E’ da gennaio che pedalo solo con la fat bike e ho avuto l’occasione di testare un po’ di materiali prodotti dalla 45NRTH, nota ditta americana specializzata proprio in prodotti per bikers che amano le fat.
Comincio dalle gomme, che ho usato veramente a lungo e con soddisfazione.
Hüsker Dü: gomma estremamente polivalente, scorrevolissima su tutti i terreni, specialmente su asfalto, ma con tanto grip in fuoristrada. 4 pollici di larghezza, può essere montata su cerchi da 65 a 102 mm, io la uso sui kuroshiro da 85 mm. E’ una gomma per chi usa la fat su terreni misti, e magari deve farsi un po’ di km su asfalto per tornare a casa. Ha i tasselli poco pronunciati e abbastanza ravvicinati, molto gonfia è scorrevolissima (ci ho fatto il giro del lago di Garda in notturna la notte del solstizio d’inverno, 200 km e 1000 m/d a 28 km/h di media), mentre sgonfiando per bene ha tanto grip sia in salita che in discesa. Quest’anno ci ho fatto più di 5000 km in tutte le condizioni e mi sono sempre trovato bene. Una particolarità non trascurabile è che, a differenza delle gomme strette, può essere usata fino quasi alla completa usura dei tasselli, perdendo pochissimo grip, se non in situazioni di bagnato.
Me ne sono accorto perché questa estate la gomma cominciava a consumarsi, ma era agosto e non ne trovavo di nuove, allora sono andato avanti ancora più di un mese (circa 20 uscite) prima di cambiarle e in effetti la gomma andava ancora bene. Questo perché nelle fat conta più lo spessore della gomma, specie se sgonfia al punto giusto, che la grandezza del tassello, per avere un buon grip. Difetti: più si sgonfia la gomma e più questa tende a dare l’effetto deriva tipico di quasi tutte le gomme fat, ovverosia entrando in curva tende ad andare dritta per la tangente. La cosa si ovvia inclinando molto la bici in entrata curva, cioè forzando molto il manubrio verso interno curva.
Vanhelga: gomma dedicata specificatamente al fuoristrada, con tasselli piuttosto pronunciati, ha la gradita novità di essere tubless-ready. 4 pollici di larghezza, può essere montata su cerchi da 65 a 102 mm, io l’ho usata sui kuroshiro da 85 mm L’ho provata per una decina di uscite e ha veramente un grip ottimo. Su asfalto naturalmente soffre più delle Hüsker Dü, ma in ogni caso si riescono a fare un po’ di km a buona andatura. Appena si entra sui sentieri però, sembra di cambiare improvvisamente gomma, molto scorrevole, da una sensazione di leggerezza.
In discesa da il meglio, grip notevole su ogni terreno, dalla roccia, alla terra alla neve. Particolarità: rispetto sempre alle Hüsker Dü, l’effetto deriva si sente molto meno anche con gomma sgonfia, questo perché ha le spalle più rinforzate e in curva tende meno a spanciare.
Dillinger: gomme fat chiodate, specifiche naturalmente per terreni parzialmente ghiacciati o pedalate sui laghi ghiacciati. Le sto testando, per adesso mi sembrano ottime perche oltre a tenere sul ghiaccio la forma dei taselli è fatta apposta per scaricare la neve, a breve il giudizio finale
In questi giorni di poca neve e tanto ghiaccio ho potuto testare per bene i dillinger chiodati. Su asfalto il rumore tipico delle fat viene accentuato ancor di più dai chiodi, sembra di essere su un mezzo cingolato, si girano tutti, è bellissimo . In ogni caso, a parte il rumore, anche in discesa asfaltata la gomma tiene bene senza la minima perdita di aderenza. Appena si passa sul sentiero o sulla neve, il discorso cambia completamente, silenziosa e la gomma scarica bene la neve, grip buono in salita dove ho passato dei discreti "muri". Sul ghiaccio.....beh che ve lo dico a fare... basta guardare la foto, aggrappa dappertutto. Da tanta sicurezza specialmente nei casi di ghiaccio nascosto sotto un filo di neve, con una gomma normale sarebbe pericoloso, mentre cosi si passa via senza problemi. Sulle radici bagnate i chiodi tengono alla grande, qualche problema solo sui sassi, ma con le gomme ben sgonfie si comportano sicuramente meglio di chiodate montate su gomme tradizionali. Giudizio finale: costano, ma aumentano il divertimento e la sicurezza!
Scarpe mtb:
Per uso invernale mi sono preso le Fasterkatt, sono scarpe da mtb consigliate per temperature da -3° a +7°, ovverosia le condizioni tipiche del nostro inverno nella maggior parte dei casi. Comincio subito dalla scelta della taglia: bisogna prenderle un numero in più della propria taglia, se si hanno piedi con pianta larga anche un numero e mezzo in più. Nel mio caso ho preso un 43 avendo piede 42. Cosi si ha comodità sufficiente per l’inverno in modo che il sangue circoli senza problemi durante la pedalata.
Io le ho provate ormai in tutte le condizioni, con temperature da -2 a + 8°. A seconda della temperatura si può mettere un calzino più o meno caldo e devo dire che anche sottozero per più ore il piede è rimasto sempre sufficientemente caldo. Le ho usate anche nella notturna del solstizio per 9 ore filate ad una temperatura di circa 3° e i piedi sono stati benissimo. La calzata è comoda, si chiudono come le scarpe da sci di fondo, sono impermeabili con velcro alla caviglia.
Il piede rimane sempre stabile, senza che il tallone tenda a muoversi. Anche camminando sulla neve per più di un’ora, i piedi sono rimasti asciutti. Dopo un paio di uscite la scarpa si adatta molto bene al piede. La suola è ottima, una gomma con grip a dir poco potente. Le ho provate sia con pedali flat con buoni risultati, non sono mai scivolate dai pedali, anche se naturalmente non si possono paragonare a suole flat, sia con clip shimano, e anche in questo modo la scarpa rimane molto comoda sia per pedalare che per camminare. La grande comodità è che con queste scarpe non c’è più bisogno di usare soprascarpe invernali o ghette per la neve, è già tutto compreso!
Anche dopo un’uscita fangosa, la pulizia è risultata molto facile, semplicemente con un panno umido. Difetti: attenzione a chi ha la pianta del piede larga, forse è tagliata per piante normali. Da provare con calma ed eventualmente prendere un numero in più.
Abbigliamento lana merino: tanti bikers mi stavano decantando la funzionalità della lana merino che io non avevo ancora provato, allora mi sono deciso a prendere un intimo a maniche corte, la merino tee. Da notare che io non uso lana normale da decenni perche sono allergico, ma appena indossata questa maglia la sensazione è tutt’altra: comodità e morbidezza veramente uniche, viene voglia di tenerla su sempre, non solo per le attività fisiche! Ci sono infatti vari tipi di lana merino. Questa è un filato ultra soft a 150 gsm, dimenticatevi la normale lana, questa è un tessuto tecnico però con le qualità della lana. La uso ormai da un paio di mesi e devo dire che la differenza da un normale tessuto tecnico derivato dal petrolio si sente! In salita la lana si comporta come il tessuto tecnico, tende ad espellere il sudore all’esterno, e se si suda tanto naturalmente si bagna, la differenza è il dopo. Quando ci si ferma alla fine della salita, per esempio, il tessuto tecnico tende a raffreddare in fretta, mentre la lana merino tiene di più il calore, è come se mantenesse quei pochi gradi in più nel corpo per non farlo raffreddare. Magari differenza minima, ma apprezzata.
E poi l’altra grande cosa: la lana contiene la lanolina, un particolare elemento che ricopre le fibre lanose. Ebbene, la lanolina elimina ogni minima traccia di odore, ovverosia non lo fa attaccare alle fibre ed è antibatterico! Sono arrivato a casa, ho fatto asciugare brevemente la maglietta mentre facevo la doccia e me la sono rimessa per andare in città, senza che avesse il minimo odore di sudore! Può essere perfetta, per esempio, per escursioni di più giorni senza dover lavare i materiali. Difetti: mi sarebbe piaciuta anche in versione maniche lunghe, ma per adesso non è disponibile. Sono disponibili invece i guanti, che non ho provato ma mi dicono molto caldi.
Info su http://45nrth.com/[url]http://45nrth.com/[/URL]
Comincio dalle gomme, che ho usato veramente a lungo e con soddisfazione.
Hüsker Dü: gomma estremamente polivalente, scorrevolissima su tutti i terreni, specialmente su asfalto, ma con tanto grip in fuoristrada. 4 pollici di larghezza, può essere montata su cerchi da 65 a 102 mm, io la uso sui kuroshiro da 85 mm. E’ una gomma per chi usa la fat su terreni misti, e magari deve farsi un po’ di km su asfalto per tornare a casa. Ha i tasselli poco pronunciati e abbastanza ravvicinati, molto gonfia è scorrevolissima (ci ho fatto il giro del lago di Garda in notturna la notte del solstizio d’inverno, 200 km e 1000 m/d a 28 km/h di media), mentre sgonfiando per bene ha tanto grip sia in salita che in discesa. Quest’anno ci ho fatto più di 5000 km in tutte le condizioni e mi sono sempre trovato bene. Una particolarità non trascurabile è che, a differenza delle gomme strette, può essere usata fino quasi alla completa usura dei tasselli, perdendo pochissimo grip, se non in situazioni di bagnato.
Me ne sono accorto perché questa estate la gomma cominciava a consumarsi, ma era agosto e non ne trovavo di nuove, allora sono andato avanti ancora più di un mese (circa 20 uscite) prima di cambiarle e in effetti la gomma andava ancora bene. Questo perché nelle fat conta più lo spessore della gomma, specie se sgonfia al punto giusto, che la grandezza del tassello, per avere un buon grip. Difetti: più si sgonfia la gomma e più questa tende a dare l’effetto deriva tipico di quasi tutte le gomme fat, ovverosia entrando in curva tende ad andare dritta per la tangente. La cosa si ovvia inclinando molto la bici in entrata curva, cioè forzando molto il manubrio verso interno curva.
Vanhelga: gomma dedicata specificatamente al fuoristrada, con tasselli piuttosto pronunciati, ha la gradita novità di essere tubless-ready. 4 pollici di larghezza, può essere montata su cerchi da 65 a 102 mm, io l’ho usata sui kuroshiro da 85 mm L’ho provata per una decina di uscite e ha veramente un grip ottimo. Su asfalto naturalmente soffre più delle Hüsker Dü, ma in ogni caso si riescono a fare un po’ di km a buona andatura. Appena si entra sui sentieri però, sembra di cambiare improvvisamente gomma, molto scorrevole, da una sensazione di leggerezza.
In discesa da il meglio, grip notevole su ogni terreno, dalla roccia, alla terra alla neve. Particolarità: rispetto sempre alle Hüsker Dü, l’effetto deriva si sente molto meno anche con gomma sgonfia, questo perché ha le spalle più rinforzate e in curva tende meno a spanciare.
Dillinger: gomme fat chiodate, specifiche naturalmente per terreni parzialmente ghiacciati o pedalate sui laghi ghiacciati. Le sto testando, per adesso mi sembrano ottime perche oltre a tenere sul ghiaccio la forma dei taselli è fatta apposta per scaricare la neve, a breve il giudizio finale
In questi giorni di poca neve e tanto ghiaccio ho potuto testare per bene i dillinger chiodati. Su asfalto il rumore tipico delle fat viene accentuato ancor di più dai chiodi, sembra di essere su un mezzo cingolato, si girano tutti, è bellissimo . In ogni caso, a parte il rumore, anche in discesa asfaltata la gomma tiene bene senza la minima perdita di aderenza. Appena si passa sul sentiero o sulla neve, il discorso cambia completamente, silenziosa e la gomma scarica bene la neve, grip buono in salita dove ho passato dei discreti "muri". Sul ghiaccio.....beh che ve lo dico a fare... basta guardare la foto, aggrappa dappertutto. Da tanta sicurezza specialmente nei casi di ghiaccio nascosto sotto un filo di neve, con una gomma normale sarebbe pericoloso, mentre cosi si passa via senza problemi. Sulle radici bagnate i chiodi tengono alla grande, qualche problema solo sui sassi, ma con le gomme ben sgonfie si comportano sicuramente meglio di chiodate montate su gomme tradizionali. Giudizio finale: costano, ma aumentano il divertimento e la sicurezza!
Scarpe mtb:
Per uso invernale mi sono preso le Fasterkatt, sono scarpe da mtb consigliate per temperature da -3° a +7°, ovverosia le condizioni tipiche del nostro inverno nella maggior parte dei casi. Comincio subito dalla scelta della taglia: bisogna prenderle un numero in più della propria taglia, se si hanno piedi con pianta larga anche un numero e mezzo in più. Nel mio caso ho preso un 43 avendo piede 42. Cosi si ha comodità sufficiente per l’inverno in modo che il sangue circoli senza problemi durante la pedalata.
Io le ho provate ormai in tutte le condizioni, con temperature da -2 a + 8°. A seconda della temperatura si può mettere un calzino più o meno caldo e devo dire che anche sottozero per più ore il piede è rimasto sempre sufficientemente caldo. Le ho usate anche nella notturna del solstizio per 9 ore filate ad una temperatura di circa 3° e i piedi sono stati benissimo. La calzata è comoda, si chiudono come le scarpe da sci di fondo, sono impermeabili con velcro alla caviglia.
Il piede rimane sempre stabile, senza che il tallone tenda a muoversi. Anche camminando sulla neve per più di un’ora, i piedi sono rimasti asciutti. Dopo un paio di uscite la scarpa si adatta molto bene al piede. La suola è ottima, una gomma con grip a dir poco potente. Le ho provate sia con pedali flat con buoni risultati, non sono mai scivolate dai pedali, anche se naturalmente non si possono paragonare a suole flat, sia con clip shimano, e anche in questo modo la scarpa rimane molto comoda sia per pedalare che per camminare. La grande comodità è che con queste scarpe non c’è più bisogno di usare soprascarpe invernali o ghette per la neve, è già tutto compreso!
Anche dopo un’uscita fangosa, la pulizia è risultata molto facile, semplicemente con un panno umido. Difetti: attenzione a chi ha la pianta del piede larga, forse è tagliata per piante normali. Da provare con calma ed eventualmente prendere un numero in più.
Abbigliamento lana merino: tanti bikers mi stavano decantando la funzionalità della lana merino che io non avevo ancora provato, allora mi sono deciso a prendere un intimo a maniche corte, la merino tee. Da notare che io non uso lana normale da decenni perche sono allergico, ma appena indossata questa maglia la sensazione è tutt’altra: comodità e morbidezza veramente uniche, viene voglia di tenerla su sempre, non solo per le attività fisiche! Ci sono infatti vari tipi di lana merino. Questa è un filato ultra soft a 150 gsm, dimenticatevi la normale lana, questa è un tessuto tecnico però con le qualità della lana. La uso ormai da un paio di mesi e devo dire che la differenza da un normale tessuto tecnico derivato dal petrolio si sente! In salita la lana si comporta come il tessuto tecnico, tende ad espellere il sudore all’esterno, e se si suda tanto naturalmente si bagna, la differenza è il dopo. Quando ci si ferma alla fine della salita, per esempio, il tessuto tecnico tende a raffreddare in fretta, mentre la lana merino tiene di più il calore, è come se mantenesse quei pochi gradi in più nel corpo per non farlo raffreddare. Magari differenza minima, ma apprezzata.
E poi l’altra grande cosa: la lana contiene la lanolina, un particolare elemento che ricopre le fibre lanose. Ebbene, la lanolina elimina ogni minima traccia di odore, ovverosia non lo fa attaccare alle fibre ed è antibatterico! Sono arrivato a casa, ho fatto asciugare brevemente la maglietta mentre facevo la doccia e me la sono rimessa per andare in città, senza che avesse il minimo odore di sudore! Può essere perfetta, per esempio, per escursioni di più giorni senza dover lavare i materiali. Difetti: mi sarebbe piaciuta anche in versione maniche lunghe, ma per adesso non è disponibile. Sono disponibili invece i guanti, che non ho provato ma mi dicono molto caldi.
Info su http://45nrth.com/[url]http://45nrth.com/[/URL]