più che di forza ci sarebbe da discutere sulla risposta più o meno diretta che il movimento del manubrio impone alla ruota.
Questo dipende, a parità di lunghezza della pipa (l'attacco manubrio) dalla larghezza del manubrio.
Un manubrio più stretto rende la bcicletta più reattiva, più nervosa mentre un manubrio più largo la rende più 'governabile' soprattutto in discesa.
Ovviamente non bisogna esagerare né in un verso, né nell'altro.
Ho visto dei manubri su bici da XC larghi poco più di 40 cm e mi domando come sia possibile, per un biker normale, avere il giusto controllo del mezzo, soprattutto sullo sconnesso in discesa; dal lato opposto una larghezza eccessiva rende la bici poco 'agile' e quindi nel misto-stretto guidato il mezzo appare più 'pigro'. Consiglio una larghezza non inferiore alla larghezza spalle.
Un discorso simile si fa anche per la lunghezza della pipa. Minore è la lunghezza (a parità di largezza manubrio) e tanto più reattivo sarà lo sterzo. Aumentando la lunghezza, inoltre, si ha un trasferimento di peso sull'anteriore della bicicletta e questo, a mio avviso, non avrebbbe molto senso specialmente in MTB dove c'e' necessità di continui cambi di posizione, dificilmente da eseguire con una posizione troppo distesa.
In discesa una posizione molto protesa in avanti rende la conduzione della bici più difficile e a rischio di 'impuntature / ribaltamenti'; in salita una pipa molto corta tende a far impennare la ruota ed occorre caricare di più l'avantreno spostandosi in avanti.
C'e' quindi un giusto compromesso: personalmente non andrei oltre gli 8 cm (ne ho fatte di prove e la migliore soluzione, sulla bici da AM è stata 60 mm di pipa per 68/70 di larghezza manubrio).
Va perà considerato il tuo stile di guida ricordando che l'aumento di lunghezza della pipa di 1 cm è mooolto più avvertibile del pari aumento in larghezza.
Il controllo dell'anteriore comunque si perde più normalmente per l'errata posizione rispetto alla posizione ottimale tipica di ogni circostanza