Il discorso pochi intimi per me ha poco senso. Una volta che si traccia un percorso, lecitamente o meno, questo diventa fruibile, non si possono rivendicare diritti su cose che non sono nostre anche se ci si e' lavorato con impegno. Il punto e' farne un uso ragionato e cercare di sensibilizzare i frequentatori. Ogni percorso per vivere ha bisogno di un minimo utenza, che non solo lo percorra ma che alla bisogna ci metta mano, anche solo per togliere un tronco o un ramo di rovo. Noi siamo nella condizione che i sentieri o sono consumati dai passaggi, o non si passa piu' per abbandono. Tutti si concentrano come pecore, gli stessi giorni, gli stessi orari, gli stessi posti, il fenomeno e' amplificato evidentemente dai social ma e' gia' insito nel normale passaparola dell'utenza.
Ma questa utenza deve anche porsi il problema di che tipo di carico puo' tollerare il tracciato. Piu' il tracciato e' abusivo, piu' va percorso in punta di piedi, saltuariamente, silenziosamente, in gruppi ristretti, senza sostare, con rispetto, lasciando tracce minime e soprattutto evitando orari e periodi dove la presenza e' piu' facile sia notata e sia sgradita e al minimo segno che vi sia attivita' stare fuori e non farsi vedere rinunciando alla discesa, senza come fanno alcuni fregarsene bellamente perche' tanto io pago le tasse e il weekend ho diritto di girare dove mi pare.
Quindi se ad es. giro in una riserva di caccia evitero' i periodi previsti dal calendario venatorio, o se vado in un castagneto magari non ci andro' proprio ad ottobre quando fanno la raccolta, al parco di Roncolo non la domenica pomeriggio passando in mezzo a quelli che prendono il sole, ecc., ecc.
Usare il cervello, rispetto, educazione. Poi e' ovvio che non ci si puo' prendere sempre ma ragionarci aiuta.
Ma la cosa peggiore che puo' capitare e' se il percorso richiama i pedoni coi bastoncini che abitano in villa e fanno la passeggiata salutare per smaltire il grasso e stare nella "natura". Con quelli salta ogni cosa, viene su un viavai incontrollabile, sono un gregge infinito e pericolosissimo. Una volta che sdoganano un percorso vi si riversano in massa non lo mollano piu' come il cane con l'osso. A quel punto non c'e' diga che tenga.