Guarda che la mia osservazione sulla tediosità o noiosità dei percorsi citati da me era in merito alla loro lunghezza.....
Sono talmente lunghe e lisce che talvolta ti fanno sentire piccino piccino con la bicicletta, anche se a lato hai dei boschi da favola.
Non intendevo certamente ripescare vecchie infelici discussioni sulle sterrate e mulattiere che forse ricorderai ancora...
o-o
Lo so, figurati!
Prima di rispondere ho cercato di scavare tra i ricordi personali ed immaginare alcune diverse situazioni.
Anche a noi in Slovenia è capitato di pedalare, durante i collegamenti in alcuni giri, parti di ampie e lunghe sterrate aventi caratteristiche simili a quelle descritte, ma penso sia normale, vista la notevole estensione dei comprensori boscosi (a volte uniformi) in quelle zone e la carrabilità della rete viaria che li attraversa (ad esempio, una di queste si trova ai piedi dell'Auremiano, sul lato sud, più o meno parallela alla ferrovia).
Chi pedala abitualmente in quelle zone, soprattutto nell'ottica di realizzare uscite ad ampio respiro, può effettivamente provare le sensazioni che hai descritto, anche se, a rendere un giro gradevole o sgradevole ritengo intervengano molte variabili, soggettive ed oggettive.
Per questo credo, limitatamente all'esperienza personale, che nelle uscite di gruppo (specie se eterogeneo) siano importanti queste cose:
1) no alle avventure su percorsi sconosciuti; meglio affidarsi a tracciati collaudati, in modo che sia possibile stimare difficoltà e tempi, specie quando la luce a disposizione è limitata come in questa stagione.
2) no ai giri lunghi, che finirebbero solo per sfilacciare i gruppetti, aumentando a dismisura i tempi morti.
Sul resto c'è solo l'imbarazzo della scelta.