Salviamo i ciclisti!

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spiri

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albert1978

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forse la soluzione più pratica è .... portiamo i ciclisti da bdc alla mtb :) Sui sentieri zero auto ! ... almeno una fetta di ciclista la salviamo sicuro :)

Per ciclisti si intende anche quella parte di popolazione che usa la bici non per sport ma per necessità.
Il panettiere di mia mamma non sforna pane nel bosco:il-saggi:
 
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spiri

Biker celestialis
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Per ciclisti si intende anche quella parte di popolazione che usa la bici non per sport ma per necessità.
Il panettiere di mia mamma non sforna pane nel bosco:il-saggi:
e i postini e il "lattaio" e il salumiere etc etc ...

ps. mio padre era un postino messo sotto da una macchina ... scusate l'OT

ps. nessuna critica a Ventanas anzi ;)
 

lilloxx75

Biker superis
  1. Gli autoarticolati........ :il-saggi: molti dei mezzi moderni oggi hanno queste caratteristiche
  2. I 500 incroci.......:hahaha: in tema di infrastrutture, grandi o piccole, da noi ci arriveremo tra qualche secolo.
  3. Dovrà essere condotta un’indagine nazionale ..... :i-want-t: sarà la volta buona per mettere le targhe e tassare i ciclisti.
  4. Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione. :smile:anche quelle di vecchia generazione andrebbero bene, ma se prima si completassero.
  5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.:il-saggi:
  6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.:fantasm:
  7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays:celopiùg:
  8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.:spetteguless:
Ora al di là della satira o delle risatine varie, di lodevole iniziativa è il fatto, ma ciò che determina tutto quello di cui abbiamo letto, è secondo mè l'educazione civica di un popolo oltre alle iniziative politiche e di servizi al cittadino.
Ho smesso di andare in moto da diversi anni, precisamente quando entrai per la prima volta in un circuito, mi resi subito conto dei rischi che si correvano anche solo a fare un giro turisticosulla strada, causa la frenesia e la leggerezza con la quale si gira in strada, rivolto avviamente a tutti i tipi di mezzi.
Di iniziative come queste da molto tempo se ne intraprendono per il mondo delle due ruote, e se i numeri che ruotano attorno ai mototri a due ruote, ad oggi non hanno ancora portato a niente, o a poco, mi viene difficile pensare che saremmo attenzionati come ciclisti:nunsacci:.
Detto ciò non demordo e spero che presto qualcosa possa cambiare, in meglio ovviamente, quindi, avanti tutta:duello:.
 

Hueitotollin

Biker novus
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PV
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Queste regole sono pensate per salvaguardare il ciclista nell'ambito urbano (e non extraurbano). Regole senz'altro sensate, ma che ignorano che spesso è proprio il ciclista a non utilizzare le piste ciclabili,anche se presenti (magari perché affollate di pedoni, anche se hanno l'apposito marciapiedi di fianco, oppure perché ad uso promiscuo).
Sempre più spesso mi capita di vedere per città gente che in bici salta su e giù dai marciapiedi infischiandosene di pedoni ed auto, mettendo a rischio la propria ed altrui incolumità.
Dunque ben vengano, più piste ciclabile, semafori dedicati, e test nell'esame della patente; ma mentre sull'extraurbano sarebbe sufficiente un nastro d'asfalto un minimo curato in più (un nastro, e non una linea ,come troppe volte accade), in città la risoluzione del problema deve passare necessariamente attraverso un cambio di mentalità di TUTTI gli utenti (pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti, camionisti) che devono aver ben presente e rispettare le necessità degli altri.

Cmq ci metterei anche una campagna di sensibilizzazione per gli automobilisti sul prestare attenzione quando si scende dall'auto parcheggiata sul lato della strada (magari pure contro il codice della strada), troppe volte mi è capitato di doverle evitare all'ultimo momento (rischiando di farmi investire dalle auto che sopraggiungevano da dietro), e non sempre ce l'ho fatta.
 
V

Vitoshi san

Ospite
penso che l'iniziativa può solo far bene a chi sta sulle strade in bici, d'altronde di questi tempi (intendo il grado di coscienza delle media delle persone) non si può risolvere un problema complesso senza ricorrere a compromessi controproducenti

i ragionamenti fatti da persone diverse appartenenti a questo forum viaggiano a quote mooolto diverse..

la realtà è soltanto nella nostra testa
 

Federico FVG

Biker forumensus
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Spilimbergo (PN) - Friuli V.G.
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Specy Stumpjumper FSR EVO 29" m.y. 2013
Dico solo una cosa: dopo 2 anni all'estero quello che colpisce più dell'Italia non è certo l'ignoranza/stupidità/inciviltà e tutto quello che volete dei suoi abitanti (l'inciviltà c'è dappertutto, anche -e soprattutto, dico dopo 1 anno di studio- nella tanto lodata Inghilterra), quanto l'IGNAVIA e il DISFATTISMO di coloro che si lamentano che niente può cambiare nel paese e contemporaneamente non fanno nulla per cambiare... È SOLO questo il problema, perché non ho certo riscontrato nella popolazione di altri paesi europei caratteri geneticamente superiori. Quindi o si fanno proposte positive o è meglio tacere. Scusate lo sfogo ma vedere tanta negatività (sotto cui a mio parere la maggior parte delle volte si nasconde la poca voglia di assumersi responsabilità) mi ha ormai proprio stufato...

Avere delle città più a misura di ciclista non è niente di fantascientifico se lo si vuole, internet dà la possibilità a tutti di creare gruppi di interesse ed aggregare quest'interesse in maniera visibile e politicamente importante. Direi che le prime città candidate possano essere piccoli centri in pianura (dai 10000 ai 100000 abitanti), dove rendere la viabilità completamente ciclabile è una questione certamente non impossibile, ma nemmeno difficile. Che si usi FB, Twitter, e-mail o lettere, in centri piccoli un numero contenuto di cittadini può avere un reale impatto: 1000 persone su 10000 sono il 10%, e un sindaco difficilmente vorrà scontentare il 10% dell'elettorato di fronte ad una proposta tanto ragionevole.

PROPOSTA: perché non usare le sezioni regionali per raggruppare almeno i partecipanti del forum e cominciare a raccogliere firme (che so, organizzare una petizione online oppure istituire dei centri di raccolta firme) tra di noi? Da lì poi si può entrare in contatto con altri enti ed allargare la raccolta firme all'esterno. Sicuramente comunque sarebbe logico che l'avanguardia per così dire sia composta da persone come noi, ciclisti prima di tutto per passione. Che ne dite?

P.S. In merito alle proposte vere e proprie, 3 non mi sembrano convincenti: il limite di 30km/h mi pare eccessivo e troppo impopolare, la nomina di un commissario è ridondante in un paese come l'Italia che già pullula di burocrati (posso capirla in Inghilterra dove hanno un assetto governativo ben diverso), il 2% del bilancio dell'ANAS non si capisce come sia stato calcolato e quindi mi puzza di numero buttato lì a caso...
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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Venezia Giulia.
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Attenzione al livello di comunicazione dei mass media italiani.
Su corriere.it è stato pubblicato il medesimo annuncio, ma la ghigliottina mediatica ha censurato, pensate un po', un breve periodo della missiva.
Cosa da poco... manca solo questo frammento...
In 10 anni in Italia sono state 2.556 le vittime su due ruote, più del doppio di quelle del Regno Unito.
Questa è una cifra vergognosa per un paese che più di ogni altro ha storicamente dato allo sviluppo della bicicletta e del ciclismo ed è per questo motivo chiediamo che anche in Italia vengano adottati gli 8 punti del manifesto del Times:


In compenso hanno inserito questi dati statistici, senza citare quanti morti si sono registrati in Italia nel 2010:
A livello europeo, nel 2010, il nostro Paese si colloca al terzo posto per la mortalità stradale dei ciclisti, preceduto solo dalla Germania (462 morti) e dalla Polonia (280)

Qui l'articolo pubblicato su corriere.it: Dal Times il manifesto per salvare i ciclisti

Alla faccia della manipolazione dell'informazione in Italia... :arrabbiat:

che schifo. questa è l'informazione pubblica che viene resa oggi.
 

Ventanas

Biker poeticus
Per ciclisti si intende anche quella parte di popolazione che usa la bici non per sport ma per necessità.
Il panettiere di mia mamma non sforna pane nel bosco:il-saggi:

Ragazzi, ma infatti era una proposta goliardica pro mtb, pensavo si fosse capito ;-)

Anche io mi sposto talvolta con la bici qui a Monza, il centro storico è sicuro, arrivarci occorre avere occhi, soprattutto nella 3/4.

il mio parere spassionato è che per dare sicurezza ai ciclisti occorre dare piste ciclabili, o corsie preferenziali, ed è l'unica soluzione.
Istruire i biker e istruire meglio gli automobilisti può avere un senso, occorrerebbe però una campagna martellante, anche in Tv tipo pubblicità progresso ma con i ritmi con cui ci ricordano di pagare il canone Rai, allora si che anche i sassi capirebbero.
Cmq è buona cosa che qualcosa si stia muovendo. Sono favorevole e appoggio ma solo laddove, dare sicurezza ai ciclisti non implichi gravare sulla circolazione dei veicoli, già troppo congestionata ( ovunque ).

vediamo le proposte:

1) Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta ( SI, Sarebb buona cosa il cicalino ) , specchi supplementari ( li hanno già ) e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote. ( Ci sono già ma non coprono le ruote gemellate, ne della motrice ne del rimorchio )
2) I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato. ( c'è già qualcosa di serio, supportiamolo e miglioriamolo http://blackpoint.smaniadisicurezza.it/
3) Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti. ( Non ha molto senso, uccisi o feriti, basta chiedere alla Polizia urbana a fine anno... )
4) Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione. ( Non ci credo neanche se lo vedo ! )
5) La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida. ( se ne parla da anni ma alla fine si fanno fare solo più guide e si danno via sempre più patenti, questa è la verità )
6) 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili. ( Ma certo! metto in folle, scendo e spingo ! ) Piuttosto togliamo gli storditi dalla strade, sia a 2 che a 4 ruote, e ce ne sono sempre troppi !
7) I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays
Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.
I privati? Le ditte casomai, sempre che la crisi lasci respiro e €€€ per farlo. Noleggio Bici, si è visto Milano, le hanno già fregate 450 !!! Nominare commissario? un altro burocrate da pagare, no grazie ;)


Casomai diamo compito alle circoscrizioni, alle polizie, ai pronto soccorsi di raccogliere informazioni circa rispettivamente, lo stato dei quartieri ( strade pericolose, asfalti rovinati, semafori e incroci killer ), incidenti annuali, feriti e ricoverati annualmente informando l'Ania e facendo partire una pubblicità martellante sui canali nazionali.
Togliamo i marciapiedi, mettiamo invece man mano che devono essere rifatti, degli spartitraffico gialli alti 15/20 cm e lasciamo il suolo pianeggiante. Evitando così ai ciclisti di poter dire: " non salgo sul marciapiedi perchè è scomodo, su e giù ". Tutto pianeggiante ma ben indicato e difeso, si tutelano cmq i pedoni e i ciclisti non devono invadere la sede stradale.
Aumentiamo la decurtazione punti in caso di incidente ( con colpa ) nei confronti di un ciclista, in questo modo se tocchiamo l'italiano nella patente ( non nei soldi che già sono pochi ) sta più attento. Controlli biennali sulla patente a costi ragionevoli, si valutano condizioni fisiche e riflessi! e conoscenza del CDS. Revisioni dei veicoli biennali, ma non a 65/70 €.... per guardare un auto 30 minuti quando chiedi 20 € sei già caro.

le soluzioni ci sono, non c'è a mio parere la volontà di attuarle e questo perchè? Perchè i ciclisti contano meno degli automobilisti come volume d'affari che muovono, e ancor meno dei pedoni.
Quindi sono meno ascoltati
Tutto soggettivo e quindi opinabile.
 

david_jcd

Redazione
11/8/05
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Fortezza (BZ)
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Basta andare in centro Europa per vedere cosa è possibile fare.

Basta andare a Bolzano.

Non solo si può arrivare praticamente dappertutto in ciclabile, ma i vigili sono severi coi ciclisti esattamente come lo sono con gli automobilisti.

Poi ci sono altre iniziative, ad esempio ci sono giorni in cui se hai un fanalino rotto te lo riparano gratis ecc.

Un giorno mi ha fermato un vigile la sera: "accenda la luce, visto che ce l'ha, e se non funziona domani a Ponte Talvera glie la riparano gratis".
Che poi più gente va in bici meno soldi la regione deve cacciare per il trasposto pubblico.
 

Ventanas

Biker poeticus
voglio far notare che il limite dei 30km/h nelle zone residenziali esiste già :spetteguless:

si vero, ma se è per quello c'è anche di 15 km/h e 5 km/h in via private e senza uscita, ed ogni comune fa a se.
Un altro paio di maniche è imporlo a tutta una zona residenziale, una prima periferia che già litiga ogni giorno per i parcheggi e per il lavaggio strade ( es. Monza ) con gli ausiliari dell'esatri.... ehem, del traffico.

Che poi la questione velocità è commisurata a 3 fattori basici:
1) la strada che percorri: condizioni, larghezza, manto stradale, traffico
2) Tu, la tua auto e i tuoi riflessi
3) il buon senso e la buona educazione, merce rarissima oggi.

Non risolve, allora senza creare piste ciclabili che costano e riducono la larghezza delle strade, rendiamo utili anche i marciapiedi. Non devono per forza essere sopraelevati per difendere o solo far transitare i pedoni.
Qui da noi qualche innovazione c'è stata, strano!

http://www.monzainbici.it/mappa-ciclabili

e non è aggiornato
 

Hueitotollin

Biker novus
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si vero, ma se è per quello c'è anche di 15 km/h e 5 km/h in via private e senza uscita, ed ogni comune fa a se.
Un altro paio di maniche è imporlo a tutta una zona residenziale, una prima periferia che già litiga ogni giorno per i parcheggi e per il lavaggio strade ( es. Monza ) con gli ausiliari dell'esatri.... ehem, del traffico.

Che poi la questione velocità è commisurata a 3 fattori basici:
1) la strada che percorri: condizioni, larghezza, manto stradale, traffico
2) Tu, la tua auto e i tuoi riflessi
3) il buon senso e la buona educazione, merce rarissima oggi.

Non risolve, allora senza creare piste ciclabili che costano e riducono la larghezza delle strade, rendiamo utili anche i marciapiedi. Non devono per forza essere sopraelevati per difendere o solo far transitare i pedoni.
Qui da noi qualche innovazione c'è stata, strano!

http://www.monzainbici.it/mappa-ciclabili

e non è aggiornato

Pedoni e bici nello stesso spazio secondo me è inutile: i pedoni intralaciano (volenti o nolenti) i ciclisti, risultato: i ciclisti o scelgono la strada o falciano i pedoni. Oltretutto il codice stradale vieta l'utilizzo del marciapiedi ai ciclisti al di sopra di una certa età (non ricordo se 12 anni o quanti).
 

Jaco MtB

Biker forumensus
Pedoni e bici nello stesso spazio secondo me è inutile: i pedoni intralaciano (volenti o nolenti) i ciclisti, risultato: i ciclisti o scelgono la strada o falciano i pedoni. Oltretutto il codice stradale vieta l'utilizzo del marciapiedi ai ciclisti al di sopra di una certa età (non ricordo se 12 anni o quanti).

Straquoto... una bici può essere davvero molto pericolosa per un pedone!!!
 

Ventanas

Biker poeticus
Pedoni e bici nello stesso spazio secondo me è inutile: i pedoni intralaciano (volenti o nolenti) i ciclisti, risultato: i ciclisti o scelgono la strada o falciano i pedoni. Oltretutto il codice stradale vieta l'utilizzo del marciapiedi ai ciclisti al di sopra di una certa età (non ricordo se 12 anni o quanti).

immagine di pista ciclabile posta su marciapiede, in rosso pista ciclabile, accanto verso il muro, spazio per i pedoni

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f5/Monza-via-Buonarroti-pista-ciclabile.jpg

[ monza, via buonarroti ] e funziona.

Poco sopra non parlavo di marciapiedi come parte di strada rialzata, non è necessario, ma basta delimitare la sezione di strada con opportune barriere, neanche troppo alte, e indicare su questa sezione di strada la parte destinata ai pedoni e quella alle bici, con cartelli e opportuna segnalatica orizzontale.
Eliminando anche la piccola elevazione, salire e scendere con la bici dal marciapiede-pista ciclabile permetterebbe anche ai ciclisti meno abili ( anziani, persone con borse sulla bici, con bambini etc etc ) di muoversi ancora più agevolmente.

Chiudo parentesi, chi vuole approfondire guardi il sito ANIA per i black points e la propria città.
s.y.
 

Guanoz

Biker ultra
28/11/09
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Bogliasco (GE)
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Ovviamente gli inglesi sono sempre troooppo avanti rispetto a chiunque, non mi stupirei riuscissero a mettere in pratica molti di questi punti nella Big London :i-want-t:

Da noi sicuramente si potrebbe fare di più, da noi risolverebbero il problema sicurezza tassandoti la modilità in bici AHAHAhHAH :celopiùg:
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo