L'altro giorno ho scoperto d'aver caricato su Facebook, da quando sono iscritto, qualcosa come 10250 foto... Cioè: diecimiladuecentocinquanta! Sono tantissime!
Un tempo usavo Flickr, poi accantonato per merito/colpa di FB: sparirono le persone, eppure si riusciva quasi a commentare decentemente, senza troppe distrazioni. Magari potrei riesumare il profilo... chissà...
La via del blog, tentata senza successo, ha fatto si che il tutto rimanesse là, inutilizzato, senza che riuscissi a dargli uno scopo che avesse un senso compiuto. Ancora 60 giorni di tempo per decidere se rinnovare o meno il dominio, poi si vedrà. La persona che mi consigliava di postare tutto in quello spazio mi ha pure tolto l'amicizia... chissà: magari l'avrò delusa, chissà...
Eppure la voglia di scattar ancora nuove foto, spesso dei soliti luoghi, dagli stessi punti di ripresa, perchè si sa quanto si tende ad esser ripetitivi, è ancora tutta qua.
Rivedere scene vissute anche solo un paio di mesi fa sempre piacere: guardi la foto, ripensi al momento, e di colpo ecco riemergere il giro fatto, i momenti memorabili, e quelli meno. Contemporaneamente ecco sbucare qualche nuova idea: quel sentiero dimenticato sulla carta, quel bivio dove sei andato a destra anzichè a sinistra, o quella zona, rimasta senza risposte.
E' uno dei motivi per cui ho deciso che una macchina fotografica deve essere sempre presente o quasi nei miei giri in bici, si tratti di
gravel, asfalto o sterrato. Una macchina fotografica che mi dia dei file belli, lavorabili, piacevoli, che mi aiutino a ricordare il momento. Per poterli infine condividere.
Ammetto che le uscite in bici, senza la fotografia, perderebbero un po' di senso.
Sensazioni contrastanti si fanno strada: l'anno appena trascorso è passato con la velocità del fulmine, ma allo stesso tempo sembra esser durato secoli, riempito com'è di foto, itinerari, idee, momenti, km percorsi. La mente si sofferma solo su alcune scene, non sempre piacevoli, ahilei, tipo quel caldone assassino lungo la strada che saliva a Passo Buole. Che legnata!
O quella salita al paesetto di Fosse, dopo aver percorso quasi 120 km per 4000 di dislivello... e ancora 80 km per arrivare a casa... i tornanti, la stanchezza, la fame!
Così ecco le foto correre in soccorso! Non solo di "legnate solari" sono stati fatti i giri, ma anche di epiche discese, piacevolissime, in mezzo ai larici dorati, mentre con lo sguardo cercavi il sentiero nuovo, mai percorso prima, e dove accidenti è finito!
Ps: per la cronaca, il sentiero nuovo stava giusto lì davanti, in fondo a questa discesa, in corrispondenza della curva della strada.
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