Giro Casera Vecchia alpe varrone.
Il giro si è svolto su due giorni il primo tutta salita, il secondo.....be il secondo che dire... lascio a chi lo proverà
si parte da Dervio e si percorre tutta la provinciale che attraversa la valvarrone fino a Premana da qui si imbocca la gippabile che porta fino alla canca in cui è situato il rifugio casera vecchia, per i più audaci, consiglierei vivamente di pernottare al rifugio santa Rita la vista sia la notte che il primo mattino ripagano quei 400 mt di dislivello fatti in poco meno di 3 km.
Dalla casera si continua perr la strada che sale fino alla bocchetta di Trona aprendo lo sguardo sulla val Gerola
Da qui si "scende" fino alla diga di Trona, in molti punti la bici è da spingere se non da prendere a spalla, per poi risalire ancora bike in spalla di un 100 metri, qui inizia la discesa e credetmi ne vale la pena. il sentiero punta su pescegallo e richiede un livello di tecnica medio alto, è composto da gradini ripidoni radici e sassi sporgenti prima su pascolo poi in mezzo alla pineta. arrivati a pescegallo si svolta subito sulla sinistra senza passare per gli impianti, da qui si scende a Fenile su una gippabile, purtroppo alternative non ce ne sono visto che non considero l'asfalto un alternativa in questo caso. arrivati a Fenile si chiede aiuto ai locals visto che il sentiero non è ben delineato, comunque si rimane sulla sponda ovest del Bitto. Il sentiero ci porta a Gerola passando in mezzo a una pineta, anch'esso è molto tecnico e in certi punti ha passaggi un pò esposti.
Da gerola si è obbliati a scendere fino a Pedesina su asfalto, poco prima di una galleria scavata nella roccia viva c'è una deviazione sulla destra con indicazione, su un cartello in legno non molto visibile ad alta velocità, "Gisol del pich" letteralmente chiesetta del picco, qui si prende una strada consorziale che porta a rasura. Sotto la chiesa di rasura c'è un bivio se si prosegue diritti si arriva al mulino del dosso, bello da vedere ma tecnicamente la strada è una panoramica, invece sei si svolta a destra si scende fino a fondovalle in un sentiero tutto tornantini e gradini fino ad arrivare al ponte che attraversa il Bitto portandoci sul versante di Bema. Qui per forza di cose bisogna spingere la bici per 3/400 metri fino a prendere la provinciale che ci fa termirare la discesa a Morbegno.
Da Morbegno si prosegue per pervio fecendo prima la ciclabile lungo Adda che porta fino all'immissione del fiume nel lago di Como poi si prende la provinciale del lòungo lago fino a dervio dove finisce l'avventura
morale della favola contando le deviazioni, 100 km con 2900 metri di dislivello positivo di cui almeno 250, per me, a spinta
un complimenti grandissimo a Cinghiale che ha tenuto dura entrambi i giorni anche se molte volte ho detto adesso molla e sbatte la bike nel fiume e invece no il ragazzo ha stratto i denti fino alla fine