...lo puoi trovare dietro casa!
Report di una giornata nella neve.
A volte programmando non immaginiamo certo gli imprevedibili risvolti che le vicende possono prendere... Se ieri mi avessero rivelato cosa avrei fatto oggi probabilmente non ci avrei creduto. Gli imprevisti possono cambiare le carte in tavola a tal punto da apparire inimmaginabili, quasi surreali. Ma l'effetto di una sorpresa si commenta da solo: stavolta appare come un inatteso e gradito regalo di Natale, che non è costato nulla a chi l'ha fatto ma tanto ha dato a chi l'ha ricevuto.
a) Antefatto:
ieri sera, reduce da una cena con i colleghi di lavoro, ponderavo sull'evidenza delle temperature polari in prospettiva di ciò che mi sarebbe aspettato l'indomani, mentre loro, appena usciti dal locale, si davano avidamente al consumo delle immancabili sigarette post caffè. Con i pinnacoli di ghiaccio in volto e le gambe tremanti (il vino ha fatto quel che poteva, :-P ma a -4° mi sono sentito rinsavire di colpo ), pregavo affinchè il supplizio all'addiaccio terminasse al più presto e tutti quanti, rinsaviti, entrassimo finalmente nelle vetture che ci avrebbero condotti alla salvezza, nel mio caso rappresentata idealmente dal caldo abbraccio delle coperte.
b) Cronaca di una giornata inattesa:
Stamane, senza nemmeno sentire la sveglia, apro gli occhi: non sento alcun rumore. Un silenzio del genere, direi sepolcrale , mi insospettisce non poco, nonostante fossi ancora intorpidito. Penso: quel vino dev'essere stato anche peggiore di quanto immaginassi. Nel mentre arriva un sms: tra me e me mugugno: ecco, sarà Walter che mi insulta per il pacco che ho tirato, ma... Sorpresa! Il testo, laconicamente, riporta: "Matajur annullato causa neve". Pare un epitaffio, o una ritirata bellica di fronte all'avanzata inesorabile del nemico. Dopo una simile agghiacciante rivelazione, decido che non posso indugiare oltre tra le braccia di Morfeo, quindi mi alzo. Timidamente, apro la portafinestra e scosto gli scuri.
Esclamo: ma dove accidenti sono finito, in Siberia? Forse sto ancora dormendo e non me ne rendo conto, perchè ciò che vedo supera ogni mia più contorta immaginazione: gelide sferzate di vento ululante sembrano aspergere ovunque polvere bianca (anche sulla mia faccia inebetita), neanche fosse zucchero a velo che cade sul pandoro natalizio da un colino impazzito. Già, il Natale... Solo bianco, nient'altro che bianco... Borbotto: sono le sette del mattino, chi me lo fa fare di stare alla finestra a surgelarmi? Torno a letto, ma non era destino. Quella visione mi ha sconvolto nel profondo dell'animo. Mi giro e rigiro nel letto, senza trovare pace, mentre un insano pensiero inizia a prendere forma tra i miei neuroni bruciati: e se uscissi in mtb? Nooo, penso subito dopo, è una follia... Fintanto che la neve scende così copiosamente... Però l'idea, come una tentazione delle più sottili, alligna e cresce sempre più insistentemente. Alla fine mi alzo e decido di uscire a piedi in esplorazione. Apro la finestra e mi trovo davanti a questa scena:
In pianura a 36 m slm, dove vivo, una scena così l'ho vista ben poche volte in vita mia!
Poco dopo sono per strada, diretto verso il mio ufficio. Vorrei scaricare le foto sul pc ma, una volta avviato tutto, viene a mancare la corrente. Aspetto... I minuti passano, ma la corrente non torna. Iniziano a girarmi le pelotas, quindi decido di rientrare a casa. Penso: mangerò presto, in modo da poter uscire nel primo pomeriggio, a patto che smetta di nevicare però! Mentre preparo la pasta mi accorgo che il vento è sparito e non nevica più. E' fatta, esclamo gioioso come un bambino che brama di fare il suo primo pupazzo con la neve! La pasta sta ancora cuocendo ma io sto già indossando salopette e sottomaglia. Alle 14 in punto finalmente inizio a pedalare; supero la rampa del passaggio carraio ed esco in strada.
Il fondo è in parte battuto, ma si scorre bene. Fa dannatamente freddo però e subito penso di non essermi coperto a sufficienza. Vabbè, decido di procedere ugualmente, un'occasione così non so quando mi capiterà di nuovo.
Le strade consuete mi appaiono aliene, quasi un nuovo mondo.
E' incredibilmente bella questa sensazione, al punto che nemmeno il freddo pare avere più importanza.
Mi dirigo verso la periferia del paese, dove imbocco un viale alberato
L'idea è quella di raggiungere le consuete strade poderali nelle vicinanze del tagliamento, dove talvolta (nei ritagli di tempo e senza troppo entusiasmo) pedalo. Ma stavolta sarà diverso, dico tra me facendomi coraggio! Rasento la zona industriale, da cui è possibile osservare con nitidezza le montagne del pordenonese, anche se in lontananza; rimango ammirato nel constatare i massicci del monte Cavallo e del monte Raut completamente bianchi. Sono abituato ad osservarli in inverno e spesso noto che la neve, pur copiosa, difficilmente scende di gran lunga sotto i 1000 m di quota. Provo a carpirne un'istantanea dai pressi di un vigneto, ma l'immagine non rende dignità alle cime.
Sto per imboccare la trasversale che mi permetterà di tagliare a nord tutta la zona industriale, prima di ricollegarmi alle sterrate del Tagliamento.
Così appare il passaggio a livello della zona industriale:
Poco dopo aver attraverso la strada statale mi ritrovo di fronte ad una traccia ancora inviolata. D'altronde, chi potrebbe essere così folle da uscire in bici con la rispettabile media di -2°?
La risposta alla mia domanda è destinata ad arrivare prima di quanto pensi; ecco altri due matti in bici, che mi vengono incontro ponendosi la stessa domanda che mi ero posto io poc'anzi. Uno lo conosco: è Luca, l'amico biker che gestisce un esercizio pubblico in centro, con cui parlo spesso di mtb quando passo a trovarlo.
da anni si diceva "usciremo assieme un giorno". Ebbene, eccoci serviti!
Nel frattempo il sole appare timidamente, mentre il cielo plumbeo si ritira in sordina
Dove andate, chiedo loro? Mah, non sappiamo, mi rispondono... Nel frattempo apprendo che non si conoscono e si sono trovati per puro caso. Ok, decidiamo di riunire i nostri destini e procedere assieme.
La destinazione è il single utilizzato nella FriulBike di ottobre, che non sappiamo però come si presenterà. Nel frattempo meditiamo sul fatto che in altre condizioni, con simili temperature, non saremmo usciti neanche sotto minaccia di morte. Ma la neve può fare miracoli, cosi come ha trasformato miracolosamente queste zone, trasfigurandole al punto da rendere irriconoscibili.
Ecco come si presentava il single della Friulbike oggi:
Naturalmente era inviolato, prima che noi ci posassimo le ruote... Avevate per caso qualche dubbio in proposito?
Il tempo stringe e decidiamo di rientrare, ma riesco a scattare le ultime foto...
Salutiamo il tramonto, mentre sospiriamo in attesa del the caldo che ci attende al bar di Luca
Ciao Tagliamento, alla prossima!
Report di una giornata nella neve.
A volte programmando non immaginiamo certo gli imprevedibili risvolti che le vicende possono prendere... Se ieri mi avessero rivelato cosa avrei fatto oggi probabilmente non ci avrei creduto. Gli imprevisti possono cambiare le carte in tavola a tal punto da apparire inimmaginabili, quasi surreali. Ma l'effetto di una sorpresa si commenta da solo: stavolta appare come un inatteso e gradito regalo di Natale, che non è costato nulla a chi l'ha fatto ma tanto ha dato a chi l'ha ricevuto.
a) Antefatto:
ieri sera, reduce da una cena con i colleghi di lavoro, ponderavo sull'evidenza delle temperature polari in prospettiva di ciò che mi sarebbe aspettato l'indomani, mentre loro, appena usciti dal locale, si davano avidamente al consumo delle immancabili sigarette post caffè. Con i pinnacoli di ghiaccio in volto e le gambe tremanti (il vino ha fatto quel che poteva, :-P ma a -4° mi sono sentito rinsavire di colpo ), pregavo affinchè il supplizio all'addiaccio terminasse al più presto e tutti quanti, rinsaviti, entrassimo finalmente nelle vetture che ci avrebbero condotti alla salvezza, nel mio caso rappresentata idealmente dal caldo abbraccio delle coperte.
b) Cronaca di una giornata inattesa:
Stamane, senza nemmeno sentire la sveglia, apro gli occhi: non sento alcun rumore. Un silenzio del genere, direi sepolcrale , mi insospettisce non poco, nonostante fossi ancora intorpidito. Penso: quel vino dev'essere stato anche peggiore di quanto immaginassi. Nel mentre arriva un sms: tra me e me mugugno: ecco, sarà Walter che mi insulta per il pacco che ho tirato, ma... Sorpresa! Il testo, laconicamente, riporta: "Matajur annullato causa neve". Pare un epitaffio, o una ritirata bellica di fronte all'avanzata inesorabile del nemico. Dopo una simile agghiacciante rivelazione, decido che non posso indugiare oltre tra le braccia di Morfeo, quindi mi alzo. Timidamente, apro la portafinestra e scosto gli scuri.
Esclamo: ma dove accidenti sono finito, in Siberia? Forse sto ancora dormendo e non me ne rendo conto, perchè ciò che vedo supera ogni mia più contorta immaginazione: gelide sferzate di vento ululante sembrano aspergere ovunque polvere bianca (anche sulla mia faccia inebetita), neanche fosse zucchero a velo che cade sul pandoro natalizio da un colino impazzito. Già, il Natale... Solo bianco, nient'altro che bianco... Borbotto: sono le sette del mattino, chi me lo fa fare di stare alla finestra a surgelarmi? Torno a letto, ma non era destino. Quella visione mi ha sconvolto nel profondo dell'animo. Mi giro e rigiro nel letto, senza trovare pace, mentre un insano pensiero inizia a prendere forma tra i miei neuroni bruciati: e se uscissi in mtb? Nooo, penso subito dopo, è una follia... Fintanto che la neve scende così copiosamente... Però l'idea, come una tentazione delle più sottili, alligna e cresce sempre più insistentemente. Alla fine mi alzo e decido di uscire a piedi in esplorazione. Apro la finestra e mi trovo davanti a questa scena:
In pianura a 36 m slm, dove vivo, una scena così l'ho vista ben poche volte in vita mia!
Poco dopo sono per strada, diretto verso il mio ufficio. Vorrei scaricare le foto sul pc ma, una volta avviato tutto, viene a mancare la corrente. Aspetto... I minuti passano, ma la corrente non torna. Iniziano a girarmi le pelotas, quindi decido di rientrare a casa. Penso: mangerò presto, in modo da poter uscire nel primo pomeriggio, a patto che smetta di nevicare però! Mentre preparo la pasta mi accorgo che il vento è sparito e non nevica più. E' fatta, esclamo gioioso come un bambino che brama di fare il suo primo pupazzo con la neve! La pasta sta ancora cuocendo ma io sto già indossando salopette e sottomaglia. Alle 14 in punto finalmente inizio a pedalare; supero la rampa del passaggio carraio ed esco in strada.
Il fondo è in parte battuto, ma si scorre bene. Fa dannatamente freddo però e subito penso di non essermi coperto a sufficienza. Vabbè, decido di procedere ugualmente, un'occasione così non so quando mi capiterà di nuovo.
Le strade consuete mi appaiono aliene, quasi un nuovo mondo.
E' incredibilmente bella questa sensazione, al punto che nemmeno il freddo pare avere più importanza.
Mi dirigo verso la periferia del paese, dove imbocco un viale alberato
L'idea è quella di raggiungere le consuete strade poderali nelle vicinanze del tagliamento, dove talvolta (nei ritagli di tempo e senza troppo entusiasmo) pedalo. Ma stavolta sarà diverso, dico tra me facendomi coraggio! Rasento la zona industriale, da cui è possibile osservare con nitidezza le montagne del pordenonese, anche se in lontananza; rimango ammirato nel constatare i massicci del monte Cavallo e del monte Raut completamente bianchi. Sono abituato ad osservarli in inverno e spesso noto che la neve, pur copiosa, difficilmente scende di gran lunga sotto i 1000 m di quota. Provo a carpirne un'istantanea dai pressi di un vigneto, ma l'immagine non rende dignità alle cime.
Sto per imboccare la trasversale che mi permetterà di tagliare a nord tutta la zona industriale, prima di ricollegarmi alle sterrate del Tagliamento.
Così appare il passaggio a livello della zona industriale:
Poco dopo aver attraverso la strada statale mi ritrovo di fronte ad una traccia ancora inviolata. D'altronde, chi potrebbe essere così folle da uscire in bici con la rispettabile media di -2°?
La risposta alla mia domanda è destinata ad arrivare prima di quanto pensi; ecco altri due matti in bici, che mi vengono incontro ponendosi la stessa domanda che mi ero posto io poc'anzi. Uno lo conosco: è Luca, l'amico biker che gestisce un esercizio pubblico in centro, con cui parlo spesso di mtb quando passo a trovarlo.
da anni si diceva "usciremo assieme un giorno". Ebbene, eccoci serviti!
Nel frattempo il sole appare timidamente, mentre il cielo plumbeo si ritira in sordina
Dove andate, chiedo loro? Mah, non sappiamo, mi rispondono... Nel frattempo apprendo che non si conoscono e si sono trovati per puro caso. Ok, decidiamo di riunire i nostri destini e procedere assieme.
La destinazione è il single utilizzato nella FriulBike di ottobre, che non sappiamo però come si presenterà. Nel frattempo meditiamo sul fatto che in altre condizioni, con simili temperature, non saremmo usciti neanche sotto minaccia di morte. Ma la neve può fare miracoli, cosi come ha trasformato miracolosamente queste zone, trasfigurandole al punto da rendere irriconoscibili.
Ecco come si presentava il single della Friulbike oggi:
Naturalmente era inviolato, prima che noi ci posassimo le ruote... Avevate per caso qualche dubbio in proposito?
Il tempo stringe e decidiamo di rientrare, ma riesco a scattare le ultime foto...
Salutiamo il tramonto, mentre sospiriamo in attesa del the caldo che ci attende al bar di Luca
Ciao Tagliamento, alla prossima!