con atterraggio piatto in città su asfalto che un salto con atterraggio in discesa in montagna, non so perché!

@Danybiker: leggerti e immagire sembra una cosa semplicissima, poi quando si è lì è tutta un'altra cosa :)

Ho da farti una domanda, che mi faccio spessissimo:

"3) avere una guida attiva, ossia assecondando i movimenti della bici con braccia e gambe, assorbendo le asperià."

Ecco, io quando sono su punti con pietrine e pietrette in movimento e a velocità buone - per me - quindi intorno ai 35-40km/h, tendenzialmente "smollo" un po' le braccia affinché, assieme alla forcella, si becchino la maggior parte delle vibrazioni (che sennò comincio a tremare tutto e non vedo più niente). Stessa cosa la faccio anche quando sono su disconnesso o su pietraie - anche se molto meno, perché ho ancora tantissimo da imaprare. Questo però significa un po' "lasciare andare" la bici. Cosa si fa ad avere una guida attiva e comunque lasciare "scorrere" la bici?
 

offROADisNOTaCRIME

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Se lo scalino è molto alto, c'è ancora una tecnica per copiarlo senza impuntarsi. Questa tecnica è solitamente utile per superare gradoni alti quando non è possibile saltarli (quando ad esempio il sentiero non te lo consente per la presenza di una curva o di un tratto sconnesso, come per la maggior parte dei sentieri), ma penso faccia anche al caso tuo.

La tecnica è semplice, almeno in teoria.
Innanzitutto come già detto, per affrontare un gradone bisogna:
1)tenere il baricentro basso ed il peso arretrato, nella classica posizione di fuori sella che sarà più o meno accentuata a seconda della pendenza.
2) bilanciare correttamente la frenata agendo prima su entrambi i freni nella fase di entrata, per poi utilizzare solo il freno posteriore quando la ruota anteriore scende l'ostacolo e poi riprendere a frenare con entrambi i freni una volta superato il gradone.
3) avere una guida attiva, ossia assecondando i movimenti della bici con braccia e gambe, assorbendo le asperià. Questo è assolutamente fondamentale per non ribaltarsi.

Questa è la tecnica base. Spesso però il gradino è troppo alto o subito dopo il fondo è irregolare quindi lasciando cadere l'anteriore si rischia l'impunto.
Per ovviare a questo problema ci sono due soluzioni, spesso da usare in abbinamento:
1) scegliere la linea corretta. I gradoni non sono regolari. Ci sono dei punti in cui sono più bassi oppure dove dietro il gradone c'è un invito, magari una semplice pietra. Sfruttare questi "aiuti" è molto importante.
2) sollevare leggermente l'anteriore, con il movimento stile manual. Con il peso arretrato si tira verso di se il manubrio, poco prima che tocchi terra in modo che l'anteriore si sollevo ed atterri un pochettino più avanti, in modo che la bici risulti meno verticale e quindi sia più difficile impuntarsi. Questa tecnica può essere utile per superare eventuali avvallamento subito dietro il gradone, o per sfruttare ad esempio una pietra od una radice, collocata un po distante dal gradone come invito. Spesso inoltre serve a darti una leggera spinta, mlto utile se il tratto da cui si arriva è particolarmente lento (ad esempio se il gradone si trova poco dopo un tornante da fare in nose press).

L'espediente 2) richiede una certa pratica perchè bisogna dosare correttamente la forza con cui si tira il manubrio, per evitare di dare il giro all'indietro.

la parte 2 è quella ke utilizzo io, solo ke essendo + complessa, ho preferito non postarla, anke perkè la utilizzo su scalini + alti, dove oltre a fare il movimento di alzare un po' l'anteriore dopo ke si è passato il gradone e si è toccato (ke aiuta anke a far riprendere tutta la corsa alla forcella :celopiùg: scaricandola dal peso per qualke decimo di secondo...è come se ci fosse il rebound al massimo)....

dicevo dopo aver fatto questa operazione, quasi in contemporanea, io tiro anke su un po' il posteriore... in modo tale da incrementare l'angolo della bici... in questo modo si alza il punto + basso della bici (corona da 44) e si evita qualsiasi tipo di contatto...

in questo caso bisogna concentrarsi non tanto sul posteriore ke per forza di gravità ricadrà quando la forza esecitata sui pedali (a sgancio o meno) finisce... ma sull'anteriore ke deve essere posizionato perfettamente per evitare l'impunto (ke viene quasi agevolato con questa manovra di quasi "front wheel"...)

questa manovra la si può fare sia a velocità bassa, sia a velocità elevata... nel secondo caso è tutto meccanico, e neanke ci si accorge del movimento (ke io assimilo al movimento ke fa il coltello mezzaluna quando sminuzza il prezzemolo scende-sale la punta, sale-scende la coda... provate a sovrapporre la bici ad una mezzaluna e fate "play" con la mente... :medita:)

Oppure basta essere ignoranti in materia come me che le cose ti vengono perché non sai che potrebbero non venire :)

Certo, è un'estremizzazione, ma mi sono reso conto che se è vero che sto pian piano migliorando la mia tecnica col passare del tempo, è anche vero che ho perso un po' quello slancio che avevo all'inizio, quattro mesi fa, prima di cominciare a capire che non si frena così, non si salta cosà, non si fa così e non si fa cosà.

Il che è meglio, da un certo punto di vista, ma peggio da un altro. Ci vuole la via di mezzo.

Tornando all'impunto: è tutto vero ciò che dici, ma le variabili sono talmente tante che se ci si sofferma a pensarci troppo non si farebbe nulla. Perché per assurdo poi ci puoi mettere "magari ti scoppia la ruota quando atterri", "magari sternutisci nel momento in cui atterri" e tante altre cosine. Anche scendere e controllare l'atterraggio tutte le volte risulterebbe complicato, nel senso che, proprio perché sterrato, potrebbe cambiare una volta al giorno e ciò ti obbligherebbe sempre a fermarti in quel punto perché oggi è libero e domani può esserci una pietra.



Vero. Assolutamente vero. Sembra più fattibile un metro di drop con atterraggio piatto in città su asfalto che un salto con atterraggio in discesa in montagna, non so perché!

@Danybiker: leggerti e immagire sembra una cosa semplicissima, poi quando si è lì è tutta un'altra cosa :)

Ho da farti una domanda, che mi faccio spessissimo:

"3) avere una guida attiva, ossia assecondando i movimenti della bici con braccia e gambe, assorbendo le asperià."

Ecco, io quando sono su punti con pietrine e pietrette in movimento e a velocità buone - per me - quindi intorno ai 35-40km/h, tendenzialmente "smollo" un po' le braccia affinché, assieme alla forcella, si becchino la maggior parte delle vibrazioni (che sennò comincio a tremare tutto e non vedo più niente). Stessa cosa la faccio anche quando sono su disconnesso o su pietraie - anche se molto meno, perché ho ancora tantissimo da imaprare. Questo però significa un po' "lasciare andare" la bici. Cosa si fa ad avere una guida attiva e comunque lasciare "scorrere" la bici?

si, logicamente facevo i 3 esempi + diffusi... è kiaro ke se un'cinghiale ci prende di ponte mentre facciamo questa manovra... beh... non riusciamo a completare il passaggio... :smile::smile:


aspettando la risposta del mitico DANY o-o

ti dico cosa faccio io in questi casi... (però ho solo bici front da XC con pedali spd quindi le bici sono abbastanza nervose... con una full da discesa il problema ke dici è meno accenturato, a meno ke il pietrame non è grosso o-o)

in discese sterrate con ghiaione o pietrame o comunque sconnesso di piccola misura (ke poi è il più bello, perkè si va a manetta...) ...

oltre alla classica posizione da discesa, con il sedere sollevato rispetto alla sella, e leggermente arretrato (ma proprio poco visto ke si tratta di pezzi non super pendenti...)

le braccia le faccio lavorare in questo modo... ossia cerco di tenere mani e polsi molto forti... la bici la devi poter controllare in 1 decimo di secondo... mentre gli avanbracci e i bicipiti fanno da ammortizzatori aggiunti... logicamente non sono mozzarelle... devono assecondare i movimenti (e devo dire ke + ci si allena, + si "capisce" quanta forza da mettere e in quale momento) la skiena e le spalle devono lavorare in maniera sincronizzata con gambe e con le braccia... cercando di assecondare i vari movimenti (tra i quali ci sono anke le pompate delle braccia per prendere + velocità e sfruttare avvallamenti e cunette...

mmm... penso di aver dato una risposta un po' a "panoramica"... secondo me è molto complesso spiegare il movimento e la singola azione delle singole parti del corpo quando si pedala su sconnesso, in quanto se i movimenti non sono sincronizzati (anke se sono perfetti a livello di forza e "studio") non porteranno a miglioramenti sostanziali... :duello:

alex
 

Danybiker88

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@Danybiker: leggerti e immagire sembra una cosa semplicissima, poi quando si è lì è tutta un'altra cosa :)

Ho da farti una domanda, che mi faccio spessissimo:

"3) avere una guida attiva, ossia assecondando i movimenti della bici con braccia e gambe, assorbendo le asperià."

Ecco, io quando sono su punti con pietrine e pietrette in movimento e a velocità buone - per me - quindi intorno ai 35-40km/h, tendenzialmente "smollo" un po' le braccia affinché, assieme alla forcella, si becchino la maggior parte delle vibrazioni (che sennò comincio a tremare tutto e non vedo più niente). Stessa cosa la faccio anche quando sono su disconnesso o su pietraie - anche se molto meno, perché ho ancora tantissimo da imaprare. Questo però significa un po' "lasciare andare" la bici. Cosa si fa ad avere una guida attiva e comunque lasciare "scorrere" la bici?

Sul tecnico lento (quindi su discese ripide e molto sconnesse, con gradoni passaggi stretti tra rocce, da affrontare a passo d'uomo) la guida attiva assume un'importanza fondamentale.
Non so se hai mai confrontato lo stile di discesa tra uno bravo sul tecnico e uno meno portato. La bici del primo si muove in maniera fluida, nonostante il fondo irregolare il rider assecondando il terreno fa si che la bici scorra, anche a velocità molto basse. Il secondo invece rimanendo più rigido, scenderà in modo più scattoso, la bici tenderà ad insaccarsi ad ogni ostacolo, rischaindo anche l'impunto.
Il segreto per andare fluidi anche a bassa velocità è di lavorare correttamente di braccia e gambe. Devi lasciare la bici libera di muoversi sotto di te usando braccia e gambe come se fossero delle sospensioni. In presenza di grossi ostacoli devi accompagnare la bici, facendole seguire il profilo del terreno: ad esempio su un dosso dovrai prima comprimere le braccia quando la ruota anteriore sale e poi riestenderle quando la ruota anteriore scende, in modo che la bici segua fedelmente il terreno ed ogni sua asperità. Questo ti consente di avere sempre le ruote attaccate a terra, quindi massimizzando la tenuta in frenata e soprattutto evitando di rimbalzare sul terreno, cosa che se il fondo è ripido può avere effetti disastrosi.
E' poi molto importante aiutare la bici a superare qugli ostacoli che possono essere pericolosi, come ad esempio una canalina. Aiutando l'anteriore a superare l'ostacolo ad esempio tirando verso l'alto il manubrio quando la ruota anteriore è sul fondo della canalina, ti permette di ridurre il rischio di impunti.
Gli ostacoli insomma vanno affrontati attivamente e non passivamente, lasciando alle sospensioni il compito di fare tutto. Un gradone se affrontato a mo di "sacco di patate", lasciando cadere l'anteriore in modo passivo si trasforma in un jonny impunto. Lo stesso gradone affrontato spingendo con le braccia quando l'anteriore si abbassa può essere superato senza particolari problemi.

la parte 2 è quella ke utilizzo io, solo ke essendo + complessa, ho preferito non postarla, anke perkè la utilizzo su scalini + alti, dove oltre a fare il movimento di alzare un po' l'anteriore dopo ke si è passato il gradone e si è toccato (ke aiuta anke a far riprendere tutta la corsa alla forcella :celopiùg: scaricandola dal peso per qualke decimo di secondo...è come se ci fosse il rebound al massimo)....

dicevo dopo aver fatto questa operazione, quasi in contemporanea, io tiro anke su un po' il posteriore... in modo tale da incrementare l'angolo della bici... in questo modo si alza il punto + basso della bici (corona da 44) e si evita qualsiasi tipo di contatto...

in questo caso bisogna concentrarsi non tanto sul posteriore ke per forza di gravità ricadrà quando la forza esecitata sui pedali (a sgancio o meno) finisce... ma sull'anteriore ke deve essere posizionato perfettamente per evitare l'impunto (ke viene quasi agevolato con questa manovra di quasi "front wheel"...)

questa manovra la si può fare sia a velocità bassa, sia a velocità elevata... nel secondo caso è tutto meccanico, e neanke ci si accorge del movimento (ke io assimilo al movimento ke fa il coltello mezzaluna quando sminuzza il prezzemolo scende-sale la punta, sale-scende la coda... provate a sovrapporre la bici ad una mezzaluna e fate "play" con la mente... :medita:)

Ho capito che manovra fai... In pratica sollevi leggermente il posteriore per prevenire la grattata del 44 sulla roccia.
Imho si tratta però di una manovra che può essere messa in pratica solo in sutuazioni non estreme. Su un gradone veramente al limite, con magari un fondo irregolare subito dopo, se sollevi il posteriore rischi veramente di dare l'impunto.
La grattata può essere anche pericolosa oltre a rovinarti il 44. Può capitare che addirittura ti si sollevi il posteriore o che il 44 si incastri sulla roccia, e rischi di farti cappotare, ma secondo me, su passaggi al limite, c'è poco da fare: bisogna fregarsene del 44 o del bash e lasciare che tocchi, stando eventualmente pronti al contraccolpo. Se si comincia a cercare di evitare la grattata sollevando il posteriore si rischia di dare il giro. Meglio il 44 limato che una facciata sulle rocce!
 

offROADisNOTaCRIME

Biker corsarus
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Ho capito che manovra fai... In pratica sollevi leggermente il posteriore per prevenire la grattata del 44 sulla roccia.
Imho si tratta però di una manovra che può essere messa in pratica solo in sutuazioni non estreme. Su un gradone veramente al limite, con magari un fondo irregolare subito dopo, se sollevi il posteriore rischi veramente di dare l'impunto.
La grattata può essere anche pericolosa oltre a rovinarti il 44. Può capitare che addirittura ti si sollevi il posteriore o che il 44 si incastri sulla roccia, e rischi di farti cappotare, ma secondo me, su passaggi al limite, c'è poco da fare: bisogna fregarsene del 44 o del bash e lasciare che tocchi, stando eventualmente pronti al contraccolpo. Se si comincia a cercare di evitare la grattata sollevando il posteriore si rischia di dare il giro. Meglio il 44 limato che una facciata sulle rocce!

o-o logico ke la situazione lo deve consentire non è una operazione da fare con pendenze proibitive o con fondo molto "spigoloso"...

comunque calcola ke non alzo + di 5-6cm la ruota posteriore.. in quanto non mi serve... la comodità di questa manovra è quella di fare 20 o 30cm solo con la ruota anteriore e quindi superare l'ostacolo...

una volta superato ripoggio il posteriore ke non deve quindi copiare nulla... :celopiùg:


anke la forcella è fondamentale... ad esempio con la sid WC 2007 (steli da 28mm) non mi sento sicuro, mentre con la sid team 2007 (steli da 28mm) l'operazione mi riesce bene :celopiùg: (flette meno)
 

rikk93

Biker ciceronis
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o-o logico ke la situazione lo deve consentire non è una operazione da fare con pendenze proibitive o con fondo molto "spigoloso"...

comunque calcola ke non alzo + di 5-6cm la ruota posteriore.. in quanto non mi serve... la comodità di questa manovra è quella di fare 20 o 30cm solo con la ruota anteriore e quindi superare l'ostacolo...

una volta superato ripoggio il posteriore ke non deve quindi copiare nulla... :celopiùg:


anke la forcella è fondamentale... ad esempio con la sid WC 2007 (steli da 28mm) non mi sento sicuro, mentre con la sid team 2007 (steli da 28mm) l'operazione mi riesce bene :celopiùg: (flette meno)
Ci sarebbe da dare reputazioni a palla in questa discussione, adesso vedo se lo posso fare oppure vi ho già reputato di recente :-)..
Comunque, mi pare che tu abbia sbagliato a scrivere gli steli della Sid Team, che penso siano quelli più grandi, in quanto la forcella da WC sarà sicuramente la più leggera, con conseguenti steli piccoli.. VAbbè, ho fatto un giro di parole assurdo, spero di essermi fatto capire :-)..
Bye
 

offROADisNOTaCRIME

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10/5/06
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TARANTO-LECCE
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Ci sarebbe da dare reputazioni a palla in questa discussione, adesso vedo se lo posso fare oppure vi ho già reputato di recente :-)..
Comunque, mi pare che tu abbia sbagliato a scrivere gli steli della Sid Team, che penso siano quelli più grandi, in quanto la forcella da WC sarà sicuramente la più leggera, con conseguenti steli piccoli.. VAbbè, ho fatto un giro di parole assurdo, spero di essermi fatto capire :-)..
Bye

eh no... le vekkie sid fino al 2007, avevano gli steli da 28mm, sia la WC con testa in carbonio, sia la team con tsta in alluminio o-o

se vai nella sezione light, torvi le mie due bici trek con le foto delle due forcelle o-o
 

MAURO MTB

Biker tremendus
La tecnica o meglio, le tecniche, per affrontare l'ostacolo in questione penso di averle capite e cmq confermano più o meno quello che pensavo di fare io... ora BASTA SOLTANTO riuscire a metterle in pratica...
Cmq per affrontare lo scalino ed ridurre "al minimo" la possibilità di impuntamento come devo regolare la mia forcella??? Io ho una KTM front da XC che monta un REBA RACE, sono alto 1.93 e peso 86 kg...
Non mi interessa più di tanto sapere le pressioni da mettere ma più che altro il rapporto che devo tenere di pressioni tra la camera positiva e negativa e come regolare la velocità del ritorno (se tenerla più o meno dura e se tenerla più o meno sfrenata del solito).
Ciao GRAZIE
 

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