Tech Corner Pedali: agganci vs flat

bgcarlo

Biker ciceronis
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Ci sarebbero anche pedali flat con attacchi o misti da un lato con attacco e dll'altro con i pin.
Vorrei però fare un accenno sulla pericolosità dei pin , con i pedali flat è vero che si ha il piede più libero , ma in certe situazioni quando scivola il pedale o nelle cadute e tutte le volte che non è la suola a far contatto , bè quei maledetti pin possono fare dei bei danni !

Vero, ho lo stampo dei pin nei polpacci


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freesby

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Io con i flat mi trovo molto bene anche nelle salite tecniche.. Certo devi fare attenzione a non tirare il pedale altrimenti lo perdi.. Xo se ruoti bene la caviglia un pochino di "tiro" riesci a farlo.. In più soprattutto nelle salite tecniche sono molto più libero mentalmente! Non ho la fobia del non riuscire a sganciare quindi oso di più.. Provo a fare pezzi che prima con gli spd non tentavo neanche x paura..
Di contro.. Quando ti trovi a metà dello scalino xke magari sei un po' lento a volte la sola forza della spinta non basta.. Con gli spd puoi aiutarti tirando.. Con i flat o hai forza x spingere.. Oppure ti pianti.. Xo parlo di pezzi veramente tecnici.. Nei giri normali x me flat tutta la vita!
 
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Ci sono scarpe più adatte delle 5.10 per camminare, ad esempio le Adidas Terrex Trail o le Vaude Moab. Magari anche altre, io ho provato queste.
https://www.amazon.it/dp/B073RJ2W1R/?tag=mtb_parser-21

https://www.amazon.it/dp/B017A9HKU6/?tag=mtb_parser-21

Grazie per i link. Effettivamente credevo esistessero solo le 5.10 come scelta per i flat. Certo che tra pedali e scarpe se ne va via una bella cifretta... e tutto perchè non riesco a mollare quella caspita di paura. :-(
 

Gianz

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Io con i flat mi trovo molto bene anche nelle salite tecniche.. Certo devi fare attenzione a non tirare il pedale altrimenti lo perdi.. Xo se ruoti bene la caviglia un pochino di "tiro" riesci a farlo.. In più soprattutto nelle salite tecniche sono molto più libero mentalmente! Non ho la fobia del non riuscire a sganciare quindi oso di più.. Provo a fare pezzi che prima con gli spd non tentavo neanche x paura..
Di contro.. Quando ti trovi a metà dello scalino xke magari sei un po' lento a volte la sola forza della spinta non basta.. Con gli spd puoi aiutarti tirando.. Con i flat o hai forza x spingere.. Oppure ti pianti.. Xo parlo di pezzi veramente tecnici.. Nei giri normali x me flat tutta la vita!

E' anche vero che quando arrivi a quel pezzo tecnico di solito devi aver energia e forza da parte per riuscire a superarlo con gli spd, andando ad aggredire l'ostacolo. E spesso, magari dopo un 300 metri di salita al 25%, di energia e forza non è che te ne siano rimaste chissà quante! :cry:
Ho la tua stessa fobia quando vedo arrivare un tratto difficile: penso che mi fermerò proprio in mezzo all'azione e, pure tentando di sganciare non ci riuscirò manco morto. Effettivamente gli ultimi 2 capitomboli fatti cadendo di lato sono stati proprio dovuti agli SPD. Avevo messo il meccanismo di sgancio al minimo... e durante una salita ho perso il pedale sinistro. La bici è andata sbandando verso destra, ho fatto per staccare il piede ma naturalmente non ha voluto saperne e SBAMM! Le chiappe sui sassi non sono mai simpatiche, e nemmeno su ginocchio e gomito.

Una cosa mi ha dato da pensare: tempo fa ho fatto il corso AMI per diventare accompagnatore e-bike. Avevo noleggiato una bici, e questa aveva i flat. Beh... in discesa, dopo le dovute spiegazioni del caso, riuscivo a fare cose che prima mi sognavo. Ieri sono arrivato ad un bel sentiero tecnico, in discesa, con tornantini belli stretti. Abbasso la sella, mi accingo a percorrerlo, ma il piede è agganciato al pedale. Non riesco a sentirmi sicuro, soprattutto con un pendio boscoso lì sotto, e scendo accompagnando la bici. Un nervoso!!!
 

Gianz

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Li uso entrambi.
Ma preferisco gli SPD
Rigorosamente SPD, però

In che senso "rigorosamente SPD"?

Gli SPD non li abbandonerei MAI nella gravel, troppo comodi in strada. E pure con la MTB sui tratti normali non mi passa minimamente per la testa di abbandonarli. Ma poi arriva il tratto tecnico e niente... mi pare di non venirne fuori. Mi sento più sicuro a girare sganciato, appoggiando il piede sul pedale sfruttando lo spazio sotto l'arco plantare... che è tutto tranne che sicuro.

Io uso questi:
pdm530blackwith.png
 

Tc70

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Picola ma carattarastica...
In che senso "rigorosamente SPD"?

Gli SPD non li abbandonerei MAI nella gravel, troppo comodi in strada. E pure con la MTB sui tratti normali non mi passa minimamente per la testa di abbandonarli. Ma poi arriva il tratto tecnico e niente... mi pare di non venirne fuori. Mi sento più sicuro a girare sganciato, appoggiando il piede sul pedale sfruttando lo spazio sotto l'arco plantare... che è tutto tranne che sicuro...

Tu lo dici...e purtroppo è vero,non c'è nulla di peggio che stare su un pedale spd e non essere agganciati...io proprio non ne sono capace...sul tecnico mi difendo,anche se alla fine scendo sempre,quando è troppo,forse meglio avere anche altro tipo di mtb,le front non perdonano nulla...;-)
 
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Mai provato gli SPD, e con i flat uso scarpe da trekking con suola in vibram: i pedali li ho persi solo un paio di volte, sempre in discesa e su scassato... ma perchè sono un piccione io mica perchè l'accoppiata pedali flat/scarpe da trekking faccia schifo :P
Io mi ci trovo da dio, ma ovviamente ognuno ha gusti differenti percui non ti resta che andare dal tuo sivende di fiducia e chiedergli di montarti dei flat da provare :)

Solo un consiglio: se decidi di andare di definitivamente di flat comprati dei parastinchi belli lunghi!! io mi sono dilaniato una gamba solo toccando un pedale DA FERMO!
Classica situazione che mi è capitata stamane: i crampi si fanno annunciare (eh sono una pippa... lo so, lo so!) o pendenze assurde per farle in sella - scendi e te la fai a piedi spingendo la bici senza caricartela sul groppone, sei in un bosco e non c'è spazio con tutte quelle frasche maledette - vai a sbattere con la tibia sul pedale... si proprio lì, dove hai un sottile strato di pelle e immediatamente sotto l'osso... (stai sicuro che prima o dopo (più "prima" credimi) succede!)... se non avessi avuto i parastinchi sarei tornato a casa come se mi avessero passato le gambe in un tritatutto.
E non voglio immaginare picchiarci dentro con forza :scassat:
 
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E' anche vero che quando arrivi a quel pezzo tecnico di solito devi aver energia e forza da parte per riuscire a superarlo con gli spd, andando ad aggredire l'ostacolo. E spesso, magari dopo un 300 metri di salita al 25%, di energia e forza non è che te ne siano rimaste chissà quante! :cry:
Ho la tua stessa fobia quando vedo arrivare un tratto difficile: penso che mi fermerò proprio in mezzo all'azione e, pure tentando di sganciare non ci riuscirò manco morto. Effettivamente gli ultimi 2 capitomboli fatti cadendo di lato sono stati proprio dovuti agli SPD. Avevo messo il meccanismo di sgancio al minimo... e durante una salita ho perso il pedale sinistro. La bici è andata sbandando verso destra, ho fatto per staccare il piede ma naturalmente non ha voluto saperne e SBAMM! Le chiappe sui sassi non sono mai simpatiche, e nemmeno su ginocchio e gomito.

Una cosa mi ha dato da pensare: tempo fa ho fatto il corso AMI per diventare accompagnatore e-bike. Avevo noleggiato una bici, e questa aveva i flat. Beh... in discesa, dopo le dovute spiegazioni del caso, riuscivo a fare cose che prima mi sognavo. Ieri sono arrivato ad un bel sentiero tecnico, in discesa, con tornantini belli stretti. Abbasso la sella, mi accingo a percorrerlo, ma il piede è agganciato al pedale. Non riesco a sentirmi sicuro, soprattutto con un pendio boscoso lì sotto, e scendo accompagnando la bici. Un nervoso!!!
Calcola anche che con le ebike è cmq decisamente più facile secondo me.. Il peso in più in discesa dà molta più sicurezza! La mia ragazza quando usa la ebike scende pezzi che con la bici normale non riesce a fare.. Poi dipende anche dalla bici che hai noleggiato.. Se era una bella full, magari 27,5 plus e un angolo di sterzo bello disteso.. Aiuta ancora di più.. Cmq.. X me i flat ed il telescopico li metterei anche sulla bici da corsa hihihihi
 
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Gianz

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Una cosa vorrei capire nell'utilizzo degli SPD.
Sento (e leggo) di questa cosa relativa alla pedalata "rotonda". Ho provato a farci caso e mi sono reso conto che praticamente MAI utilizzo la muscolatura per alzare il pedale dopo la pedalata. Se lo faccio è perchè mi sto concentrando a farlo, ma non vorrei, allo stesso tempo, perdere l'automatismo della pedalata normale. E' un fisima?
 

Danixele

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Una bici robusta e una vetusta.
Mi sento più sicuro a girare sganciato, appoggiando il piede sul pedale sfruttando lo spazio sotto l'arco plantare... che è tutto tranne che sicuro.

Andare sganciato con quel tipo di pedali è come appoggiare il piede su di una saponetta, nulla di più pericoloso e scivoloso. Li aveva anche io.

Ti consiglio pedali sempre SPD ma con maggiore pedana perlomeno. Tipo Dx o simili. Anche se non è mai sicuro sganciato senza avere pin e scarpe giuste.
 

Fenix17

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A me pare di avere la "pedalata rotonda" anche senza poter tirare con la gamba arretrata (uso appunto i flat) e mi è sempre venuta in automatico.... ho visto anche gente avanzare in salita "a colpi" (non saprei come altro definirla) e mi son chiesto "ma come ca..o fa?!?!"
A parte che ti stanchi il doppio rischi di slittare ad ogni pedalata... assurdo!
Se hai dubbi su come sia la tua pedalata basta far mettere un amico al lato quando vai in salita per qualche metro, meglio ancora se ti fa un video ;-)
 

rad77

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>lake
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E' un fisima?
Ciao. Con tutto il rispetto, mi pare che di fisime (sostantivo femminile, non a caso :mrgreen: [scherzo]) ce n'è più di qualcuna nelle ultime pagine ed in generale quando si parla di SPD.
Mi pare che vengano attribuite ai pedali tutta una serie di influenze ed effetti potenziali sul riding che invece hanno una natura esclusivamente psicologica, che più o meno tutti hanno provato, intendiamoci, ma in genere vengono completamente superati dopo il primo periodo di apprendistato e di adattamento funzional-psicologico, appunto. Il fatto che permangano anche dopo anni di pratica è decisamente un'anomalia che - mi permetto - ricondurrei per intero al campo delle fisime personali. E non c'è nulla di male, per carità, però si può sempre perseverare per migliorare il condizionamento mentale e la consapevolezza del gesto.

Il 99% delle difficoltà che vengono imputate agli SPD sono in realtà riconducibili ad una sindrome ansiosa che spinge ad anticipare gli eventi (sganciare prima del difficile e quindi scivolare dai pedali, sganciare a dx ancor prima di fermarsi e quindi cadere a sx, sganciare tutto e quindi restare in bilico sulla sella alta, etc. etc.) e dalla legge di Murphy che non farà altro che infierire lì dove ci siamo indeboliti da soli.

Questo della pedalata rotonda, o meglio, della possibile perdita dell'automatismo pedalatorio "normale", sempre con rispetto parlando, la inserirei tra le super-fisime.
La pedalata rotonda effettivamente va allenata, e più si arrotonda e più richiede allenamento e condizionamento. Basti pensare che gran parte della preparazione per un record dell'ora, che già solo i cronomen più quotati si azzardano ad affrontare, è basata quasi interamente sulla capacità di pedalare rotondissimo per un'intera ora, per dire che neanche i Wiggins della situazione la sfruttano appieno durante la normale attività.
Che però tutto questo possa risultare addirittura deleterio per la pedalata "normale" e che impedisca al corpo e alla memoria muscolare di adattarsi, all'occorrenza, al differente gesto richiesto da un pedale flat, ad esempio, è certamente una fisima.
È ovvio che dal punto di vista sportivo è sempre preferibile avere continuità di materiali tecnici e quindi di gesti atletici, ma nulla che possa mettere in imbarazzo il nostro corpo per più di qualche secondo/minuto.

Lo scrivo per sicurezza, non c'è alcun intento irrisorio o provocatorio in quanto scritto sulle varie "fisime". Ad ognuno le sue, io ne sono pieno... :prost:
 

Sincopato

Biker serius
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Riesumo questa discussione per chiedere a chi usa i flat una mia curiosità:

Come vi comportate sullo scassato in salita, quando è facile che la bici scivoli lateralmente (oltre a perdere il grip sul posteriore)?

Da quando (2009) ho ricominciato ad andare in MTB con un certo impegno ho sempre usato gli SPD. Però, nonostante il tempo ormai trascorso, non riesco ad essere tranquillo nei tratti scassati e tecnici, tipo salite abbastanza ripide (23/26%) o su salite ripide, ma con fondo mobile/scassato. Credo sia un limite mio, duplice: di testa da una parte, di tecnica dall'altra.
Con la tecnica ci sto lavorando: per asssurdo riducendo la velocità di salita riesco ad affrontare più efficacemente la salita, limitando la perdita di grip al posteriore. Andando sulla punta della sella, e usando bene braccia e sguardo sono riuscito a migliorare molto. Ma, è più forte di me, quando vedo approssimarsi una salita critica, il primo gesto che viene automatico è sganciare il piede dal pedale. Poi magari riesco ad affrontare lo stesso la salita, ma con i piedi appoggiati alla gabbia del pedale.

In discesa anche qui, diversi problemi: quando il sentiero comincia a restringersi, o andare in contropendenza, o semplicemente con fondo disseminato di sassi instabili che possono modificare la traiettoria di guida, allora niente da fare: preferisco sganciare. Poi il pensiero di finire in avanti è un compagno costante: con gli spd mi sembra quasi inevitabile. Questo mi porta a spostarmi troppo indietro, alleggerendo l'anteriore, rischiando di andar via dritto alle curve.

Ho tentato per un periodo con i pedali doppio uso: la Legge di Murphy fa si che ti arrivi sotto la suola sempre la parte sbagliata: senza attacco quando ti serve l'attacco, e viceversa.

Ora quasi quasi sto pensando a dei flat fatti come zio comanda, magari con delle 5.10. Che voi sappiate sono consigliabili come scarpe in quei tratti (che spero diminuiranno) in cui si deve condurre la bici a mano? E in caso di carico bici in spalla, garantiscono un buon grip camminando su rocce o sentieri?
In molti casi la psicologia sta senza dubbio alla base di preconcetti sui pedali automatici ed è innegabile, ma sono innegabili pure le tante "cazzate" che si leggono sui forum o in articoli vari che inneggiano agli spd sempre e solo rigorosamente agganciati: in tratti eccessivamente al limite anche moltissimi professionisti XC sganciano e tengono almeno un piede completamente libero solo appoggiato al pedale, in maniera da avere un'eventuale "via di fuga" pronta.......... In passato ho visto direttamente mostri sacri della MTB tenere appunto un piede completamente sganciato in passaggi eccessivamente ostici e pericolosi e, come allora, in certi casi lo fanno anche i pro attuali, solo che dato che sono pro chiaramente non fa troppo figo dirlo :wink:...........
Logicamente è anche vero che se si usa la bike su determinati percorsi sarebbe il caso anche di adattare adeguatamente anche componentistica come i pedali al fine di evitare il peggio :scassat:
 
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Il 99% delle difficoltà che vengono imputate agli SPD sono in realtà riconducibili ad una sindrome ansiosa che spinge ad anticipare gli eventi (sganciare prima del difficile e quindi scivolare dai pedali, sganciare a dx ancor prima di fermarsi e quindi cadere a sx, sganciare tutto e quindi restare in bilico sulla sella alta, etc. etc.) e dalla legge di Murphy che non farà altro che infierire lì dove ci siamo indeboliti da soli.

E' vero. Il problema è che a me questa sindrome è nata DOPO aver provato gli SPD, frutto di innumerevoli botte prese proprio quando non si è staccato il piede giusto. E' una cosa che si è autoalimentata un po' alla volta. Allenandomi sono riuscito a farla stare buona, in alcuni casi a farla sparire: i primi tempi solo fermarmi ad un incrocio era qualcosa di rischioso, secondo il mio cervello: sganciavo 50 metri prima! Ora riesco a rimanere attaccato mentre sto in surplace attendendo che il passaggio sia libero.
Teoricamente quindi il margine di miglioramento c'è. La cosa assurda è che per vincere parte di questa paura ho dovuto, appunto, imparare il surplace da agganciato (quando sganciato posso rimanere in surplace al semaforo per tutto il tempo che voglio) e diminuire la velocità di salita. Prima ero convinto che bisognasse aggredire la salita, passare sopra tutto, ma quando sei su fondo scassato questo fa si che ti parta la ruota dietro e buonanotte al secchio: sei buttato giù. Rallentando, proseguendo non dico quasi da fermo, ma controllando continuamente la bici, riesco a stare attaccato anche sul brutto, ma non sul bruttissimo. Ora sto imparando a girare rilassando le braccia, cercando di accompagnare persino i sussulti della bici... e sta funzionando. In discesa però la cosa non va altrettanto bene: quando sono attaccato sento che perdo il controllo della bici.

Questo della pedalata rotonda, o meglio, della possibile perdita dell'automatismo pedalatorio "normale", sempre con rispetto parlando, la inserirei tra le super-fisime.
La pedalata rotonda effettivamente va allenata, e più si arrotonda e più richiede allenamento e condizionamento. Basti pensare che gran parte della preparazione per un record dell'ora, che già solo i cronomen più quotati si azzardano ad affrontare, è basata quasi interamente sulla capacità di pedalare rotondissimo per un'intera ora, per dire che neanche i Wiggins della situazione la sfruttano appieno durante la normale attività.

Ok, ma a quanto scrivi è tutt'altro che una fisima. Pedalare rotondo, lo dici anche tu, non è nè banale, nè immediato, nè scontato. E' qualcosa che va appreso ed allenato. Non è scontato tirare su la gamba mentre con l'altra stai premendo. Bisogna mettersi lì, farci caso, rendersi conto del gesto e gestire i due movimenti, che sono contrapposti, in contemporanea, prima con una parte del corpo, poi con quell'altra.
Me ne sono reso conto quando ho tentato di pedalare rotondo per davvero: ragazzi... ti si spengono i pensieri, sei lì che senti prima una gamba, poi l'altra, cercando di avere dei feedback per capire come ti stai muovendo. E se provi a farlo quando ti alzi sulla sella, ancora peggio!
Insomma: sono arrivato a pensare che molti bikers che usano gli SPD lo facciano perchè "si fa così", per abitudine e luogo comune. Io per primo...
 

Gianz

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in tratti eccessivamente al limite anche moltissimi professionisti XC sganciano e tengono almeno un piede completamente libero solo appoggiato al pedale, in maniera da avere un'eventuale "via di fuga" pronta.......... In passato ho visto direttamente mostri sacri della MTB tenere appunto un piede completamente sganciato in passaggi eccessivamente ostici e pericolosi e, come allora, in certi casi lo fanno anche i pro attuali, solo che dato che sono pro chiaramente non fa troppo figo dirlo

Ecco... anche questo è interessante: NON esiste un metodo univoco, ma ognuno, arrivato ad un certo livello, interpreta a modo suo l'utilizzo di uno strumento. Questa cosa, in tratti schifi, la faccio anch'io, perchè non mi fido. L'altra sera stavo scendendo da un sentiero bello e leggermente tecnico. Ero soddisfatto: l'anno scorso, lo stesso percorso, in discesa e salita, lo feci sganciandomi più volte, mentre questa volta praticamente sono stato sempre incollato ai pedali. Ultimo tratto, buca nascosta in mezzo all'erba alta. La bici fa un sussulto e sento il mio stesso peso che tenta di strapparmi dal pedale, tirandosi dietro la bici. Poi ho controllato la cosa, ma non è stata una bella sensazione. Anche perchè i pedali sono impostati per sganciare praticamente guardandoli.
Ora: se avessi avuto i flat probabilmente avrei perso il pedale e forse mi sarei capottato... gli spd, nonostante la brutta sensazione, forse mi han salvato dalla botta? Uff... non so più che pensare!

Adesso voglio provare a rifare il sentierino dell'altra sera, tecnicissimo, rimanendo agganciato il più possibile. Sperem...
 

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