Quando il FINONCHIO chiama...

Tasi e tira

Biker marathonensis
28/6/05
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Volano, Trentino
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oè paesam... aveva chiesto a noi..XDXDXD

cmq ha ragione... è il pra dele strie... su dalla strada asfaltata
che per fortuna c'era una traccia di un pandino altrimenti morivo...

e po zò per el sentier de sant'antoni... bellissimo... peccato che mi si è giacciato il cambio... cmq domani metto su un video dell'uscita di prova di oggi...


...in inverno...:spetteguless:
...a me di solito...
...mi si ghiaccia...
...l'olio della forcella...
...e quello dei freni...:omertà:
 

scratera

Biker nirvanensus
30/6/07
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rovereto TN
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Bike
...
...in inverno...:spetteguless:
...a me di solito...
...mi si ghiaccia...
...l'olio della forcella...
...e quello dei freni...:omertà:
..............che adoperi....................marzemino o schiava???????.......

rovermtb........io voto finonchio, con salita dal moietto.... :cucù:
..............il dado è tratto...................ma il rubicone en do sta????????...........:cucù:
 

rovermtb

Moderatur Beatus
...al moietto arrivate di sicuro...:il-saggi:
...
...il tratto moietto-fontana fredda...
...sotto la neve di oggi ha il ghiaccio...:omertà:
...
...da fontana fredda in su...
...non saprei...
...
...auguri...:celopiùg:

grazie tasi... le condizioni sono in effetti un po' incerte... ma meglio che salire da serrada, che proprio num me piace!!! :omertà:

..............il dado è tratto...................ma il rubicone en do sta????????...........:cucù:

allora è fatta! :duello:
 

rovermtb

Moderatur Beatus
Evvai!!!

Finonchio Envasiom 2009

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rovermtb

Moderatur Beatus
Ho sentito che c'è stata una frana di 1000 m³ di materiale da una cengia del Finonchio e che alcuni massi, hanno sfiorato le abitazioni di Volano.

Massi scesi da Monte Finocchio, nessun ferito

Una frana di massi si è verificata poco dopo le 14 di ieri nella zona del comune di Volano. Si sono staccati dal monte Finonchio, nella località Castelpietra, invadendo i sentieri che portano all'eremo e uno, di grandi dimensioni, si è fermato a un centinaio di metri da un'abitazione. I vigili del fuoco hanno effettuato per tre ore perlustrazioni in elicottero, allertando anche i cani da catastrofe, per il timore che la giornata di sole avesse attirato sui sentieri degli escursionisti. Non risultano invece persone coinvolte. Per i sopralluoghi sono intervenuti anche dirigenti dei vigili del fuoco, un geologo e il capo della protezione civile è stato informato. Nei prossimi giorni, secondo quanto rendono noto i vigili del fuoco, verranno effettuati disgaggi, cioè rimozioni di massi e messa in sicurezza. (ANSA).



A vederlo lì, fermo, quel sasso gigante che misura un volume di oltre 100 metri cubi e pesa 200 tonnellate fa impressione. Immaginatevi cosa deve aver provato chi l'ha visto rotolare dal monte Finonchio, da dove s'è staccato verso le 13 e 30 di ieri, e finire la rumorosa e pericolosa corsa a cinquanta metri da casa sua. La famiglia Mattè, infatti, che vive in località «Marochi» a Volano, ha visto «in diretta» la frana annunciata da un fragoroso boato. «Eravamo lì, sotto casa, l'abbiamo visto» raccontano gli uomini. Da dentro invece si è sentito il rumore: «Ero al telefono, pensavo fosse arrivato in cortile un camion». Il masso è lì, immobile. Ma alzando gli occhi alla parete è facile ricostruire il percorso che ha compiuto. E mentre arrivavano sul posto, i pompieri hanno notato tre escursionisti che si trovavano in parete e che sono riusciti a scappare. Di qui l'allarme che ha coinvolto, oltre ad una squadra dei vigili del fuoco di Trento ed ai volontari di Volano e Calliano, anche gli uomini del soccorso alpino. Fortunatamente però, nessuno è rimasto ferito. In pericolo in ogni caso rimane. Per questo il sindaco Francesco Matté, che ieri si è precipitato sul posto, ha predisponendo l'ordinanza di divieto di accesso ai sentieri. «Il provvedimento riguarda il sentiero dell'arte - spiega - che percorre la zona pedemontana da castel Pietra fino a Volano e quello che porta all'eremo di santa Cecilia». Questo il primo passo, ma sarà necessaria anche una valutazione più approfondita di quella effettuata in un primo momento dal geologo e da un tecnico del Servizio prevenzione rischi della Provincia. «Quella di ieri indubbiamente è stata un'avvisaglia di ciò che potrebbe accadere col disgelo - continua Mattè -. Il geologo ieri ci ha spiegato che le rocce di quella parete sono state fratturate in verticale e durante l'inverno lì è entrata l'acqua, che giacchiandosi ha poi provocato un aumento di volume ed ha provocato il distacco. Ora c'è il rischio che si stacchino altri due massi, più piccoli, che sembrano pericolanti. Domani andando sul posto con i tecnici cercheremo di capire il da farsi». Non a caso la frana si è verificata ora, con il disgelo. Proprio come venticinque anni fa: era il 27 febbraio. Secondo il primo cittadino, nell'immediato per la casa della famiglia Matté non esistono pericoli: «Ha funzionato il vallo creato a suo tempo, quando c'era una cava di ghiaia. Il masso, pur cadendo con una curva parabolica, è stato deviato dalle pareti della stessa cava ed è finito sul fondo. Il Comune già in passato aveva valutato di ripulire la fossa. Ora valuteremo come scongiurare eventuali pericoli al maso». Chi abita lì, infatti, ricorda che il progetto dell'amministrazione di allargare quella protezione fu fermato dalla Provincia e divenne una discarica di inerti, annullando la sua funzione. E le richieste di mettere in sicurezza quell'area rimasero inascoltate. In attesa di capire cosa sarà meglio fare, il pensiero del primo cittadino si concentra sulla strada per l'eremo tanto cara alla gente di Volano: «Visto il rapporto di affettività che ci lega a quel posto, sarebbe un peccato dover chiudere il sentiero. Anche perché nel 2011 ci saranno manifestazioni per i 400 anni dalla consacrazione».




Il Tasi è sceso troppo veloce?? :freeride:
 

rovermtb

Moderatur Beatus
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L'emergenza è finita ma tutta l'area sul versante del Cengio Rosso rimane in osservazione. Dopo la frana di sabato il sindaco di Volano Francesco Matté è tornato ieri nell'area devastata dal movimento franoso con due tecnici provinciali (un geologo ed un esperto della prevenzione rischi) e con i referenti di una ditta specializzata in disgaggi. «Completamente spariti almeno 50 metri del sentiero che saliva al santuario di S.Cecilia - dice il sindaco - completamente sparite le scale in pietra e muratura realizzate anni fa. Il divieto di accesso all'area rimane necessario almeno fino a quando non saremo sicuri che tutta la parete si è stabilizzata». Due i grandi massi oggetto del sopralluogo di ieri. Ma in entrambi i casi non sembrano esserci emergenze: «Un masso si è ormai adagiato e non si muoverà più - prosegue il sindaco - il secondo, più piccolo, anche se si spostasse verrebbe presto fermato in parete. Quindi pericoli non ce ne sono, se non per le scariche di detriti che anche ieri scendevano. Ce ne siamo andati alla svelta, per non rischiare». Nessun disgaggio, quindi, ma zona "off limits" a tutti gli escursionisti almeno per un paio di mesi. «Faremo al più presto un incontro congiunto tra servizi provinciali e Comune per uno studio geologico sulla parete e per migliorare la difesa passiva».



zona "off limits" a tutti gli escursionisti almeno per un paio di mesi :-((

Non mi è ben chiara dove sia il punto franato, ma potrebbero esserci problemi con il ritrovo?
 

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