Per sabato 16 avevamo previsto una visita a Baunei ospiti di Olati e Sardusbiker che ci avrebbero fatto provare la famosa discesa di Locorbu. Saremmo dovuti partire da Santa Maria Navarrese e guadagnare a pedale la vetta per scendere sul single di Locorbu. Si era addirittura pensato di fare un terzo tempo light per avere il tempo di provare anche il single di San Giorgio a Urzulei.
Insomma un programma stimolante che aveva convinto una decina di persone ma il meteo si è messo di traverso. Dopo una settimana passata a controllare l’evoluzione delle previsioni (in verità mai troppo buone) venerdì sera abbiamo deciso di rischiare e a Siniscola, Oliena, Nuoro e San Vito sono state caricate le auto con il necessario “corredo” da escursione.
Sabato mattina. Ore 6.46. Mi sto godendo gli ultimi minuti di letto quando la suoneria di wozzap mi spalanca bruscamente le finestre. Messaggi inquietanti da Siniscola e Oliena “Qui piove” “anche qua”. Che palle … siamo fottuti! L’acqua è un problema dato che la discesa è su calcare e non possiamo assolutamente rischiare con il bagnato. Da quel momento mi si rovescia addosso un'alluvione di messaggi e telefonate preoccupate ma Mauro ci convince ... a Baunei non piove. Decidiamo di partire. Ci agganciamo con il gruppo di Siniscola al distributore della 389 e mentre facciamo benzina ci raccontano del loro viaggio per Nuoro costantemente sotto l’acqua. Mauro richiama … piove anche a Baunei. Ormai siamo usciti di casa, le auto cariche e i Siniscolesi già con 50 km di viaggio sul groppone ... fottuti al cubo!
Non andiamo, andiamo ma solo per mangiare quello che abbiamo caricato, torniamo a dormire, stiamo a nuoro e giriamo all’Ortobene … Funari sgombra le nubi e digita “San Vito tempo sereno. Normale amministrazione”.
Bisogna sempre avere un piano B. Andremo a San Vito.
Durante il viaggio i Sanvitter ci aggiornano anche sul programma. Conquisteremo gli 800 metri di Genna Argiolas (detto anche Monte Ganga) ma con un bel tratto inedito di portage. Il mio passeggero è Lavreddu. Era psicologicamente preparato per un giro con molta discesa e invece comincia ad intravedere distese di melanzane verso San Vito. Io il giro lo avevo già fatto nel 2010. Lui lo sa e ogni tanto azzarda qualche domanda su dislivello, km e difficoltà. Io NON mento e il suo umore ne risente. Quando poi, arrivati allo svincolo di San Vito, gli indico le antenne sopra Genna Argiolas e gli ricordo perché lo chiamiamo Monte Ganga chiude bruscamente la conversazione con un laconico “lo sapevo”.
Alle 9,30 arriviamo a San Vito e occupiamo per l’ennesima volta il regale pinnetto del solito gentilissimo Pirsw. L’umore comincia a migliorare anche perché il sole splende e ci sono 20 gradi e Lavreddu ricorda di avere appena montato la corona da 22 sulla Claymore. Scarichiamo il materiale da terzo tempo e Funari tranquillizza Lavreddu … ci sarà anche da godere in discesa. Rispetto al 2010 ci sarà il single con partenza dalle antenne e chiuderemo con "Santa Rosa" ... altro single scavato nella pietra. Ma tutto questo solo dopo aver fatto un bel tratto di portage del quale Pirsw (ormai) non può più fare a meno.
Così, mentre da Nuoro Siniscola e Oliena arrivavano telefonate preoccupate per la nostra sorte (dato che li pioveva ininterrottamente) noi, in barba a tutte le previsioni, trascorriamo una fantastica giornata primaverile con Lavreddu che dopo, dopo la passione, risorge.
Grazie a Pirsw e a Funari che ci hanno ospitato per l’ennesima volta.
Quando sei incerto … vai a San Vito!
Si parte per Genna Argiolas
e oltre alla pendenza c'è anche un fondo non proprio pedalabilissimo
Portage/spinta time ... e durerà a lungo
Non siamo ancora arrivati. Per chi ha fatto il giro nel 2010 questo è lo spiazzo dal quale è partito il pezzo il pezzo in freeride per agganciare il single (che allora era in costruzione). Mancano ancora gli ultimi interminabili tornanti per arrivare alla vedetta.
la corona da 22 fa miracoli. Lavreddu risorge!
E da ora si scende. Il single oggi parte dalle antenne ed è una vera libidine. Curatissimo, veloce e con un grip perfetto... ce lo siamo goduto!
Insomma un programma stimolante che aveva convinto una decina di persone ma il meteo si è messo di traverso. Dopo una settimana passata a controllare l’evoluzione delle previsioni (in verità mai troppo buone) venerdì sera abbiamo deciso di rischiare e a Siniscola, Oliena, Nuoro e San Vito sono state caricate le auto con il necessario “corredo” da escursione.
Sabato mattina. Ore 6.46. Mi sto godendo gli ultimi minuti di letto quando la suoneria di wozzap mi spalanca bruscamente le finestre. Messaggi inquietanti da Siniscola e Oliena “Qui piove” “anche qua”. Che palle … siamo fottuti! L’acqua è un problema dato che la discesa è su calcare e non possiamo assolutamente rischiare con il bagnato. Da quel momento mi si rovescia addosso un'alluvione di messaggi e telefonate preoccupate ma Mauro ci convince ... a Baunei non piove. Decidiamo di partire. Ci agganciamo con il gruppo di Siniscola al distributore della 389 e mentre facciamo benzina ci raccontano del loro viaggio per Nuoro costantemente sotto l’acqua. Mauro richiama … piove anche a Baunei. Ormai siamo usciti di casa, le auto cariche e i Siniscolesi già con 50 km di viaggio sul groppone ... fottuti al cubo!
Non andiamo, andiamo ma solo per mangiare quello che abbiamo caricato, torniamo a dormire, stiamo a nuoro e giriamo all’Ortobene … Funari sgombra le nubi e digita “San Vito tempo sereno. Normale amministrazione”.
Bisogna sempre avere un piano B. Andremo a San Vito.
Durante il viaggio i Sanvitter ci aggiornano anche sul programma. Conquisteremo gli 800 metri di Genna Argiolas (detto anche Monte Ganga) ma con un bel tratto inedito di portage. Il mio passeggero è Lavreddu. Era psicologicamente preparato per un giro con molta discesa e invece comincia ad intravedere distese di melanzane verso San Vito. Io il giro lo avevo già fatto nel 2010. Lui lo sa e ogni tanto azzarda qualche domanda su dislivello, km e difficoltà. Io NON mento e il suo umore ne risente. Quando poi, arrivati allo svincolo di San Vito, gli indico le antenne sopra Genna Argiolas e gli ricordo perché lo chiamiamo Monte Ganga chiude bruscamente la conversazione con un laconico “lo sapevo”.
Alle 9,30 arriviamo a San Vito e occupiamo per l’ennesima volta il regale pinnetto del solito gentilissimo Pirsw. L’umore comincia a migliorare anche perché il sole splende e ci sono 20 gradi e Lavreddu ricorda di avere appena montato la corona da 22 sulla Claymore. Scarichiamo il materiale da terzo tempo e Funari tranquillizza Lavreddu … ci sarà anche da godere in discesa. Rispetto al 2010 ci sarà il single con partenza dalle antenne e chiuderemo con "Santa Rosa" ... altro single scavato nella pietra. Ma tutto questo solo dopo aver fatto un bel tratto di portage del quale Pirsw (ormai) non può più fare a meno.
Così, mentre da Nuoro Siniscola e Oliena arrivavano telefonate preoccupate per la nostra sorte (dato che li pioveva ininterrottamente) noi, in barba a tutte le previsioni, trascorriamo una fantastica giornata primaverile con Lavreddu che dopo, dopo la passione, risorge.
Grazie a Pirsw e a Funari che ci hanno ospitato per l’ennesima volta.
Quando sei incerto … vai a San Vito!
Si parte per Genna Argiolas
e oltre alla pendenza c'è anche un fondo non proprio pedalabilissimo
Portage/spinta time ... e durerà a lungo
Non siamo ancora arrivati. Per chi ha fatto il giro nel 2010 questo è lo spiazzo dal quale è partito il pezzo il pezzo in freeride per agganciare il single (che allora era in costruzione). Mancano ancora gli ultimi interminabili tornanti per arrivare alla vedetta.
la corona da 22 fa miracoli. Lavreddu risorge!
E da ora si scende. Il single oggi parte dalle antenne ed è una vera libidine. Curatissimo, veloce e con un grip perfetto... ce lo siamo goduto!