Winter, nonostante sia a proprio agio nella dimensione xc odierna, riscopre il suo amore per i sentieri non appena intravede questo:
Così, con despotica e tirannica autorità
chiede un sacrificio ulteriore ai due encomiabili accompagnatori: si tratta pedalare in salita il sentiero sopra visibile per scoprire dove porta: esso potrebbe costituire un'alternativa valida nel giorno del raduno, egli dice per giustificare la sua insana proposta, ma i due compagni di ventura non si tirano indietro, così in un batter d'occhi il piatto di delizie viene metabolizzato ed archiviato... Per fortuna, bambino terrorizzato a parte, la salita si conclude presto e bene
Dopo la digressione di cui sopra, affrontiamo una bella mulattiera, che si dipana entro un delizioso bosco di faggi e radi abeti rossi. Concedo, in un frangente in cui ho visibilità, un istante di gloria al Monte, visto oramai dal basso:
Dopo una mia foratura (sull'anteriore e nella parte rivolta verso l'alto della camera d'aria
) e conseguente sosta obbligata in cui invito i miei compagni a mettersi comodi, dato che tento di battere il record di più lunga sostituzione di una camera d'aria bucata che la storia del ciclismo ricordi, ci imbattiamo in una mulattiera scorrevole, che procede a sali-scendi entro un fresco bosco superato il quale troviamo, dinnanzi a noi il Nanos, che ci attende in tutta la sua magnificenza:
Chiudo con un'immagine del tratto finale della sterrata, che si snoda tra ampi spazi verdi aperti curatissimi e molto suggestivi: