secondo me staccare i piedi devono sempre stare attaccati...
comunque la tecnica per affrontare "pietre in curva durante una piega" non è di facile spiegazione...
io mi sono reso conto ke più forte vai, + peso butti sull'anteriore, + sei energico nella guida con pietre mobili ed isolate (non su ghiaia dove invece bisogna essere pulitissimi e leggerissimi) e meglio si riesce ad andare...
quello ke faccio io è letteralmente buttare la bici a destra e a sinistra senza darle neanke il tempo di "finire la curva" praticamente cerco di anticipare il più possibile le traiettorie per potermi trovare quasi sempre dritto rispetto agli ostacoli...
se la velocità e poca, preferisco una guida pulita ed attenta fatta di rilanci dove possibile e di controllo a bassa vlocità quando ci sono molti ostacoli (tanto per recuperare c'è sempre tempo...)
se la pendenza è molta l'importante è far galleggiare la bici, come detto prima, impostare la traiettoria e far si ke la bici la segua alla lettera... logicamente la traiettoria impostata è quella + pulita e veloce... siamo biker si ma non masokisti!!
con velocità elevata e pendenza decente non estrema... (situazione di fondo scorrevole con pietre anke grosse ma isolate, fogliame e alcuni rami...) la tecnica è la sintesi di tutto quello ke ho detto...
velocità e marcia sempre in tiro... avere una marcia morbida ke fa frullare, non permette nessun tipo di appoggio in caso di recupero in situazione limite...il colpo di pedale è fondamentale...
elasticità muscolare per gambe e tronco, spalle e bicipiti... mentre polsi e mani devono essere ben serrati per poter recuperare in frazioni di secondi... (la cosa + brutta come sensazione è quando l'anteriore sbanda violentemente e si posiziona come in supermotard dura veramente pokissimo, ma se ci si spaventa il volo è assicurato... la manovra deve essere rapida ma millimetrica, bisogna raddrizzare e non controsterzare o-o) per ciò ke riguarda la guida, io cerco sempre l'anticipo, guida in attacco e non "dove vado vado", la pietra se va presa, va presa di ponte! cioè bisogna toccarla per meno tempo possibile + tempo ci si sta a contatto e + vai dove vuole lei (è come mettere il piede su delle biglie...) quindi il movimento è di minimo alleggerimento per permettere alla forca di non kiudersi o andare a pacco (parlo di 80-100mm settati morbidi per terreno molto sconnesso)... nello stesso momento quando si è sopra si spinge, si ricarica e si prosegue...
come dicevo è difficile da spiegare, ma principalmente il concetto è ke noi siamo in bici e da li ci dobbiamo passare o-o ossia + convinti e gasati si va e meno possibilità di far cagate ci sono...
quando dico gasati, non voglio dire euforici (in quella condizione ci si fa sicuramente male, perkè si guida non attenti e si pensa quasi di essere immortali... invece la concentrazione è fondamentale)
alex o-o
ps: scusate se non sono stato kiaro