I teutonici sono in subbuglio per questo attacco, messi sul chi va là dall'utente che ha messo a disposizione quel portale. Capisco il fatto di tenere alta l'attenzione, ma trovo esagerata la fibrillazione. C'è chi teorizza pindarici accessi al sito per inoltrare ordini, pagarli con carta e poi annullarli facendosi rimborsare su IBAN, cambiando anche la mail in modo da gestire la cosa su un account diverso da quello dell'utente: una sorta di riciclaggio. C'è anche chi teme il collasso del sito, dirottando temporaneamente tutte le richieste di pagamento su un server "apocrifo". Francamente trovo difficile che ci sia chi si sbatte così tanto per un'operazione così rischiosa e verosimilmente infruttuosa, soprattutto con i tempi di risposta e rimborso di RCZ. Inoltre contravviene il tipico modus operandi di chi usa dati altrui in modo fraudolento; sono come parassiti: non ammazzano mai l'organismo infetto. Non è la prima volta che accade e non solo a RCZ ovviamente:
Oakley stessa ne era stata vittima tempo fa, e chi non ricorda lo scandalo di Tinder al quale avevano trafugato tutti i numeri di carta di credito (in quel caso scatenando anche orde di mogli corse a controllare che là in mezzo non ci fosse il numero della carta di credito del marito)?
Lo scenario più probabile è che sfruttino le mail di chi usa disgraziatamente la stessa password di RCZ su qualsivoglia account e che provino a usare le carte di credito. Per questo il consiglio è quello di cambiare password a tutti quegli account che possano avere la stessa password utilizzata su RCZ, differenziazione che comunque è buona norma fare.
@utentenonregistrato, tu avevi usato una carta di credito senza autenticazione a due fattori? E senza codice di sicurezza richiesto dal portale della banca? Non pensavo nemmeno ci fossero carte del genere al giorno d'oggi...