Perché le aziende italiane fanno video in inglese?

Akira81

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I programmi televisivi, i social media, la musica, l'attualità, il populismo come fenomeno sociale prima ancora che politico, sono tutti un moderno elogio dell'ignoranza e della mancanza di merito del nostro paese. La maggior parte degli ignoranti e dei mediocri dei nostri giorni non hanno subìto la loro condizione per una mancanza di possibilità, tutt'altro, hanno forgiato la loro stessa ignoranza nella pigrizia e nella totale mancanza di ambizione personale, facendo fronte comune, acquisendo potere dal gruppo con il quale legittimare la loro stessa mancanza di cultura, di ideali e di educazione. Deridere chi ha una cultura anche solo nella media perché diverso e fuori dal branco. Le influencer, i trapper, gli opinionisti dei talk show di quart'ordine e i politici da twitter sono diventati i modelli da seguire. Ecco... cosa intendo con "cultura dell'ignoranza". Quindi non meravigliamoci se la lingua italiana va in malora con questo tripudio di ignoranza. Per un numero sempre maggiore di italiani il problema reale è l'analfabetismo funzionale... altro che conoscere l'inglese.

cit " Le influencer, i trapper, gli opinionisti dei talk show di quart'ordine e i politici da twitter sono diventati i modelli da seguire. Ecco... cosa intendo con "cultura dell'ignoranza". Quindi non meravigliamoci se la lingua italiana va in malora con questo tripudio di ignoranza." .. Concordo con te, ma ricorda: "tutta questa "cacca", ce l'hanno portata gli yankee "acculturatissimi" e chi gli va dietro.. Inghilterra e Francia in primis. Quindi, se l'Italia affonda, non pensare che dalle altre parti siano rose e fiori.. è il mondo occidentale che è caduto in miseria, non solo l'Italia.
 

sembola

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brutta cosa l'ideologia, specie quando deforma i fatti pur di adattarli alla propria (ir) realtà
 

slisser

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A voi un semplice video in inglese fa venire tutti questi incubi distopici?
veramente la discussione ha cominciato a diventare interessante quando e' andata OT :-):-):-)

Confrontare il modello italiano a quello di altri paesi potrebbe riservare qualche sorpresa, in Italia il sentimento comune apparente, quasi mai coincide con i conti fatti a consuntivo . Nel 1933 i Tedeschi avevano un tenore di vita molto agiato rispetto agli Italiani, economicamente erano avanti almeno trent'anni, tuttavia Hitler ha potuto fare quello che ha fatto perche' i Tedeschi dove non erano sostenitori , hanno finto di non sapere cosa accadeva.

Quando Mussolini nel 1938 (fino ad allora tollerato come dittatore di turno) , introdusse le leggi razziali si scontro' immediatamente con l'indignazione del paese, dunque poveri contadini, ma per nulla accondiscendenti

Personalmente ho qualche dubbio che quattro scimmiette ammaestrate, che si esibiscono nei media, possono condizionare il pensiero degli Italiani
 
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andy_g

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veramente la discussione ha cominciato a diventare interessante quando e' andata OT :-):-):-)

Confrontare il modello italiano a quello di altri paesi potrebbe riservare qualche sorpresa, in Italia il sentimento comune apparente, quasi mai coincide con i conti fatti a consuntivo . Nel 1933 i Tedeschi avevano un tenore di vita molto agiato rispetto agli Italiani, economicamente erano avanti almeno trent'anni, tuttavia Hitler ha potuto fare quello che ha fatto perche' i Tedeschi dove non erano sostenitori , hanno finto di non sapere cosa accadeva.

Quando Mussolini nel 1938 (fino ad allora tollerato come dittatore di turno) , introdusse le leggi razziali si scontro' immediatamente con l'indignazione del paese, dunque poveri contadini, ma per nulla accondiscendenti

Personalmente ho qualche dubbio che quattro scimmiette ammaestrate, che si esibiscono nei media, possono condizionare il pensiero degli Italiani
Non volevo interrompere le vostre dissertazioni, sulle quali sono troppo indietro per inserirmi, mi chiedevo solo cosa c'entrasse il video, a quanto pare nulla ;)
Ma continuate, non c'è niente che non vada.
 

sembola

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veramente la discussione ha cominciato a diventare interessante quando e' andata OT :-):-):-)

Confrontare il modello italiano a quello di altri paesi potrebbe riservare qualche sorpresa, in Italia il sentimento comune apparente, quasi mai coincide con i conti fatti a consuntivo . Nel 1933 i Tedeschi avevano un tenore di vita molto agiato rispetto agli Italiani, economicamente erano avanti almeno trent'anni, tuttavia Hitler ha potuto fare quello che ha fatto perche' i Tedeschi dove non erano sostenitori , hanno finto di non sapere cosa accadeva.

Quando Mussolini nel 1938 (fino ad allora tollerato come dittatore di turno) , introdusse le leggi razziali si scontro' immediatamente con l'indignazione del paese, dunque poveri contadini, ma per nulla accondiscendenti

Personalmente ho qualche dubbio che quattro scimmiette ammaestrate, che si esibiscono nei media, possono condizionare il pensiero degli Italiani
Al di là del confronto storico su cui nutro parecchie riserve, il punto è proprio quello del periodo finale. Si confondono effetti e cause, le "quattro scimmiette" sono un prodotto del sentire collettivo di una grossa parte della gente e non il viceversa.
 

Akira81

Biker forumensus
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Secondo il tuo principio "prima" la scarsità di informazioni era un pregio. Però guarda che le peggiori dittature sono venute fuori proprio quando il popolo ignorante non aveva altri modi di informarsi di quelli elencati da te. Comunismo e fascismo, per citare le più eclatanti.
Quindi si ritorna al discorso che non è il medium a fare la differenza, ma come si usufruisce delle informazioni.
Concordo in parte con entrambi.
Credo lui volesse far presente, come la quantità di mezzi e di bombardamenti mediatici causino più danni del non averli proprio..
Non ha tutti i torti.
Come non li hai tu, quando dici preferisco "averli", basterebbe saper "filtrare" ciò che arriva a noi per avvicinarsi il più possibile alla verità.
E anche questo è vero.
Abbiamo un esempio di come i vari totalitarismi abbiano solo o quasi portato morte, catastrofi e povertà.
Credo che l'abbia compreso anche chi di dovere..
Oggi la terza guerra mondiale è già iniziata. E' prettamente (o quasi) economica.
Oggi il grande capitale oltre il danaro, lo fanno le "informazioni".
Immaginiamoci il lavoro che aveva una STASI nella Berlino Est dell'ex DDR..
Quasi un agente per persona.. una rete capillare di informazioni basiche e non per arrivare ad un profilo.
Nella Berlino Ovest, ottenevano il controllo della persona tramite un sistema consumistico.
Spendi, lavora, muori e il trend te lo diamo noi. Quest'ultimo ha battuto a mani basse il comunismo.
Alla gente piaceva poter avere "una scelta".
Guarda noi dopo il secondo conflitto, quando siamo diventati un protettorato americano.
Oltre alle bombe, sganciavano su di noi pacchetti di cioccolata e Lucky Strike.
Successivamente in funzione anti sovietica, ci hanno permesso di crescere a Happy Days, A-Team, Mars, Venerdì 13, Top Gun e Harley Davidson..
Abbiamo avuto una buona infanzia.
Non credo avrei preferito girare in Trabant con la tessera di partito sempre in tasca, anche per prendere un kilo di pane,
tenuto H24 sempre sotto "controllo".. magari con qualche parente "dissidente" misteriosamente "scomparso".
Ecco, tornando a noi, oggi tramite l'era "smart, social, 5G" le hanno entrambi.
Un consumismo smodato (vedi scene d'isteria zombie tipo black friday o i soldi che smeniamo noi dietro le bici) ,
unito ad un auto schedatura messa in atto da noi stessi. Abbiamo sia la "STASI" che lo "Zio nasone Sam" in pompetta..

Spesso, sento che "devo" difendere il mio EGO facebookkiano, da forumendolo, da stupidello da tastiera.
Tutto questo perché un like, nutre il mio cervello di endorfine.. facendomi passare in secondo piano la realtà.
In realtà sono chinato sopra uno schermo, alle volte frustrato per questo, semplicemente a caccia di quel qualcosa che mi faccia stare meglio.
Oggi, il mondo digitale si fonde con il mondo reale, tanto da divenirne una realtà parallela da usare come metro di paragone della persona stessa.
La trasformazione a cui stiamo assistendo, è normalità per chi più giovane se la troverà davanti.
Per risponderti, non credo si arriverà o si riuscirà più a "filtrare" ciò che è reale o meno. Ciò che è giusto, da ciò che è sbagliato.
La maggior parte di noi (suppongo me compreso) , non credo disponga di una cultura capace di gestire così tante informazioni in maniera corretta, giusta, sana. Qualsiasi stronzo (passami il termine) si sente in diritto di commentare, di "dirci la sua".. con l'aggravante che perso un sano dialogo, "la nostra" deve per forza passare come verità assoluta.. dobbiamo imbracciarla e difenderla.
Facci caso.. prendi un acceso dibattito qualunque sul forum , accorti di dire una boiata di turno, nessuno fa marcia indietro.
Magari dicendo "scusa, hai ragione, ho detto una cazzata".
Io faccio fatica. Questa cosa non accadrebbe se fossimo nello stesso discorso ma di persona, davanti a due birre.
Tutto questo volo pindarico per convenire con entrambi, ma facendo presente che il web, è composto di cacca per il 90%, l'altro 10% va filtrato.
Questo passaggio verso "la verità", funziona solo se applichiamo questo filtro anche su noi stessi.
Azzeriamo in parte l'EGO, tenendo presente che la vita reale è altro.
Non sappiamo più ridere, più prenderci in giro. Prendiamo con troppa serietà la cosa.
Quasi sempre, siamo noi a strumentalizzarci per primi.
Sarebbe bello "usufruire correttamente delle informazioni", è questa la grande sfida di questi tempi.
 

superskinny

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Il potere da sempre ha paura della conoscenza e della sua trasmissione, chi non conosce le cose è più facilmente manipolabile e non da ieri.

Detto questo, mi permetto di ricordare che certi valori (ma anche i disvalori) non sono automatici o innati, ma sono un risultato dell'ambiente. E' per questo che la mia opinione differisce da quella di Frenk, non credo che tutti coloro che ritengano la conoscenza, lo studio, la cultura uno spreco di tempo o peggio un inutile orpello lo facciano per pigrizia o per interesse personale, o che se non sei in grado di esprimerti in un italiano corretto (figuriamoci in inglese) o comprendere un testo scritto è solo per mancanza di volontà.
Se nasci povero non è colpa tua, se muori povero sì. Citazione che mi è venuta leggendoti e aggiungerei “anche culturalmente”.
È vero che tutti siamo condizionati dall'ambiente, sono d’accordo, ma solo inizialmente. Dopo di che nel lungo periodo secondo me ogni condizione diventa una scelta.
 

marco

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Concordo in parte con entrambi.
Credo lui volesse far presente, come la quantità di mezzi e di bombardamenti mediatici causino più danni del non averli proprio..
Non ha tutti i torti.
Come non li hai tu, quando dici preferisco "averli", basterebbe saper "filtrare" ciò che arriva a noi per avvicinarsi il più possibile alla verità.
E anche questo è vero.
Abbiamo un esempio di come i vari totalitarismi abbiano solo o quasi portato morte, catastrofi e povertà.
Credo che l'abbia compreso anche chi di dovere..
Oggi la terza guerra mondiale è già iniziata. E' prettamente (o quasi) economica.
Oggi il grande capitale oltre il danaro, lo fanno le "informazioni".
Immaginiamoci il lavoro che aveva una STASI nella Berlino Est dell'ex DDR..
Quasi un agente per persona.. una rete capillare di informazioni basiche e non per arrivare ad un profilo.
Nella Berlino Ovest, ottenevano il controllo della persona tramite un sistema consumistico.
Spendi, lavora, muori e il trend te lo diamo noi. Quest'ultimo ha battuto a mani basse il comunismo.
Alla gente piaceva poter avere "una scelta".
Guarda noi dopo il secondo conflitto, quando siamo diventati un protettorato americano.
Oltre alle bombe, sganciavano su di noi pacchetti di cioccolata e Lucky Strike.
Successivamente in funzione anti sovietica, ci hanno permesso di crescere a Happy Days, A-Team, Mars, Venerdì 13, Top Gun e Harley Davidson..
Abbiamo avuto una buona infanzia.
Non credo avrei preferito girare in Trabant con la tessera di partito sempre in tasca, anche per prendere un kilo di pane,
tenuto H24 sempre sotto "controllo".. magari con qualche parente "dissidente" misteriosamente "scomparso".
Ecco, tornando a noi, oggi tramite l'era "smart, social, 5G" le hanno entrambi.
Un consumismo smodato (vedi scene d'isteria zombie tipo black friday o i soldi che smeniamo noi dietro le bici) ,
unito ad un auto schedatura messa in atto da noi stessi. Abbiamo sia la "STASI" che lo "Zio nasone Sam" in pompetta..

giusto per dire che se temi la schedatura stile Stasi, ora c'è di peggio e la fai volontariamente portandoti in tasca il telefono: https://www.nytimes.com/interactive/2019/12/20/opinion/location-data-national-security.html
 
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I percorsi di apprendimento anni fa' non erano accessibili a tutti , negli anni dal 1930 al 1940 in Lombardia gran parte della popolazione pensava e parlava come nel film “L'albero degli Zoccoli” di Ermanno Olmi . Medioevo terminato intorno al 1450 , queste persone in 500 anni non avevano fatto passi avanti perche', non immaginavano di doverlo fare.

A memoria mia ,fine anni 60, la situazione non era così tragica, tuttavia 80 % degli adulti parlava dialetto, una grossa fetta di questi parlava dialetto anche con i propri figli.

Sapevano leggere e scrivere ma non immaginavano cosa farsene. Secondo me il retaggio culturale, non e' deteriorato rispetto agli anni passati,
Io parlo ancora spesso dialetto. Pota
 

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attendiamo il chip sottocutaneo.. ma pare sia già arrivato anche quello
Chip sottocutaneo? Roba vecchia e ovviamente tra i 30 paesi del mondo a rischio c'e l'Italia con tutti i suoi operatori

 
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Al di là del confronto storico su cui nutro parecchie riserve, il punto è proprio quello del periodo finale. Si confondono effetti e cause, le "quattro scimmiette" sono un prodotto del sentire collettivo di una grossa parte della gente e non il viceversa.
si ok crisi del 1923 l' umiliazione della Germania............ non pretendo descrivere il contesto in tre righe............ ad ogni modo intendo che Mussolini nel 1938 rappresentava l'Italia, ma in realtà la maggioranza degli Italiani non era a favore del Duce,
Adesso vedo la gente indaffarata tra lavoro , famiglia, figli da portare agli sports vari , ai corsi, si fanno in quattro per trovare il tempo per un giro in bici, un tracking , non mi sembrano tutti inebetiti davanti a uno schermo
 

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.. in realtà la maggioranza degli Italiani non era a favore del Duce...
Tesi autoassolutoria di cui è facile provare la fallacia. Una per tutti, il numero di docenti universitari che rifiutarono il giuramento al regime. Fu la guerra a rovesciare la situazione, se ad vesdimo scelto la neutralità come la Spagna ne avremmo condiviso la sorte, altri trent'anni di regime.

E quanto all' “abbrutimento" ormai la TV non ha più il ruolo predominante dei decenni passati. Ora ci si "abbrutisce" a suon di like.
 
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slisser

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Tesi autoassolutoria di cui è facile provare la fallacia. Una per tutti, il numero di docenti universitari che rifiutarono il giuramento al regime. Fu la guerra a rovesciare la situazione, se ad vesdimo scelto la neutralità come la Spagna ne avremmo condiviso la sorte, altri trent'anni di regime.

E quanto all' “abbrutimento" ormai la TV non ha più il ruolo predominante dei decenni passati. Ora ci si "abbrutisce" a suon di like.
Gasp in un paese di contadini intenti a non morire di fame , mi prendi come campione di riferimento una manciata di docenti universitari.

Sicuramente il fascismo ha ottenuto l'appoggio della borghesia agraria e industriale, in quanto temevano seriamente una svolta comunista anche in Italia.

La maggioranza, contadini e salariati, preferiva socialisti e movimento popolare, non terrei conto dei voti guadagnati a bastonate alle elezioni del 1924
 

sembola

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Gasp in un paese di contadini intenti a non morire di fame , mi prendi come campione di riferimento una manciata di docenti universitari.

Sicuramente il fascismo ha ottenuto l'appoggio della borghesia agraria e industriale, in quanto temevano seriamente una svolta comunista anche in Italia.

La maggioranza, contadini e salariati, preferiva socialisti e movimento popolare, non terrei conto dei voti guadagnati a bastonate alle elezioni del 1924
Il regime fino alle prime lezioni di realtà del conflitto godeva di un ampio consenso, chiaramente è molto difficile quantificare quanto di questo consenso fosse un consenso "obbligato" e quanto effettivamente volontario; e va considerato che il consenso volontario era anche e soprattutto creato dalla propaganda pervasiva e martellante ed anche da alcune politiche sociali. Ma un consenso c'era e venne meno seriamente solo quando cominciarono la fame e le bombe e furono chiare le menzogne e l'inadeguatezza del regime.

Il caso dei docenti universitari è ancora più grave e significativo, in quanto non erano dei poveracci costretti alla "cimice" ma la punta di lancia dell'elite culturale del paese, che poteva in gran parte permettersi l'ostracismo e che scelse invece il conformismo.

Il problema è che purtroppo non abbiamo mai fatto seriamente i conti col nostro passato, e questo consente una comoda lettura autoassolutoria, sia da destra che da sinistra. Conveniva troppo a tutti, ed ancora conviene per motivi diversi.
 
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Picola ma carattarastica...
Il potere da sempre ha paura della conoscenza e della sua trasmissione, chi non conosce le cose è più facilmente manipolabile e non da ieri.


Parole sante, e non a caso con l'aumentare medio dell'ignoranza (anche in Italia) si sta tornando lentamente ed inesorabilmente alle condizioni 'schiavo/padrone', da cui scaturisce poi 'ricco/povero' e l'enorme divario sociale che mina la stabilità di un popolo...spesso soppresso (dal ricco e padrone) con sistemi alquanto discutibili...
 

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