@boliviano Stai mancando il punto.
E secondo me per una malecelata voglia di sporcarti le mani con la realtà.
Non è avversione al cambiamento.
E' avversione al cambiamento IMMOTIVATO o addirittura DANNOSO e/o controproducente per l'obiettivo che ci siamo posti, la lotta al GW.
Ci siamo trasferiti in montagna, perchè passavamo tutti i we qui e ci è sembrato assurdo lavorare come degli scemi per poterci permettere ciò che ci piaceva.
Ha richiesto sacrifici, adattamenti e, paradossalmente, un ridimensionamento di certe attività alpinistiche. Non più viaggi itineranti a inseguire la neve, ma una rivalutazione della località, la prossimità.
Vivere qui costa di più e richiede un punto di vista completamente diverso.
Ma per quanto sia un sostenitore della difesa dell'ambiente, il realismo che si respira quando ci si vive davvero, cambia di molto la prospettiva.
Il tuo sottointeso "cicalismo" attribuito alle attività turistiche in montagna (scommetto che se scaviamo non ce l'hai solo con lo sci, ma anche con i bike park), non tiene conto della realtà, ovvero che la gente ESISTE, MAGNA, SI SCALDA e di qualcosa deve pur vivere.
Combattere il GW vuol dire mantenere ciò che è virtuoso, in termini di rapporto costi/benefici, e smettere il resto.
Guardando al Ticino, il cantone peggio urbanizzato della CH, con un evidente influsso negativo del modello Lombardo, davvero non preferiresti più impianti da sci e meno aree industriali?
Non capisco. La gente si guadagna da vivere con un modello impattante, e la soluzione è colpire i loro consumi?
Quelli spenderanno i loro soldi in altro, non mi pare una gran soluzione.
Tipo viaggiare in giro del mondo ad cazzum, cosa molto diffusa tra chi si spacca la schiena in fabbrica, per avere un attimo di respiro.
Forse che bisognerebbe trovare un modello di sviluppo per le aree urbane affrancato dalle industrie, piuttosto che colpevolizzare un settore che ha già un suo equilibrio?
E secondo me per una malecelata voglia di sporcarti le mani con la realtà.
Non è avversione al cambiamento.
E' avversione al cambiamento IMMOTIVATO o addirittura DANNOSO e/o controproducente per l'obiettivo che ci siamo posti, la lotta al GW.
Ci siamo trasferiti in montagna, perchè passavamo tutti i we qui e ci è sembrato assurdo lavorare come degli scemi per poterci permettere ciò che ci piaceva.
Ha richiesto sacrifici, adattamenti e, paradossalmente, un ridimensionamento di certe attività alpinistiche. Non più viaggi itineranti a inseguire la neve, ma una rivalutazione della località, la prossimità.
Vivere qui costa di più e richiede un punto di vista completamente diverso.
Ma per quanto sia un sostenitore della difesa dell'ambiente, il realismo che si respira quando ci si vive davvero, cambia di molto la prospettiva.
Il tuo sottointeso "cicalismo" attribuito alle attività turistiche in montagna (scommetto che se scaviamo non ce l'hai solo con lo sci, ma anche con i bike park), non tiene conto della realtà, ovvero che la gente ESISTE, MAGNA, SI SCALDA e di qualcosa deve pur vivere.
Combattere il GW vuol dire mantenere ciò che è virtuoso, in termini di rapporto costi/benefici, e smettere il resto.
Guardando al Ticino, il cantone peggio urbanizzato della CH, con un evidente influsso negativo del modello Lombardo, davvero non preferiresti più impianti da sci e meno aree industriali?
Sciare può essere ecologico per la montagna solo perchè i turisti che ci vanno guadagnano denaro inquinando poco più sotto nelle industrie a valle e poi coi soldi vanno in vacanza, comprano attrezzature, auto, ecc.
Solito giro. Tengo pulito il mio giardino e butto il pattume altrove. Ma il pattume alla fine finisce per girare ovunque a lungo andare.
Non capisco. La gente si guadagna da vivere con un modello impattante, e la soluzione è colpire i loro consumi?
Quelli spenderanno i loro soldi in altro, non mi pare una gran soluzione.
Tipo viaggiare in giro del mondo ad cazzum, cosa molto diffusa tra chi si spacca la schiena in fabbrica, per avere un attimo di respiro.
Forse che bisognerebbe trovare un modello di sviluppo per le aree urbane affrancato dalle industrie, piuttosto che colpevolizzare un settore che ha già un suo equilibrio?